Grande kiwo!
Sei assolutamente il "Magnifico delle Camelie".
Mi fa tanto piacere poter discutere con te di questo argomento.
Ho tanto da imparare è non ho assolutamente intenzione di guarire dalla cameliotite
(o come altro potremmo chiamarla?).
Purtroppo per me, sono anche affetto da rosaetite (allo stadio terminale), gardeniatite e ultimamamente (mi ci mancava proprio ...) di peoniatite (mia moglie, prima o poi mi caccerà di casa o mi manderà a dormire in terrazza
).
Pensa che in questi giorni in cui la mia sasanqua è alla sua prima fioritura, la prima cosa che faccio la mattina appena svegliato, è di andare in terrazza ad annusarne i fiori, che ho scoperto essere appena profumati.
Mi pare di aver letto da qualche parte che questa è l'unico tipo di camelia ad avere fiori profumati.
Riguardo le concimazioni ho letto recentemente sul web (credo sul sito camelie.it) che nel caso si usino concimi non organici complessi specifici per acidofile, è meglio dimezzare le dosi consigliate sulla confezione del prodotto.
Io personalmente ho utilizzato, sulla mia altra camelia (japonica) che ho in vaso, il Baycote Acidofile. Con risultati devo dire disastrosi, poichè con poca accortezza l'ho dato la prima volta che l'ho usato, in un'unica soluzione alla concentrazione maggiore.
Il risultato è stato che quest'estate la japonica ha perso la metà delle sue foglie (bruciate sui bordi), sicuramente per l'eccesso dei sali nel terreno. Il trauma è stato così grande che ancora non si è ripresa completamente, dato che varie delle giovani foglie che nel frattempo ha emesso presentano anche loro i segni di bruciatura.
Ovviamente questo autunno, non ho dato alcun concime, neanche liquido, e ho affidato tutte le mie speranze alle piogge che dovrebbero dilavare il terreno e ridurre notevolemente l'eccesso di sali.
Il Baycote (NPK 17-6-12) da etichetta andrebbe dato, nel caso di piante già in vaso, alla dose di 3,5-6 g/l di terriccio e garantirebbe il giusto nutrimento per 8 mesi.
Non volendo cambiare prodotto (me ne hanno regalate due confezioni
), secondo te faccio bene a suddividere la quantità necessaria, calcolata alla percentuale di 3g/l di terriccio, in due concimazioni da dare, come da te consigliato, la prima ad ottobre e l'altra a marzo?
Ti faccio infine una domanda, che in qualche maniera ti fa capire che dopo la prima brutta esperienza, sto ora cercando di seguire un approccio scientifico alla questione della concimazione
D
).
Esiste un modo di verificare la quantità di sali presenti nel terreno dove vivono le nostre piante, che sia tecnicamente ed economicamente accessibile ad una persona comune?
Ti faccio questa domanda perchè ad esempio, la misurazione del pH, non è difficile da fare manualmente e comporta solo l'uso delle cartine di reazione, che hanno un costo ragionevole e si trovano in giro, anche se non molto facilmente a dire il vero.
Esitono anche comunque i pH-metri, strumenti elettronici che automaticamente e con una precisione abbastanza elevata, forniscono queste indicazioni (per fare un esempio
http://www.pce-group-europe.com/italiano/product_info.php/info/p6598_Misuratore-di-pH-PCE-PH20S.html). Ma il loro costo ovviamente non è modesto.
Qualcosa di analogo alle cartine reagenti per il pH, c'è ad esempio per misurare almeno la concrentrazione dei tre elementi principali: azoto, fosforo e potassio?.
Dico una cosa ovvia, ma sapere in quale quantità sono presenti, sarebbe molto utile perchè ad esempio in presenza di una carenza di azoto si potrebbe apportare una sola concimazione azotata, lasciando da parte potassio e fosforo, con ovvio vantaggio sia per la salute della pianta che per le nostre tasche.
Grazie mille per avermi seguito fin quì e per i tuoi preziosissimi consigli.
Ciao.
maurovitto