• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Quelli della notte

LunaImmobile

Giardinauta
Non condivido il " per forza": hai diritto ad un certificato medico ed a curarti per tutto il tempo necessario. Ho imparato sulla mia pelle che "tutto", anche l'ufficio, prosegue pure in mia assenza.
Credimi, io ho fatto due "incontri" con una neoplasia e pare,correndo, che ne sia uscito.
Pensa alla tua Persona ed a curarti.
Buona notte e tantissimi auguri.

forse ci stiamo disabituando a prenderci cura di noi..
 
R

Romolantus

Guest
Hai ragione Romolantus, ma praticamente la scorsa settimana non ci son stata mai ed il mio capo è un attimino fumantino, non ho nessuno che mi sostituisca quando non ci sono, staremo a vedere come mi sentirò! Mi piace quella "tua Persona" con la P maiuscola!

E' una autocompensazione : se non ci vogliamo bene noi stessi, chi mai...?
E poi, per amare il prossimo, qualsiasi prossimo anche i figli, ci dobbiamo volere bene : così siamo più pazienti, disponibili.
Grazie ancora a te, mi intendi.
Buona serata.
 

LunaImmobile

Giardinauta
E' una autocompensazione : se non ci vogliamo bene noi stessi, chi mai...?
E poi, per amare il prossimo, qualsiasi prossimo anche i figli, ci dobbiamo volere bene : così siamo più pazienti, disponibili.
Grazie ancora a te, mi intendi.
Buona serata.

dici?
Io non ne sono così sicura,alle volte mi sembra un luogo comune.
Non è possibile voler bene lo stesso,anche con un'autostima molto bassa?
Anche se non siamo pazienti e disponibili con noi stessi non è detto che non possiamo esserlo nei confronti delle persone a cui vogliamo bene.
 

Sevi

Fiorin Florello
Mi è venuta una bella faringite, col raffreddore è uscita fuori anche la sinusite, ho doloretti dappertutto, non posso rischiare che dalle vie aeree superiori l'infezione vada a quelle inferiori (dopo l'ultima broncopolinite anni fa, la pneumologa mi ha avvertita di fare in modo di non prenderne più, potrebbe essere non troppo piacevole visto come sono stata l'ultima volta), così oggi ho cominciato l'antibiotico. Lunedi devo per forza rientrare in ufficio!

Prenditi cura di te Mikki...non puoi rischiare la tua salute...e mi sembra una cosa abbastanza seria, da non prendere sottogamba insomma...:storto:

Mi spiace un casino che non stai bene...ti abbraccio forte:love_4: :love_4:

dici?
Io non ne sono così sicura,alle volte mi sembra un luogo comune.
Non è possibile voler bene lo stesso,anche con un'autostima molto bassa?
Anche se non siamo pazienti e disponibili con noi stessi non è detto che non possiamo esserlo nei confronti delle persone a cui vogliamo bene.

E' vero Luna...si dice così ma in effetti, pur con un'autostima piuttosto bassa, si può voler bene eccome:eek:k07:

Io parlo per esperienza...è la sola cosa che posso fare ora...l'autostima è quasi zero...ciò non m'impedisce, pur non essendo una campionessa di altruismo...di amare infinitamente parecchie persone:)

Un abbraccio anche per te...:love_4: :love_4:
 

Sevi

Fiorin Florello
Diciamo però...che dobbiamo volerci bene per curarci e stare in salute affinché possiamo prenderci cura dei nostri cari:)

Ho notato, nel periodo in cui sono stata male, che i miei davvero non sanno cavarsela più di tanto...e questo mi spaventa...mi sa che devo dar loro qualche lezioncina in merito eh:lol: :lol:
 
R

Romolantus

Guest
dici?
Io non ne sono così sicura,alle volte mi sembra un luogo comune.
Non è possibile voler bene lo stesso,anche con un'autostima molto bassa?
Anche se non siamo pazienti e disponibili con noi stessi non è detto che non possiamo esserlo nei confronti delle persone a cui vogliamo bene.


Il discorso mi pare un po' complesso.
Per me voler bene è non solamente sentire il cuoricino che si strugge per figli, coniuge, genitori, parentele ed amicizie varie.
Significa saper dare serenità, sicurezza ( soprattutto agli adolescenti ), apparire un punto di riferimento saldo e coerente nei comportamenti, infondere certezze ( per quanto lo consente l'attuale società ).
Se prima non riusciamo a "sistemare " il nostro "interno",non credo sia possibile.;quello che ci circonda è una proiezione del nostro mondo interiore.
Se quest'ultimo zoppica, il nostro "trasmettitore" non riuscirà a sintonizzarsi sulle giuste onde di lunghezza e prima o poi verrà scoperto dai riceventi che si troveranno disorientati, invece che aiutati.
Non sei di questo avviso ?
 

Sevi

Fiorin Florello
No no...splendida per niente Luna...ti assicuro...fìdati:D

E ma l'ormone si è acquietato un pochettino eh...infatti diciamo che oggi ho avuto "una ventata di positività":lol:

Nei limiti...ma bisogna pur accontentarsi qualche volta no? :love_4:
 
R

Romolantus

Guest
Diciamo però...che dobbiamo volerci bene per curarci e stare in salute affinché possiamo prenderci cura dei nostri cari:)

Ho notato, nel periodo in cui sono stata male, che i miei davvero non sanno cavarsela più di tanto...e questo mi spaventa...mi sa che devo dar loro qualche lezioncina in merito eh:lol: :lol:

Non li aiuteresti, devono imparare da soli e presto. Poi ora aiutare te; quand'ero piccolo avevamo una "colf " che veniva dalla bassa ( io sono veneto ) e diceva che dalle sue parti c'era questo detto : " quando l'acqua tocca il c*lo, anche i gatti nuotano ".
 

LunaImmobile

Giardinauta
No no...splendida per niente Luna...ti assicuro...fìdati:D

E ma l'ormone si è acquietato un pochettino eh...infatti diciamo che oggi ho avuto "una ventata di positività":lol:

Nei limiti...ma bisogna pur accontentarsi qualche volta no? :love_4:

:lol: :lol:
ti prego..
d'ora in avanti la chiamerò anch'io una "ventata di positività":lol:
ho le lacrime agli occhi..:lol:
 

Sevi

Fiorin Florello
Non li aiuteresti, devono imparare da soli e presto. Poi ora aiutare te; quand'ero piccolo avevamo una "colf " che veniva dalla bassa ( io sono veneto ) e diceva che dalle sue parti c'era questo detto : " quando l'acqua tocca il c*lo, anche i gatti nuotano ".

Vabbè Romy (posso chiamarti così?) ma ora ci sono e ne approfitterò per insegnare loro alcune cose pratiche per l'avvenire:)

Voglio che si trovino preparati la prossima volta...se posso farlo perché aspettare proprio che l'acqua tocchi il c*lo...se capiterà ancora e sapranno già nuotare anch'io starò più tranquilla:) :love_4:
 
R

Romolantus

Guest
Vabbè Romy (posso chiamarti così?) ma ora ci sono e ne approfitterò per insegnare loro alcune cose pratiche per l'avvenire:)

Voglio che si trovino preparati la prossima volta...se posso farlo perché aspettare proprio che l'acqua tocchi il c*lo...se capiterà ancora e sapranno già nuotare anch'io starò più tranquilla:) :love_4:


Togli la "Y", Rom è dal battesimo il mio diminutivo.
Sì, d'accordo e ti auguro di cuore che non ci sia una prossima occasione " negativa", perchè si mettano a " colfeggiare " in casa, ma incomincino a farlo abitualmente.
Buona notte.
 

Sevi

Fiorin Florello
Il discorso mi pare un po' complesso.
Per me voler bene è non solamente sentire il cuoricino che si strugge per figli, coniuge, genitori, parentele ed amicizie varie.
Significa saper dare serenità, sicurezza ( soprattutto agli adolescenti ), apparire un punto di riferimento saldo e coerente nei comportamenti, infondere certezze ( per quanto lo consente l'attuale società ).
Se prima non riusciamo a "sistemare " il nostro "interno",non credo sia possibile.;quello che ci circonda è una proiezione del nostro mondo interiore.
Se quest'ultimo zoppica, il nostro "trasmettitore" non riuscirà a sintonizzarsi sulle giuste onde di lunghezza e prima o poi verrà scoperto dai riceventi che si troveranno disorientati, invece che aiutati.
Non sei di questo avviso ?

In parte hai ragione e ti capisco:)

E' vero...io stessa a volte sono tormentata da pensieri...sai di quelli concernenti l'interiorità...la spiritualità...ecco...mi accorgo che in effetti nei momenti clou sono più nervosa e triste...e questo si riflette certamente su chi mi sta intorno...parlo di marito e figlio obviously...:)

Resami poi conto che di tali problemi e pensieri non riuscirò mai a liberarmi del tutto...mi sono rassegnata diciamo...e ho imparato a farli pesare il minore delle volte possibile...

E cmq chi ci vuol bene deve pure accettare i nostri momenti di debolezza...ad ogni modo poi torna il sereno...fa parte della vita...certo sta anche a noi cercare, con l'esperienza e l'amore che proviamo per i nostri cari, di rendere i nostri pensieri meno gravosi per tutti...ma personalmente non mi va di nascondermi sempre dietro un sorriso...ogni tanto voglio sentirmi libera di lasciarmi andare sapendo che loro mi accettano anche per come sono...spesso debole, angosciata o fragile...sennò che amore è?:love_4:
 
Ultima modifica:

Sevi

Fiorin Florello
Togli la "Y", Rom è dal battesimo il mio diminutivo.
Sì, d'accordo e ti auguro di cuore che non ci sia una prossima occasione " negativa", perchè si mettano a " colfeggiare " in casa, ma incomincino a farlo abitualmente.
Buona notte.

Okay...grazie Rom:)
Buonanotte anche a te e sogni sereni:love_4: :love_4:
 

LunaImmobile

Giardinauta
Il discorso mi pare un po' complesso.
Per me voler bene è non solamente sentire il cuoricino che si strugge per figli, coniuge, genitori, parentele ed amicizie varie.
Significa saper dare serenità, sicurezza ( soprattutto agli adolescenti ), apparire un punto di riferimento saldo e coerente nei comportamenti, infondere certezze ( per quanto lo consente l'attuale società ).
Se prima non riusciamo a "sistemare " il nostro "interno",non credo sia possibile.;quello che ci circonda è una proiezione del nostro mondo interiore.
Se quest'ultimo zoppica, il nostro "trasmettitore" non riuscirà a sintonizzarsi sulle giuste onde di lunghezza e prima o poi verrà scoperto dai riceventi che si troveranno disorientati, invece che aiutati.
Non sei di questo avviso ?

in un mondo ideale quello che dici sarebbe perfetto..
ma purtroppo nessuno di noi è scevro di insicurezze,problematiche,ansie che ogni tanto ci fanno inciampare o quantomeno barcollare.
Credo che nessuno abbia un "interno" perfettamente sistemato.Come credo che sia difficile essere sempre coerenti nei propri comportamenti..questo non significa non provarci,rinunciarci in partenze,ma ammettere che alle volte sono preferibili degli aggiustamenti o dei compromessi..
allora,forse,è anche giusti imparare/insegnare che certi inciampi sono normali,che non ci si deve spaventare se si verficano.
a parer mio,infondere sicurezza non è legato ad una perfetta armonia interiore..
 
R

Romolantus

Guest
In parte hai ragione e ti capisco:)

E' vero...io stessa a volte sono tormentata da pensieri...sai di quelli concernenti l'interiorità...la spiritualità...ecco...mi accorgo che in effetti nei momenti clou sono più nervosa e triste...e questo si riflette certamente su chi mi sta intorno...parlo di marito e figlio obviously...:)

Resami poi conto che di tali problemi e pensieri non riuscirò mai a liberarmi del tutto...mi sono rassegnata diciamo...e ho imparato a farli pesare il minore delle volte possibile...

E cmq chi ci vuol bene deve pure accettare i nostri momenti di debolezza...ad ogni modo poi torna il sereno...fa parte della vita...certo sta anche a noi cercare, con l'esperienza e l'amore che proviamo per i nostri cari, di rendere i nostri pensieri meno gravosi per tutti...ma non mi va di nascondermi sempre dietro un sorriso...ogni tanto voglio sentirmi libera di lasciarmi andare sapendo che loro mi accettano anche per come sono...spesso debole, angosciata o fragile...sennò che amore è?:love_4:

Vedi, le mie parole nascono da un periodo di vita "vissuta".
Quando sono stato operato la prima volta di cancro, mio figlio ( a me legatissimo a doppia mandata ) aveva dieci anni e si apprestava a frequentare la prima media. ( ora ne ha 26 ). Aveva captato qualcosa, perchè era un po' strano: io imposi a mia moglie che tutto continuasse come se nulla fosse accaduto, me ne andai in ospedale con un tassì, perchè mia moglie accompagnasse "normalmente "il piccolo a scuola. A lui spiegai che mi dovevo togliere una ciste ( c'era e l'aveva vista ) e che i bambini non potevano venire in ospedale per motivi igenici, però ci telefonavamo tutti giorni e più volte ( anche per i compiti). Io rimasi ricoverato 25 giorni, 15 con quattro flebo; lui non vide e non seppe nulla.
Però aveva intuito ,perchè quando ripresi la vita "normale", una insegnante mi disse che a scuola era stato molto strano ed un giorno aveva confidato di temere la mia morte.
Superò rapidamente quando mi rivide a casa più che mai " sfinge incombente ". Il secondo "round" ( radio e chemio terapia , sei anni dopo )lo ammortizzò più facilmente, visto che ero rientrato a casa pressochè " immutato".
Comprendi ora il perchè io sostenga che non deve trapelare nulla, od il meno possibile ?
" L'interno affanno " cerco di seppellirlo nelle "segrete" dell'anima e di occuparmene quando rimango da solo, salvo a rinormalizzarmi rapidamente se arriva qualcuno.
 

Sevi

Fiorin Florello
Ti comprendo Rom...come non potrei?:love_4:
Tuo figlio era piccolo...e per fortuna poi è andato tutto bene e ne sei uscito:)

Probabilmente avrei fatto come te in quel caso...mi chiedo spesso se avrei la forza di affrontare una cosa così grande sai...ho davanti a me l'esempio di mio padre e di un amico carissimo...quest'ultimo sta tuttora uscendo da una situazione difficilissima, ha superato da poco un autotrapianto per una forma di leucemia...

Un coraggio e una forza incredibili...penso a lui...a mio padre...e mi dico che certe caxxate devo superarle perché quelle loro sono situazioni invece dove non si può scegliere...la sorte te le sbatte davanti e uno non può far altro che accettarle e, nel migliore dei casi...combatterle con tutta l'energia che si possiede dentro...

Ti ammiro per questo...come ammiro loro...:)

Pensando a ciò...ho imparato a far pesare meno i miei momenti bui...che sono logoranti sì nel trascorrere degli anni...ma non sono nulla paragonati a certi dolori contro i quali ci si può scontrare...

Grazie Rom della tua testimonianza...un abbraccio :love_4: :love_4:
 

LunaImmobile

Giardinauta
Vedi, le mie parole nascono da un periodo di vita "vissuta".
Quando sono stato operato la prima volta di cancro, mio figlio ( a me legatissimo a doppia mandata ) aveva dieci anni e si apprestava a frequentare la prima media. ( ora ne ha 26 ). Aveva captato qualcosa, perchè era un po' strano: io imposi a mia moglie che tutto continuasse come se nulla fosse accaduto, me ne andai in ospedale con un tassì, perchè mia moglie accompagnasse "normalmente "il piccolo a scuola. A lui spiegai che mi dovevo togliere una ciste ( c'era e l'aveva vista ) e che i bambini non potevano venire in ospedale per motivi igenici, però ci telefonavamo tutti giorni e più volte ( anche per i compiti). Io rimasi ricoverato 25 giorni, 15 con quattro flebo; lui non vide e non seppe nulla.
Però aveva intuito ,perchè quando ripresi la vita "normale", una insegnante mi disse che a scuola era stato molto strano ed un giorno aveva confidato di temere la mia morte.
Superò rapidamente quando mi rivide a casa più che mai " sfinge incombente ". Il secondo "round" ( radio e chemio terapia , sei anni dopo )lo ammortizzò più facilmente, visto che ero rientrato a casa pressochè " immutato".
Comprendi ora il perchè io sostenga che non deve trapelare nulla, od il meno possibile ?
" L'interno affanno " cerco di seppellirlo nelle "segrete" dell'anima e di occuparmene quando rimango da solo, salvo a rinormalizzarmi rapidamente se arriva qualcuno.


rom,io non mi permetto di esprimere giudizi su quello che hai passato..
però credo che non sia una ricetta valida in generale,ma dipenda dalle situazioni e dai legami all'interno di ciascuna famiglia.

Però sono convinta che un genitore possa e in una certa misura debba mostrare le sue fragilità,le sue paure,soprattutto quando i figli sono più grandicelli ed in grado di comprendere quello che sta accadendo.
Questo non significa impostare il rapporto "sono la mamma,la tua migliore amica" perchè certi ruoli sono fondamentali e si rischierebbe una sovrapposizione che crea,in potenza,tensioni e confusioni aggiuntive.
Credo che serva però ad avvicinarsi,come dire,a livello "umano" (perdona l'espressione,ma al momento non me ne veniva un altro):far capire ai figli che i genitori sono comunque persone,che non sono i depositari di tutte le verità.
Forse potrebbe servire per gettare le basi per un rapporto intimo.
 

Sevi

Fiorin Florello
Ovviamente ora mio figlio ha la sua età...18 anni...non potrei non metterlo al corrente di certe situazioni:)

Per alcune fragilità...alcune paure...certi momenti di debolezza...sono d'accordo con te Luna...ripeto che chi ci ama secondo me ha anche piacere di poterci aiutare...e di vederci in ogni nostra sfumatura...io almeno pretendo che il mio compagno di vita sia se stesso sempre...e così desidero lo sia Gabri...

Ovvio che ciò non significa approfittarsi dell'altro...deve esistere quel senso di responsabilità, di protezione e...perché no...anche di rispetto per cui si è portati naturalmente a non fare del male a chi amiamo...

Lì scatta la molla che mette fine ai nostri atteggiamenti contaminati dai vari tormenti o angosce...o che talvolta ci porta a sorridere facendo finta di nulla...

La famiglia è per condividere...non per soffocare:) (i nostri sentimenti intendo)
 
Ultima modifica:

LunaImmobile

Giardinauta
Ovviamente ora mio figlio ha la sua età...18 anni...non potrei non metterlo al corrente di certe situazioni:)

Per alcune fragilità...alcune paure...certi momenti di debolezza...sono d'accordo con te Luna...ripeto che chi ci ama secondo me ha anche piacere di poterci aiutare...e di vederci in ogni nostra sfumatura...io almeno pretendo che il mio compagno di vita sia se stesso sempre...e così desidero lo sia Gabri...

Ovvio che ciò non significa approfittarsi dell'altro...deve esistere quel senso di responsabilità, di protezione e...perché no...anche di rispetto in base al quale si è portati naturalmente a non fare del male a chi amiamo...

Lì scatta la molla che mette fine ai nostri atteggiamenti contaminati dai vari tormenti o angosce...o che talvolta ci porta a sorridere facendo finta di nulla...

La famiglia è per condividere...non per soffocare:)

esatto..
il problema è quello di trovare quell'equilibrio così difficile tra la mancanza di contatto e il troppo amore,la troppa presenza.
 
Alto