Pero' Elena ( oppure anche Armstrong ? ) tu vai oltre il quesito e dici che quelle qualita' ti servono per scegliere e non per affidarti al destino ( e mi pare che parli ancora da donna,in tal caso vedi idem c.s. ).
(sì che parlo ancora da donna, perché non ho modo di non farlo, posso solo parlare dal mio punto di vista
)
Ed allora continuiamo : L'uomo corteggia la donna dotata di quelle qualita',se ne invaghisce ( ne viene corrisposto ) e col passar del tempo ( breve o lungo che sia non importa ) finisce col dover fare i conti ( succede in quantita' industriale di casi ) con le QUALITA' CHE PIU' DETESTA L'UOMO IN UNA DONNA. Ed allora passiamo in una fase dinamica che esonda,come argomento,dal tema iniziale della Armstrong.
Cio' che dico non significa che le qualita' attraenti individuate nella donna non posssano procurare idillii sempiternii. Voglio solo dire che l'indagine cambia paesaggio quando le peculiarita' positive si frammischiano a quelle detestabili. Ed allora la Armstrong arricchirebbe e completerebbe la sua indagine rielaborando il tema.
Ti auguro buona serata
e l'ha fatto, infatti. come ho detto più volte quella di cui si è parlato nel thread è 1 sola cosa tra tutte quelle di cui lei parla.
e lo scopo di gran parte del suo lavoro è proprio quello che sottolinei tu: far prendere consapevolezza alle persone di cosa possono fare, se lo vogliono, non solo per dar vita a ma anche per mantenere relazioni soddisfacenti per entrambi.
dico 'persone' perché nel suo lavoro ci sono ottimi consigli sia per le donne che per gli uomini su cosa si può attivamente fare per... non far ammattire il partner e vivere al meglio assieme (= per capire il perché mettiamo in atto tutta quella serie di cose che non piacciono all'altro/a e cosa sia noi in prima persona che il/la partner possiamo fare per evitare i danni).
ho cercato di scriverne di più qui e là nei due thread che erano nati, ma come dare reale spazio qui a un argomento così vasto?
ad ogni modo se vuoi approfondire ti lascio il suo sito, se ti trovi bene con l'inglese ci sono articoli e audio/video gratuiti:
http://www.understandmen.com/articles/index.html
Ho quotato Aristarco perche' credo di aver capito cosa intende e, se e' cosi, sono pienamente daccordo con lui. Credo volesse dire che, appurato che le qualita' in questione attraggano e, magari, affascinino un uomo e lo convincano ad iniziare un corteggiamento, le stesse qualita' pur continuando ad esistere, assumono una valenza decisamente minore quando si mischiano a quelle che gli uomini detestano e, siamo sincere, una buona fetta dei comportamenti femminili e' detestata dagli uomini ... Una cosa e' parlare di fascinazione ed attrattiva, un'altra e' parlare di convivenza costante e continuata ... e' ovvio che quando si vive insieme giorno dopo giorno noi non appariremo piu' solo con le qualita' che lui ha apprezzato, ma cominceremo a rompergli le scatole con i famosi metti a posto i calzini, non spremere il dentifricio cosi', non seminare le briciole in terra ecc ecc , cose che tutti i lui odiano, oppure lo "trascureremo" per i figli o per la casa (dal suo punto di vista!) o mille altre cose cosi', che per noi sono normali ma per loro molto meno ... Naturalmente questi sono semplicemente esempi banalissimi, lo stesso discorso vale per altre mille sfaccettature....
Credo quindi che la domanda di Aristarco sia se il discorso vale solo per l'attrattiva, cosa succede quando le qualita' si mischiano ai "difetti" ?
sì, stavolta avevo capito meglio anch'io cosa intendeva, e come ho risposto più su: la mia domanda era 1 e riguardava solo qualità attraenti per gli uomini; il lavoro della armstrong e di altri su questi temi è invece vastissimo e prende in considerazione anche quello che a voi sta dando pensiero (gli esiti sul lungo periodo; le caratteristiche 'altre', ecc). e non solo dal punto di vista femminile, ma anche da quello maschile. sono considerate le dinamiche messe in atto da entrambi i generi e in varie fasi del rapporto, le caratteristiche che contraddisguono i due sessi e che l'altro genere proprio non comprende perché tanto diverse da come funziona l'uno o l'altro, e via così.
suppongo, come da commenti giunti in precedenza, che detto così suoni freddo, quasi da laboratorio. invece non ha nulla di questo, è solo estremamente semplice e facilmente riscontrabile nei risultati. un esempio, per citare qualcosa di cui parli: il famoso 'calzino' lasciato per terra che fa spesso imbestialire le donne e rende gli uomini dubbiosi della loro scelta di fronte alle scenate che si possono scatenare.. ecco, in quel caso la armstrong parla delle due diverse qualità di attenzione che mettiamo in atto nell'ambiente: attenzione diffusa per le donne e a 'fuoco singolo' per gli uomini. viene da come funziona la nostra vista e da come il cervello poi elabora e raccoglie i dati. è stata funzionale alla sopravvivenza in 'altri' tempi, ma ce la portiamo ancora dietro e la nostra capacità di controllo sul suo funzionamento è limitata. per cui: a un uomo impegnato in qualsiasi cosa sia impegnato a fare in casa o fuori, lasciare un calzino a terra, passarci accanto, saperlo lì, non fa fare una piega perché se non rientra nelle 'cose che ha da fare' non viene semplicemente registrato come 'cosa da fare'. non è che non lo vede, non è che non lo voglia prender su, non è che non gli importi nulla di tutta quello che la sua compagna fa in casa,......tutto questo non c'entra con il risultato 'lo lascia a terra'. semplicemente: non viene acquisito come problema da risolvere. almeno fintanto che non gli venga non solo chiesto, ma affidato come suo 'lavoro'. al contrario: per una donna, la cui vista e la cui mente setacciano sempre, costantemente, involontariamente tutto l'ambiente in cerca di cosa c'è da fare, quel calzino giunge alla sua coscienza come se 'strillasse'. ma non poco, tanto! allora lei semplicemente non può non registrare che c'è qualcosa fuori posto e che richiede quindi intervento. siccome per lei è così con tutte le altre innumerevoli cose che nel suo ambiente chiamano la sua attenzione e richiedono intervento, pensa sia così anche per lui. il dramma è che non sa che non lo è affatto. idem per lui: non riesce a capire perché lei reagisca a quel modo per qualcosa così banale che non rientra nemmeno nella soglia di ciò che merita attenzione perché parte delle priorità.
risultato? se i due non sanno che stanno avendo quelle reazioni per motivi al di là della loro volontà e in fin dei conti banali (non c'è nulla di personale, infatti, in ciò che l'uno o l'altra sentono, è pura fisiologia), non si comprenderanno certo alla lunga ed ecco che iniziano le crisi del rapporto idillliaco di cui parlate. viceversa, se i due ne diventano consapevoli e se hanno voglia di usare queste informazioni relative a se stessi e all'altro/a, non si iniziano forse a intravedere i possibili risultati ben più confortanti sul lungo termine?
il 'dramma del calzino' è 1 esempio. ma 'risolte' 20-30 di queste cose da ambo i lati, forse la vita di coppia non risulta più semplice e resta lo spazio per il piacere di stare assieme?
come per quella, ci sono spiegazioni per moltissime delle cose che noi donne non capiamo degli uomini e loro di noi. e quindi altrettante possibilità di avere una coppia che funziona bene, si conosce, si rispetta, si sostiene. l'ho già detto pure questo, ma lo trovo importante: sono cose che permettono riuscita perché è dove il cuore va a braccetto con la consapevolezza. io trovo che se rimaniamo invece con quel che può accadere con solo istinto, affetto e caso, sia difficile andare avanti a lungo. certo qualcuno si troverà in grande sintonia cmq, senza nemmeno sapere perché, avendo magari avuto buoni esempi da altri o per puro incontro fortuito di simili. ma siccome io non l'ho visto accadere a nessuno vicino a me e non sapendo inventare qualcosa di così ampio da sola, ben volentieri ho accolto il lavoro di chi su questo ci ha messo anni e anni per vederci più chiaro e offrire risultati.
è più chiaro anche per voi ora? spero di sì