beh, io mi sono chiusa all'esterno, sul balcone della camera da letto alle due e mezza di notte... Alternativamente ero presa dal panico di dover passare la notte sul balcone (era l'estate dell'anno scorso), alle risate che mi facevo da sola al pensiero di quanto ero scema...
Sono passate solo due coppie, e non sotto casa mia. La prima non ha sentito il mio richiamo (o ha fatto finta di non sentire). La seconda coppia, non saprei dire l'ora, invece si è guardata attorno per un po', poi ha visto me che agitavo le braccia, si è avvicinata, col telefonino ha chiamato mia figlia (che sta esattamente dall'altra parte della città) e, dopo avermi rassicurata che figlia e genero erano in arrivo, se ne sono andati. Nel frattempo i signori di fronte a casa mia si erano svegliati, per via dell'inevitabile fracasso, mi hanno chiesto anche loro se potevano essere d'aiuto o se volevo che stessero alla finestra per farmi compagnia.
Ovviamente ho insistito che andassero a dormire, mia figlia è arrivata, ridendo anche lei e il guaio è finito... che quasi albeggiava.
Ma non sono nuova a queste cose. Due volte sono rimasta chiusa in Ufficio, dato che le chiavi erano nella mia borsa nel mio ufficio (mentre io ero in sala riunione con un Cliente) chiuso dalle persone della pulizia. E due voltesono rimasta fuori ufficio, per strada, senza cappotto e senza borsa (e quindi senza chiavi e soldi), mentre mi trasferivo dalla Sede (San Babila) al mio Reparto (cs.Vittorio Emanuele). Sempre a sera tarda, è ovvio, sennò non ci sarebbe stato il problema.....ovvio. Ho dovuto andare da un taxista e spiegare tutto e farmi portare gratis finchè trovavo qualcuno che pagasse e mi ospitasse. Per fortuna entrambe le volte mio fratello, ha risolto tutto.
Ma di queste faccende, da giovane, me ne capitavano una o due ogni anno....Una mia nipotina, una volta ha detto a sua mamma, "mi piace molto andare con la zia Bruna, perchè succede sempre qualcosa..."
Una volta sono partita dal Sassello per venire in Ufficio aMilano e, al momento di far benzina, circa a metà strada mi sono accorta di essere senza soldi... e senza benzina.
Non vi racconto il seguito perchè potreste domandarvi come mai sono in circolazione fra le persone normali...
Un'altra volta ho messo due scarpe di due paia diverse, peccato che avessero un tacco più alto e uno più basso. Nell'andare a prendere l'auto (sempre al Sassello, lunedì mattina alle 8, ora per me di cervello totalmente assonnato) mi chiedevo perchè camminassi con un piede sul marciapiede e uno giù, e cos' giustificavo la mia zoppìa.
Un'altra volta a Berlino, vedo che un Cliente si mette a fotografarmi i piedi ed avevo ancora una volta due scarpe totalmente diverse, ma questa volta i tacchi erano uguali.
Basta così. Non proseguo.