Un incontro perfetto
Riuscite a immaginare un incontro perfetto?
Lo spero, perchè solo chi ha ben chiara questa definizione sarà davvero in grado di comprendere ciò che scriverò.
E' accaduto ieri mattina, come da programma, sebbene con una piccola variazione all'accordo iniziale.
Per motivi pratici abbiamo spostato l'incontro in un luogo più facile da raggiungere, e poi da lì ci siam diretti qui, a casa mia.
Sono arrivata per prima all'appuntamento (è una mia piccola mania essere puntuale o leggermente in anticipo), ed ho ingannato l'attesa sfogliando un mensile di giardinaggio
.
Stavo leggendo un articolo piuttosto interessante quando, d'istinto, ho distolto lo sguardo dal giornale e l'ho visto arrivare.
Non ho avuto bisogno di vedere i suoi occhi dietro alle lenti scure dei suoi occhiali (da vista), nè lui di vedere i miei (idem), c'era un sorriso sotto a quegli occhiali, e dietro a quel sorriso 30 anni da raccontare.
In quell'abbraccio di bentrovata/o ho ritrovato un calore antico e sincero, il piacere di esserci, per se stessi e per l'altro/a, il desiderio vero di condividere.
E questo è accaduto, ci siamo raccontati, con la serenità e la sincerità che solo certe relazioni vere permettono, senza nasconderci, senza indossare maschere.
E l'atmosfera era quella di sempre, accogliente e rassicurante, senza giudizio, senza vergogna.
Come se non ci fossimo mai perduti abbiam parlato per quasi due ore, raccontandoci che cosa è stato delle nostre vite, delle nostre scelte, degli eventi ineluttabili che l'esistenza ci ha posto davanti, gioie, sofferenze, difficoltà, riscatti...
E la sincerità, il piacere di essere lì a condividere, era palpabile.
Mentre parlava guardavo quest'uomo che il tempo ha solo in parte cambiato, l'ha reso certo più maturo, più saldo nei suoi valori, di certo più sicuro di sè.
Così sicuro da poter parlare con serenità delle sue insicurezze di allora, delle caz...e, delle scelte difficili.
E mi ha colpito il modo in cui mi ha raccontato di me, di come ero allora io ai suoi occhi, di cosa ho rappresentato per lui in tutti questi anni.
Sapere di essere stata ricordata, con lo stesso piacevole sentimento che io stessa ho provato in questi anni, scoprire di aver rappresentato per lui esattamente ciò che lui ha rappresentato per me, mi ha quasi sorpresa.
Non che non lo sapessi, ma il tempo ci porta spesso a depurare i ricordi, a sfrondarli di dettagli spiacevoli, ad arricchirli di valori proiettati e...e se mai posso aver avuto una punta di timore riguardo a questo incontro...è proprio in questo che potevo trovarlo, il timore di aver in qualche modo trasfigurato la realtà, di aver adattato il ricordo al mio bisogno di avere un bel ricordo.
Ma non è stato così, nessun ricordo adattato, solo conferme di quanto siam stati importanti, di quanto fosse vero il nostro modo di viverci, il nostro "ciao fratellino" o "ciao sorellina" con il quale ci salutavamo.
Mentre parlavo, sentivo la sua attenzione, la sua presenza, la partecipazione.
So che dietro quegli occhiali scuri i suoi occhi han studiato il mio viso, la mia trasformazione negli anni, le mie rughe.
Ma non ho provato nessun imbarazzo, avrei potuto esser senza pelle, sarebbe stato lo stesso.
E quando entrambi abbiam cambiato gli occhiali, mettendo quelli con le lenti chiare, i nostri occhi si sono davvero incontrati e, a quel punto, non è stato necessario dire altro.
Ci siamo salutati così, con un lieve abbraccio.
So di aver raccolto, ieri, una delle perle più preziose che la mia collana di eventi da ricordare possa contenere.
k07:elle