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Racconto a più mani II (Reality)

lobelia

Florello Senior
Greta era imbarazzata adesso, quelle persone non sembravano delinquenti e apparivano stupiti e spaesati quanto lei, decise di ammorbidirsi un po': "Volete entrare nel bar? faremo il punto della situazione" Si accese una sigaretta, così, per vincere il disagio. Sua madre? All'improvviso il pensiero della megera sola in casa: la sua badante era sparita anche lei? Doveva solo attraversare la piazza ma aveva paura a lasciarsi dietro gli unici esseri umani che si vedevano nel raggio dell asua vista. E se girando loro le spalle fossero ..."evaporati" decise di finirsi la sigaretta e di pensare al da farsi: certo non si sarebbe mossa da sola per niente al mondo. Non ora, non dopo aver incontrato quella gente!
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
Imitando Greta, John decise di fumare anche lui una sigaretta: l'ultima. Come sempre quando finiva un pacchetto dentro di sè pensava in automatico al fatto che avrebbe dovuto comprarsene un'altro, e data la sua situazione economica, avrebbe senz'altro dovuto rinunciare a qualcos'altro, ma non certo al vizio. Poi si rese conto che, almeno in quel momento, quello economico sarebbe stato l'ultimo dei suoi problemi: gli bastava uscire dal bar, ed entrare in una tabaccheria qualunque, visto che non c'era un'anima...
Malgrado il disorientamento di quell'assurda giornata, sembrava quasi a suo agio in quella situazione. Era un uomo solo, non sentiva la mancanza di nessuno e per giunta quelli che da sempre considerava i suoi "scocciatori" erano scomparsi pure loro.
"Beh gente, per ora siamo in quattro.... ma mi sa che ora di mezzogiorno arriverà altra gente. Mi riesce difficile credere che in tutta la città ci siamo soltanto noi."
Nessuno rispose. Dopo un istante di silenzio si presentarono ufficialmente. E cominciarono ciascuno a raccontare di come quella mattina, svegliandosi, si erano trovati inspiegabilmente soli...
 

aseret

Florello Senior
Mara ascoltava in silenzio, ogni tanto rispondeva con un monosillabo ma la preoccupazione incominciava ad ingigantire sempre di più. Provò a chiamare col cellulare i figli, i parenti , a casa: niente, solo il silenzio impietoso. Alla fine, incapace di restare senza far niente sbottò: "Sentite, io no resisto più, vado a cercare i miei figli e mio marito... forse si saranno recati da un'altra parte... Esitava, sperava che qualcuno dei presenti si offrisse di accompagnarla, si rendeva conto che incominciava ad avere anche paura.
 

aseret

Florello Senior
Mara ascoltava in silenzio, ogni tanto rispondeva con un monosillabo ma la preoccupazione incominciava ad ingigantire sempre di più. Provò a chiamare col cellulare i figli, i parenti , a casa: niente solo il silenzio impietoso. Alla fine, incapace di restare senza far niente sbottò: "Sentite, io no resisto più, vado a cercare i miei figli e mio marito... forse si saranno recati da un'altra parte... Esitava, sperava che qualcuno dei presenti si offrisse di accompagnarla, si rendeva conto che incominciava ad avere anche paura.
 

daria

Master Florello
Rachel ascoltando le preoccupazioni degli altri sulla sorte dei loro famigliari, si rese conto di come la soltitudine per lei, fosse ormai cosa abituale, quella mattina ,dopo l'occhiata di straforo nello studio del padre, non aveva fatto altro che considerare strano che non fosse già a scartabellare sulle sue carte.Ma non abbastanza strano da recarsi nella sua camera per vedere se stava bene.
Due misantropi in una casa tanto grande possono passare ore se non giorni senza incontrarsi, e lei e il giudice (suo padre) avevano i loro motivi per evitarsi.
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
"Bene", disse John rivolto a Mara, "Ti accompagno io se vuoi, così nel frattempo vedo se riesco a trovare qualcun altro, o una radio funzionante, per vedere se ci dicono qualcosa...."
Poi rivolto alle altre due donne: "Organizziamoci così: se arriva qualcun'altro o se qualcuno esce per un qualunque motivo questo è il nostro punto di ritrovo, perciò direi che almeno una persona debba rimanere sempre qui."
Le due donne lo fissavano, anche se non sembravano dell'idea di prendere in considerazione le sue parole.
"Allora, Mara, dove dovrebbero essere i tuoi? Hai un'idea per cominciare?"
I due uscirono e si allontanarono nella piazza...
 

daria

Master Florello
L'allontanarsi di John e Mara mise Rachel in una situazione di leggero disagio, a tu per tu con la signora Greta, un tipo troppo rumoroso per i suoi gusti, per l'appunto non era mai entrata nel suo bar, pur passandogli di fianco quasi ogni giorno, le era bastato fino a quelmomento sbirciarla da dietro i vetri...
"Un caffè,si potrebbe avere per favore?" Chiese, più per rompere il ghiaccio che altro... la risposta esitava ad arrivare
 

Clorophilla

Florello
Inizio commento: ragazzi, io per continuare ho necessariamente bisogno di incrociare qualcuno sulla mia strada....ho bisogno del passaggio dall'aereoporto fino a casa...mica ci sono andata in bicicletta ed una macchina depositata al parcheggio per quattro mesi mi sembra un po' inverosimile....non c'è qualche tassista in giro????:hehe:, qualche passante?....:eek:k07: O me la devo fare a piedi???:crazy: Fine commento
 

daria

Master Florello
(commento -sta ferma li che incontri John che accompagna Mara....ocio a non muoverti o perdi il passaggio):D :D
 

lobelia

Florello Senior
"Mi dispiace, in questo momento il caffè è il mio ultimo pensiero, poi a quanto pare l'elettricità potrebbe non esserci più, per quanto mi riguarda, niente caffè!"
Si rese conto di averlo detto con un certo risentimento, non le piaceva che l'unico uomo del gruppo fosse andato via. La faceva sentire sicura, in quel momento, averlo vicino e poi sta donna dall'aria smarrita che la fissava come se aspettasse da lei una qualsiasi decisione le dava sui nervi.
Si rese conto che erano l'unico spiraglio di vita in quel momento nel deserto di quella piazza: "Una semplice bibita fresca, donne? Quella posso offrirvela se le va" Cercò di essere morbida, per quanto le risultasse difficile, le donne erano state la sua rovina e il suo cruccio.
Una figlia sparita e una madre schiavista che non si degnava di lasciarla in pace....
 
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lobelia

Florello Senior
E l'altra, "quella là" la donna che le aveva portato via il suo amore, la donna che l'aveva condannata a quel bar, all'orgoglio ferito che la faceva essere così indurita mentre avrebbe voluto essere dolce, sorridere sinceramente a quella povera donna che la seguiva senza una parola dentro il bar.
Aveva voglia di lasciarsi andare a piangere ma si accese un'altra sigaretta: "Mi chiamo Greta, ci diamo del tu, cara?" Le tese a fatica la mano.
 
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lobelia

Florello Senior
(commento) Io sto scrivendo da lavoro partecipo quando posso, andate avanti con i due che si sono allontanati io e Rachel ci facciamo due chiacchiere...
 
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daria

Master Florello
..Rachel, piacere...si se vuole...cioè se vuoi possiamo darci del tu, credo non ci siano problemi, certo non in questa situazione...Cavoli le parole le uscivano di bocca come se fossero impastate eppure era abituata a tenere lezioni davanti ad un gran numero di studenti, ma quella Greta, con quegli occhi, occhi vivi senza dubbio vivi...
 

lobelia

Florello Senior
"Rachel, un bel nome" Cercò di sciogliere il ghiaccio, era evidente che il fumo la infastidiva, spense la sigaretta:" Sai cosa sta succedendo? E' il Giorno del Giudizio?" Le scappò una risata fragorosa ma poi si zittì: e se fosse......?!?
 

daria

Master Florello
Che reazione stava avendo quella eccentrica donna, che cosa c'era da ridere... e adesso perchè si era fermata all'improvviso? Cosa le era preso un coccolone...con tutto quel fumo...
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
Giunsero di fronte al municipio. In una tabaccheria adiacente al fabbricato John aveva "trovato" oltre alle sigarette, anche una radiolina portatile e delle pile nuove. Mentre entravano John provò ad accendere la radio: solo segnali di fondo, malgrado passasse in rassegna lentamente tutte le frequenze in FM.
Il teatro del municipio, inutile dire, era deserto. Il palco era stato allestito per ospitare un torneo di scacchi, si vedeva un tabellone con la scacchiera, e il tavolo con la postazione dei due sfidanti. I pezzi ancora sul tavolo con una sola mossa di apertura effettuata dal bianco. I posti degli spettatori erano vuoti, anche se alcuni oggetti personali spiccavano qua e la nel vuoto delle poltrone.
"Siamo arrivati" disse John rassegnato. "Nessuno neanche qui. Forse riconosci qualche oggetto dei tuoi figli o di tuo marito?"
Mentre scorreva il rotore sull'AM giunse finalmente dalla radiolina un debole segnale. Era musica.
"Maledizione!" Borbottò " E' solo Radio Non-Stop!"
Era un'emittente locale, che trasmetteva musica ininterrottamente 24 ore su 24. Probabilmente la stazione funzionava in automatico senza bisogno di personale per tutto il tempo. "Beh, almeno sappiamo che da qualche parte in città hanno ancora la corrente."
Dopo un po' i due decisero di fare un giro per cercare qualche segno di vita. Fuori dal municipio c'era un taxi, aveva le chiavi attaccate. John fece cenno a Mara di salire.
"Beh, tieniti forte, ho il sospetto che, malgrado non ci sia anima viva, la strada sarà alquanto trafficata... Spero non mi fermino, ho la patente scaduta da due anni. AH AH AH AH AH!"
L'auto partì, ma per fortuna non era materialmente possibile andare oltre una certa velocità.
 
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aseret

Florello Senior
Ripresero a cercare:per più di un'ora girarono senza sosta per la città deserta:avevano setacciato il centro storico, erano entrati in vicoli sconosciuti, non avevano rispettato nessun divieto,ma niente.
La conversazione languiva. Lo sconosciuto al suo fianco aveva cercato di alleggerire la tensione con qualche battuta, ma lei non era in vena di chiacchierare, preoccupata e intimidita com'era dalla sua presenza.
Ormai la strada si snodava verso la periferia,dove sorgeva l'aereoporto, e proprio lì, sul ciglio della strada, seduta su un grosso borsone , notarono una ragazza dall'aria smarrita e stravolta.
 
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