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Erbe spontanee commestibili

Datura rosa

Guru Master Florello
Borsa del pastore

NOME SCIENTIFICO: Capsella bursa-pastoris

NOMI COMUNI:borsa del pastore, cassella, erba di Giuda, erba raperina, borsacchina, borsacchia, cassetta, scarsellina, erba storna.

SINONIMI: Thalaspi Bursa pstoris

ETIMOLOGIA: Il nome del genere (“capsella”) e quello specifico (“bursa-pastoris”) deriva dal latino (“capsella” = piccola borsa). Probabilmente l'origine del nome è data dalla forma dei frutti della pianta, simili a bisacce dei pastori.

FAMIGLIA: Brassicaceae (Cruciferae secondo la vecchia nomenclatura).

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DESCRIZIONE: pianta erbacea, annuale o biennale, con fusto eretto,esile, ramificato e coperto di corti peli, alta sino a 60 cm, con radice legnosa, a fittone e poco ramificata. Se viene stropicciata emana un forte odore di solforato.
Le foglie hanno forma estremamente variabile, le basali sono lanceolate-lobate, dentate o intere e formano rosetta; le cauline sono sessili, inguainanti, glabre.
I fiorisono ermafroditi, riuniti in piccoli grappoli terminali, di colore bianco, hanno calice composto da 4 sepali verdi, ovali, aperti. La corolla comprende 4 petali bianchi, opposti, più lunghi dei sepali del calice.
Fiorisce tra gennaio e luglio. I fruttisono siliquette appiattite, cuoriformi, contenenti semi oblunghi di colore marrone.

HABITAT:
Diffusione : è diffusa in quasi tutto il mondo e spesso è considerata infestante. In Italia è presente su tutto il territorio (scarseggia nella fascia alpina).
Habitat : si adatta a qualsiasi tipo di clima e di terreno; vegeta negli orti, sui prati incolti ma anche coltivati, ai margini delle strade, sui muri, nelle radure e boschi e aree antropizzate.
Diffusione altitudinale : dal piano fino a 1800 (massimo 2600) m s.l.m.

PROPRIETA':
IN CUCINA: E' una pianta commestibile dal sapore simile al cavolo. Le giovani foglie possono essere mangiate come “insalata dei campi” (ottima abbinata al radicchio) e dicono abbia proprietà contro l'ipertensione, oppure la rosetta basale può servire nelle “minestre primaverili” o come “erbette per la minestra”. In Cina e America Settentrionale, sui mercati alimentari, è considerata pianta commerciale. Dai semi si può estrarre dell'olio commestibile.
Altre realizzazioni culinarie a base di questa pianta:
Involtini di Romice con l Borsa del pastore
Crespelle di ceci e castagne con Borsa del pastore
Chao nian gao, tsau nin go (preparazione cantonese)

SALUTE: contiene una sostanza che ha azione vasocostrittrice ed in medicina omeopatica viene impiegata come rimedio per le emorragie e nelle malattie biliari e renali.

IN GIARDINO: per stimolare la crescita delle piante in terreni poveri e/o poveri di calcio si utilizza 1 kg di pianta fresca o 150 gr di pianta secca in 10 lt d’acqua; l’infuso va diluito 5 volte.

CURIOSITA': Il nome deriva dalla leggenda secondo la quale un pastore, che curava le sue pecore con questa pianta, riuscisse a salvare la vita a una giovane donna, che non riusciva più a fermare un'emorragia uterina.
Nel corso della prima Guerra Mondiale si affiancò come emostatico ad altre due medicine già in uso per questo scopo: la segale cornuta e l'idraste (Hydrastis canadensis).
La Borsa del Pastore è considerata un'erba magica che preannuncia l'arrivo della primavera. Dona e rinnova le energie perse o stagnanti.
Il decotto della pianta serviva per lavare i genitali delle mucche dopo il parto in caso di pericolo d’emorragia.
La borsa del pastore ha infatti semi che vegetano non appena caduti sul terreno dando continuamente origine a nuove piante.

 
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Tmaximo

Esperto Sezz. Funghi, Aromatiche, Identificazioni
Grazie Datura,
Ancora una bellissima scheda..quest'erba nn l'ho ancora assaggiata..proverò.:D
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Cardo mariano

NOME SCIENTIFICO: Silybum marianum

NOMI COMUNI:Cardo argenteo, lattato, asinino, della Madonna, picchiettato; Spino bianco; Carciofo selvatico

ETIMOLOGIA: il suo nome dal greco “ardis” significa punta dello strale, alludendo con ciò alle numerose spine che ha la pianta.

FAMIGLIA: Asteraceae (Compositae)












DESCRIZIONE: È un’erba bienne, robusta a fusto eretto i cui rami sono ricoperti da una peluria ragnatelosa. L’altezza è variabile da 30 cm. a 1,5 mt.; tutte le foglie hanno la superficie vistosamente variegato-reticolata e ampie macchie bianche che spiccano su un fondo verde, lucido, con il margine a lobi ovali e triangolari che terminano con spine giallastre. I capolini sono grandi e porporini, raramente bianchi, l’involucro è costituito da squame foliacee, quelle esterne prolungate in un apice scanalato. Frutti ad achenio, obovati compressi, lisci e glabri; pappo pluriseriato composto da setole denticolate caduche.

HABITAT: Pianta a carattere seminfestante, è diffusa in tutte le regioni del Mediterraneo dal livello del mare fino alla zona submontana. Più raro al nord, diventa più frequente passando al centro, al sud e nelle isole fino a diventare invadente. Si rinviene nei ruderi, lungo le strade, negli incolti.

COLTIVAZIONE: La coltivazione è quanto di più semplice esista. Si raccolgono i semi per scuotimento dei capolini e si pongono direttamente nel terreno. Preparare un semenzaio con terriccio leggero ben drenato, mescolando un terzo di terriccio da fiori, un terzo di torba ed un terzo di sabbia. Seminare a spaglio ricoprire con uno strato sottile, circa mezzo centimetro, e bagnate quel tanto che basta a mantenere il terriccio umido. Le giovani piantine possono essere diradate, se già seminate nel luogo di coltivazione, o trapiantate. La coltivazione si può effettuare a macchie irregolari o a file mantenendo una distanza fra le fila di 60-70 cm ed una densità di 8, massimo, 10, piante per metro quadrato.
La semina può anche essere rimandata a primavera (marzo-aprile).
Le piante già radicate con pane di terra, anche quelle prelevate in natura, si adattano con successo a qualsivoglia tipo di terreno, purché privo di ristagni o troppo freddo. Il migliore è leggero, sciolto, ben drenato, abbastanza profondo, caldo.
L’esposizione in pieno sole, ottima quella a ridosso di un muro a secco rivolto a sud, è garanzia di un’ottima riuscita della pianta.
Per evitare la disseminazione si recidono i capolini prima che sfioriscano e diffondano i semi.
Pianta tipica di luoghi asciutti non ha bisogno di essere irrigata se non a fronte di prolungata siccità.

PROPRIETA':
IN CUCINA: Per le sue proprietà è usato anche come ingrediente nella preparazione di liquori d'erbe.
Utilizzato per gustose insalate dal vago sapore di cetriolo ottenute dalle foglie appena spuntate.
I capolini raccolti prima della fioritura si cucinano come i carciofi, mentre i grossi fusti si mangiano crudi, al naturale od in pinzimonio, oppure cotti come i gobbi. Infine le radici lessate si possono mangiare condite con poco olio. Erba da usare in insalate e come verdura cotta (ha un sapore simile agli spinaci)
Le cime fiorite erano in passato bollite e mangiate, come le punte di asparagi
Il cardo mariano è una pianta che è un vero dono della natura perché è sia cibo che medicina. In primavera, i germogli possono essere bolliti e mangiati come cavoli e le foglie tenere possono essere aggiunte alle insalate.
Altre realizzazioni culinarie a base di questa pianta:
Tortino al Cardo mariano
Risotto al cardo mariano
Minestra di farro e cardo mariano
SALUTE: L'utilizzo a scopo terapeutico di questa pianta è noto fin dall'antichità ma l'isolamento e la caratterizzazione dei principi attivi sono stati completati negli anni settanta.
Le radici hanno proprietà diuretiche e febbrifughe. Le foglie hanno proprietà aperitive.

CURIOSITA': Era ritenuto antidoto all'avvelenamento soprattutto da un fungo velenoso, l'Amanita falloide e che avesse proprietà curative contro i morsi da serpente
Portato intorno al collo proteggeva da morsi di serpente
I frutti erano usati per curare l'idrofobia
I frutti sono stati usati per molti anni per una varietà di condizioni e malattie soprattutto del fegato. Tuttavia, l'uso medicinale della pianta, tranne che come semplice amaro, fu praticamente interrotto all'inizio del ventesimo secolo.

Plinio, il naturalista romano del 1 secolo d.C., affermò che la pianta era ottima per scaricare la bile, ripristinando così la funzione del fegato.
Era usato dalle puerpere europee per aumentare il loro latte materno. Le chiazze bianche sulle foglie rappresentano gocce del latte della Vergine Maria cadute mentre allattava il bambin Gesù. Da qui il nome mariano.
il simbolo della casa reale degli Stuart; era anche il simbolo della Scozia, perché secondo una leggenda, durante il regno di Malcom, i Danesi, giunti furtivamente di notte, mentre tentavano di attraversare il fossato per assalire il castello, lo trovarono secco e pieno di cardi, così che le imprecazioni e le grida di dolore dei soldati punti dalla pianta fecero svegliare gli scozzesi i quali furono in grado di respingere gli invasori.
Inoltre un’antica leggenda associa il cardo al pastore siciliano Dafne, caro a Pan e Diana, alla cui morte la terra, per esprimere il suo dolore, fece nascere la pianta e le sue spine. Nella tradizione ariana il cardo era sacro a Thor, dio della guerra e dei fulmini, mentre nella leggenda teutonica portava disgrazia ai malfattori. Secondo la tradizione cristiana si vuole che le macchie bianche delle foglie siano rimaste a testimonianza delle gocce di latte cadute dal seno di Maria, mentre fuggiva in Egitto per sottrarre Gesù alla persecuzione di Erode (da cui mariano).
In autunno, i semi sono un cibo preferito per i cardellini.
 
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Consolida maggiore

NOME SCIENTIFICO:
Symphytum officinale

NOMI COMUNI:
Consolida maggiore, Consolidata maggiore; Consolidata comune, Orecchie d’asino, Simfito, Alo, Naro, Erba di S. Lorenzo, Borragine selvatica, Succiamele, Erba del cardinale, Erba conferma, Erba pedocchiara, Regaligo, Zinzinnici.

FAMIGLIA:
Borraginacee














ETIMOLOGIA:
il nome generico dal greco “symphuò” = “io unisco”in relazione al potere cicatrizzante del rizoma, che nel passato si supponeva potesse contribuire a far rinsaldare le ossa fratturate; il nome specifico indica la sua collocazione fra le piante medicinali.
Il nome volgare di Consolida si può scomporre in: con-il-solido, ovvero con la parte solida dell’uomo, cioè lo scheletro ed i suoi legamenti.

DESCRIZIONE:
Questa graziosa erbacea perenne, che cresce spontanea nei luoghi umidi, possiede nelle sue foglie più proteine di ogni altro vegetale. Le foglie della consolida contengono inoltre potassio, calcio, fosforo e le vitamine A, C e B12, ragion per cui sono una vera miniera di sostanze nutritive.
RADICE: La consolida presenta una radice a fittone che raggiunge dimensioni notevolissime, anche di tre metri. Da questa radice che all'esterno presenta una colorazione scura, tra il marrone e il nero, mentre internamente è bianca o giallina, e risulta piuttosto untuosa al tatto, si ottiene un infuso che agisce da emolliente per l'epidermide ed è ottimo da aggiungere all'acqua del bagno.
FUSTO: I fusti della consolida che spesso raggiungono e talora superano, seppur di poco, il metro di altezza sono coperti come ogni altra parte della pianta da una lanugine ruvida, sono cavi, presentano una sezione quasi quadrata e sono ramificati verso la cima.
FOGLIE: Le foglie di questa borraginacea sono di forma lanceolata, cioè ovale verso la base e che si stringe poi decisamente in punta. Esse hanno colore verde intenso, sono ripiegate, ruvide al tatto e presentano vistose venature.
FIORI: Nella tarda primavera compaiono i piccoli fiori campanulati per forma e raccolti in infiorescenze pendule. Il loro colore varia dal rosa, al lilla e dal bianco all'azzurro.

HABITAT:
Il substrato prediletto da questa erbacea deve essere ricco di sostanze nutritive, presentare un PH neutro e avere umidità costante. Ecco perché la consolida è diffusa lungo i fossi e nelle zone paludose. Non appartiene alla flora tipicamente mediterranea, quindi in Italia è assente in alcune regioni meridionali, nelle regioni settentrionali e centrali è pianta comune.

COLTIVAZIONE:
ESPOSIZIONE: Le piante di consolida desiderano essere poste a dimora in posizione soleggiata; data la profondità raggiunta dalle radici è molto difficile estirpare le piante ambientate.
RIPRODUZIONE: La riproduzione della consolida avviene per distacco dei polloni che si formano alla base dei cespi. Questa operazione può venir effettuata in ogni stagione eccetto l'inverno.
CRESCITA: Tra un cespo e il successivo va lasciato almeno un metro di terreno; la messa a dimora delle giovani piantine può venire effettuata in ogni stagione esclusa naturalmente quella invernale.
RACCOLTA: Le foglie si possono raccogliere a partire dalla piena estate; le radici si estraggono dal terreno in primavera o verso la fine dell'autunno scavando attorno ad esse con una vanga ben appuntita.
CONSERVAZIONE: Le foglie delle consolida vanno essiccate; le radici vanno pulite, sezionate e quindi anch'esse essiccate.

PROPRIETA':
IN CUCINA: Si può produrre un buon tè dalle foglie trattate opportunamente, mentre le radici possono essere usate come dolcificanti (contiene zuccheri oltre all'amido e altro). In certe località, si fa uso alimentare, delle parti superiori della pianta come fossero asparagi. In altre zone le foglie vengono bollite e mangiate come gli spinaci. Oppure le radici se sbucciate e tagliate finemente si possono aggiungere nelle zuppe di verdura. Le foglie se tostate possono produrre un surrogato del caffé. Comunque è da tenere presente che questa pianta presenta una certa tossicità. E' possibile aggiungere le foglie più tenere alle insalate.
Viene anche chiamata "sogliola di terra" per il suo sapore di pesce e può essere per farne tortini.
BELLEZZA: L'infuso delle foglie e delle radici di consolida se viene versato nell'acqua del bagno esercita sulla pelle un'azione calmante ed emolliente.
AGRICOLTURA: Le foglie di queste piante sono valide per la produzione di un ottimo macerato per fertirrigazione, e vengono utilizzate direttamente come elemento verde (cioè ricco d'azoto) nella concimaia (ovvero per il compostaggio e la produzione di humus.
Un'altra caratteristica interessante del Symphytum officinale è quella di poter essere utilizzato per arricchire i terreni poveri con la pratica del sovescio, in quanto la Consolida è rustica, vigorosa, dalla biomassa abbondante e può crescere anche in terreni molto poveri - dunque è una pianta di elevato interesse per il coltivatore organico esperto che intenda arricchire il proprio terreno secondo i metodi biologici. Ad esempio le foglie lasciate macerare per una settimana in un po' d'acqua formano un preparato ottimo per le colture esigenti di potassio come i pomodori.
Infine può essere utilizzata come erba da foraggio, e in passato è anche stata coltivata a questo scopo.
SALUTE: Studi recenti affermano che il rizoma della Consolida maggiore potrà essere impiegato per specialità farmacologiche utili nella cura della psoriasi.
Utilizzata in forma di gel, soluzioni o emulsioni destinate al trattamento di pelli aride, screpolate o ipercheratosiche. Trova anche impiego in preparati destinati all’uso topico del trattamento di piaghe da decubito, varici ulcere, emorroidi, ragadi e di tutte le altre forme infiammatorie e irritative dei capezzoli delle nutrici, nonché nel trattamento di affezioni del cavo orale come collutorio, abitualmente usata nel passato come callifugo.
L’uso interno è assolutamente sconsigliato e pericoloso, a causa del contenuto in alcaloidi epatotossici (pirrolizidina ).

CURIOSITA’:
Gli erboristi medievali, ricorrevano a questa pianta per aggiustare le ossa rotte. Le radici della pianta, tolte dalla terra in primavera, venivano grattugiate e rese in poltiglia per essere spalmate intorno all'arto spezzato. Tale impasto si induriva, formando uno strato simile al gesso usato oggi. Da qui ne derivò il nome di consolida.
 
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Cascellore


NOME SCIENTIFICO: Bunias erucago L.

SINONIMO: Erucago campestris Desv., Bunias tricornis Lange

NOMI COMUNI: Cascellora, Landra, Barlanda, Cascella, Cicoria di vigna, Cavolicello</SPAN>

ETIMOLOGIA: Il primo termine del binomio deriva dal greco bounias, nome con il quale si indicava una sorta di rapa provvista di lunghi peli. Tuttavia, è anche probabile che il termine derivi da buonòs = collina, per indicare l’ambiente tipico della pianta. Il secondo termine sta ad indicare la somiglianza morfologica con la Rucola (Eruca sativa Miller).

FAMIGLIA: Cruciferae (Brassicaceae)


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www.floracatalana.net









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luirig.altervista.org



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luirig.altervista.org



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luirig.altervista.org


DESCRIZIONE: Pianta erbacea annuale alta fino a 80 cm e provvista di una leggera peluria. E’ caratterizzata da una rosetta di foglie basali (che compare all’inizio dell’inverno) pennatosette, con lembo profondamente inciso in lobi triangolari a margine irregolarmente dentato. All’inizio della primavera, dal centro della rosetta si sviluppa un fusto eretto, ramoso in alto, con foglie oblungo-spatolate aventi il margine disordinatamente dentato. I fiori sono piccoli, con petali di colore giallo. I frutti sono piccole siliquette, lunghe ca. 1 cm, con un becco centrale a 4 ali laterali irregolarmente dentate. Durante la maturazione dei frutti le foglie basali iniziano a disseccarsi e successivamente scompaiono. La radice è a fittone con numerose radichette.

HABITAT: ruderi, incolti erbosi, colture sarchiate, dal piano fino a 2200 m

PROPRIETA':
IN CUCINA: Il Cascellore è un erbaggio conosciuto in tutta Italia (CORSI e PAGNI, 1979. In diverse regioni, come in Lombardia, Toscana e Puglia, si mangia anche crudo in insalata. In genere, però, si utilizza bollito, saltato in padella o aggiunto alle minestre. In Lombardia se ne fa una minestra con riso e fagioli detta ris e barland. Nell’Italia settentrionale si rinviene una specie affine, il Cascellore orientale (Bunias orientalis L.) anch’essa usata come verdura. In varie parti della Penisola sia il Cascellore comune che il Cascellore orientale sono oggetto di coltivazione specializzata e sono presenti, in quantità rilevante, nei mercati cittadini.
 

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Luppolo


NOME SCIENTIFICO: Humulus lupulus Linneus

SINONIMI: Cannabis lupulus Scopoli

NOMI COMUNI:Luppolo, ligaboschi, , luertis (o germogli), orticaccio, rivertizio, vertis, vorticella, Loertiss, Revertis, Bruscandoli, Vitaglie, Fioranzesi, Bruscansi, Urtizzons

ETIMOLOGIA: Humulus dal latino humeo = essere umido, perché la pianta preferisce il suolo umido. Lupulus: diminutivo di lupus salicarius (Plinio), perché attorcigliandosi la pianta attorno ai giovani salici, che crescono nei luoghi umidi, ne ostacola la vegetazione e li fa morire, anche perché esaurisce il terreno.

FAMIGLIA: Cannabaceae


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darwinsflowers.wordpress.com



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Vedere anche altre foto molto belle inserite da Pluteus


in questo stesso 3d


DESCRIZIONE: Si tratta di una pianta dioica, nella quale i fiori maschili e femminili sono portati su individui diversi. E' un rampicante erbaceo, con fusti setolosi, foglie dentate a 3-5 lobi, lunghe circa 15 cm. I fiori maschili sono piccoli, bianco-giallastri, riuniti in pannocchie ramose; i fiori femminili, invece, sono più grandi e riuniti in infiorescenze (dette " coni") formate da brattee membranose, di colore verde chiaro.chili e femminili, si sviluppano su piante separate, ma è solo dalle piante femminili che si ricava il frutto che andrà poi ad alimentare le industrie della birra.

HABITAT: Cresce in luoghi freschi semiombrosi;terreni incolti margini boschivi ruderi ecc necessita di tutori. 0-1200 m. La sua presenza è molto comune nell'Italia meridionale. Fiorisce da Maggio ad agosto.

COLTIVAZIONE:l’Humulus lupulus nella var. 'Aureus' (Luppolo dorato) è una pianta molto graziosa e semplice da coltivare. Il luppolo gradisce terreni ben nutriti, soffici, ma riesce a prosperare bene anche in terriccio poco fertile, purché non troppo secco. Cresce velocemente e può essere usato come rampicante deciduo o per coprire zone antiestetiche, come garages o ripostigli. Può arrivare a coprire pergole di anche 10 m, ma solitamente si ferma tra i 5 e i 6 metri. Pollona molto facilmente e quindi è una pianta che ha bisogno di molto spazio alla base e che tenderà a sottrarre acqua e nutrimento alle piante vicine. E' poco adatta alla coltivazione in vaso. Per ottenere una colorazione veramente dorata, la pianta dovrà essere esposta a sud, in pieno sole, altrimenti il fogliame sarà un po' più tendente al verde. I fiori a grappolo delle piante femminili possono essere essiccati ed usati per le composizioni floreali.
Solitamente viene accostato alle Clematis di colore viola, ma è un ottimo compagno per quasi tutti gli altri rampicanti. E' molto bello accostato a piante dal fogliame porpora e alle rose rampicanti color rosa chiaro.

PROPRIETA':
IN CUCINA: Le infiorescenze femminili entrano nella preparazione di liquori casalinghi e grappe amaro toniche. I germogli si prestano per minestre, zuppe, risotti, frittate o, semplicemente, per essere lessati e conditi con olio extravergine d'oliva, sale e aceto di mele. Da notare come, a differenza della maggior parte dei germogli utilizzati per uso culinario, i getti di luppolo selvatico siano più gustosi quanto più sono grossi. Si possono anche raccolgiere gli ultimi 20 cm di pianta e far lessare per 5-10 minuti, condire con olio, sale e limone.
Altre ricette di preparazioni a base di questa erba disponibili:
Risotto con il luppolo
Crocchette di patate e luppolo
Minestra di luertiis
Pappardelle al loertis
Sformato ai germogli di luppolo e chenopodio
Luppoli alla besciamella
Sacchetti di crespelle al luppolo selvatico
Guazzetto di scampi e bruscandoli
Bruscandoli in insalata
Minestra di riso con rucole e bruscandoli
Fettuccine ai bruscandoli alla fiorentina
Sfornato di semolino coi bruscandoli
Crema di bruscandoli con morchelle (funghi Spugnole) farcite di scampi
Knöedel (gnocchi) di pane nero coi bruscandoli
e
Uova al piatto con germogli di luppolo
Frittata di luppolo
già ricordate da lore.l

SALUTE: Gode di proprietà aperitive, digestive, spasmolitiche, sedative del sistema nervoso centrale e della sfera sessuale, antinfiammatorie e antibatteriche delle vie urinarie. Secondo la tradizione popolare entra nelle tisane amaro-toniche per stimolare i processi digestivi e nelle tisane sedative per conciliare il sonno e per attenuare il nervosismo e l'ipereccitabilità. Per via esterna le applicazioni topiche alleviano i dolori reumatici e artritici.

segue
 

Datura rosa

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segue Luppolo


CURIOSITA':Un tempo, nei giorni di mercato, si vedevano ragazzini che vendevano piccoli mazzetti di bruscandoli, ai crocicchi delle strade di campagna.
Nel 2003 a Berra si è tenuta la prima Sagra mondiale del bruscandolo.
Il luppolo viene usato soprattutto nel processo produttivo della birra, dove assume l' importantissimo ruolo di conferire la caratteristica più comune alla birra, ovvero il sapore amaro, oltre all'aroma, molto accentuato nelle Pilsner. Prima del luppolo venivano utilizzate altre piante e spezie per bilanciare il dolce del malto. L'uso del luppolo funge anche da conservante naturale della birra in quanto possiede proprietà antibatteriche, per questo motivo certi tipi di birra (per esempio India Pale Ale) venivano abbondantemente luppolati per migliorarne la conservazione. L'uso del luppolo infine aiuta a coagulare le proteine in sospensione nella birra rendendola più limpida (chiarificazione), inoltre aiuta nella tenuta della schiuma.
I lavoratori delle vecchie fabbriche di birra, trattando il luppolo, dopo lungo tempo accusavano sonnolenza e dovevano interrompere il lavoro periodicamente per evitare di cadere addormentati.
Per trovare la quantità di luppolo necessario a dare l’amaro si utilizza questa formula:
Peso del luppolo (in grammi) = EBU x 10 x Litri Mosto/Alfa acidi % x 20
Di recente una inconsueta scoperta archeologica ha fornito nuove e dirette informazioni sulla produzione di birra nel Piemonte protostorico: nell’ambiente protoceltico della cultura di Golasecca, in una piccola necropoli a cremazione a Pombia, una tomba a pozzetto databile intorno alla metà del VI secolo a.C. ha conservato così particolari condizioni microambientali da restituirci un ritrovamento eccezionale. L’urna cineraria in terracotta e la scodella di copertura erano infatti intatte, tanto da creare una chiusura quasi stagna in un terreno argilloso; le ceneri del defunto (un maschio adulto) all’interno, prelevate dal rogo e fortemente igroscopiche, riempivano quasi del tutto la piccola urna, tanto da creare un ambiente secco in cui il bicchiere d’impasto collocato pieno (circa 18 cl) al momento della deposizione al di sopra delle ceneri ha potuto conservare disidratata una traccia del contenuto. Quest’ultimo si presentava alla scoperta come una crosta d’un colore vivace rosso-brunastro del peso di circa un grammo, in cui le prime osservazioni provavano abbondanti presenze di residui precipitati della fermentazione di zuccheri tanto da non lasciare dubbi sulla natura alimentare: il colore faceva subito pensare al vino ma le analisi polliniche documentavano una percentuale superiore al 90% di pollini di cereali oltre a pollini arborei e di luppolo, tanto da rendere evidente che si trattasse dei prodotti di decantazione di una bevanda ottenuta per fermentazione di cariossidi di cereali con aggiunta di aromi vegetali, cioè in poche parole birra, scura e ad alta gradazione.
Il ritrovamento di Pombia non solo costituisce la più antica attestazione materiale europea di birra di una certa gradazione ma addirittura retrodata di molto l’utilizzo del luppolo come aromatizzante per la birra
La coltivazione del luppolo in Italia fu introdotta, a partire dal 1847, dall'agronomo Gaetano Pasqui di Forlì, che promosse anche una fabbrica di birra in attività fino agli anni '30 dell'Ottocento.
Secondo la tradizione, poi, il decotto di luppolo e santoreggia toglierebbe le fatture amorose e le foglie di luppolo seccate e poste nel cuscino terrebbero lontano i diavoli.
Negli antichi rituali magici si utilizzava il Luppolo per entrare in contatto con le energie della natura.
Con i lunghi e flessibilissimi gambi di questa pianta si possono intrecciare canestri.
Facendo bollire le foglie del luppolo si ottiene una tintura di color marrone.

AVVERTENZE: I coni freschi del Luppolo possono provocare irritazione alla pelle.
I germogli del luppolo possono essere scambiati con i giovani getti fogliari del Tamus communis. Non vanno, inoltre, confusi con i rami fioriferi di altre piante solo a prima vista simili, quali l’Ornithogalum (o Latte di gallina), un genere che conta molte specie assai tossiche (ad eccezione dell’Ornithogalum pyrenaicus che è invece commestibile ed apprezzato).
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
:D:DScusa se mi intrometto, come al solito per romperti le scatole, non volermene però, le mie intenzioni sono buone!!!
Come sai io giro per i boschi quasi quotidianamente, fotografo quello che vedo e assaggio qualunque cosa, e parlo quindi solo per esperienza diretta.
Girando per l'areale alpino e subalpino dell'Italia nord occidentale non mi è mai capitato di trovare la
Consolida maggiore o Symphytum officinalis, con i fiori lilla, ma solo e sempre con fiori gialli: o al più, bianco/crema.


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Diversi testi di erbe officinali ed alimurgiche che consulto abitualmente non mi citano la possibilità di fiori di colore diverso nemmeno come ipotesi.
Ti sarei quindi grato se tu potessi citarme l'autore dell'articolo sulla Consolida maggiore, perchè sarei moto interessato ad approfondire l'argomento.

Ti ringrazio. Ciaoooo
:Saluto:
 
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Datura rosa

Guru Master Florello
Le mie schede sono realizzate consultando siti Internet, testi vari e gli appunti dei corsi che ho seguito in materia.
Questi sono alcuni dei miei riferimenti, prova a dare un’occhiata:

http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=16564
(...) I fiori in grappoli terminali a spirale, penduli nei colori rosa, viola, giallognolo, raramente bianchi sfumati di verde o avorio, hanno corti peduncoli. (...)
vedi foto
http://www.erbe.altervista.org/consolida_maggiore.html
(...)Il colore può essere viola,rosa e più raramente bianchi.Il calice è tubuloso a forma di imbuto.(...)
http://it.wikipedia.org/wiki/Symphytum_officinale
(...)Il colore può essere molto vario : bianco-sporco o giallastro oppure verdastro; ma anche rosa, purpureo fino al violetto. (...)
http://www.cento-fiori.it/pag.foto/A-C/consolida-maggiore01.html
vedi foto
http://www.parks.it/riserva.fontanile.brancaleone/par.html
(...) ... la Consolida maggiore (Symphytum officinale) che in questa area - Caravaggio (BG) Riserva Regionale Fontanile Brancaleone - presenta la varietà a corolla bianco-giallastra in luogo della più comune corolla violetta. (...)
http://www.fungoceva.it/erbe_ceb/symphytum_officinale.htm
(...)I fiori in grappoli terminali a spirale, penduli nei colori rosa, viola, giallognolo, raramente bianchi sfumati di verde o avorio, hanno corti peduncoli. (...)
http://www.thais.it/botanica/aromatiche/schedeit/sc_0055.htm
(...)Il loro colore varia dal rosa, al lilla e dal bianco all'azzurro.(...)
http://www.aujardin.info/plantes/grande-consoude.php
(...)Coleur des fleure: blanc, pourpre, jaune.:)::)
http://luirig.altervista.org/photos-search/index2.php?title=Grande+consoude
vedi foto
http://commons.wikimedia.org/wiki/Symphytum_officinale
vedi foto
http://www.comfrey-central.com/images/index.htm
vedi foto

Inoltre, nelle immagini di Google si rileva la coesistenza di Symphytum officinale a fiori bianchi e rosa-lilla. Si può, comunque, sempre approfondire. La settimana prossima dovrei andare in biblioteca e consulterò, se necessario, altri testi.

Ciao, ciao e buon we:flower:
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
Le mie schede sono realizzate consultando siti Internet, testi vari e gli appunti dei corsi che ho seguito in materia.
Questi sono alcuni dei miei riferimenti, prova a dare un’occhiata:

http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=16564
(...) I fiori in grappoli terminali a spirale, penduli nei colori rosa, viola, giallognolo, raramente bianchi sfumati di verde o avorio, hanno corti peduncoli. (...)
vedi foto
http://www.erbe.altervista.org/consolida_maggiore.html
(...)Il colore può essere viola,rosa e più raramente bianchi.Il calice è tubuloso a forma di imbuto.(...)
http://it.wikipedia.org/wiki/Symphytum_officinale
(...)Il colore può essere molto vario : bianco-sporco o giallastro oppure verdastro; ma anche rosa, purpureo fino al violetto. (...)
http://www.cento-fiori.it/pag.foto/A-C/consolida-maggiore01.html
vedi foto
http://www.parks.it/riserva.fontanile.brancaleone/par.html
(...) ... la Consolida maggiore (Symphytum officinale) che in questa area - Caravaggio (BG) Riserva Regionale Fontanile Brancaleone - presenta la varietà a corolla bianco-giallastra in luogo della più comune corolla violetta. (...)
http://www.fungoceva.it/erbe_ceb/symphytum_officinale.htm
(...)I fiori in grappoli terminali a spirale, penduli nei colori rosa, viola, giallognolo, raramente bianchi sfumati di verde o avorio, hanno corti peduncoli. (...)
http://www.thais.it/botanica/aromatiche/schedeit/sc_0055.htm
(...)Il loro colore varia dal rosa, al lilla e dal bianco all'azzurro.(...)
http://www.aujardin.info/plantes/grande-consoude.php
(...)Coleur des fleure: blanc, pourpre, jaune.:)::)
http://luirig.altervista.org/photos-search/index2.php?title=Grande+consoude
vedi foto
http://commons.wikimedia.org/wiki/Symphytum_officinale
vedi foto
http://www.comfrey-central.com/images/index.htm
vedi foto

Inoltre, nelle immagini di Google si rileva la coesistenza di Symphytum officinale a fiori bianchi e rosa-lilla. Si può, comunque, sempre approfondire. La settimana prossima dovrei andare in biblioteca e consulterò, se necessario, altri testi.

Ciao, ciao e buon we:flower:

:D:DCiao Datura,
Adesso capisco!! ma che senso ha?? Questa discussione era stata aperta allo scopo di illustrare a quanti provano piacere a passeggiare per boschi e praterie raccogliendo "erbette" da cucinare e mangiare golosamente a casa propria, permettendo a ciascuno di aggiungere le proprie esperienze e conoscenze a quelle degli altri.

Certamente che se clicchi su Google su Consolida maggiore di link su pagine e siti che parlano di questa pianta ne puoi copiaincollare 2000, e certamente troverai fiori di Consolida di tutti i colori e provenieni da ogni parte del mondo, ma ripeto, che senso ha?

Magari la Consolida a fiori porpora cresce solo in Canada o solo in Turchia, che ne sappiamo?

Poi personalmente eviterei di considerare siti di micologia come fonti attendibilissime di botanica (AMINT , Fungoceva..) o siti che delle piante fanno commercio evidente (Leslie & Flanagan's Gardens), magari pubblicano loro cultivar a fiori indaco e tu, che non lo sai, diventi pazzo a cercarli per i boschi.

Comunque, don't worry...be happy e sopratutto non tenermi il broncio:love_4:

:Saluto:
 

Tmaximo

Esperto Sezz. Funghi, Aromatiche, Identificazioni
Helianthus tuberosum (Topinambur, tapinabò, topinambù,tirituffoli)
Usi in cucina.
I tuberi lessati, rosolati al burro, fritti,per sformati, minestre e minestroni. Crudi sono uno degli ingredienti della “ bagna cauda”.Fermentati servono per la preparazione di sciroppi e alcolici.
Curiosità.
I tuberi contengono inulina, risultano adatti all’alimentazione dei diabetici. Appartiene allo stesso genere il girasole, coltivato per i frutti da cui si estrae l’olio
I fiori


 
Ultima modifica:

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
Buoni questi...io appena li trovo li compro sempre e un anno li ho pure coltivati,e il luppolo tra un pò andrò a raccoglierlo!!!ciao ciao
 

Tmaximo

Esperto Sezz. Funghi, Aromatiche, Identificazioni
Buoni questi...io appena li trovo li compro sempre e un anno li ho pure coltivati,e il luppolo tra un pò andrò a raccoglierlo!!!ciao ciao

Ciao Lore.l
E vero sono buonissimi..io li coltivo, però si trovano anche allo stato spontaneo.
Ps..e dagli con il luppolo...l:fischio:
 

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
Ciaoooo si lo sò che ci sono anche spontanei,li ho vicino a casa...e il luppolo è buono e poi....ti dirò!!!ciao ciao
 

Datura rosa

Guru Master Florello
:D:DCiao Datura,
Adesso capisco!! ma che senso ha?? Questa discussione era stata aperta allo scopo di illustrare a quanti provano piacere a passeggiare per boschi e praterie raccogliendo "erbette" da cucinare e mangiare golosamente a casa propria, permettendo a ciascuno di aggiungere le proprie esperienze e conoscenze a quelle degli altri.

Certamente che se clicchi su Google su Consolida maggiore di link su pagine e siti che parlano di questa pianta ne puoi copiaincollare 2000, e certamente troverai fiori di Consolida di tutti i colori e provenieni da ogni parte del mondo, ma ripeto, che senso ha?

Magari la Consolida a fiori porpora cresce solo in Canada o solo in Turchia, che ne sappiamo?

Poi personalmente eviterei di considerare siti di micologia come fonti attendibilissime di botanica (AMINT , Fungoceva..) o siti che delle piante fanno commercio evidente (Leslie & Flanagan's Gardens), magari pubblicano loro cultivar a fiori indaco e tu, che non lo sai, diventi pazzo a cercarli per i boschi.

Comunque, don't worry...be happy e sopratutto non tenermi il broncio:love_4:

:Saluto:

Non sono abituata a tenere il broncio, tranquillo!!!:love_4:
Amo soltanto la chiarezza e...non me ne vorrai per questo??!?!!!
Per cui:
Attendibiltà riferimenti:
www.Funghiitaliani.it : ha una sezione botanica con 1084 schede botaniche con descrizioni accurate e ottime illustrazioni (e, oltretutto non credo che tutti gli appassionati di funghi siano daltonici :D).
www.fungoceva.it che indica nei testi di riferimento
Bibliografia:
"Erbario figurato" di Giovanni Negri ed. Hoepli
"Flora Italia" di Sandro Pignatti - Edagricole
"Flora alpina" ed. Zanichelli
"Flora analitica d'Italia" Adriano Fiori ed. M.Ricci - 1925-1929
Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"
A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"
Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"
F.Capasso-G.Grandolini "Fitofarmacia"
Guida botanica d'Italia - E.Baroni
Erbe - Maria Teresa Della Beffa - DeAgostini
Dizionario botanico-A. Musmarra - Edagricole,
Collana libri erbe della provincia di Cuneo e delle Alpi Marittime, ecc.

Su www.actaplantarum.org (altro sito assai ben curato in materia)
è indicato: (...)nei colori rosa, viola, giallo biancastri, raramente bianchi sfumati di verde o avorio; in certe aree è assolutamente esclusiva la forma a fiori giallo-biancastri o bianchi.
Ma questo non significa che occorra “espatriare” per raccogliere la pianta con i fiori rosa né, che il trovarti tu forse in una di tali aree, renda vincolante per tutto il territorio italiano la tua esperienza.

Scopo di questa discussione:
Tu dici:
Adesso capisco!! ma che senso ha?? Questa discussione era stata aperta allo scopo di illustrare a quanti provano piacere a passeggiare per boschi e praterie raccogliendo "erbette" da cucinare e mangiare golosamente a casa propria, permettendo a ciascuno di aggiungere le proprie esperienze e conoscenze a quelle degli altri.

Tmaximo ha esordito:
“(...)Ho fatto alcune schede con foto e descrizioni, ho messo il nome scientifico, i nomi popolari di diverse regioni, e l’utilizzo in cucina. (...)

Io faccio qualcosa d‘altro????:confused:

P.S. se dovessimo riparlarne, sarebbe forse opportuno farlo con mp. Mi spiacerebbe "inquinare" ulteriormente questa discussione.

Ciao, ciao
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Centranthus ruber

NOME SCIENTIFICO: Centranthus ruber

SINONIMO: Valeriana rubra L

NOMI COMUNI: Valeriana rossa, Camarezza comune, savonina, canaroffia

NOMI DIALETTALI: Basan-a rossa, Cannarezza, Cannuazzo, Roccairoexa (Liguria), Faa matta (Lombardia), Millefiori, China salvadega (Veneto), Gerufanein ross (Emilia), Fiocco di cardinale (Campania), Basilico rosso (Puglia), Sapunara, Badderiana russa (Sicilia), Valeriana arrubia, Ballariana (Sardegna)

ETIMOLOGIA: Centranthus, dal greco centron = pungolo e anthos = fiore. Valeriana nome formatosi nel medioevo dal verbo latino "valere"(guarire).

FAMIGLIA: Valerianaceae

fcqp1s.jpg www.funghiitaliani.it

15hcq3l.jpg www.funghiitaliani.it

o8fo68.jpg www.provincia.ct.it

DESCRIZIONE: Cespuglio perenne, alto 30-70 cm, legnoso alla base, glabro, glauco grassetto, con fusti eretti o ascendenti e ramosi che spuntano da un rizoma sotterraneo assai sviluppato.
Le foglie sono opposte, intere o le cauline a volte appena dentate, ovato-lanceolate, le maggiori 2-3 volte più lunghe che larghe, lisce e acuminate all’apice, di colore verde azzurrognolo, le superiori sessili e generalmente amplessicauli con base arrotondatam le inferiori brevemente picciolate o cuneate.
I fiorizigomorfi, ermafroditi, profumati, di 9 -10 mm, sono raccolti in densi corimbi, hanno la corolla gamopetala di colore rosa più o meno carico, rosso-violaceo e talvolta bianco, formata da un tubo conico con lembo diviso in 5 lobi ineguali, munita alla base di uno sperone lineare 2-3 volte più lungo dell’ovario infero; stami con filamento glabro, a volte di colore rosa carico, antere giallastre o rosate; stilo sporgente, stimma a tre lobi
Il frutto è un achenio sormontato da un pappo piumoso e persistente.
Fiorisce da maggio ad agosto

HABITAT: Molto diffusa nei luoghi incolti, vecchi muri, scogliere, discariche di calcinacci. In tutto il territorio italiano, soprattutto nelle regioni del centro-sud e nelle isole, fino a 1200 metri.

COLTIVAZIONE: Forse più inselvatichita che spontanea, questa pianta viene utilizzata come ornamentale e ciò ne ha certamente aumentato la diffusione, grazie a una straordinaria resistenza e adattabilità. Il Centranthus necessita di molto sole, terreno sciolto e sabbioso, magari inserito nelle tasche del rock garden o nelle crepe dei muri dove dimostra abitualmente di trovarsi a suo agio.
Nel giardino le semine si svolgono secondo le cadenze annuali, ad ottobre, epoca in cui i semi sono ben maturi o la primavera successiva.
Per la divisione dei cespi è bene attendere il periodo autunnale di riposo o la fine dell’inverno.
Dopo la fioritura possono essere potati drasticamente.
E’ consigliabile eliminare le infiorescenze anche per evitare che vada a seme. A fine inverno eliminare il secco, ricomincia a vegetare molto presto.
Per consumarne le tenere foglie primaticce è bene trattare il Centranthus come una comune insalata da taglio riseminandola più volte a distanza d'un mese.
Grazie alla vivacità del colore dei fiori, può essere utilizzata per la creazione di grandi macchie di colore in bordure miste. Bellissima in abbinamento con Lupinus, Digitalis, Nepeta, Cerastium tomentosum in bianco, Saponaria ocimoides in rosa, Escholtzia californica in giallo, Centrauthus ruber 'Coccineus' in porpora, bocche di leone qua e là e Iris germanica sullo sfondo.
L’uso come fiore reciso potrebbe essere limitato dall’aroma forte e poco gradevole. Si presta alla coltivazione in vaso.

PROPRIETA':
IN CUCINA: Germogli e foglie giovani, nelle insalate, cotte e saltate in padella. Le radici bollite possono entrare a far parte degli ingredienti di zuppe e minestre. Non tutti ne apprezzano il sapore, alquanto amaro, ma esistono testimonianze storiche dell’uso alimentare di questa pianta nel Sud dell’Italia e in Francia.
SALUTE: Era usato in erboristeria per le sue proprietà sedative, antispasmodiche e antinevralgiche, a volte come sostituto della valeriana.

CURIOSITA': Specie protetta in alcune regioni italiane (Piemonte e Abruzzo) e in numerosi Parchi e Riserve naturalistiche.
Nell'antichità la valeriana rossa era tra le erbe che servivano agli imbalsamatori nella sua opera di conservazione.
Presso alcune popolazioni europee viene considerato ispiratore di sentimenti amorosi e leggermente afrodisiaco, tanto da essere incluso nelle ricette dei filtri d’amore. Anche questa lussureggiante specie spontanea è stata accreditata in passato di oscuri legami con il mondo della magia soprattutto ci si è affidati alle sue radici polverizzate, ben chiuse in sacchetti, per proteggere casa e raccolti dai fulmini; portando un mazzolino di sole foglie c'era la sicurezza di rasserenare gli innamorati dopo una baruffa.
E considerata una pianta che attira le farfalle ghiotte del suo nettare.
Nel Medioevo le sue radici essiccate erano usate come profumo o venivano messe nei cassetti per odorare la biancheria, ma se ne avete mai sentito l'aroma vi stupirete sicuramente di questa pratica. Infatti la valeriana (seccata) ha un forte e sgradevole odore, che attira gli animali, soprattutto i felini, i quali la mangiano per riprendersi dagli shock in seguito a ferite.
Presente tra antiche rovine, sembrerebbe essere una pianta rivelatrice, che spunta proprio dove sono i resti di qualche monumento ancora sepolto.
 
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Datura rosa

Guru Master Florello
Daucus carota


NOME SCIENTIFICO: Daucus carota L.

SINONIMI: Daucus gingidium L. subsp. gingidium, Daucus gingidium L.n Daucus communis Rouy & E.G.Camus

NOMI COMUNI: Carota selvatica, cepo bianco, pastinaca, gallinaccio

ETIMOLOGIA: Il termine Daucus sembrerebbe derivare dal termine greco "dakkos" che significa pianta selvatica, carota sempre dal greco"Karotón"

FAMIGLIA: Apiaceae


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luirig.altervista.org





DESCRIZIONE: Pianta erbacea biennale con radice carnosa e ingrossata con odore di carota. Fusto eretto ispido, ramoso in alto. Nel primo anno di vegetazione produce le foglie basali, nel secondo sorge fra queste il fusto eretto, ramificato, alto fino a due metri; tutta la pianta è scabra per la presenza di peli rigidi.
Le foglie, munite di un picciolo amplessicaule, sono due o tre-pennatosette con segmenti dentati; quelle cauline sono pennatosette con segmenti lineari e sono inserite su una corta guaina ; la superficie varia da glabra e lucida a tomentosa e grigiastra. Brattee filiformi, triforcate; bratteole presenti filiformi.
I fiori sono raccolti in ombrelle con 20-40 raggi; i peduncóli di queste sono eretti durante la fioritura e si arcuano alla maturazione facendo convergere al centro le ombrellette fruttifere. I fiori sono bianchi o rosei; quello centrale (leggermente più grande) di ogni ombrella è sterile, di colore spesso porporino scuro.
Il frutto è formato da due acheni addossati, ognuno circondato da una fila di aculei.

HABITAT: Considerata pianta infestante, si trova facilmente in posti assolati, prati, ambienti rurali e perfino lungo le strade periferiche di città. Fiorisce da maggio a ottobre

PROPRIETA':
IN CUCINA: I gambi morbidi si usano, con altre erbe spontanee (Rametti morbidi e radici di Finocchietto selvatico, Fiori e steli di Tarassaco, ecc.), in fresche, colorate insalate. I fiori possono essere consumati pastellati e fritti. Le radici, benchè profonde e di difficoltosa estrazione, vengono utilizzate, grattugiate, per la preparazione di salse e se ne fa uno sformato con patate e rughetta
SALUTE: In fitoterapia viene indicata come vitaminica, rimineralizzante, stimolatrice delle difese immunitarie, oftalmica, diuretica e cicatrizzante. Per applicazioni dermatologiche, dai semi si ottiene un olio essenziale, utilissimo per la cura della psoriasi, degli eczemi e delle dermatiti. I semi e i frutti della carota selvatica hanno proprietà diuretiche. L'infuso di carota selvatica è efficace in caso di difficoltà di urinare.

CURIOSITA': Il centro del fiore, di colore rosa scuro/violaceo, viene usato dai miniaturisti come colore.
La progenie della carota selvatica è quella che ora si coltiva in tutto il territorio italiano e i fittoni hanno un buon profumo di carota.
Durante il regno di Giacomo I, in Inghilterra, le dame si adornavano i capelli con ghirlande fatte di fiori di Daucus carota.
Gli antichi greci chiamavano anche la carota col termine di "Stafilinos", che indicava la gola, o meglio le infezioni orofaringee.
Nell'antichità si riteneva che un fiore di carota raccolto nelle notti di luna piena, servisse a curare l’epilessia, che aiutasse il concepimento, e che per favorirlo fosse necessario bere un bicchiere di vino, nel quale fossero stati bolliti i fiori della pianta.
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
Non sono abituata a tenere il broncio, tranquillo!!!:love_4:
Amo soltanto la chiarezza e...non me ne vorrai per questo??!?!!!
[Io faccio qualcosa d‘altro????:confused:
..........omissis
P.S. se dovessimo riparlarne, sarebbe forse opportuno farlo con mp. Mi spiacerebbe "inquinare" ulteriormente questa discussione.

Ciao, ciao

:DE perchè??? Una "discussione" sottintende che ci siano argomenti da discutere, altrimenti che gusto c'è?? Se si discute di aspetti botanici, tassonomici, ambientali ecc. di una pianta o di un'altra non si è assolutamente OT e quindi non trovo che si inquini l'argomento assolutamente.
In MP poi lo spazio concesso è troppo ristretto per dibattere qualsiasi questione.
Riguardo ai siti micologici, come il mio nick ti lascia presupporre, sono di nascita micologica, partecipo a diversi Forum micologici e so come vengono pubblicate le schede botaniche. In fondo non si può essere esperti di tutto!!! La micologia è già di per se una materia sterminata, che lascia ben poco spazio a discipline collaterali.E comunque, ben lungi da me l'intenzione di sottovalutare la serietà di questi siti , figuriamoci!! ma mi permetto di dubitare, potendolo anche dimostrare, che per quanto riguarda le loro schede botaniche, sia tutta farina del loro sacco.:)
Dico solo che per informazioni e approfondimenti di natura botanica, dei siti micologici non sono l'ideale, disponendo di siti di botanica sistematica, di erbe spontanee alimurgiche, di erbe officinali, e chi più ne ha più ne metta...

Riguardo la Consolida maggiore, ci sono altre consolide con fioriture diverse, la Maggiore, torno a dire che nei miei girovagamenti di oltre mezzo secolo per monti e per vallate, non mi è mai capitato di trovarne che non fosse fiorita sempre e solo di giallo.:storto:

Io acceterei sempre e volentieri di essere smentito, e sono dispostissimo a ricredermi in ogni momento,
ma non per vie traverse, bisognerebbe cioè che qualcuno mi dicesse, nel tal posto, in data tal dei tali, ho trovato una Consolida maggiore fiorita di rosso, e questa è la foto che ho fatto io!:D

Se hai fatto caso su tutte le tue schede non ho avuto nulla da eccepire, tranne una volta per una foto sbagliata. :) E quindi non sono assolutamente afflitto da manie persecutorie a prescindere.

Adesso mi scatta l'abbiocco di mezza nottata e ti lascio.

:Saluto::love_4::sleep2:
 
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