anto.loschi
Aspirante Giardinauta
Thank you
Grazie, Marchese.
Ma sei serio o mi stai prendendo un po' per i fondelli?
Anto
i miei rispetti, Prof.ssa.
Grazie, Marchese.
Anto
i miei rispetti, Prof.ssa.
L'esempio della classe di mio figlio (andrà in quinta el.) rispecchia forse quello che dici. La scuola pesca da due bacini abbastanza distinti. E la differenza si vede. Le difficoltà maggiori ci sono proprio con i bimbi che hanno genitori che fanno lavori pesanti, poco remunerati, che magari hanno studiato pochissimo o che fanno lavori ad orari assurdi, tipo di notte, la mattina alle 5 ecc ecc. Naturalmente non è colpa loro, ma spesso io e mia moglie ci chiediamo quei bambini come facciano, dovendo contare solo sulle loro forze, senza avere gli stimoli giusti. E' vero, tra di loro si trova spesso chi da contro alle maestre anche davanti ai figli, anche se nel 99% dei casi hanno torto. Questa è una cosa che mi fa imbestialire. Io, quando discuto con mio figlio, do sempre ragione alle maestre, anche se qualche volta ho dei dubbi. Poi magari mi chiarisco con loro e, se necessario, ne parlo ancora con mio figlio. Perchè se tu critichi le maestre davanti ai figli fai una cosa gravissima, le delegittimi, li porti a pensare che non abbiano autorità/autorevolezza, li istighi a fare quello che vogliono, tanto si sentono protetti e non punibili. E questo, con gli anni, porta risultati disastrosi! Durante la terza mio figlio ha avuto una maestra di italiano disastrosa, sotto tutti i punti di vista. Bene, questi genitori non si erano resi conto della gravità della cosa e comunque non hanno appoggiato chi, compreso il sottoscritto, ha lottato perchè ci fosse un nuovo cambio. Cosa poi ottenuta.
Io sarò sempre dalla parte della categoria degli insegnanti, perchè per me fanno un lavoro fondamentale per la società e per me, considerate tutte le difficoltà, lo fanno anche bene. Ho un rispetto profondissimo per chi cerca di dare un futuro migliore all'Italia.
:Saluto:
Grazie, Marchese.Ma sei serio o mi stai prendendo un po' per i fondelli?
Anto
Allora, visto che vi sono piaciuta, puntualizzo qualcos'altro.
Studi umanistici più o meno importante degli scientifici? Non si può dire.
Alle medie ero brava in tutto, forse più portata per le materie scientifiche, ho scelto il liceo classico perchè era l'unica scuola dove, quando ci sono entrata, la politica era ancora rimasta fuori e quindi si studiava bene e molto (a me piaceva lo studio in sè, non tanto le materie).
Appena diplomata, corso di dattilografia, primo concorsi, prime esperienze lavorative, ho imparato la partita doppia e altre cosucce contabili, e ormai da 28 anni sono nel campo dell'informatica.
Che significa, direte voi?
Che la base di conoscenze del classico mi ha aperto la mente, consentendomi di entrare senza difficoltà in un campo più scientifico. Non a caso, molti medici o ingegneri provengono da una formazione classica. Certo, nel caso di medicina la maggioranza dei termini è di derivazione greca e quindi il greco ti aiuta, per ingegneria devi fare il mazzo per metterti a pari con la matematica, ma ci si riesce perchè hai non tanto le nozioni quanto il metodo di studio.
Le basi, però, vengono da lontano, dalle scuole elementari e medie. Se non hai una buona formazione di base, hai voglia a dire che la matematica o l'italiano lo impari da grande!
E poi, ci sono le scuole cosiddette "professionali". E qui ancora un esempio personale. Mia figlia, bravissima a scuola, per i prof doveva scegliere il liceo, classico possibilmente. Lei, memore delle mie esperienze, e con il mio pieno appoggio, ha optato per l'Istituto Alberghiero. L'unica mia condizione è stata che frequentasse il migliore in assoluto, quindi non a L'Aquila ma a 200 Km da casa (a 14 anni). Ha accettato. Quest'anno (il primo), su 25 iscritti in classe, 3 ritirati prima di fine anno, 5 bocciati, 15 ai corsi di recupero, 2 promossi, fra cui lei con la media del 9. Quindi smettiamola con la storia che le scuole professionali sono per chi non ha voglia di studiare!!!! Gli stessi professori stanno cercando di sfatare questo mito, anche se è una convinzione dura da sradicare. Benvengano tutte quelle scuole che danno un futuro ai nostri figli, medici, ingegneri, avvocati ne abbiamo già tanti, devo ricordarvi quanto è difficile trovare un idraulico?
Un appunto per SASTI: riprendere una persona perchè ha sbagliato un verbo non è mettere in mostra la propria cultura, è aiutare l'altro a migliorare la propria. Naturalmente, in pubblico sarebbe opportuno magari evitarlo, (il rispetto prima di tutto!) ma i miei figli non hanno mai sbagliato un congiuntivo o un condizionale, perchè già da quando avevano appena iniziato a parlare li correggevo sempre, e alle elementari non ne sbagliavano più uno.
E poi i libri. La lettura è fondamentale per accrescere la propria cultura, ma, anche se a casa i libri fra un po' arriveranno a cacciarci fuori, a partire dai "librottini" (qualcuno li conosce?) comprati ai miei figli a 3 anni, mia figlia legge come una dannata, mio figlio,a 13 anni, non ne vuole sapere di andare oltre Geronimo Stilton. Quindi, molto dipende anche dalla persona, oltre che dal condizionamento ambientale.
^_^ l'eterna lotta tra il bene e il male... matematica versus materie umanistiche...
Io credo che sia l'uso che uno fa della propria cultura, a rendere le proprie competenze... utili, produttive. Io credo che TUTTO sia matematico e potenzialmente riconducibile ad un'equazione... MA... ma la letteratura precorre i tempi: quando la Scienza del tempo lo prendeva per matto, Verne inventò il sommergibile (poi costruito pochi decenni più tardi), quel tossico di Philip Dick e il buon Asimov negli anni 60-70 gettavano basi teoriche -seppur narrative- circa il concetto di Intelligenza Artificiale (le 3 leggi della robotica sono una feekata, e i Replicanti altro non sono che cloni, esseri umani assemblati) basi poi utilizzate da cibernetici, programmatori e addirittura medici: esistono arti bionici nel VERO senso della parola, gambe e braccia meccaniche collegate alle terminazioni nervose e che riescono a ricevere impulsi e quindi funzionano abbastanza bene....
D'altro canto, l'Astrofisica moderna è oramai sovrapposta alla Filosofia, nella ricerca delle origini della vita e dell'universo.
Non avere dei "cassettini" mentali pieni di nozioni è un buon inizio: tutto si collega e crea un pensiero approfondito. Didatticamente parliamo di "interdisciplinarità".
Le nozioni non sono poi una cosa così orribile...qualche "cassettino" sarebbe meglio averlo comunque. L'importante è mantenerli aperti, i nostri cassettini, essere pronti a rivoluzionarne il contenuto. Ogni tanto, buttare tutto all'aria fa bene!Poi, non bisogna dimenticare che la cultura non è un bene definitivamente acquisito. Se non si legge, non si studia, non si ascolta musica, non si va al cinema, non si parla con la gente, non si viaggia, non ci si mette in discussione ci si ritrova ben presto ad essere analfabeti di ritorno. A volte, quando entro in una libreria, mi prende una vertigine: scelgo un libro, e lì ce ne sono migliaia. Una goccia nel mare...mi sento ignorantissima.
Anto
Serissimo come non mai: se io, supplentino, prendessi gratuitamente per i fondelli un'insegnante con ventennale esperienza, e dalle idee che mi piacciono, oltre che scortese non sarei altro che un deficiente.
si circa le nozioni dipende l'uso che se ne fa... io per dire non ho cassettini, ma un armadio in cui scaravento ogni cosa che trovo, per poi cercarla in mezzo alle altre... si musica, lettura o anche cinema (quello "bono").. io ai "miei" studenti faccio sempre vedere dei film (di solito Blade Runner è un "must see") per poi estrarre la storia vera e propria e commentarla. poi la musica. poi il messaggio... nei film trovo molto materiale e di solito poi, chiedendo loro cosa guardano di solito, mi accorgo della monnezza che sono abituati a vedere... cerco di insegnare loro -nei miei limiti- la curiosità, la voglia di scoprire, perciò di cercare. A volte funziona a volte no.
Eh sì, a volte funziona, a volte no. A volte dicono: "forte prof". Spesso dicono: "prof, che palle!"
Anto
Devo dire,
che in parte do' ragione a Maura 54, perche' io ho due figli, unico reddito familiare, con un figlio all'Università ed mia figlia al Liceo scientifico e poiche' il reddito o meglio l'ISEE è stato sforato per soli 200 Euro, non ricevo alcunche' di aiuto economico pensate I.S.E.E. DI 10.900 Euro, invece di essere 10.700 Euro, quindi per lo Stato ne' libri ne' borsa di studio, ossia non mi danno neanche un euro.
Poi invece devo vedere il figlio di un artigiano o di un professionista e vi giuro che in libreria ne vedo e che dichiarano il minimo, percependo sempre tutte le agevolazioni sia per la scuola , che es, iscrizione alle cooperative (altro scandalo delle case, almeno qui da me) e allora non è giusto.
Ciao Saverio:Saluto: