Allora, visto che vi sono piaciuta, puntualizzo qualcos'altro.
Studi umanistici più o meno importante degli scientifici? Non si può dire.
Alle medie ero brava in tutto, forse più portata per le materie scientifiche, ho scelto il liceo classico perchè era l'unica scuola dove, quando ci sono entrata, la politica era ancora rimasta fuori e quindi si studiava bene e molto (a me piaceva lo studio in sè, non tanto le materie).
Appena diplomata, corso di dattilografia, primo concorsi, prime esperienze lavorative, ho imparato la partita doppia e altre cosucce contabili, e ormai da 28 anni sono nel campo dell'informatica.
Che significa, direte voi?
Che la base di conoscenze del classico mi ha aperto la mente, consentendomi di entrare senza difficoltà in un campo più scientifico. Non a caso, molti medici o ingegneri provengono da una formazione classica. Certo, nel caso di medicina la maggioranza dei termini è di derivazione greca e quindi il greco ti aiuta, per ingegneria devi fare il mazzo per metterti a pari con la matematica, ma ci si riesce perchè hai non tanto le nozioni quanto il metodo di studio.
Le basi, però, vengono da lontano, dalle scuole elementari e medie. Se non hai una buona formazione di base, hai voglia a dire che la matematica o l'italiano lo impari da grande!
E poi, ci sono le scuole cosiddette "professionali". E qui ancora un esempio personale. Mia figlia, bravissima a scuola, per i prof doveva scegliere il liceo, classico possibilmente. Lei, memore delle mie esperienze, e con il mio pieno appoggio, ha optato per l'Istituto Alberghiero. L'unica mia condizione è stata che frequentasse il migliore in assoluto, quindi non a L'Aquila ma a 200 Km da casa (a 14 anni). Ha accettato. Quest'anno (il primo), su 25 iscritti in classe, 3 ritirati prima di fine anno, 5 bocciati, 15 ai corsi di recupero, 2 promossi, fra cui lei con la media del 9. Quindi smettiamola con la storia che le scuole professionali sono per chi non ha voglia di studiare!!!! Gli stessi professori stanno cercando di sfatare questo mito, anche se è una convinzione dura da sradicare. Benvengano tutte quelle scuole che danno un futuro ai nostri figli, medici, ingegneri, avvocati ne abbiamo già tanti, devo ricordarvi quanto è difficile trovare un idraulico?
Un appunto per SASTI: riprendere una persona perchè ha sbagliato un verbo non è mettere in mostra la propria cultura, è aiutare l'altro a migliorare la propria. Naturalmente, in pubblico sarebbe opportuno magari evitarlo, (il rispetto prima di tutto!) ma i miei figli non hanno mai sbagliato un congiuntivo o un condizionale, perchè già da quando avevano appena iniziato a parlare li correggevo sempre, e alle elementari non ne sbagliavano più uno.
E poi i libri. La lettura è fondamentale per accrescere la propria cultura, ma, anche se a casa i libri fra un po' arriveranno a cacciarci fuori, a partire dai "librottini" (qualcuno li conosce?) comprati ai miei figli a 3 anni, mia figlia legge come una dannata, mio figlio,a 13 anni, non ne vuole sapere di andare oltre Geronimo Stilton. Quindi, molto dipende anche dalla persona, oltre che dal condizionamento ambientale.