ah mi spiego in maniera più semplice e personale, frega nulla.
Quando conobbi Silvana nel '97, era una ragazzina di 20 anni piccolina, graziosissima e sembrava un folletto iperattivo. Ci fidanzammo nel '98, lei reduce da un incidentaccio. Mi innamorai del suo coraggio e tenacia. Nel privato era un po' freddina e in certi aspetti timorosa se non addirittura repressa, pensavo che col tempo e l'affetto superasse. Fisicamente mi ha sempre attratto molto.
Ci siamo lasciati nel 2008, del coraggio e della tenacia non era rimasto nulla, sostituiti da testardaggine e rospi in gola. In compenso è rimasta fredda timorosa e inibita.
Libere di dire che è stata colpa mia a non darle una mano, ma non sapete a cosa e a quanto ho rinunciato per lei.
Dall'altro lato nel 1998 ero uno studente universitario con un pozzo di occasioni davanti e molta voglia di mettersi in gioco,. Nel 2008 ero un pigro, annoiato e depresso quasiquarantenne, senza più il suo lavoro e i suoi progetti.
Libere di dire che è stata colpa mia a non sapermi far dare una mano, e sicuramente lei ha rinunciato a qualcosa per me, ma a cosa non so.
prendo solo spunto da questo che ci ha raccontato di sé finnegan's wake, per dire ancora qualcosa sul tema iniziale del thread, perché nemmeno a farlo apposta risulta PERFETTO a mio avviso.
le quattro qualità che menziona la armstrong e che io volevo vedere se erano effettivamente sentite così anche dagli uomini qui, sono: self-confidence, autenticità, passione, ricettività.
quello che è successo a finnegan's wake giusto ne parla secondo me: conosce una donna e decide che vale la pena investire in una relazione con lei. perché? perché la trova vera (è coraggiosa e tenace, cioè mostra se stessa e il modo in cui è se stessa piace a finnegan's wake). l'essere veri risulta essere una qualità molto potente, perché se c'è già da sola fa sentire che ci sono anche possibilità giunga il resto. se una persona è infatti cosciente che in un certo momento non ha molta fiducia in sé ed è in grado cmq di mostrarlo, in qualche modo già parla di sua capacità di averne, oltre che di essere autentica.
e infatti finnegan's wake ci dice proprio che quel che aveva visto mancarle (self-confidence --lei era insicura e inibita-- e passione --fredda, e la passione è quello che 'riscalda' una persona dopo tutto) cmq non l'aveva fatto desistere.
ed eccoci così a quel che avevo scritto in riposta a qualcuno: quelle sono qualità sì in grado di far sentire a un uomo che è davanti a una donna eccezionale con cui sarebbe magnifico condividere la vita, ma non sono tratti innati e che restano. vengono dalla consapevolezza e dal volerli, e ci sono e poi restano se vengono sviluppati, curati, coltivati. altrimenti, come ci racconta sempre finnegan's wake, a un bel punto l'incanto svanisce, proprio perché non è più sostenuto. e chi lo fare a un essere umano (in questo caso a un uomo) di investire la sua preziosissima energia vitale nel creare qualcosa con qualcuno che non sa sostenersi da sé? perché mai dovremmo investire tutto di noi stessi in una relazione con qualcuno che non fa altrettanto in definitiva?
per cui, il mio punto qui è: questa storia di un'esperienza vera non trovo neghi quanto avevo cercato di passare parlando del lavoro della armstrong e di altri. trovo anzi che lo avvalli.
così, anche, per chi si è detto in disaccordo: se qualcosa di vero dà riscontro, perché poi restare cmq su considerazioni sulla sua non validità che si basano invece solo su idee e concetti (sessismo, pregiudizio, ecc)?
quando si ha in mano una riprova (che, nel suo caso, la armstrong ha visto continuamente e continuamente), ma davvero a qualcuno importa di pensare al fatto che a occuparsi di queste cose non serve a nulla, che crea anzi distinzioni, ecc? a me questo sorprende, perché a me invece non interessa nulla di ciò che non mi fa vivere bene, mentre cose come questa sono in grado di aggiungere, e molto, per me.
ad esempio, nel caso del racconto di finnegan's wake mi hanno dato il senso di cosa è capitato loro, e non mi è difficile capire che se l'avessero saputo prima probabilmente ne avrebbero anche tratto utilità. perché se io, uomo, comprendo che ciò che mi fa voler costruire con una donna sono certi aspetti di lei, se poi non li trovo invece di passarci sopra posso iniziare a valutare meglio la mia scelta. e se io, donna, so che un uomo sarà sostenuto nel suo desiderio di stare con me nel momento in cui io saprò portare fuori determinate caratteristiche (che tra l'altro mi fanno pure vivere bene la vita in genere), non mi adagerò sugli allori ma ci lavorerò su se desidero un'esperienza bella e lunga con lui. o no?
e certo che poi tutti abbiam vissuto molto inconsapevolmente gran parte della nostra vita ma lo troviamo okay perché cmq abbiamo fatto esperienza, e poi ne abbiamo tratto considerazioni importanti, e poi siamo quel che siamo proprio grazie a quello... ma, una volta che ci arrivano spiegazioni riscontrabili sul perché delle parti meno esaltanti che abbiamo vissuto e al contempo anche elementi che possono aprirci a nuove e migliori possibilità, invece che chiudere il panorama come le ns esperienze deludenti ci porterebbero a fare, perché prender tutto questo e buttarlo via? io non lo capisco, e per questo non so nemmeno che dire a chi semplicemente dice che discorsi sulle differenze di genere non sono di suo interesse, quando questo è il più lontano possibile dall'intento di base.
ma, ho già detto anche questo, io credo davvero che forse prima di arrivare al punto di interessarsi alle soluzioni una persona deve davvero essersi stancata di provare a far funzionare i giocattoli senza conoscerli, quindi rischiando sempre di romperli, e pure di viver male e accettarlo come fosse un destino. è allora credo che qualcosa inizierà a esser visto, e a passare perché voluto. per me è stato così e lo vedo accadere continuamente.
per tirare le fila di tutto il discorso, il mio unico punto in questo thread era: a me personalmente (e da quel che ho capito anche alla armstrong e agli altri che portano avanti le sue stesse idee) NON INTERESSA NULLA di fare distinzioni di genere/sessiste, sostenere preconcetti e divisioni, formalizzarsi e fossilizzarsi. non è nemmeno l'ultimo dei miei interessi: è proprio fuori dalla mia mente e dalla mia vita.
ma, detto questo, dovrei essere del tutto inconsapevole a non vedere che cmq io non ho la fisiologia di un uomo, non ragiono come lui, non parlo come lui, non vedo il mondo come lui, il mio istinto mi muove diversamente da lui, ho doti diverse da lui, ecc ecc ecc (pure evidenze, non pregiudizi). e che al contempo desidero comunicarci e viverci assieme al meglio.
allora, di nuovo, ma chi se ne frega di giudicare come inutile, limitato e magari perfino offensivo quello che mi aiuta a sostenere quel desiderio. se è concreto, se trova corrispondenza nei fatti e nel sentire, se sostiene la comprensione invece dell'ignoranza, la condivisione invece della divisione, perché non dovrei prenderlo in considerazione, dato il mio obiettivo che è quello di vivere meglio, con me stessa e con gli altri?
e infatti, sì, ti dò ragione finnegan's wake anche in questo: imparare a vivere bene in due è al contempo semplice ma anche faticoso. c'è da darsi da fare, c'è da capire molte cose. e c'è da farlo in due.
e non tutti sono disposti a fare la loro parte.
se qualcuno si accontenta dei risultati che vengono dal non farlo, bene. libera scelta. io ho solo detto: a me non interessa accontentarmi di quello e allora ecco che ho accolto tutto quello che mi dà una buona mano a fare la mia parte di lavoro. e sinceramente avevo pure trovato bello che non fossero cose che valgono solo per me, ma per tutti se lo vogliono.
...chissà che stavolta sia finalmente riuscita pure a spiegarmi
pace