Si svegliarono tutti quasi contemporaneamente. Si trovavano apparentemente nella stessa cella, ma stavolta videro che era arredata come una specie di sala operatoria, e c'era una porta vera. Erano stesi su una serie di lettini, e diversi fili si collegavano alle loro teste e alle estremità. A fissarli, in piedi davanti a loro videro Chris, e subito dietro altre due figure li fissavano: John riconobbe il Generale Yurman, e.... il giudice.
I due si fissavano tra loro: "Il test è riuscito direi..." disse Yurman
"Sì, direi che possiamo partire con la fase due." rispose il giudice, poi si rivolse a sua figlia:
"Rachel, perdonami, ma credimi, non hai corso nessun pericolo, era solo una simulazione".
John intervenne, mentre si strappava di dosso tutti i fili:
"Una simulazione, certo, questo l'avevo capito... ma a che scopo?"
Yurman intervenne: "E' un progetto di difesa: in caso di guerra atomica, ogni grande città sarà dotata di un simulatore come questo, naturalmente più grande di questo.... migliaia di postazioni.
Qui sorgerà un enorme bunker antiatomico, dove la popolazione sarà ospitata, collegata e connessa al simulatore, dove tutti potranno vivere la propria vita come sempre, mentre i loro corpi saranno al sicuro qui sotto. Vi abbiamo selezionati per testare il sistema, c'eravate solo voi, ecco perchè la città era vuota. Abbiamo voluto provare il sistema, e soprattutto vedere quanto realistico fosse per chi lo vivesse. Naturalmente abbiamo introdotto alcuni pericoli, ma solo per prova. Se uno dovesse morire nella simulazione, semplicemente si sveglierebbe nel suo corpo reale, senza alcun pericolo."
Le sue parole, seppur convincenti, nascondevano qualcos'altro. John non capiva cosa, e soprattutto non capiva cosa c'entrasse il giudice...