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Racconto a più mani

elena_11293

Master Florello
Devo dire che come consigliera sei davvero unica....peccato che sei di poco aiuto....:storto:

:ros::(


gettato il sasso e nascosta la mano.....:eek:

:( :(
..però, dai, prima di milutao avevo scritto proprio io un paragrafo nuovo e mi ero pure messa a fare un po' di editing, non è che son proprio stata ferma ferma. e davvero ci ho pensato, mi dispiaceva un sacco sapere che la storia era qui, ferma, a languire nell'afa.... però, io non sento frettissima, voglio fidarmi che al momento giusto ripartirà e passo a passo verrò finita :)


non so quale sia la frase per il prox racconto, ma uno iniziato e non concluso già basta...per me...:D

la tua frase che mi è piaciuta tanto è questa: "Io le ho viste, almeno una ventina, lungo un ruscelletto, appoggiate sul muschio che succhiavano....." :)

images
 

pattivis

Giardinauta Senior
......a lavorare nei bar conosciuti per piazzare la sua merce.
Ma quel giorno la solita commessa (suo amore incoffessato) non c'era.............................................
 

milutao

Guru Master Florello
nLA CAMPANA

Non so ancora se è stata rubata o se è diventata improvvisamente 'muta' o se è magica e invisibile per chi non ha orecchie per udire e occhi per vedere...... rimane il fatto che, da stanotte, non ho più sentito i suoi rintocchi. Ero nel mio letto e aspettavo e poi aspettavo nel dormiveglia, ma invano. Ho pensato a un guasto: ieri avevo giusto osservato come si programma il suono delle campane, non è più come un tempo, anche per loro c'è un computer che stabilisce la cadenza e l'orario....Così, quel silenzio improvviso era strano...... Intanto, in un'altra località non distante....

fra alberi secolari e rovi di more mature, si scorge una chiesetta abbandonata da anni, e alla sommità del grazioso campanile la campanella, che richiamava le poche persone dei dintorni. Seduto sui gradini della chiesetta un anziano signore si guarda intorno, sembra inebriato dal profumo di sottobosco o sta rivivendo emozioni ormai lontane.

Ma torniamo a noi. Stamattina, alle prime luci del mattino, il sonno mi aveva lasciata già da un pezzo: quel pensiero delle campane mi assillava, dovevo uscire subito. Ecco fatto, con la mia bici sto andando verso il centro, eccolo...il campanile...non sono sola, anche un anziano è lì all'angolo della strada e guarda verso il campanile...ma.....

Caspita: era successa una cosa incredibile! La campana era caduta e in tutto il mondo si era sentito un terremoto colossale. Che però non aveva provocato danni. Ovviamente anche il signore anziano aveva sentito il terremoto (io no però, che strano...forse in fondo per qualche minuto ieri notte avevo dormito) e aveva capito che c'era lo zampino di Mutano, il mago che aveva il potere di comandare il suono. Quel mago era cattivo e da un po' di tempo giocava scherzi brutti alla gente......

Si racconta che Mutano provenisse dalle lontane Valli dell'Eco, dov'era il consigliere del Re Decibel. In queste valli le persone si recavano per ascoltare le melodie suonate dagli abitanti, e a fine rappresentazione gli applausi scrosciavano ininterrottamente.

Erano infatti dei concerti molto particolari, solo per campane, di tutte le dimensioni...Ce n'erano di enormi e altre molto piccole, dai suoni intensi e squillanti....quelle grandi emettevano un suono cupo e molto forte. Creavano delle melodie fantastiche che si diffondevano per tutta la valle.

I suoni echeggiavano, rimbalzando fra monti e pianure, portanto gioia e serenità a tutti. Era una piccola campana dorata che iniziava i concerti, le altre campane cercavano in ogni modo di coprire il suono argentino che lei emetteva, ma la sua 'voce' era unica.
Re Decibel la custodiva gelosamente in un cofanetto, gli era stata donata da una fata bellissima, Arpa. Visto che il loro amore terreno non poteva esistere, Arpa aveva lasciato a Re Decibel la sua voce. Ogni volta che il re pensava a lei, la campanella iniziava a suonare. Ma di tutto questo Mutano non ne era al corrente...

Era però affascinato dalla campanella dorata, sin da quando, ancora bambino, gli era stato concesso di dare avvio a uno dei concerti organizzati da Re Decibel. All'epoca era molto emozionato, quello era un onore che non veniva concesso a tutti i bambini del reame! Ma l'emozione più grande fu quando la vide, piccola, decorata con un intarsio di delicate ghirlande di fiori, luccicante alla luce del sole primaverile......bellissima! Con la mano tremante e la gioia nel petto, quando Re Decibel gli fece cenno di iniziare, lui la toccò come da cerimoniale, leggermente, solo con un dito, e lei in risposta rintoccò le note più melodiose che si fossero mai udite. Mutano ne rimase estasiato e da allora fece di tutto per entrare nelle grazie del Re, fino a diventarne, una volta adulto, Consigliere, come già si sa.

Ma torniamo un attimo al presente. Nel paesino infatti la gente si era ormai riunita tutta davanti alla chiesa e io.....
Un malcontento generale serpeggia fra la gente, anche in altri paesi le campane sono cadute, c'è chi è convinto che sia opera della banda del Tocco ladri equilibristi ,chi attribuisce questo scempio al forte vento notturno, mentre i vecchi del paese sanno la verità, ma come al solito nessuno li ascolta......
La campanella dorata è stata rubata dal fido consigliere Mutano, voleva rubare la gioia che re Decibel distribuiva al mondo intero, con il suono argentino delle campane,ma la fata Arpa, la fece svanire dalle sue mani, e la nascose in un luogo segreto. Da allora Mutano, provoca terremoti, smuovendo terre e monti alla ricerca della preziosa campanella
Solo chi sa amare, almeno una volta nella propria vita la sente suonare, quando incontra il vero amore, ma questo Mutano non lo sa.....
 

Federica

Master Florello
LA CAMPANA

Non so ancora se è stata rubata o se è diventata improvvisamente 'muta' o se è magica e invisibile per chi non ha orecchie per udire e occhi per vedere...... rimane il fatto che, da stanotte, non ho più sentito i suoi rintocchi. Ero nel mio letto e aspettavo e poi aspettavo nel dormiveglia, ma invano. Ho pensato a un guasto: ieri avevo giusto osservato come si programma il suono delle campane, non è più come un tempo, anche per loro c'è un computer che stabilisce la cadenza e l'orario....Così, quel silenzio improvviso era strano...... Intanto, in un'altra località non distante....

fra alberi secolari e rovi di more mature, si scorge una chiesetta abbandonata da anni, e alla sommità del grazioso campanile la campanella, che richiamava le poche persone dei dintorni. Seduto sui gradini della chiesetta un anziano signore si guarda intorno, sembra inebriato dal profumo di sottobosco o sta rivivendo emozioni ormai lontane.

Ma torniamo a noi. Stamattina, alle prime luci del mattino, il sonno mi aveva lasciata già da un pezzo: quel pensiero delle campane mi assillava, dovevo uscire subito. Ecco fatto, con la mia bici sto andando verso il centro, eccolo...il campanile...non sono sola, anche un anziano è lì all'angolo della strada e guarda verso il campanile...ma.....

Caspita: era successa una cosa incredibile! La campana era caduta e in tutto il mondo si era sentito un terremoto colossale. Che però non aveva provocato danni. Ovviamente anche il signore anziano aveva sentito il terremoto (io no però, che strano...forse in fondo per qualche minuto ieri notte avevo dormito) e aveva capito che c'era lo zampino di Mutano, il mago che aveva il potere di comandare il suono. Quel mago era cattivo e da un po' di tempo giocava scherzi brutti alla gente......

Si racconta che Mutano provenisse dalle lontane Valli dell'Eco, dov'era il consigliere del Re Decibel. In queste valli le persone si recavano per ascoltare le melodie suonate dagli abitanti, e a fine rappresentazione gli applausi scrosciavano ininterrottamente.

Erano infatti dei concerti molto particolari, solo per campane, di tutte le dimensioni...Ce n'erano di enormi e altre molto piccole, dai suoni intensi e squillanti....quelle grandi emettevano un suono cupo e molto forte. Creavano delle melodie fantastiche che si diffondevano per tutta la valle.

I suoni echeggiavano, rimbalzando fra monti e pianure, portanto gioia e serenità a tutti. Era una piccola campana dorata che iniziava i concerti, le altre campane cercavano in ogni modo di coprire il suono argentino che lei emetteva, ma la sua 'voce' era unica.
Re Decibel la custodiva gelosamente in un cofanetto, gli era stata donata da una fata bellissima, Arpa. Visto che il loro amore terreno non poteva esistere, Arpa aveva lasciato a Re Decibel la sua voce. Ogni volta che il re pensava a lei, la campanella iniziava a suonare. Ma di tutto questo Mutano non ne era al corrente...

Era però affascinato dalla campanella dorata, sin da quando, ancora bambino, gli era stato concesso di dare avvio a uno dei concerti organizzati da Re Decibel. All'epoca era molto emozionato, quello era un onore che non veniva concesso a tutti i bambini del reame! Ma l'emozione più grande fu quando la vide, piccola, decorata con un intarsio di delicate ghirlande di fiori, luccicante alla luce del sole primaverile......bellissima! Con la mano tremante e la gioia nel petto, quando Re Decibel gli fece cenno di iniziare, lui la toccò come da cerimoniale, leggermente, solo con un dito, e lei in risposta rintoccò le note più melodiose che si fossero mai udite. Mutano ne rimase estasiato e da allora fece di tutto per entrare nelle grazie del Re, fino a diventarne, una volta adulto, Consigliere, come già si sa.

Ma torniamo un attimo al presente. Nel paesino infatti la gente si era ormai riunita tutta davanti alla chiesa e io.....
Un malcontento generale serpeggia fra la gente, anche in altri paesi le campane sono cadute, c'è chi è convinto che sia opera della banda del Tocco ladri equilibristi ,chi attribuisce questo scempio al forte vento notturno, mentre i vecchi del paese sanno la verità, ma come al solito nessuno li ascolta......
La campanella dorata è stata rubata dal fido consigliere Mutano, voleva rubare la gioia che re Decibel distribuiva al mondo intero, con il suono argentino delle campane,ma la fata Arpa, la fece svanire dalle sue mani, e la nascose in un luogo segreto. Da allora Mutano, provoca terremoti, smuovendo terre e monti alla ricerca della preziosa campanella
Solo chi sa amare, almeno una volta nella propria vita la sente suonare, quando incontra il vero amore, ma questo Mutano non lo sa.....
E forse non lo saprà mai, non sa cosa ha perso sino ad ora, tutta la sua vita sarebbe stata diversa, un'altra luce avrebbe illuminato il suo cammino.
 
Ultima modifica:

milutao

Guru Master Florello
]fantasia
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Il paese della fantasia è circondato da una fitta foresta, abitata da magici animaletti e piccolissime fate, che si nascondono nei cuori dei girasoli parlanti.
Qui succedono cose strane, come le creature che ci abitano.
Questa è la storia di Nikka la formica.
Nikka abitava nel grande formicaio, in via della antica quercia, in alto a destra


Sorgevano problemi ogni giorno, nel formicaio, Nikka aveva tante idee brillanti da sottoporre alla comunità, ma nessuno la stava a sentire.
A volte tentava un approccio, ma le altre formiche, si allontanavano in tutta fretta,con scuse banali e inverosimili, “ ma perché nessuno mi vuole, sono così brutta” pensava la formichina.
Nikka si isolava sempre più, la situazione era diventata pesante, e, non si può vivere dove non ti senti accettata .
Fuori era ancora inverno, il formicaio era ubicato in alto, nel tronco di una quercia secolare, il vento soffiava forte e lanciarsi nel vuoto sarebbe stato un suicidio, la neve ancora soffice l’avrebbe soffocata in pochi istanti. Però, eliminandosi con le proprie zampette, avrebbe dato modo alle altre formiche di confermare la propria diversità, di lei si sarebbe parlato finalmente, ma in modo negativo. Non era nel suo stile, Nikka avrebbe lasciato il formicaio, ma in modo eclatante ed eroico.
Nikka si concentrò su questa idea, mise in moto i suoi due neuroni, e nel frattempo preparò la valigia formato foglia, v’infilò una briciola di pane , un moscerino secco, e un cambio di abito, non si sa mai. . . sempre pronti per ogni occasione. In attesa del primo sole, Nikka spalò il cibo in eccedenza buttandolo ai piedi del l’albero, lavorò tutta la notte ed ecco le prime luci dell’alba. Sbirciando dalle finestrelle, vide nel tronco di un albero cavo, un grande orso svegliato dal lungo letargo,Nikka urlò per attirare la sua attenzione, ma invano. Demoralizzata e stanca, stava rinunciando alla fuga, ma ecco un raggio di sole sveglia l’orso affamato comincia a leccare tutto quel ben di Dio. Ecco la mia salvezza e si butta a capofitto sulla testa dell’orso punzecchiandolo ripetutamente lo allontana dal formicaio.
Le altre formiche, sentendosi al sicuro, esortano Nikka a tornare fra applausi e ringraziamenti elogiando il suo operato.
. Nikka felice della sua uscita in grande stile, compiaciuta si guarda intorno comoda e al calduccio e via all’avventura.
Nikka non è l’unica clandestina a bordo, alcuni pidocchi hanno svernato dietro le orecchie dell’orso e alla vista di Nikka schizzano via spaventati. La formichina si è di nuovo rattristata, “ “non piaccio proprio a nessuno”. Grattandosi contro la corteccia di un albero l’orso, distrugge la casa di un ragnetto verde precipitando sul testone dell’orso,il piccolo insetto si scioglie in un pianto disperato attirando l’attenzione di Nikka, che corre immediatamente a consolare, ma il ragno alla vista della formica, ritirò di scatto le zampette e si lanciò. La caduta fu tragica, nella neve rimase solo il segno di sei zampette rigide.

Nikka è avvilita , e struggendosi nella disperazione, non si accorge che l’orso è alle prese con un altro formicaio. Con una reazione a lei naturale,inizia a punzecchiarlo sul naso, l’orso indispettito starnuta e la scaraventa nel nuovo formicaio.
Nikka , consapevole della vita che le si prospetta, si presenta demoralizzata, ma con sorpresa si sente abbracciare, “benvenuta , siamo onorate della tua presenza, e se vuoi restare con noi, saremmo felicissime” Nikka è sbalordita, ma son desta o sto sognando” disse fra se, “è tutto vero mi stanno applaudendo”.
Dopo i lunghi festeggiamenti, Nikka nota che le abitanti di quel formicaio, sono tutte diverse, ma chiacchierano allegramente lavorano unite, anche se sono rosse, nere, grosse, piccole, e le più
considerate, sono proprio come lei, bianche con una cuore rosso, che brilla in mezzo al petto. Ora una risposta c’è alle sue domande, non era accettata solo per il colore, era la diversità che impauriva le formiche della grande quercia. Nikka è felice di far parte di una comunità meravigliosa, dove ti guardano non con gli occhi, ma con il cuore.
 

milutao

Guru Master Florello
No, era un periodo che mi dedicavo alle favole, era già scritta e correlata da disegni, ma non riesco a metterli...poi ci sono altri raccontini sempre come interprete principale Nikka...
 
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