Ci tengo a premettere che io ho alluso ad una sezione fotografica in maniera abbastanza aleatoria, come un eventuale progetto per il futuro, ma comunque, per me, è una cosa ancora molto campata in aria. Semplicemente un'idea così. D'altra parte c'è già anche un gruppo sociale fotografico che si potrebbe sfruttare
Comunque si potrebbe poi sempre prendere in considerazione, d'altra parte non credo si pretenda di fare chissà che (anche nella sezione cucina non credo che si pretenda di dare consigli o avere livelli da Guida Michelin
) e, sinceramente parlando, è vero che ci sono forum fotografici specifici, ma è anche vero che anche lì (specie nell'ambito della fotografia naturalistica e macro) non è tutto grasso che cola...
Togliendo alcune eccellenze come quelle che si possono trovare per esempio su Juza (che non sono raggiungibili neanche da chi possiede reflex e obiettivi specifici...per raggiungere certi livelli ci vogliono attrezzature ancora più sofisticate, tanta tanta esperienza, tanto tempo da dedicare, soldi per girare il mondo con il tempo di fermarti a fotografare la farfalla in mezzo alla savana o tutte le mattine libere per andare a "caccia"..e poi ancora tanta tanta tanta postproduzione al limite forse dell'etico) ci sono tanti buoni dilettanti, ma non è che tutti abbiano poi queste conoscenze tecniche strabilianti e/o riescano ad ottenere foto strabilianti (a mio avviso e me compresa, chiaramente).
Io personalmente vedo foto molto più belle e fantasiose su flickr che in moltissimi forum italiani (dove spesso si esaltano le solite tecniche trite e ritrite, ma fantasia nada...)
Spesso e volentieri poi i discorsi si incentrano più su "quale è l'obiettivo più figo?"...discorsi a cui un utente medio (specie di un forum come il nostro), anche appassionato di fotografia, non so quanto possa essere interessato (e poi sicuramente i nostri scopi sarebbero diversi, oltre a forzosamente avere ambizioni diverse).
A tal proposito vi linko copio questo intervento che ho letto tempo fa e che spesso mi viene in mente quando leggo certe discusisoni
"Secondo il grande fotografo Feininger il capitolo più importante di un libro di fotografia spesso viene omesso o trascurato: e cioè quello che risponde ad una domanda che, seppur a prima vista banale, è il succo della fotografia. "A che scopo fotografare?"
La fotografia è uno strumento così vario di comunicazione visiva che cercare di stabilire regole precise per fare "buone" fotografie è ridicolo e insulso come dire a un pittore in che modo si crea un buon quadro.
Non è difficile rendersi conto che i fotografi originali e dotati di uno stile proprio - coloro che "creano" in fotografia - si differenziano l'uno dall'altro. Ma nessuno può dire che un dato fotografo è "migliore" di un altro. Se una fotografia dice qualcosa a chi la guarda, se rivela immaginazione, se ha un significato, se suggerisce un'idea o esprime una sensazione, allora è certamente una "buona" fotografia e colui che l'ha fatta è un buon fotografo. Se una fotografia invece non esprime e suggerisce niente, colui che l'ha fatta è un cattivo fotografo anche se conosce e applica tutte le regole "fotografiche".
Una buona fotografia deve avere un significato, deve essere insomma il punto di arrivo, lo scopo di un interesse su un particolare soggetto, una sensazione od opinione personale sullo stesso, una sincera passione ad esprimere tutto questo in forma fotografica, insieme con la capacità tecnica di farlo ma soprattutto con l'estro creativo necessario per attirare l'attenzione. Se al fotografo manca la dote più importante, cioè se egli non sa filtrare la realtà per comunicare le sue idee, ogni suo sforzo sarà vano: la sua fotografia sarà forse gradevole ma non avrà significato per chi la guarda.
E' così di fondamentale importanza che una fotografia non soltanto significhi qualche cosa, ma il suo significato deve esprimersi in forma tale da apparire evidente a chi la guarda. Se si ottiene questo risultato non importa l'aspetto della fotografia, non importa se è nitida o sfocata, "pittorica" o "documentaria", paesaggio o nudo.
Nella formazione di un fotografo ci sono tre stadi. Alcuni passano gradualmente dal primo al secondo, e quindi al terzo; altri, la maggioranza, non superano il secondo, e talvolta neppure il primo (soprattutto i "digitalizzati"); altri ancora saltano il primo. I "fotografi nati", poi, cominciano addirittura dal terzo.
Primo stadio. In questa fase il fotografo è solo un appassionato di strumenti e di aggeggi, il cui interesse si concentra sugli apparecchi, sugli obiettivi, sulla macchina fotografica. Possiede di solito tra i migliori apparecchi da mostrare ed esaltare in pubblico, i più aggiornati strumenti ed una serie di accessori. Il fotografo che si trova in questa fase costituisce la delizia dei negozianti di articoli fotografici perchè non smette mai di comprare e cambiare pezzi del suo corredo, accessori, non conserva un apparecchio più di un anno. Torna continuamente a cambiarlo con uno più recente, oppure compra prima gli accessori aspettando l'uscita del prossimo modello di macchina fotografica. Cerca instancabilmente le prove di macchine e obiettivi, ma non fa mai una vera fotografia.
Secondo stadio. In questa fase l'interesse del fotografo si rivolge soprattutto alla "qualità" del risultato. Anche questo tipo di fotografo possiede una vasta e ottima attrezzatura: ma a differenza del precedente, se ne serve per fare fotografie. Quando fa fotografie però non presta nessuna attenzione al soggetto. La sua ambizione è quella di ottenere un "negativo perfetto". Controlla appassionatamente la grana della pellicola, la gamma dei colori, il contrasto, la nitidezza. Si precipita ad acquistare l'ultima pellicola uscita a grana fine sperando sempre di imbroccare quella "perfetta" oppure l'ultimo ritrovato tecnologico di obiettivo più luminoso e nitido del suo. A tale fotografo capiterà di fare buone fotografie ma sarà sempre insoddisfatto.
Terzo stadio. In questa fase il fotografo è come un pittore, un romanziere, un romantico animato dall'ispirazione. Non gli importa che tipo di apparecchio usa, ma la fotografia che può ottenere. Potete vedergli tra le mani una Leica del 1950, scrostata e sconquassata, ma le sue fotografie finiscono esposte nelle sale del museo di arte moderna di New York. La sua "Tecnica" può essere talvolta discutibile, la sua sincerità mai. Se un fotografo sa ciò che vuole, anche se non è padrone della tecnica, troverà sempre il modo, con lo studio e con l'invenzione personale, di esprimersi chiaramente sulla pellicola in modo da comunicare agli altri le sue esperienze e le sue sensazioni.
Spesso si cerca di giustificare la mediocrità delle proprie fotografie con frasi come questa: "Se avessi quell'apparecchio o quell'obiettivo, potrei fare fotografie come quelle del tale o del tal altro fotografo." Per chi pensa così può essere una sorpresa sapere che il 90% delle fotografie esposte alle mostre sono fatte con un semplice apparecchio meccanico 24x36. E' quindi ovvio che non all'apparecchio ma al modo di usarlo spetta il merito di una fotografia. Chi pensa che con una attrezzatura formidabile sia possibile per lui fare fotografie infinitamente più belle è destinato a ricevere molte delusioni. Otterrebbe soltanto una fotografia più nitida mentre un fotografo più "ispirato" potrebbe ottenere, con un apparecchio da pochi soldi, una fotografia più bella. Il primo passo per capire cosa realmente sia la fotografia si compie quando ci si rende conto che un apparecchio fotografico è solo uno strumento per fare fotografie. Dimenticate il suo aspetto esterno, la sua tecnologia di precisione, le sue cromature, il suo obiettivo scintillante e consideratelo alla stregua di una macchina da scrivere. La macchina fotografica è per il fotografo quello che la macchina da scrivere è per lo scrittore: uno strumento per esprimere un'idea. A nessuno importa di conoscere la marca della macchina per scrivere di un romanziere. Nello stesso modo, perchè si dovrebbe pretendere di sapere quale apparecchio è usato dal fotografo?
Se farete tale passo non rischierete di passare tutta la vita a rincorrere il miglior obiettivo sul mercato senza mai riuscire a capire l'emozione di vedere la propria umanità e sensibilità espressa attraverso un'immagine.
La fotografia è un mezzo per raggiungere un fine: un'immagine che abbia uno scopo e un'idea. L'apparecchio fotografico uno strumento per esplorare i fatti e le emozioni, per mostrare come la gente vive e ciò che sente, un mezzo per raccontare una storia
La fotografia può essere insegnata soltanto in parte: la parte della tecnica fotografica. Tutto il resto deve venire dal fotografo. Ciò che un corso o un libro possono fare è di guidare i fotografi nella direzione giusta, mostrando loro ciò che la fotografia può dare se è coltivata con intelligenza e immaginazione. Se sapete dove volete arrivare e come arrivarci, tocca a voi andare avanti. Le regole e le istruzioni sono per i tecnici: chi è capace di creare deve tracciarsi la strada da sè."