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una domanda SOLO per GLI UOMINI (ma le donne possono certo leggere!)

Nicki.ta

Giardinauta
Ho quotato Aristarco perche' credo di aver capito cosa intende e, se e' cosi, sono pienamente daccordo con lui. Credo volesse dire che, appurato che le qualita' in questione attraggano e, magari, affascinino un uomo e lo convincano ad iniziare un corteggiamento, le stesse qualita' pur continuando ad esistere, assumono una valenza decisamente minore quando si mischiano a quelle che gli uomini detestano e, siamo sincere, una buona fetta dei comportamenti femminili e' detestata dagli uomini ... Una cosa e' parlare di fascinazione ed attrattiva, un'altra e' parlare di convivenza costante e continuata ... e' ovvio che quando si vive insieme giorno dopo giorno noi non appariremo piu' solo con le qualita' che lui ha apprezzato, ma cominceremo a rompergli le scatole con i famosi metti a posto i calzini, non spremere il dentifricio cosi', non seminare le briciole in terra ecc ecc , cose che tutti i lui odiano, oppure lo "trascureremo" per i figli o per la casa (dal suo punto di vista!) o mille altre cose cosi', che per noi sono normali ma per loro molto meno ... Naturalmente questi sono semplicemente esempi banalissimi, lo stesso discorso vale per altre mille sfaccettature....
Credo quindi che la domanda di Aristarco sia se il discorso vale solo per l'attrattiva, cosa succede quando le qualita' si mischiano ai "difetti" ?
 

elena_11293

Master Florello
Pero' Elena ( oppure anche Armstrong ? ) tu vai oltre il quesito e dici che quelle qualita' ti servono per scegliere e non per affidarti al destino ( e mi pare che parli ancora da donna,in tal caso vedi idem c.s. ).

(sì che parlo ancora da donna, perché non ho modo di non farlo, posso solo parlare dal mio punto di vista :))

Ed allora continuiamo : L'uomo corteggia la donna dotata di quelle qualita',se ne invaghisce ( ne viene corrisposto ) e col passar del tempo ( breve o lungo che sia non importa ) finisce col dover fare i conti ( succede in quantita' industriale di casi ) con le QUALITA' CHE PIU' DETESTA L'UOMO IN UNA DONNA. Ed allora passiamo in una fase dinamica che esonda,come argomento,dal tema iniziale della Armstrong.
Cio' che dico non significa che le qualita' attraenti individuate nella donna non posssano procurare idillii sempiternii. Voglio solo dire che l'indagine cambia paesaggio quando le peculiarita' positive si frammischiano a quelle detestabili. Ed allora la Armstrong arricchirebbe e completerebbe la sua indagine rielaborando il tema.
Ti auguro buona serata


e l'ha fatto, infatti. come ho detto più volte quella di cui si è parlato nel thread è 1 sola cosa tra tutte quelle di cui lei parla.
e lo scopo di gran parte del suo lavoro è proprio quello che sottolinei tu: far prendere consapevolezza alle persone di cosa possono fare, se lo vogliono, non solo per dar vita a ma anche per mantenere relazioni soddisfacenti per entrambi.
dico 'persone' perché nel suo lavoro ci sono ottimi consigli sia per le donne che per gli uomini su cosa si può attivamente fare per... non far ammattire il partner e vivere al meglio assieme (= per capire il perché mettiamo in atto tutta quella serie di cose che non piacciono all'altro/a e cosa sia noi in prima persona che il/la partner possiamo fare per evitare i danni).

ho cercato di scriverne di più qui e là nei due thread che erano nati, ma come dare reale spazio qui a un argomento così vasto?

ad ogni modo se vuoi approfondire ti lascio il suo sito, se ti trovi bene con l'inglese ci sono articoli e audio/video gratuiti:
http://www.understandmen.com/articles/index.html


Ho quotato Aristarco perche' credo di aver capito cosa intende e, se e' cosi, sono pienamente daccordo con lui. Credo volesse dire che, appurato che le qualita' in questione attraggano e, magari, affascinino un uomo e lo convincano ad iniziare un corteggiamento, le stesse qualita' pur continuando ad esistere, assumono una valenza decisamente minore quando si mischiano a quelle che gli uomini detestano e, siamo sincere, una buona fetta dei comportamenti femminili e' detestata dagli uomini ... Una cosa e' parlare di fascinazione ed attrattiva, un'altra e' parlare di convivenza costante e continuata ... e' ovvio che quando si vive insieme giorno dopo giorno noi non appariremo piu' solo con le qualita' che lui ha apprezzato, ma cominceremo a rompergli le scatole con i famosi metti a posto i calzini, non spremere il dentifricio cosi', non seminare le briciole in terra ecc ecc , cose che tutti i lui odiano, oppure lo "trascureremo" per i figli o per la casa (dal suo punto di vista!) o mille altre cose cosi', che per noi sono normali ma per loro molto meno ... Naturalmente questi sono semplicemente esempi banalissimi, lo stesso discorso vale per altre mille sfaccettature....
Credo quindi che la domanda di Aristarco sia se il discorso vale solo per l'attrattiva, cosa succede quando le qualita' si mischiano ai "difetti" ?

sì, stavolta avevo capito meglio anch'io cosa intendeva, e come ho risposto più su: la mia domanda era 1 e riguardava solo qualità attraenti per gli uomini; il lavoro della armstrong e di altri su questi temi è invece vastissimo e prende in considerazione anche quello che a voi sta dando pensiero (gli esiti sul lungo periodo; le caratteristiche 'altre', ecc). e non solo dal punto di vista femminile, ma anche da quello maschile. sono considerate le dinamiche messe in atto da entrambi i generi e in varie fasi del rapporto, le caratteristiche che contraddisguono i due sessi e che l'altro genere proprio non comprende perché tanto diverse da come funziona l'uno o l'altro, e via così.
suppongo, come da commenti giunti in precedenza, che detto così suoni freddo, quasi da laboratorio. invece non ha nulla di questo, è solo estremamente semplice e facilmente riscontrabile nei risultati. un esempio, per citare qualcosa di cui parli: il famoso 'calzino' lasciato per terra che fa spesso imbestialire le donne e rende gli uomini dubbiosi della loro scelta di fronte alle scenate che si possono scatenare.. ecco, in quel caso la armstrong parla delle due diverse qualità di attenzione che mettiamo in atto nell'ambiente: attenzione diffusa per le donne e a 'fuoco singolo' per gli uomini. viene da come funziona la nostra vista e da come il cervello poi elabora e raccoglie i dati. è stata funzionale alla sopravvivenza in 'altri' tempi, ma ce la portiamo ancora dietro e la nostra capacità di controllo sul suo funzionamento è limitata. per cui: a un uomo impegnato in qualsiasi cosa sia impegnato a fare in casa o fuori, lasciare un calzino a terra, passarci accanto, saperlo lì, non fa fare una piega perché se non rientra nelle 'cose che ha da fare' non viene semplicemente registrato come 'cosa da fare'. non è che non lo vede, non è che non lo voglia prender su, non è che non gli importi nulla di tutta quello che la sua compagna fa in casa,......tutto questo non c'entra con il risultato 'lo lascia a terra'. semplicemente: non viene acquisito come problema da risolvere. almeno fintanto che non gli venga non solo chiesto, ma affidato come suo 'lavoro'. al contrario: per una donna, la cui vista e la cui mente setacciano sempre, costantemente, involontariamente tutto l'ambiente in cerca di cosa c'è da fare, quel calzino giunge alla sua coscienza come se 'strillasse'. ma non poco, tanto! allora lei semplicemente non può non registrare che c'è qualcosa fuori posto e che richiede quindi intervento. siccome per lei è così con tutte le altre innumerevoli cose che nel suo ambiente chiamano la sua attenzione e richiedono intervento, pensa sia così anche per lui. il dramma è che non sa che non lo è affatto. idem per lui: non riesce a capire perché lei reagisca a quel modo per qualcosa così banale che non rientra nemmeno nella soglia di ciò che merita attenzione perché parte delle priorità.
risultato? se i due non sanno che stanno avendo quelle reazioni per motivi al di là della loro volontà e in fin dei conti banali (non c'è nulla di personale, infatti, in ciò che l'uno o l'altra sentono, è pura fisiologia), non si comprenderanno certo alla lunga ed ecco che iniziano le crisi del rapporto idillliaco di cui parlate. viceversa, se i due ne diventano consapevoli e se hanno voglia di usare queste informazioni relative a se stessi e all'altro/a, non si iniziano forse a intravedere i possibili risultati ben più confortanti sul lungo termine?

il 'dramma del calzino' è 1 esempio. ma 'risolte' 20-30 di queste cose da ambo i lati, forse la vita di coppia non risulta più semplice e resta lo spazio per il piacere di stare assieme?
come per quella, ci sono spiegazioni per moltissime delle cose che noi donne non capiamo degli uomini e loro di noi. e quindi altrettante possibilità di avere una coppia che funziona bene, si conosce, si rispetta, si sostiene. l'ho già detto pure questo, ma lo trovo importante: sono cose che permettono riuscita perché è dove il cuore va a braccetto con la consapevolezza. io trovo che se rimaniamo invece con quel che può accadere con solo istinto, affetto e caso, sia difficile andare avanti a lungo. certo qualcuno si troverà in grande sintonia cmq, senza nemmeno sapere perché, avendo magari avuto buoni esempi da altri o per puro incontro fortuito di simili. ma siccome io non l'ho visto accadere a nessuno vicino a me e non sapendo inventare qualcosa di così ampio da sola, ben volentieri ho accolto il lavoro di chi su questo ci ha messo anni e anni per vederci più chiaro e offrire risultati.

è più chiaro anche per voi ora? spero di sì :)
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
giardinicolo pensiero ..... uomo /donna .......pianta/terra
il tutto funziona solo se la pianta cresce flessibile e si adatta
in una terra che, a sua volta, è morbida e dona i suoi nutrienti permettendo di farsi abbracciare dal ramificarsi delle radici rendendola stabile e viva
adeguandosi insieme sopporteranno intemperie e dilavamenti di ogni sorta........
ma anche le piante seccano e la terra può inaridirsi .......o se la pianta "succhia/vuole troppo" o la terra è poco nutriente oppure lo è, ma non per quella pianta....... "la simbiosi non funzia o dura poco........."
e anche qua ci sta il seme che cade in terra "che bello che bello " ma poi non è il terreno per lui/lei e il seme non germina la simbiosi non c'è.......poi le "circostanze" magari il vento/vita lo spostano e appena più in là ci sta la terra che fa per lui/lei e tutto funziona ........ poi il seme diventa pianta la pianta perde le foglie e nutre il terreno che nutre la pianta e via così .....la "coppia" diventa stabile.... e abbracciati, insieme ammireranno tanti bei tramonti .........
in pratica il tutto deve essere "equilibrato" ......ne troppo ne troppo poco.....ma il giusto
:fischio:
 
non posso fare a meno di intervenire anche io.
Intanto parto da un presupposto assoluto che la signora Armstrong non credo abbia considerato, perchè se lo facesse le smonterebbe 20 anni di lavoro: le persone, con il tempo & le esperienze cambiano. Perchè crescono, è fisiologico.
Anche i tempi (per scontato che sia) cambiano. E le situazioni cambiano forma e aspetto e non possiamo prevedere come e quando, perchè parliamo -nel caso di rapporti tra persone- di persone, appunto.
Fate ben caso che non ho parlato di rapporti tra uomini o donne, ma tra persone.
Io sono fermamente convinto che siamo nè più nè meno dei mammiferi, evoluti quanto vi pare ma con passioni pulsioni e istinti assolutamente naturali. La competitività, la territorialità, la possessività, l'istinto riproduttivo (questo mi diverte molto) la tendenza a riunirsi in gruppi o branchi... poi le nostre care evoluzioni degli istinti: la ricerca di sè stessi, il porsi quesiti (ai quali talvolta si trova risposta o perlomeno una che ci soddisfi, l'appagamento personale.
Francamente trovo la distinzione di genere, oggi, nei rapporti di coppia o di convivenza, davvero relativa e solo vittima di preconcetti e di cristallizzazioni culturali. L'unica differenza tra una coppia gay e una etero è che quella etero i figli può farseli in casa, mentre a quella gay è impedita la procreazione e nei paesi più arretrati e integralisti anche l'adozione. Ma questo esula dal discorso, il succo è che "STARE BENE INSIEME" se si ha voglia e motivo si può realizzare con una semplicità disarmante, semplicemente scendendo a compromessi, mantenedo i propri spazi, non invadendo gli spazi altrui.
Ma bisogna farlo in due, e il difficile è tutto lì. Da soli è molto più semplice.
 
ah mi spiego in maniera più semplice e personale, frega nulla.
Quando conobbi Silvana nel '97, era una ragazzina di 20 anni piccolina, graziosissima e sembrava un folletto iperattivo. Ci fidanzammo nel '98, lei reduce da un incidentaccio. Mi innamorai del suo coraggio e tenacia. Nel privato era un po' freddina e in certi aspetti timorosa se non addirittura repressa, pensavo che col tempo e l'affetto superasse. Fisicamente mi ha sempre attratto molto.
Ci siamo lasciati nel 2008, del coraggio e della tenacia non era rimasto nulla, sostituiti da testardaggine e rospi in gola. In compenso è rimasta fredda timorosa e inibita.
Libere di dire che è stata colpa mia a non darle una mano, ma non sapete a cosa e a quanto ho rinunciato per lei.
Dall'altro lato nel 1998 ero uno studente universitario con un pozzo di occasioni davanti e molta voglia di mettersi in gioco,. Nel 2008 ero un pigro, annoiato e depresso quasiquarantenne, senza più il suo lavoro e i suoi progetti.
Libere di dire che è stata colpa mia a non sapermi far dare una mano, e sicuramente lei ha rinunciato a qualcosa per me, ma a cosa non so.
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
non posso fare a meno di intervenire anche io.
Intanto parto da un presupposto assoluto che la signora Armstrong non credo abbia considerato, perchè se lo facesse le smonterebbe 20 anni di lavoro: le persone, con il tempo & le esperienze cambiano. Perchè crescono, è fisiologico.
Anche i tempi (per scontato che sia) cambiano. E le situazioni cambiano forma e aspetto e non possiamo prevedere come e quando, perchè parliamo -nel caso di rapporti tra persone- di persone, appunto.
Fate ben caso che non ho parlato di rapporti tra uomini o donne, ma tra persone.
Io sono fermamente convinto che siamo nè più nè meno dei mammiferi, evoluti quanto vi pare ma con passioni pulsioni e istinti assolutamente naturali. La competitività, la territorialità, la possessività, l'istinto riproduttivo (questo mi diverte molto) la tendenza a riunirsi in gruppi o branchi... poi le nostre care evoluzioni degli istinti: la ricerca di sè stessi, il porsi quesiti (ai quali talvolta si trova risposta o perlomeno una che ci soddisfi, l'appagamento personale.
Francamente trovo la distinzione di genere, oggi, nei rapporti di coppia o di convivenza, davvero relativa e solo vittima di preconcetti e di cristallizzazioni culturali. L'unica differenza tra una coppia gay e una etero è che quella etero i figli può farseli in casa, mentre a quella gay è impedita la procreazione e nei paesi più arretrati e integralisti anche l'adozione. Ma questo esula dal discorso, il succo è che "STARE BENE INSIEME" se si ha voglia e motivo si può realizzare con una semplicità disarmante, semplicemente scendendo a compromessi, mantenedo i propri spazi, non invadendo gli spazi altrui.
Ma bisogna farlo in due, e il difficile è tutto lì. Da soli è molto più semplice.

ah mi spiego in maniera più semplice e personale, frega nulla.
Quando conobbi Silvana nel '97, era una ragazzina di 20 anni piccolina, graziosissima e sembrava un folletto iperattivo. Ci fidanzammo nel '98, lei reduce da un incidentaccio. Mi innamorai del suo coraggio e tenacia. Nel privato era un po' freddina e in certi aspetti timorosa se non addirittura repressa, pensavo che col tempo e l'affetto superasse. Fisicamente mi ha sempre attratto molto.
Ci siamo lasciati nel 2008, del coraggio e della tenacia non era rimasto nulla, sostituiti da testardaggine e rospi in gola. In compenso è rimasta fredda timorosa e inibita.
Libere di dire che è stata colpa mia a non darle una mano, ma non sapete a cosa e a quanto ho rinunciato per lei.
Dall'altro lato nel 1998 ero uno studente universitario con un pozzo di occasioni davanti e molta voglia di mettersi in gioco,. Nel 2008 ero un pigro, annoiato e depresso quasiquarantenne, senza più il suo lavoro e i suoi progetti.
Libere di dire che è stata colpa mia a non sapermi far dare una mano, e sicuramente lei ha rinunciato a qualcosa per me, ma a cosa non so.
cavolo che succede finn....... CONDIVIDO ASSOLUTAMENTE
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
anzi ieri son stato "lezziero" ho digerito benissimo e il caldo forse ha corroborato la mia pelata capoccia ?......... le persone crescono e se non cambiano si inaridiscono........
 

pa0la

Florello
Ma questo esula dal discorso, il succo è che "STARE BENE INSIEME" se si ha voglia e motivo si può realizzare con una semplicità disarmante, semplicemente scendendo a compromessi, mantenedo i propri spazi, non invadendo gli spazi altrui.
Ma bisogna farlo in due, e il difficile è tutto lì. Da soli è molto più semplice.

e bravo! aggiungo una cosa piccola piccola e banalmente ovvia (che invece ovvia non è neanche un po' vivendola)
funziona sole se riesci a non vivere il compromesso come una limitazione
funziona se il compromesso non scollina nella prevaricazione, che non è intesa come "violenta" , basta che esista solo il proprio punto di vista per prevacicare l'altro/a
funziona se non hai paura (e l'abbiamo tutti, solo qualche volta va superata) di scodellare sul tavolo un macigno e rimettere tutto in discussione anche dopo trent'anni
funziona se "ti accontenti", che se vogliamo è terribile ma è parte integrante del compromesso, accontentarsi non è limitativo se si accetta l'idea che entrambi potremmo essere migliori ma siamo l'uno per l'altra il meglio a disposizione
perchè se posso perdonare a me stessa di non essere più quella che ero più di trent'anni fa allora devo perdonarlo anche a lui, e viceversa
se la routine da un certo punto di vista ammazza, è anche vero che è rassicurante
siamo io poco al di qua, lui poco al di là del crinale dei cinquanta e quest'anno abbiamo buttato tutto all'aria......per arrivare a dirci che no, nessuno dei due vorrebbe davvero altro
nessuno dei due lascerebbe una bella affidabile stufa di maiolica per una pira
 

elena_11293

Master Florello
la sola cosa che mi spiace un po' in questo momento è di aver perso (per scelta) negli anni capacità dialettica, perché mi consentirebbe ora di discorrere con voi meglio di quanto invece riesco a fare.. ma tant'è, le scelte hanno le loro conseguenze.

solo che così non riesco a spiegarvi come dalla mia prospettiva quello di cui ho cercato di parlare qui e quanto state dicendo voi non si escludono per nulla a vicenda. anzi, si sostengono.

ma siccome non era mia intenzione convincere nessuno né tanto meno far cambiare idea a chi la pensa diversamente, mi vien solo da dire che.. va bene così!

buona estate a tutti!!
 
la sola cosa che mi spiace un po' in questo momento è di aver perso (per scelta) negli anni capacità dialettica, perché mi consentirebbe ora di discorrere con voi meglio di quanto invece riesco a fare.. ma tant'è, le scelte hanno le loro conseguenze.

solo che così non riesco a spiegarvi come dalla mia prospettiva quello di cui ho cercato di parlare qui e quanto state dicendo voi non si escludono per nulla a vicenda. anzi, si sostengono.

ma siccome non era mia intenzione convincere nessuno né tanto meno far cambiare idea a chi la pensa diversamente, mi vien solo da dire che.. va bene così!

buona estate a tutti!!

mi spiace tu prenda le distanze dalla discussione in questo modo, non vorrei che avessi frainteso le mie parole o i miei atteggiamenti o le mie considerazioni.
Io ho semplicemente constatato, osservando me e gli altri, che dalla vita e dalle persone ci si può aspettare di tutto e ottenere l'esattto contrario e vale pure per sè stessi. E' anche evidente una mia notevole perplessità su un'operazione che vorrebbe catalogare, etichettare, trovare soluzione ad un'equazione così complessa come è l'animo umano (e qua parlando di coppie si parla di DUE animi umani).
Io ribadisco anche che qua in Italia stiamo vivendo una crisi non solo economica ma anche e sopratutto di identità, di ruoli, di compiti, di scopi. Vi è una volubilità sentimentale assurda (per me), da una parte vi sono manifestazioni di disinibizione e "libertà" dall'altra un qualche cardinale che ribadisce che trombare è peccato, basta un nonnulla per distruggere una coppia magari con alle spalle qualche anno di strada percorsa assieme... è tutto instabile e traballante, la fiducia in questi casi in chi la puoi riporre, se non in te stesso e sempre che ci si riesca?
Credo che in una situazione come questa "due cuori e una capanna" sia molto difficile da realizzare, specialmente per chi la capanna non ce l'ha.
 

elena_11293

Master Florello
no, non è una reazione a quel che tu o altri avete scritto. mi stavo togliendo dalla discussione perché come dicevo mi sono resa conto di non riuscire ad argomentare quel che so come vorrei. darebbe ragione di quanto anche voi dite, mostrando che nn c'è reale contraddizione. ma non sto trovando modo e parole per farlo, per cui preferivo lasciare il campo, non avendo interesse a portare avanti malamente delle idee che così suonerebbero solo vuote. come si dice: se non si ha nulla di concreto da dire, meglio tacere. mi muovevo in base a quello che riguarda me, non voi :)

ma vi leggo volentieri, mi ci ritrovo pure in certe situazioni, non avendo vissuto fin qui in una nuvoletta rosa. che tra l'altro è una delle ragioni per cui sono andata avanti cercando altro..




Credo che in una situazione come questa "due cuori e una capanna" sia molto difficile da realizzare, specialmente per chi la capanna non ce l'ha.

..hai ragione. altro che ecologia, ecco perché le case di paglia stan diventando di moda!
 

paolaas

Guru Giardinauta
Dopo tutto questo discorrere 8qui e nell'altro post) mi sono ricordata, tutto ad un tratto, di quando ho conosciuto mio marito e che già allora ho pensato che avevo trovato il mio compagno della vita.
Ci conoscevamo davvero da poco ma ho pensato che se lui fosse stato veramente come mi era sembrato di conoscere in quei pochi giorni, era la persona che volevo accanto a me. E poi lo conoscevo e più in me si rafforzava l'idea che era quello giusto.

Compromessi? Certo ce ne sono, e anche tanti. Il partner ha delle caratteristiche che te lo hanno fatto scegliere, dei lati che ti piacciono da morire ma anche delle caratteristiche che non ti fanno impazzire.... Ma hai scelto il pacchetto e con questa scelta accetti anche i lati "negativi".... Del resto anch'io avrò i miei (credo) che lui accetterà di buon grado...

Tornando sul discorso che con gli anni si cambia: io non l'ho notato molto in me e nemmeno in mio marito, sarà senz'altro vero ma lo posso riportare sull'esperienza dei miei genitori: mia mamma ogni tanto mi racconta di quanto mio papà fosse tenero, gentile e generoso quando era giovane (e queste sono alcune delle cose che l'hanno fatta innamorare).
Poi la vita invece l'ha indurito e sentire raccontare di lui com'era 50 anni fa non lo riconosco!
Quindi penso che sì noi in buona parte siamo artefici della felicità della coppia ma è anche vero che ci sono fattori esterni che possono influire molto su di noi, sui nostri cambiamenti e quindi anche sulla nostra coppia....
 

aristarco

Maestro Giardinauta
Il thread,stuzzicante, di Elena ( inciso fuori campo:perche' mentre tanti di voi riescono a scrivere vari e propri papelli,mentre io non riesco a scrivere piu' di tot caratteri altrimenti vengo invitato a ridurrre il testo pena la non spedizione ?) ha impattato con le piu' varie argomentazioni le quali sono scoppiate come un air-bag tanto da quasi soffocarlo. Eppure il punto di partenza che ci condurrebbe,virtualmente viaggiando, in un mondo fantasmagoricamente variegato, ritengo sia fondamentale per poter mettere a punto uno studio ,puramente teorico,( perche' la gran parte delle masse non riuscirebbe a darvi applicazione concreta ) sulle cause per le quali la vita di coppia puo' diventare sofferenza . Uno studio nel quale vengano immessi cause del rapporto,loro commistioni,dosaggi di elementi psicologici,fattori estranei infiltrati,finalita'........ ed una infinita' di altri fattori intercomunicanti.
 

aristarco

Maestro Giardinauta
Uno studio di proporzioni enormi; e non siparietti che si leggono qua e la' nelle rubriche piu' varie dove il concreto prevale sul principio astratto delle combinazioni.
Un tentativo di analisi ( ma a mio avviso limitato) mi e' capitato di leggere in un testo che gia' segnalai tempo fa sulle differenze fisiologiche e psicologiche tra uomo e donna. E' un testo di Allan&Barbara Pease= edizioni RCS libri = dal titolo :perche' le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano a chiedere .E' un testo frutto di migliaia di interviste fatte negli ambienti piu' disparati.
Comunque un grazie mi va di rivolgere ad Elena perche' ha gettato un sasso in piccionaia sollevando un polverone fatto di tante verita'.
Mi piacerebbe che continuasse a gettarne altri di sassi. Troverebbe tante altre altre persone che nel polverone potrebbero trovare le loro verita'.
 
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