Questa non è un'erba che si possa definire "di montagna" in quanto è ubiquitaria dalle Alpi al Lilibeo come il Tarassaco, ed è un'erba che tutti conoscono o che dovrebbero conoscere. in quanto è molto buona, è dolcissima ed è versatilissima in cucina sia da cotta che da cruda, parlo della
Silene vulgaris che da noi chiamiamo "sciaparole" e che ha un nome dialettale diverso in tutte le regioni d'Italia.
E' l'unica commestibile dell'innumerevole famiglia delle Sileme, ma è impossibile confondersi in quanto tutte le altre sono completamente diverse dalla "vulgaris"
Questa volta le foto non sono eccezioali e me ne scuso.
La tipica infiorescenza
:Saluto:
Ciao Pluteus.
C'è almeno un'altra varietà di Silene commestibile, ed è la Silene dioica.
Anch'essa, come la S. vulgaris, viene utilizzata soltanto allo stadio giovanile. Nel Nord-est è nota come pianta commestibile con il nome di 'rece de lievero'(=orecchie di lepre, per la forma lanceolata, appuntita e pelosa) mentre altrove generalmente non è molto conosciuta.
Fino ad una cinquantina d'anni fa, quando era pratica diffusa la raccolta primaverile delle erbe campestri, entrava a far parte di una mistura di erbe spontanee, insieme al papavero, alla Silene vulgaris, al tarassaco, al sonchus ed altre, che venivano utilizzate come contorno al cotechino, in sostituzione del cavolo verza che l'aveva fatta da padrone per tutto l'inverno.
Non dispongo al momento di immagini da inserire, ma in rete se ne trovano in quantità.