ohilà, questo 3D stava morendo, perbacco! non sia mai.
Mi sono immersa in una impresa ciclopica.
Ormai il mio minuscolo salotto era strappieno di libri (da leggere e già letti) e devo per forza liberare un poco di mensole per mettere i libri nuovi che meritano. Non sto a spiegarvi in quale confusione sono immersa, ma - nel far ordine mi sono accorta che ci sono parecchi libri da rileggere, o perchè mi sono piaciuti molto, o perchè non me li ricordo nemmeno.
Ho quindi preso in mano due vecchi libri di Piero Chiara, autore che mi era piaciuto molto. I titoli: La Spartizione e Il Cappotto di Astrakan. Sono felicisima di averli riletti. Anzi, appena finirò i libri che ho da leggere o da ri-leggere (cioè fra un paio d'anni almeno...) credo che prenderò tutti i suoi libri, tanto questa ri-lettura mi ha entusiasmato. Mentre nella prima lettura, se ricordo bene, mi aveva affascinato la sua capacità di trasmettere l'atmosfera della vita di provincia, ora sono rimasta entusiasta dalla ricchezza di vocaboli, dalla bella scrittura ma anche e soprattutto della eleganza con la quale scrive.
Oltre a questi titoli ricordo, per ora, la Stanza del Vescovo, ma credo di poterveli suggerire tutti, visto che i primi due sono ugualmente mirabili per le cose che vi ho detto, mentre il terzo, del quale non saprei più parlarvi dettagliatamente,ricordo che mi era piaciuto più di tutti.
E' un autore di diversi anni fa. Quindi credo non sia difficile trovarlo usato o forse anche dai remender's o nelle collezioni economiche.
Andrea Vitali, a lui simile e recente, dipinge ottimamente le atmosfere del
lago (per ora ho letto due titoli) ma non regge il paragone per ricchezza di vocaboli ed eleganza.
Ecco il mio suggerimento: tutto Piero Chiara, ma un po' per volta, per gustarselo meglio. Buona lettura.