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ma voi vi volete bene?

Eltuena

Guru Giardinauta
La risposta che viene spontanea è sì, ma pensandoci, forse, non è proprio così. Quante cose viviamo sulla nostra pelle? Quante volte ci trascuriamo per il bene degli altri? In quante occasioni ci mettiamo da parte?
 

gigino67

Florello Senior
eltu ha scritto:
La risposta che viene spontanea è sì, ma pensandoci, forse, non è proprio così. Quante cose viviamo sulla nostra pelle? Quante volte ci trascuriamo per il bene degli altri? In quante occasioni ci mettiamo da parte?


IO MI SONO VOLUTO BENE.....POI MI ODIAVO......E ADESSO STO RICOMINCIANDO A VOLERMENE DI NUOVO.

PER AIUTARE GLI ALTRI.....NON DICO SEMPRE MA SPESSO....MI SONO MESSO IN DISPARTE E MOOOOOOOOOOOOOOOLTE VOLTE CON SCARSI RISULTATI.......CIOE' PEDATE NEL CUL......cat: cat:
 
C

ciuss

Guest
Anche a me Gigio è capitato di ottenere scarsissimi risultati...

Fondamentalmente mi piaccio...ma non mi voglio molto bene...
Per una serie di motivi sono costretto letteralmente a DIMENTICARMI di me stesso...lo so, non è giusto, ma non me ne posso preoccupare...
Vivo con la speranza che in futuro potrò recuperare il rapporto fantastico che avevo con me stesso...riprendere a "coltivarmi"...per ora rimango in riposo vegetativo...
 

gigino67

Florello Senior
ciuss ha scritto:
Anche a me Gigio è capitato di ottenere scarsissimi risultati...

Fondamentalmente mi piaccio...ma non mi voglio molto bene...
Per una serie di motivi sono costretto letteralmente a DIMENTICARMI di me stesso...lo so, non è giusto, ma non me ne posso preoccupare...
Vivo con la speranza che in futuro potrò recuperare il rapporto fantastico che avevo con me stesso...riprendere a "coltivarmi"...per ora rimango in riposo vegetativo...


non entrare in un lungo letargo..........sara' difficile svegliarsi del tutto.....

comincia ad aprire gli occhietti...e guardati BENE allo specchio..........

Se puoi...guardati anche dentro e vedrai che sei una bella persona.Perche' devi annullarti??? non esiste un motivo.
Ricordati che fra poco diveterai papa'...ed hai bisogno di energie infinite.
gigi'
 
R

riverviolet

Guest
Ma che significa volersi bene?
E non è mica facile, perchè forse volersi bene significa spesso doversi comportarsi con l'esterno in modi che l'esterno stesso reputa immmorali o poco etici.
Almeno è quel che penso io, perchè il non curarsi di sè, in vece di altri, diciamo sacrificarsi per altri, se fatto con amore, sincero quello per cui non ti chiedi che stai facendo, allora non ha senso porsi neppure la domanda.

Faccio un esempio, quello dei figli, sono anni che non sò cosa sia una sana, lunga e ristoratrice dormita, ma sebbene sò che bene non mi fà, sebbene ne sono consapevole, non conosco altro comportamento che vada a mio vantaggio e non leda le persone più importanti, forse anche più di me stessa.

Se estendo, diciamo, per gradi d'importanza, mi ritrovo al confronto e al bivio, tutelo me stessa a scapito di altri, fregandomene di ciò che pensano, di ciò che sentono, oppure cerco di voler bene ad entrambi?

Se si immagina tutto questo ad ampissimo raggio, in ogni settore della propria vita, è difficile volersi bene davvero, senz diventare dei veri Carter-pillar.
 

gigino67

Florello Senior
analizziamo la cosa:
volersi bene si puo'.......e si deve......mi spiego meglio:

se tu non ti vuoi bene, ti trascuri, ti opprimi, ti vesti male, non vai dal parrucchiere, ecc..ecc......secondo te che immagine di sicurezza puoi dare a chi ti sta vicino??????

Ecco...se tu ti vuoi bene......traspiri fiducia, complicita', amore, sicurezza...ecc..ecc....

Forse sono sceso troppo nell'estetica...ma credo che avete capito quello che volevo dire!.....

Volersi bene......fa' bene a noi stessi e agli altri.....o no???!!!
Ditemi se sbaglio.
 
R

riverviolet

Guest
No Gigiuzzo caro, non dico che sbagli, dico che è difficile capire cosa significhi in realtà, volersi bene.
Quel che tu descrivi ad esempio, è un sentore comune di quel che significa volersi bene, ma è poi veraemnte aderente a quel che per ognuno soggettivamete necessita?
Non è magari una come dire, stampella, su cui ci si appoggia per poi poter dire, mi voglio bene?

Non sò, io credo non sia facile, nè così semplice.
Occorre una conoscnenza di sè molto profonda e la capacità d'imporsi che può passare invece per mancanza di scrupoli e tatto, ci si riesce poi alla fine?

Faccio un esempio, mio, di queste ultime 48 ore.
E' arrivata una bellissima notizia, tanto bella da ricordarmi quanto la mia famiglia stà arraccando per sopravvivere ad un mondo feroce.
il vicino di terreno lascia, abbiao la possibilità d'integrare 250 mq in più e isolare altri possibili estranei, dalla nostra aerea.
Nostra per modo di dire, di nostro c'è solo la casa, il resto, tutti quì, lo paghiamo, è in affitto.

Alla notizia, guardo mio marito negli occhi e lui capisce già, ma i suoi occhi sono anche molto stanchi, siamo oberati di spese ed io mi ritrovo ad un bivio importante, un'altra spesa fissa.
A cosa sono disposta a rinunciare?
Sò già a cosa e non sarà afato facile perseguire perchè nel farlo io dovrò rinunciare a coseche per altri magari sono normali, per me, lussi.
E dovrò mettermi a lavorare, anche se non potrei.
Smettere di comprare piante o ridurre drasticamente e smettere di fumare.

In cambio terreno per i miei figli, con la remotissima possibilità un giorno di riuscire a comprare ed evitare altri possibili estranei che come l'ultimo, ha apportato diverse e seri problemi a tutti noi.

Ecco, che faccio? Se mi voglio bene, non rinuncio a nulla, se invece voglio bene ai miei figli e a mio marito, devo rinunciare. :(
 

gigino67

Florello Senior
riverviolet ha scritto:
No Gigiuzzo caro, non dico che sbagli, dico che è difficile capire cosa significhi in realtà, volersi bene.
Quel che tu descrivi ad esempio, è un sentore comune di quel che significa volersi bene, ma è poi veraemnte aderente a quel che per ognuno soggettivamete necessita?
Non è magari una come dire, stampella, su cui ci si appoggia per poi poter dire, mi voglio bene?

Non sò, io credo non sia facile, nè così semplice.
Occorre una conoscnenza di sè molto profonda e la capacità d'imporsi che può passare invece per mancanza di scrupoli e tatto, ci si riesce poi alla fine?

Faccio un esempio, mio, di queste ultime 48 ore.
E' arrivata una bellissima notizia, tanto bella da ricordarmi quanto la mia famiglia stà arraccando per sopravvivere ad un mondo feroce.
il vicino di terreno lascia, abbiao la possibilità d'integrare 250 mq in più e isolare altri possibili estranei, dalla nostra aerea.
Nostra per modo di dire, di nostro c'è solo la casa, il resto, tutti quì, lo paghiamo, è in affitto.

Alla notizia, guardo mio marito negli occhi e lui capisce già, ma i suoi occhi sono anche molto stanchi, siamo oberati di spese ed io mi ritrovo ad un bivio importante, un'altra spesa fissa.
A cosa sono disposta a rinunciare?
Sò già a cosa e non sarà afato facile perseguire perchè nel farlo io dovrò rinunciare a coseche per altri magari sono normali, per me, lussi.
E dovrò mettermi a lavorare, anche se non potrei.
Smettere di comprare piante o ridurre drasticamente e smettere di fumare.

In cambio terreno per i miei figli, con la remotissima possibilità un giorno di riuscire a comprare ed evitare altri possibili estranei che come l'ultimo, ha apportato diverse e seri problemi a tutti noi.

Ecco, che faccio? Se mi voglio bene, non rinuncio a nulla, se invece voglio bene ai miei figli e a mio marito, devo rinunciare. :(


il tuo esempio non fa' una piega........

ma se fai il scrificio e' perche' in fondo ti vuoi bene.........e perche' tu vuoi vivere bene.........capisci che ti voglio dire?
:love_4: :love_4: gigi'.
 
R

riverviolet

Guest
gigino67 ha scritto:
il tuo esempio non fa' una piega........

ma se fai il scrificio e' perche' in fondo ti vuoi bene.........e perche' tu vuoi vivere bene.........capisci che ti voglio dire?
:love_4: :love_4: gigi'.

Sì Peppe, io capisco, ma credo che sia tu che no nabbia capito.
Io non stò benissimo, faccio finta di nulla e vado avanti, ma nn potrei lavorare, cosa che mi umilia tantissimo, me con me stessa, perchè ho sempre lavorato.

Andre a lavorare in teoria, sgnifica che tant bene poi, non mi voglio, come dire, mi accorcio i giorni :D .

Smettere di fumare, questo sì è volersi bene, ma semttere di guardare nei garden, smettere di comprare se non con molta oculatezza, tipo un geranio ogni 5 anni, mi fà male.
Ma, in cambio, ho la possibilità di far vivere un poco meglio la mia famiglia, co qualcosa che pagherò senza che mi apparterrà mai.
a impedendo ad altri squilibrati di venir a piantar le tende a pochi metri.
O dando la possibilità a mio figlio, di invitre qualche amichetto, visto che la casa non lo consente, almeno il giardino sì.
 

gigino67

Florello Senior
si Sonia.......ho capito......ho capito........non voglio dirti che ho capito per farti contenta......ho capito veramente adesso.

TVB
Peppe.
 
C

ciuss

Guest
Io gigio son già papà!!!
e' proprio per questo che mi sono annullato...lo trovo un sacrificio dovuto alla famiglia (la mia ragazza ha 20 anni e io 25)

Il problema è che non ho ancora ottenuto risultati...e la repressione di sicuro non mi migliora...ma non trovo molte alternative!!

Grazie psicoGigio per l'ascolto! :D
 

RosaeViola

Master Florello
In questa discussione si sta confondendo (a mio avviso) essere consapevoli del proprio valore con quel po' di sano egosimo che ci preserva.

Sono due cose distinte, anche se qualche legame fra loro ce l'hanno.

Sacrificarsi per gli altri, se è una delle cose importanti della vita per me, non è non volermi bene, ma esattamente l'opposto.
Non mi importa della rinuncia verso me stessa, se nel farlo, seguo uno dei principi che animano la mia esistenza.
Nel seguirli, soddisfo e appago me stessa e quindi mi voglio bene.

La cosa difficile, invece, è l'autostima.
La più grande scommessa del genere umano. Nessuno di noi, NESSUNO, arriva all'età adulta senza strappi a questo livello interiore.
Recuperare la propria identità, scrollarsi di dosso etichette che ci hanno imposto esperienze o educazione o vissuti famigliari, è la cosa più difficile da fare.
Accettare la propria identità, scalzando il concetto di cattivo o buono, giusto o sbagliato, relegando questi valori non a noi stessi, è un'impresa davvero grande.
Siamo soliti pensare che c'è chi abbia un BUON carattere e chi NO.
Ma anche questo è un modo di pensare molto fuorviante, perchè in realtà non ci sono caratteri buoni o cattivi, ma SOLO CARATTERI.

Attraverso l'accettazione di sè stessi, del proprio modo di essere, si arriva allo star bene con il proprio sè e questo permette di cominciare anche a vedere con occhi diversi tutto quello che siamo capaci di fare, quando fino a quel momento la nostra attenzione si focalizzava, invece, a quello che NON sappiamo fare.

Posso dire oggi, di avere poche cose in cui non mi voglio bene, ma rispetto a quella che ero un tempo, da diversi anni sono una donna rinata a nuova vita e ne sono felice.
So quel che valgo e non me ne vergogno nel dirlo. Anzi, sono orgogliosa di me stessa e della consapevolezza di me che ho raggiunto.

Voglio aggiungere solo una cosa che per me è stata una vera rivelazione.
Pur non avendo mai conosciuto l'invidia, perchè è un sentimento che non mi ha mai appartenuto, ad un certo punto ho capito cosa sia veramente.
Quando la palpo in qualcuno con cui mi relaziono, capisco da dove origina e capisco anche, che solo attraverso l'accettazione di sè stessi, si supera anche quello: se sono in grado di accettare in me quello che non va, posso accettare che anche gli altri siano diversi da me e, in quegli specifici casi, anche l'invidia si supera di molto.
 
Ultima modifica:

decky

Florello Senior
RosaeViola ha scritto:
In questa discussione si sta confondendo (a mio avviso) essere consapevoli del proprio valore con quel po' di sano egosimo che ci preserva.

Sono due cose distinte, anche se qualche legame fra loro ce l'hanno.

Dacrificarsi per gli altri, se è una delle cose importanti della vita per me, non è non volermi bene, ma esattamente l'opposto.
Non mi importa della rinuncia verso me stessa, se nel farlo, seguo uno dei principi che animano la mia esistenza.
Nel seguirli, soddisfo e appago me stessa e quindi mi voglio bene.

La cosa difficile, invece, è l'autostima.
.
Condivido in pieno Ro,tutto ciò che ci fa star bene,sacrifici compresi ,sono atti a far star bene noi in primis,credo che sia insita in noi la volontà di essere appagati,soddisfatti,sereni noi stessi prima degli altri, perchè se non riusciamo a esserlo per noi stessi diventa molto complicato esserlo per gli altri.
L'autostima nasce sicuramente dall'alchimia di benessere fisico-mentale,una sicurezza interna che si esprime in mille modi e che è assai ardua da ottenere.
Mi voglio bene periodicamente,a seconda degli eventi e delle situazioni ,sicuramente me ne voglio di più di qualche anno fa,ma potrei fare molto meglio di così.....
 

Danilis

Apprendista Florello
gigino67 ha scritto:
se tu non ti vuoi bene, ti trascuri, ti opprimi, ti vesti male, non vai dal parrucchiere, ecc..ecc......secondo te che immagine di sicurezza puoi dare a chi ti sta vicino??????

Hai ragione, però ci sono diversi modi per volersi bene, un conto è come ti vesti e l'aspetto esteriore, un conto è come ti reputi nei confronti degli altri e del tuo carattere. Ci sono volte che io mi odio perchè mi comporto in modo assurdo per delle cose che mi fanno infuriare. Complessivamente non so se mi voglia bene o meno, ma cerco di fare del mio meglio per piacere a chi mi sta vicino :eek:k07:
 
B

bestiolina

Guest
RosaeViola ha scritto:
[...]
La cosa difficile, invece, è l'autostima.
La più grande scommessa del genere umano. Nessuno di noi, NESSUNO, arriva all'età adulta senza strappi a questo livello interiore.
Recuperare la propria identità, scrollarsi di dosso etichette che ci hanno imposto esperienze o educazione o vissuti famigliari, è la cosa più difficile da fare.
[...]
Attraverso l'accettazione di sè stessi, del proprio modo di essere, si arriva allo star bene con il proprio sè e questo permette di cominciare anche a vedere con occhi diversi tutto quello che siamo capaci di fare, quando fino a quel momento la nostra attenzione si focalizzava, invece, a quello che NON sappiamo fare.

Posso dire oggi, di avere poche cose in cui non mi voglio bene, ma rispetto a quella che ero un tempo, da diversi anni sono una donna rinata a nuova vita e ne sono felice.
So quel che valgo e non me ne vergogno nel dirlo. Anzi, sono orgogliosa di me stessa e della consapevolezza di me che ho raggiunto.
[...]

Questo thread capita proprio oggi, il giorno in cui dopo tanti rospi mandati giù per il quieto vivere, per soggezione (infondata, cribbio!:slow: ), per senso di inferiorità rispetto ai colleghi, appena ho potuto mi sono alzata e sono praticamente scappata via, con tanto di tachicardia e ansia per tutte le tensioni che mi ritrovo a dover vivere quotidianamente.
Rosaeviola, in queste frasi che ho quotato ritrovo pensieri che condivido e speranze che conto di realizzare in breve (volermi bene anch'io ...e dimostrarmelo!).
Negli ultimi anni la mia autostima è andata a farsi benedire, è sempre più difficile sentirsi al proprio posto quando ogni cosa che fai, e che fai al meglio delle tue possibilità, curando tutto in modo che funzioni, viene ricompensata con calci nel sedere.
E' pessimo e deleterio essere in un ambiente dove ti devi guardare da chiunque, dove senti i colleghi gioire quando qualcuno è in difficoltà.
Forse sono troppo sensibile e non sono riuscita a scrollarmi di dosso tutta queste serie di cose.
Nemmeno oggi ci riesco, perché continuo a rimuginarci su, e ora mi sto sfogando qui con voi -:-
E' stata una giornata orrenda, per certi versi, in cui ho rimpianto di non essermi impuntata su alcune cose quando era il momento, e ora ne pago le conseguenze, perché fidandomi di alcuni colleghi - nonché del capoillustrissimosupremoducaconte - me la sto soavemente prendendo in quel posto con un lavoro di cui non ne va bene mezza... cat: e nel frattempo devo sentirmi sparlare alle spalle da un branco di vecchi babbioni che sparano cattiverie a sproposito! AARGH!! :eek:

Me lo ripeto spesso, di riappropriarmi della mia autostima perduta, ma non è più così facile, sembra legata alla buona riuscita di un evento esterno e non più una forza e stabilità che nascono da dentro.

Ecco, queste ultime righe sono il riassunto di tutto lo sfogo, un po' OT, scusatemi :(
 

RosaeViola

Master Florello
Bestiolina...:love_4:

Però ascolta...rafforzati più che puoi dentro di te, cerca di stare molto in contatto con il tuo interiore, guarda bene e pensa bene a tutte le cose in cui riesci.
Più riesci a visualizzare le cose positive che hai dentro, più la schifosa cattiveria dei tuoi colleghi, ti scivolerà addosso.

...e poi cercati un altro posto. :eek:k07: :)
 
R

riverviolet

Guest
bestiolina ha scritto:
Me lo ripeto spesso, di riappropriarmi della mia autostima perduta, ma non è più così facile, sembra legata alla buona riuscita di un evento esterno e non più una forza e stabilità che nascono da dentro.
Ho letto poche volte qualcosa di tanto vero!
 
B

bestiolina

Guest
Grazie, ma tranquille eh, a parte queste giornate devastanti, di solito ho un po' di grinta e di sano distacco dall'ufficio.
Per quanto riguarda l'altro posto.. è un consiglio che mi dò anch'io (da tempo ho aggiornato il mio curriculum e preparato un book con i miei lavori..)
Nel weekend mi allenerò a pensare a tutte le cose in cui sono brava, il mio problema è che sono pignola e mi critico sempre, non mi accontento mai!! :martello:
 

elleboro

Florello
per quanto mi riguarda, moltissimo.

cerco sempre di fare le cose che mi sembrano più giuste, con entusiasmo.
E me ne compiaccio, anche se a volte è dura. E tutti gli spazi che posso li dedico a me stessa (prima ombre di briciole, ora tempi ampi).

Inoltre - pur consapevole di tutti gli errori commessi (veramente tanti) -
trovo che il mio bilancio ad oggi non sia del tutto negativo.
Ma, pensate, mi piaccio persino davanti allo specchio, nonostante quasi 100 chili di brutta bruttezza.

Sarò un po' pazza o meglio, molto presuntuosa?
Non so, intanto ringrazio il Cielo per quello che mi ha dato.
 
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