anto.loschi
Aspirante Giardinauta
Questa discussione è molto interessante. Per quanto riguarda i contributi erogati per l'acquisto dei testi scolastici, ben vengano. Io credo che tutti i ragazzi debbano avere delle opportunità. Solo che la scuola, per poterli veramente aiutare, dovrebbe tornare ad essere difficile. Intendo, difficile per tutti. Selettiva per tutti. Per i ricchi e per i poveri. Premiare solo l'impegno. Offrire qualità. E chi si impegna dovrebbe avere aiuti economici: i libri, i corsi, gli stages. Oggi, come ieri, se sei benestante puoi essere un gigantesco somaro, oppure uno svogliato totale, ma il papà ti pagherà una montagna di ripetizioni, oppure una costosa scuola privata, e arriverai al diploma o anche alla laurea, e poi, con aiuti, amicizie e spintoni il lavoro salterà fuori. Vi sembra giusto?In Italia funziona ancora così. Io insegno in un istituto professionale, e mi fa male vedere che, a volte, ragazzi bravi e capaci mollano la scuola perché la famiglia non può mantenerli agli studi. Quelli somari e svogliati, invece, non avranno ulteriori occasioni. Si fanno bocciare, e non avranno nessun aiuto. Niente ripetizioni. Niente scuola privata. Niente aiuti e niente spintoni.Spesso si ritirano.Dove vanno a finire? Il somaro ricco ce la fa comunque, quello povero, invece no.La scuola dovrebbe incoraggiare l'uguaglianza e dovrebbe servire veramente da ascensore sociale per chi vuole fare qualcosa della sua vita.Stroncando di brutto i privilegi.
Per quanto riguarda la cultura, è molto difficile che un ragazzo ami leggere se nella sua famiglia non entra nemmeno un libro. Molte famiglie non comperano neppure un quotidiano, al massimo la Gazzetta della Sport. Invece ho osservato che i telefonini sì, quelli glieli comprano sempre. E anche i lettori MP3, i jeans firmati, lo scooter. Riguardo agli oggetti e gadgets posseduti, non c'è molta differenza tra ricchi e poveri. Quindi, ben vengano i contributi per i libri, però, comunque, prima di protestare per il caro libri, i genitori dovrebbero farsi un esame di coscienza. Credo che si possa vivere anche senza la playstation...
Scusate lo sfogo...
Anto
Per quanto riguarda la cultura, è molto difficile che un ragazzo ami leggere se nella sua famiglia non entra nemmeno un libro. Molte famiglie non comperano neppure un quotidiano, al massimo la Gazzetta della Sport. Invece ho osservato che i telefonini sì, quelli glieli comprano sempre. E anche i lettori MP3, i jeans firmati, lo scooter. Riguardo agli oggetti e gadgets posseduti, non c'è molta differenza tra ricchi e poveri. Quindi, ben vengano i contributi per i libri, però, comunque, prima di protestare per il caro libri, i genitori dovrebbero farsi un esame di coscienza. Credo che si possa vivere anche senza la playstation...
Scusate lo sfogo...
Anto