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La saga delle camelie

Stato
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bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
ecco la mia Camelia Sasanqua (Yuletide) comprata a fine estate.
Questa è la prima fioritura!!





ha altri 4 bocci che si stanno aprendo............
 

Gilraen86

Giardinauta Senior
Un'altra meraviglia, sempre sasanqua....

sasanquasoavi.jpg

Fantasticamente meravigliosa!
Mi piace molto:love:

Complimenti! Non sapevo che ne avessi così tante
 

kiwoncello

Master Florello
Per "generosissimo" intendo i lati positivi della varietà: bellezza di fiori e foglie, abbondanza di fioritura, resistenza della pianta in genere.
 

maurovitto

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti.
Posseggo 2 camelie in vaso, posizionate in terrazzo.
La prima é una japonica, acquistata quasi per caso ad una fiera ad agosto del 2006, di cui non conosco purtroppo altro se non il periodo di fioritura (primi di marzo) ed il colore dei fiori (un rosa tendente al rosso) e di cui non saprei a memoria descrivere la forma del fiore (semidoppia ? doppia ?).
L'altra è una sasanqua Cleopatra che ho comprato quest'estate, com maggiore consapevolezza, perchè nel frattempo, è nata in me una vera a propria passione per queste piante stupende, che purtroppo non posso assecondare più di tanto visto lo spazio esiguo a disposizione (avessi un giardino anche piccolo ...).
La Cleo, piccolina, stia fiorendo proprio in questi giorni, ed è un'emozione vedere pian piano aprire i suoi boccioli.
La japo invece, è stata è lo è ancora per lei purtroppo, il mio banco di lavoro, nel senso che con lei sto imparando a coltivare questo tipo di pianta, facendo anche errori grossolani (tipo il primo anno lasciarla al pieno sole di agosto per due settimane per poi trovarla quasi stecchita, oppure il secondo anno concimarla in primavera in po troppo abbondantemente, ottendento come risultato la bruciatura di quasi la metà delle foglie).
Adesso che ho adottato un approccio più scientifico (vado a leggere nei forum come questo prima di fare gli errori :D) che empirico (provo a fare una cosa e vedo dopo un po di tempo se ho fatto un errore :D), spero per lei, anni a venire pieni di rametti, fiori e belle fogliolone coriacee.
Colgo l'occasione di avere per le mani il "re dei camelieri" di questo forum (kiwo) per fare una serie di domande banali (si vede che ancora non ho studiato tutto il libro "La coltivazione della camelia"?:D):
Ma se le japoniche, che fioriscono a marzo-aprile, si possono già concimare a febbraio con un concime a lenta cessione, per le sasanqua che iniziano a fiorire ad ottobre-novembre quando andrebbe fatta questa operazione?
Tra l'altro ho letto in un libricino (per principianti si intende) che i primi anni andrebbe dato un concime a prevalenza azotata, per favorire la crescita della pianta, e poi nei successivi uno invece contenente in forma bilanciata anche fosforo e potassio.
Qual'é secondo voi quello in commercio con la composizione migliore, oltre magari i soliti Compo e Bayer che si trovano più facilmente nei vivai?
Ma poi è veramente preferibile usare quelli a lenta cessione, che vanno dati una dose a coprire tutta la stagione (fino anche ad 8 mesi), piuttosto che le formulazioni liquide che vanno date più spesso ma in quantità molto ridotte e con le quali forse è più fqacile rimediare ad eventuali errori?
Ne ho fatte di domande è?
Spero siate clementi ...
Ciao, ciao.

Mauro
 

kiwoncello

Master Florello
Ciao Maurovitto e congratulazioni per la tua crescente cameliofilia (non è una brutta malattia!). Le camelie in genere hanno periodi diversi di velocità di sviluppo: da piccoline, talee ma soprattutto nei primi anni dopo la semina, hanno uno sviluppo rapido della fronda e pertanto in teoria necessitano di maggior apporto azotato rispetto alle piante adulte. Nei vivai specializzati c'è chi ricorre alla fertirrigazione delle piantine, cioè irrigazione con acqua appena concimata secondo le esigenze del momento. Ovviamente noi hobbisti non possiamo ricorrere a questa pratica; io preferisco di gran lunga l'uso di granulare per acidofile a lenta cessione, da spargere con parsimonia in superficie due volte all'anno, la prima a settembre-ottobre, la seconda in marzo indifferentemente dal fatto se si tratti di japonica, sasanqua od altre specie. Vanno bene Nitrophoska Gold (usato da me ed amici vivaisti), Osmocote e certamente anche altre formulazioni analoghe che però non conosco direttamente, tenendo ben presente che tutto sommato le piante adulte non richiedono abbondanti concimazioni, anzi.... Al di là della concimazione in se, le piante in vaso necessitano ogni 2-3 anni di essere rinvasate nel più largo con rifacimento del fondo drenante ed aggiunta, ovvio, di terriccio fresco, pratica che apprezzano ancor più che la concimazione stessa.
 
Ultima modifica:

maurovitto

Aspirante Giardinauta
Grande kiwo!
Sei assolutamente il "Magnifico delle Camelie".
Mi fa tanto piacere poter discutere con te di questo argomento.
Ho tanto da imparare è non ho assolutamente intenzione di guarire dalla cameliotite :D (o come altro potremmo chiamarla?).
Purtroppo per me, sono anche affetto da rosaetite (allo stadio terminale), gardeniatite e ultimamamente (mi ci mancava proprio ...) di peoniatite (mia moglie, prima o poi mi caccerà di casa o mi manderà a dormire in terrazza :D:D:D).
Pensa che in questi giorni in cui la mia sasanqua è alla sua prima fioritura, la prima cosa che faccio la mattina appena svegliato, è di andare in terrazza ad annusarne i fiori, che ho scoperto essere appena profumati.
Mi pare di aver letto da qualche parte che questa è l'unico tipo di camelia ad avere fiori profumati.
Riguardo le concimazioni ho letto recentemente sul web (credo sul sito camelie.it) che nel caso si usino concimi non organici complessi specifici per acidofile, è meglio dimezzare le dosi consigliate sulla confezione del prodotto.
Io personalmente ho utilizzato, sulla mia altra camelia (japonica) che ho in vaso, il Baycote Acidofile. Con risultati devo dire disastrosi, poichè con poca accortezza l'ho dato la prima volta che l'ho usato, in un'unica soluzione alla concentrazione maggiore.
Il risultato è stato che quest'estate la japonica ha perso la metà delle sue foglie (bruciate sui bordi), sicuramente per l'eccesso dei sali nel terreno. Il trauma è stato così grande che ancora non si è ripresa completamente, dato che varie delle giovani foglie che nel frattempo ha emesso presentano anche loro i segni di bruciatura.
Ovviamente questo autunno, non ho dato alcun concime, neanche liquido, e ho affidato tutte le mie speranze alle piogge che dovrebbero dilavare il terreno e ridurre notevolemente l'eccesso di sali.
Il Baycote (NPK 17-6-12) da etichetta andrebbe dato, nel caso di piante già in vaso, alla dose di 3,5-6 g/l di terriccio e garantirebbe il giusto nutrimento per 8 mesi.
Non volendo cambiare prodotto (me ne hanno regalate due confezioni :)), secondo te faccio bene a suddividere la quantità necessaria, calcolata alla percentuale di 3g/l di terriccio, in due concimazioni da dare, come da te consigliato, la prima ad ottobre e l'altra a marzo?
Ti faccio infine una domanda, che in qualche maniera ti fa capire che dopo la prima brutta esperienza, sto ora cercando di seguire un approccio scientifico alla questione della concimazione :)D:D:D).
Esiste un modo di verificare la quantità di sali presenti nel terreno dove vivono le nostre piante, che sia tecnicamente ed economicamente accessibile ad una persona comune?
Ti faccio questa domanda perchè ad esempio, la misurazione del pH, non è difficile da fare manualmente e comporta solo l'uso delle cartine di reazione, che hanno un costo ragionevole e si trovano in giro, anche se non molto facilmente a dire il vero.
Esitono anche comunque i pH-metri, strumenti elettronici che automaticamente e con una precisione abbastanza elevata, forniscono queste indicazioni (per fare un esempio http://www.pce-group-europe.com/italiano/product_info.php/info/p6598_Misuratore-di-pH-PCE-PH20S.html). Ma il loro costo ovviamente non è modesto.
Qualcosa di analogo alle cartine reagenti per il pH, c'è ad esempio per misurare almeno la concrentrazione dei tre elementi principali: azoto, fosforo e potassio?.
Dico una cosa ovvia, ma sapere in quale quantità sono presenti, sarebbe molto utile perchè ad esempio in presenza di una carenza di azoto si potrebbe apportare una sola concimazione azotata, lasciando da parte potassio e fosforo, con ovvio vantaggio sia per la salute della pianta che per le nostre tasche.
Grazie mille per avermi seguito fin quì e per i tuoi preziosissimi consigli.
Ciao.

maurovitto
 

maurovitto

Aspirante Giardinauta
Riprendo il mio ultimo post per aggiungere che strumenti che permettono di misurare la salinità del terreno ci sono, anche se non sono abbastanza esperto da sapere come poi vanno interpretati idati da loro misurati, e si chiamano conduttimetri (qui un esempio specifico per la misurazione della conduttività e la salinità nella terra, nel suolo e in soluzioni http://www.pce-italia.it/html/dati-tecnici-1/conduttimetro-hi-993310.htm) ma hanno dei prezzi fuori dalla portata di molti (il costo del modello di cui ho indicato il link si aggira sui 500 euro).
Per riprendere anche il discorso dei concimi a lenta-cessione quì potete trovare un interessante articolo, anche se un po datato poiché risale al 1999, che ne evidenzia i vantaggi ma anche i potenziali pericoli (http://www.cespevi.it/art/conclc.htm).
Ciao e tutti nuovamente.

maurovitto
 

new dawn

Guru Giardinauta
Ti faccio infine una domanda, che in qualche maniera ti fa capire che dopo la prima brutta esperienza, sto ora cercando di seguire un approccio scientifico alla questione della concimazione :)D:D:D).
Esiste un modo di verificare la quantità di sali presenti nel terreno dove vivono le nostre piante, che sia tecnicamente ed economicamente accessibile ad una persona comune?
Ti faccio questa domanda perchè ad esempio, la misurazione del pH, non è difficile da fare manualmente e comporta solo l'uso delle cartine di reazione, che hanno un costo ragionevole e si trovano in giro, anche se non molto facilmente a dire il vero.
Esitono anche comunque i pH-metri, strumenti elettronici che automaticamente e con una precisione abbastanza elevata, forniscono queste indicazioni (per fare un esempio http://www.pce-group-europe.com/italiano/product_info.php/info/p6598_Misuratore-di-pH-PCE-PH20S.html). Ma il loro costo ovviamente non è modesto.
Qualcosa di analogo alle cartine reagenti per il pH, c'è ad esempio per misurare almeno la concrentrazione dei tre elementi principali: azoto, fosforo e potassio?.
Dico una cosa ovvia, ma sapere in quale quantità sono presenti, sarebbe molto utile perchè ad esempio in presenza di una carenza di azoto si potrebbe apportare una sola concimazione azotata, lasciando da parte potassio e fosforo, con ovvio vantaggio sia per la salute della pianta che per le nostre tasche.
Grazie mille per avermi seguito fin quì e per i tuoi preziosissimi consigli.
Ciao.

maurovitto

mi sembrava di sapere che alle Facoltà di Agraria, per esempio a quella di Portici (Napoli) possono esaminare carotaggi del proprio terreno addirittura gratis. E' forse un servizio che tutte le facoltà di Agraria fanno... Probabilmente, visto che alla salinità e all'acidità di un terreno spesso corrispondono quantità più o meno maggiori dei principali elementi in proporzione agli altri, l'esame misura sia il ph che la quantità di azoto, potassio e magnesio, nonché ferro ecc.
 

kiwoncello

Master Florello
Riferendomi alle domande e considerazioni di Maurovitto, i pHmetri (i migliori necessitano comunque di taratura dell'elettrodo, soluzioni standard a pH noto, soluzione di KCl con la quale riempire periodicamente l'elettrodo ecc.) ed i misuratori di altri parametri hanno tutti un costo che non ha senso per hobbisti che li userebbero troppo poco stanti le loro limitate esigenze. Diverso è il discorso per professionisti ai quali però conviene richiedere un'analisi completa del terreno a qualche laboratorio specializzato. Nel mio caso ad es., essendo il mio un oliveto pilota, mi viene effettuata ogni anno un'analisi del terreno da parte di un Laboratorio Regionale; nell'analisi vengono fra l'altro misurati pH, conducibilità, calcare totale, C.S.C., potassio, fosforo, sostanza organica, rapporto C/N ecc. ed in base ai risultati viene suggerito il regime di concimazione ottimale. Ma tornando alle camelie (o gardenie ed altre acidofile) basta ed avanza misurare il pH con le vecchie cartine al tornasole: ciò è essenziale quando si voglia impiantarle in piena terra, ovvio. In vaso l'acidità assicurata dal terriccio adatto in teoria dovrebbe mantenersi nel tempo; purtroppo ciò è vero solo in teoria in quanto le piante vengono spesso annaffiate con acqua calcarea e concimate con concimi inadatti anch'essi non calcio-esenti come quelli usabili per le acidofile. Così il pH del terriccio tende ad alcalinizzarsi e la pianta va in sofferenza; a ciò si cerca di ovviare rinvasando ogni due anni e rimpiazzando così almeno in parte con terriccio acido quello "esaurito". Disponendo di concimi chimici adatti deve imperare la regola di tenersi molto parsimoniosi con i dosaggi; se il terriccio è buono e fresco è già di per se sufficientemente nutriente per la pianta di camelia. Con i granulari a lenta mai più di un cucchiaino da caffé per vasi medi od un cucchiaio per vasoni; con i solubili tenersi sempre a metà della concentrazione consigliata. Quando si rinvasa, si può mescolare un pò di cornunghia col terriccio; ciò rappresenta una pregevole e blanda fonte azotata a lenta cessione.
 

crisma

Giardinauta Senior
Kiwo, mi rivolgo di nuovo a te per l'eenesima info.
Dovrei piantare in piena terra la mia nuova camelia Sasanqua Variegata, questa:
2hpsuts.jpg


Ti chiedo se posso farlo anche tra qualche giorno, appena la terra si sarà asciugata (sperando che smetta di piovere!) anche se ci saranno gelate, o se meglio aspettare la primavera.........ho fretta di vederla posizionata in giardino, ma non voglio rischiare di vedercela solo per poco!!!!!
 

kiwoncello

Master Florello
Che bella! Meglio aspettare la primavera, quando potrai preparare senza diluvi in vista una buca adatta con drenaggio, terriccio adatto, delimitazione laterale ecc. hai il nome della varietà?
 

crisma

Giardinauta Senior
Si chiama proprio Sansaqua Variegata! Non ti dico da dove viene........ho esagerato un po', ma mi piaceva troppo. Ti allego la scheda:
http://www.lovcam.org/nomenc.php?langue=gb&page=s&id=445#ANC-ID445
Sasanqua Variegata
mini_logo.gif
variegata-1.jpg

variegata-1.jpg


variegata-2.jpg


variegata-3.jpg

Species : Sasanqua
Synonym(s) :
Color : White Pink hemmed
Flower size : Small
Flower form : Single
Growth habits :
Habit : Upright - Bushy
Flowering : Early to late
Position : Sunlight
Originated by : Japan
Origination date : 1867
Seen : Private garden

Distinct variegation of its foliage.


Delete from my favourite
 

kiwoncello

Master Florello
Per niente sciocche domande. In genere è preferibile delimitare lateralmente lo scavo (contenente terra acida) mediante lastre di pietra, ardesia od altro; le camelie infatti tendono ad espandere le radici lateralmente e piuttosto in superficie. Inutile delimitare invece la buca sul fondo in quanto appunto il fittone centrale non si approfondisce troppo. Io uso lastre di ardesia ma unicamente in quanto nella mia zona queste sono facilmente reperibili. Ovvio che qualora la tua terra fosse di per sé acida è inutile ogni delimitazione o sostituzione con terriccio adatto. Grazie per le precisazioni, insomma, uno delle migliaia di bellissimi ibridi giapponesi.....
 

crisma

Giardinauta Senior
Grazie Kiwo. Ma all'incirca quanto distanti le metti le lastre dalla pianta?
In merito alla varietà, mi sono innamorata di questa pianta vista per caso in internet, ed ho richiesto tramitre mail a diversi vivai se ne avevano, ma alcuni non mi hanno risposto, latri mi han detto di non averne, uno di avere solo una pianta madre che pero' non era vendibile. Solo oggi un vivaio mi ha risposto di avere una varietà di Camellia Sasanqua "HIME BOTAN" dal fiore semidoppio bianco e le foglie leggermente variegate, ma non trovo una sua foto.
La mia arriva dal vivaio inglese Trehane Nursery............. http://www.trehanenursery.co.uk/

Dimenticavo.....mi sembra (ma domani lo chiedero' a chi me l'ha venduta) che la pianta sia stata sradicata dal tereno e messa in vaso per la spedizione: in questo caso rimando sempre il trapianto alla prossima primavera?
Grazie e ciao Kiwo!!!
 
Stato
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