segue ...
Il deserto...Aveva sempre amato il deserto,avrebbe voluto passarvi qualche giorno,ma non era mai riuscita a convincere suo marito ad attraversarlo: il lavoro, i figli, la mamma....Adesso ...
Un rumore attrasse la sua attenzione, si affacciò alla portiera del camper e rimase allibita: che posto desolato li circondava!
Alberto vide una donna(Mara) che guardava allibita dal finestrino, così si sporse anche lui e si fece scappare un "ohhhhhhhhh".
Il deserto: lo aveva sempre desiderato attravesare, e ora eccoli lì.
Tony era tornato indietro, dicendo che a un centinaio di chilometri aveva visto un'installazione che sembrava un'enorme antenna, ma di caserme o altri edifici non c'era traccia.
Si erano fermati per la notte, Tony si era unito a loro per la cena e per dormire.
Questa volta John non aveva fatto il primo turno di guardia, che era invece toccato a Rachel e Mara. Poi verso l'una di notte si era svegliato per dare loro il cambio.
Prima di raggiungerle si era fermato di fianco a uno dei camper. Una luce flebile, era accesa: quella di un cellulare. Si accucciò sotto il finestrino e guardò dentro. Vide Chris, era solo nel camper e aveva in mano un cellulare. John si stupì, primo perchè l'uomo non aveva ancora detto una parola da quando l'avevano salvato, secondo perchè i cellulari non funzionavano per mancanza di segnale. Eppure lui sembrava parlare con qualcuno, e sentì alcuni brani di conversazione.
"Tutto procede bene......... sì, credono che fossi sull'aereo.........sì, l'ho visto è venuto la notte scorsa, come previsto...... la bomba ha funzionato.........ormai siamo quasi arrivati......... a domani."
Il telefono si spense e l'uomo si stese nuovamente sulla cuccetta, come se non si fosse mai svegliato.
Decise di tenere la cosa per sè finchè non avesse cominciato a capirci qualcosa. Raggiunte le due donne disse loro di andare a dormire. Ravvivò il fuoco, fatto con pezzi di legno trovati in giro e si sedette ad ammirare la notte stellata. Dopo poco Greta lo raggiunse....
Alberto non riusciva a dormire, restava con un occhio aperto per vedere cosa succedeva.Comunque iniziava a dare segni di stanchezza.Pensava che era giunto il momento di iniziare ad aprire bocca.
Una volta addormentato si alzò (era un tipo insonne) con le braccia tese in avanti e iniziò a tastare ciò che aveva intorno, camminando camminando inciampò su una cosa viscida, inizialmente continuava ad essere addormentato ma ad un certo punto si svegliò perchè qualcosa lo stava stritolando.Iniziò a gridare -aiuto- perchè si era accorto che quella cosa era un serpente, ma era molto strano, mentre la stretta del serpente lo soffocava si accorse che si trattava di un robot: lo notò per via dei movimenti e dalla durezza dalla stretta, poi nella pelle c'era uno squarcio dal quale si intravedevano dei circuiti.Gridò -buttate dell'acqua, è un robot, lanciatela in questi circuiti-.Arrivarono un uomo e una donna(faccimo Jonh e Greta) che apprestarono soccorso.
John riuscì a mettere fuori uso il serpente: Alberto aveva ragione, era meccanico, sembrava un comune serpente venuto dal deserto, ma la pelle era di gomma e al suo interno aveva un intelaiatura metallica e diversi meccanismi per il movimento.
Si chiese come ciò fosse possibile. Cominciò a squarciare il rivestimento in lattice dalla parte della testa e ne osservò il contenuto....
"Questi occhi sembrano telecamere a infrarossi, e questi dovrebbero essere microfoni..... siamo spiati, evidentemente tu l'hai pestato inavvertitamente e lui ha reagito come era programmato: per autodifesa...."
Alberto uscì dalla timidezza che lo aveva colto quel giorno e disse -grazie Jonh, ma cosa ci fa un serpente meccanico in un deserto se non viene messo lì da nessuno.Secondo me a che fare con quelle specie di ombre.-
Era per lui un trionfo, aveva aperto bocca!
"Beh, caro Alberto, io credo di avere la risposta. Il nostro amico Zombie ci deve delle spiegazioni....."
John si diresse verso il camper dove dormiva Chris, aprì la porta e si ritrovò la canna di una 9mm direttamente puntata sul naso.
"OK, non fate scherzi o gli faccio saltare la testa". Chris sembrava più vivo e loquace che mai. Nessuno si mosse, mentre lui, sempre con la pistola puntata, cominciò a scendere dal camper.
Fece cenno a John di dirigersi verso l'Alfa di Tony
"Sali alla guida".
"********!" gridò Tony, "Ehy, lascia stare la mia Alfa oppure...."
"Oppure che fai? tranquillo la tratteremo bene.... vero John?"
John con la pistola ancora puntata non rispose, anche se l'odio gli si leggeva in faccia sotto una maschera spaventata.
L'auto partì lasciando tutti a guardarsi sconsolati...
5. ANTENNA
Greta aprì gli occhi a fatica: qualcuno aveva dato giù una botta fortissima alla sua nuca, facendole perdere i sensi. Cosa aveva fatto prima che accadesse? Si era avvicinata al camper, perché aveva visto strani movimenti ma adesso si trovava in una stanza. Era chiaramente una stanza con un a griglia per l'aria molto in alto e luci artificiali, fuori non si sentiva aklcun rumere. Dove si trovava e dov'erano gli altri? Aveva addosso un camice bianco, come quelli che si usano prima di un intervento,inoltre aveva la fortissima netta sensazione di essere osservata, anche se non vedeva telecamere. Nella stanza c'era solo una lettiga non riusciva nemmeno a capire dove fosse l'entrata perché apparentemente non aveva porta.
Tremava dalla paura e per giunta era sparita la sua borsa con l'arma e le sue sigarette. Si accucciò in un cantuccio della stanza portandosi le ginocchia al petto: cosa volevano farle?
Rachel e Mara si accorsero subito che anche Greta era scomparsa. Stranamente era come volatilizzata, nessun mezzo a parte l'auto di Tony si era avvicinato, e tantomeno allontanato, perciò sembrava assurdo, ma più cercavano e più si rendevano conto che era così. Sembrava essere sparita, come tutta la gente della città. Quindi prima o poi sarebbe potuto capitare anche a loro....
Intanto John guidava. Chris, o qualunque fosse il suo nome, lo guardava, aveva posato la pistola, ma non era il caso di reagire, data l'alta velocità che era costretto a tenere con l'Alfa di Tony. Era proprio un bolide, evidentemente il motore doveva essere truccato.
"Anche se non ci credi, sappi che tra poco saprai tutta la verità, basta che fai quello che ti dico e non vi succederà nulla."
In un paio d'ore giunsero in prossimità del radar. Ma qualcosa non quadrava....
John era già stato lì, ma si ricordava che oltre all'enorme antenna sferica, c'erano anche palazzine e bungalov militari, una recinzione, delle torrette di guardia. Invece nulla: solo la monolitica antenna radar, la strada che passava di fianco e tutto attorno solo deserto.
"OK ferma qui."
Mara e Rachel avevano potuto vedere, nascoste nell'altro camper, la direzione presa dall'Alfa e decisero di seguirla: l'auto era sparita velocemente all'orizzonte, ma confidavano nel fatto che difficilmente si sarebbe potuta nascondere quando si fosse fermata.
Al volante si pose Rachel che era abbastanza pratica della zona ed aveva intuito verso quale luogo si stavano dirigendoChris e John.
John aveva come degli "attacchi" di verità... A volte i pezzi del puzzle sembravano combinarsi in gruppi, ma non appena cercava di unire gruppi diversi per avere un quadro generale della situazione, capiva che stava sbagliando tutto.
L'uomo camminava dietro di lui in silenzio. avvertiva il suo respiro e sentiva la presenza della 9mm, come un punto caldo al centro della sua schiena pur non toccandola direttamente.
Erano entrati nell'antenna: un'apertura si era aperta dove fino a poco prima c'era solo una parete continua in cemento armato, e ora percorrevano uno stretto corridoio in pendenza verso il basso, illuminato soltanto da una plafoniera ogni 20 metri.
"Tutto questo non ha senso" ripeteva John.
"Lo ha, credimi" rispondeva Chris, "è per il bene di tutti..."
Cercando di farlo parlare per distrarlo, Jonn continuava a fare domande che non avevano risposte, a fermarsi come per rimuginare, mentre Chris gli faceva fretta.
Giunsero ad un bivio di corridoi.
"A sinistra!" Ordinò Chris. John fece per voltarsi a sinistra, ma invece si buttò sulla destra chinandosi.
In un istante la situazione si era capovolta. Ora John aveva strappato la pistola al suo rapitore e gliela stava puntando in faccia. Chris non sembrava per nulla spaventato, ma anzi aveva un sorriso beffardo.
"Coraggio John, spara! Sai già come si fa, l'hai già fatto, dieci anni fa, ti ricordi? Noi sappiamo tutti i tuoi precedenti penali....."
John non si preoccupava più di questo:
"Ormai ho pagato il mio debito per quello, non voglio ripetere l'esperienza."
Chris afferrò le mani di John, come per rubargli la pistola. John cercò di non farsela prendere, ma senza sparare. Il dito di Chris spinse quello di John sul grilletto e un colpo partì.
John si ritrasse, mentre il corpo di Chris volava all'indietro per la potenza del proiettile.
Il corpo steso a terra mise in John un senso di panico simile a quello di dieci anni prima.... avrebbero incolpato lui, il colpo l'aveva sparato lui...
Senza nemmeno avere il tempo di pensare, la testa di Chris, completamente irriconoscibile, si sollevò, e dalla bocca uscirono le sue ultime parole:
"OK uscire!"
Improvvisamente il corpo scomparve nel nulla, senza lasciare traccia. John rimase a fissare il pavimento, e la pistola, incredulo....