L'aereo era passato attraverso le vie del centro, con rotta parallela a una strada centrale: le ali si erano spezzate, dilaniando gli edifici da entrambi i lati della via, poi la fusoliera aveva toccato terra, rompendosi in due parti. La punta era finita contro un palazzo, esplodendo e facendolo crollare, mentre la parte dietro sembrava essere rotolata, rompendosi in vari pezzi e aprendosi come una scatoletta. Ovunque c'erano macerie, e un sacco di vestiti, valigie aperte e distrutte, zainetti, oggetti di ogni tipo. Sembrava la scena di un servizio TG sull'ennesima tragedia aerea, mentre i soccorritori cercavano i corpi tra le carcasse di metallo. Solo che stavolta non c'erano corpi, e i soccorritori erano una manciata di disperati, che nemmeno sapevano perchè fossero lì.
Improvvisamente Mara trovò qualcosa e chiamò gli altri.
Sotto il portello divelto dell'aereo giaceva un corpo. Era un uomo vestito in giacca nera e cravatta rosa, sembrava un uomo d'affari come dovevano essercene tanti a bordo. A parte le gambe schiacciate sotto il portello, non sembrava ferito, e infatti dopo un po' aprì gli occhi. Corsero tutti attorno a lui, John cercò di sollevare il portellone, mentre le donne lo tiravano fuori delicatamente.
"Come stai?" Chiesero quasi all'unisono.
L'uomo si toccò la testa e cominciò a farfugliare:
"cosa è successo, dove sono..... mi chiamo Chris..." poi all'improvviso svenne e rimase privo di sensi.
Decisero di trasportarlo nel bar per curarlo e cercare di rianimarlo.
Questo dava loro una speranza: sicuramente prima o poi si sarebbe aggiunto qualcun altro al loro gruppetto.