Carlotta il personaggoi piú negativo del romanzo che si trasforma per il lieto fine, mi scappa la lacrima.
Notte notte.
beh, nella famiglia di carlotta (fanciulla di non preclare doti), servitù servile (voluto) compresa, è difficile trovare un personaggio positivo. ci si barcamena tra accidia e ignavia, deviando per
la virago dispotica leonida, l'invidiosa cugina, l'imbecille (anche se non privo di senso pratico) cugino. simpatico zio casimiro, ma non privo di brame dittatoriali. e l'aitante marito in collegio? di certo non una gran testa pensante.
ovvio che poi è tutto 'caricato' volutamente dall'autore per offrirci un racconto che vuol essere - chiaramente, da subito, e dichiaratamente - un 'romanzo ameno'. non scordiamoci che fu scritto in un periodo in cui di ameno c'era ben poco...
margot@ giààààà, la storiella dell'ombrello di dester!!! ma è pieno il libro di questi spunti farlocchi presi da improbabili 'tranche de vie' e/o di incredibili autori dal nome buffo e che richiama le cose più strampalate. metafora nella metafora? parabola nella parabola? burla nella burla? per me, buona la terza.
la mia mamma, che il periodo storico in cui fu scritto il libro l'ha vissuto e che dialoghi (forse meno ameni) con termini simili li ha vissuti e sostenuti di persona, questi episodi li chiamava 'spilletti'. non so se termine italiano o locale... di certo datato (anni 40)