Qua c'è un'organizzazione solida alle spalle.
drc.dk: Home (Link in inglese)
Esiste una società privata, finanziata in parte dallo Stato (per tutte le attività svolte in Danimarca e parte delle attività svolte nei paesi di crisi), in parte da donazioni private (per il resto), che raccoglie 33 organizzazioni ed enti pubblici (tra cui il ministero della difesa, l'UNICEF, alcuni sindacati, e altre ONG) e che si occupa di accogliere, istruire e formare i rifugiati in modo che si possano integrare in Danimarca, fintanto che nel loro stato di origine permangono le condizioni che determinano lo status di rifugiato.
Inoltre, hanno circa 4000 persone che lavorano direttamente nei paesi di crisi, svolgendo attività di soccorso e di assistenza alla popolazione locale o in altri casi di attività specifiche (ad esempio la bonifica di campi minati).
Insomma, un po' oltre rispetto ai CPT, le felpe colorate e le cotonate con il botox sulle labbra.
Ma ovviamente tutto ciò è possibile perchè la densità di popolazione è più bassa...
Nel World Giving Index (
World Giving Index - Wikipedia, the free encyclopedia) l'Italia si trova al 79esimo posto, insieme ad Afghanistan, Senegal e Vietnam.
Per quanto riguarda i soldi spesi per aiuti umanitari dai vari governi, qua ci sono i dati:
List of governments by development aid - Wikipedia, the free encyclopedia Da qua si vede che l'Italia ha speso 3.25 miliardi di dollari in aiuti umanitari nel 2013, contro i 2.93 della Danimarca. Anche qui conta il territorio o facciamo contare la popolazione?
Se guardiamo alle donazioni dei privati invece, (qua i dati del 2010
Data sources - Global Humanitarian Assistance) i cittadini italiani hanno donato circa 283 milioni di dollari, contro i 259 dei cittadini danesi. Diviso per la superficie non so quanto faccia, ma diviso per gli abitanti fa una media di 47 dollari a persona per i danesi contro un buon 5 dollari a persona degli italiani.
Così, rivolto a tutti quelli che "vanno aiutati a casa loro".