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SecoB
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IX capitolo:
Con fare guardingo si avvicinò, l'istinto gli suggeriva la massima prudenza: in quella stanza stava accadendo qualcosa di strano e di terribilmente pericoloso per lui...
La luna stava cominciando a tingersi di rosso, eclissata dall'ombra della terra. Anche se la cosa era già prestabilita nei cicli periodici dell'immutabile danza cosmica, la coincidenza del momento non sembrava casuale, e tutte le creature del bosco cominciarono ad agitarsi all'unisono.
Come spinti da una forza invisibile anche gli alberi, sussurrando una canzone senza tempo ,si unirono ad essi per avvicinarsi alla casa dalla quale si sprigionava il bagliore misterioso del medaglione.
L'ombra dietro la porta della stanza tremò....
L'uomo si gettò nella stanza, la pistola puntata su Rebecca, che sembrava in trance e guardava oltre la finestra chiusa, in direzione della luna.
Senza dargli il tempo di parlare, Gigino si gettò contro l'uomo e partì un colpo.
Rebecca trasalì, uscì dal trance e vide la scena. Gigino giaceva a terra senza vita, e l'uomo puntava la piastola verso di lei. Il suo sguardo di ghiaccio sembrava quello di un esecutore, di un torturatore. I capelli biondi e la carnagione chiara le fecero pensare a un giovane ufficiale delle SS, pur avendo visto solo dei film, si immaginava che dovessero essere proprio così.
Lorenzo, finora rimasto in disparte lo assalì alle spalle, ma l'uomo se ne liberò, colpendolo alla testa con il calcio della pistola. Rebecca era nel panico.
"Dammi il medaglione" ordinò l'uomo...
Rebecca lo strinse ancora più forte tra le mani, quasi ad aggrapparvisi mentre l'oggetto si faceva sempre più caldo...rovente e luminoso. Seguendo un intuito improvviso lo girò puntandolo sul viso dell'aggressore....
Lo guardò negli occhi, con determinazione, cercando di concentrarsi su quell'energia potentissima che sentiva uscire dal medaglione e da se stessa.
Una luce abbagliante lo colpì dritto agli occhi, rendendolo temporaneamente cieco. Questo diede a Rebecca il tempo di sgattaiolare fuori dalla stanza e scendere in basso.
Mentre scappava udì degli spari, e si accorse che erano diretti verso di lei, fortunatamente alla cieca. Mentre tentava di aprire la porta di ingresso sbarrata, l'uomo era già sulle scale, a tentoni cercava di aggrapparsi alla ringhiera ma inciampò, rotolando per tutta la rampa fino a terra.
Rebecca intanto era riuscita ad aprire, e si gettò nell'oscurità. L'eclissi lunare era già in totalità, ma uno spiraglio di luce rossastra permetteva di vedere comunque. Inspiegabilmente si diresse proprio in direzione della luna, dritta in mezzo al giardino, e di lì nel bosco...
Le creature del bosco ,già prossime alla casa ,fecero quadrato attorno a lei, i rami degli alberi imprigionarono l'assassino della loro protettrice e gli animali si avventarono contro di lui.
L' eclisse di luna lentamente sparì e Rebecca si sentì finalmente libera e al sicuro:non c'era più traccia dell'uomo e nel bosco regnava la pace.
Con un sospiro di sollievo, ma consapevole che qualcosa di inspiegabile era avvenuto, tornò verso la casa di corsa.
Ora l'atmosfera magica del bosco e del medaglione sembrava svanita assieme all'eclisse. Si chiese se veramente tutto ciò fosse avvenuto, e se l'uomo che la inseguiva fosse morto davvero, ma qualcosa dentro di lei sapeva che doveva essere così.
Lorenzo si riprese, appena la vide esclamò: "Rebecca, ma cosa è successo? L'ultima cosa che ricordo è il bosco, e qualcosa che mi ha colpito alla testa!"
Mentre il primo colpo gli aveva tolto la memoria, il secondo sembrava avergliela restituita.
Andarono verso il corpo di Gigino.
"Respira ancora" disse Lorenzo, "Dobbiamo fermare l'emorragia, e chiamare i soccorsi". Anna andò a prendere l'occorrente, mentre Rebecca e Lorenzo lo sollevarono fino al letto.
Sembrava molto debole, Lorenzo non sapeva se ce l'avrebbe fatta a tenerlo in vita fino all'arrivo dell'ambulanza.
Ma Gigino aveva compiuto la sua missione: difendere l'ultima erede del suo padrone. Gli restava un'ultima cosa da dire...
Con grande sforzo, Gigino riuscì a pronunciare le sue ultime parole:
"...ricorda tutto questo perchè succederà davvero...".
Detto questo morì.
Rebecca e Lorenzo si fissarono increduli, completamente ignari del significato di quelle parole. Poi improvvisamente la spossatezza accumulata in quei giorni prese il sopravvento e Rebecca si gettò tra le braccia di Lorenzo stramata, cadendo in un lungo sonno ristoratore.
continua ...
continua ...
IX capitolo:
Con fare guardingo si avvicinò, l'istinto gli suggeriva la massima prudenza: in quella stanza stava accadendo qualcosa di strano e di terribilmente pericoloso per lui...
La luna stava cominciando a tingersi di rosso, eclissata dall'ombra della terra. Anche se la cosa era già prestabilita nei cicli periodici dell'immutabile danza cosmica, la coincidenza del momento non sembrava casuale, e tutte le creature del bosco cominciarono ad agitarsi all'unisono.
Come spinti da una forza invisibile anche gli alberi, sussurrando una canzone senza tempo ,si unirono ad essi per avvicinarsi alla casa dalla quale si sprigionava il bagliore misterioso del medaglione.
L'ombra dietro la porta della stanza tremò....
L'uomo si gettò nella stanza, la pistola puntata su Rebecca, che sembrava in trance e guardava oltre la finestra chiusa, in direzione della luna.
Senza dargli il tempo di parlare, Gigino si gettò contro l'uomo e partì un colpo.
Rebecca trasalì, uscì dal trance e vide la scena. Gigino giaceva a terra senza vita, e l'uomo puntava la piastola verso di lei. Il suo sguardo di ghiaccio sembrava quello di un esecutore, di un torturatore. I capelli biondi e la carnagione chiara le fecero pensare a un giovane ufficiale delle SS, pur avendo visto solo dei film, si immaginava che dovessero essere proprio così.
Lorenzo, finora rimasto in disparte lo assalì alle spalle, ma l'uomo se ne liberò, colpendolo alla testa con il calcio della pistola. Rebecca era nel panico.
"Dammi il medaglione" ordinò l'uomo...
Rebecca lo strinse ancora più forte tra le mani, quasi ad aggrapparvisi mentre l'oggetto si faceva sempre più caldo...rovente e luminoso. Seguendo un intuito improvviso lo girò puntandolo sul viso dell'aggressore....
Lo guardò negli occhi, con determinazione, cercando di concentrarsi su quell'energia potentissima che sentiva uscire dal medaglione e da se stessa.
Una luce abbagliante lo colpì dritto agli occhi, rendendolo temporaneamente cieco. Questo diede a Rebecca il tempo di sgattaiolare fuori dalla stanza e scendere in basso.
Mentre scappava udì degli spari, e si accorse che erano diretti verso di lei, fortunatamente alla cieca. Mentre tentava di aprire la porta di ingresso sbarrata, l'uomo era già sulle scale, a tentoni cercava di aggrapparsi alla ringhiera ma inciampò, rotolando per tutta la rampa fino a terra.
Rebecca intanto era riuscita ad aprire, e si gettò nell'oscurità. L'eclissi lunare era già in totalità, ma uno spiraglio di luce rossastra permetteva di vedere comunque. Inspiegabilmente si diresse proprio in direzione della luna, dritta in mezzo al giardino, e di lì nel bosco...
Le creature del bosco ,già prossime alla casa ,fecero quadrato attorno a lei, i rami degli alberi imprigionarono l'assassino della loro protettrice e gli animali si avventarono contro di lui.
L' eclisse di luna lentamente sparì e Rebecca si sentì finalmente libera e al sicuro:non c'era più traccia dell'uomo e nel bosco regnava la pace.
Con un sospiro di sollievo, ma consapevole che qualcosa di inspiegabile era avvenuto, tornò verso la casa di corsa.
Ora l'atmosfera magica del bosco e del medaglione sembrava svanita assieme all'eclisse. Si chiese se veramente tutto ciò fosse avvenuto, e se l'uomo che la inseguiva fosse morto davvero, ma qualcosa dentro di lei sapeva che doveva essere così.
Lorenzo si riprese, appena la vide esclamò: "Rebecca, ma cosa è successo? L'ultima cosa che ricordo è il bosco, e qualcosa che mi ha colpito alla testa!"
Mentre il primo colpo gli aveva tolto la memoria, il secondo sembrava avergliela restituita.
Andarono verso il corpo di Gigino.
"Respira ancora" disse Lorenzo, "Dobbiamo fermare l'emorragia, e chiamare i soccorsi". Anna andò a prendere l'occorrente, mentre Rebecca e Lorenzo lo sollevarono fino al letto.
Sembrava molto debole, Lorenzo non sapeva se ce l'avrebbe fatta a tenerlo in vita fino all'arrivo dell'ambulanza.
Ma Gigino aveva compiuto la sua missione: difendere l'ultima erede del suo padrone. Gli restava un'ultima cosa da dire...
Con grande sforzo, Gigino riuscì a pronunciare le sue ultime parole:
"...ricorda tutto questo perchè succederà davvero...".
Detto questo morì.
Rebecca e Lorenzo si fissarono increduli, completamente ignari del significato di quelle parole. Poi improvvisamente la spossatezza accumulata in quei giorni prese il sopravvento e Rebecca si gettò tra le braccia di Lorenzo stramata, cadendo in un lungo sonno ristoratore.
continua ...
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