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Erbe spontanee commestibili

Stellaluna

Maestro Giardinauta
Un grazie grande grande per tutte queste belle schede.
Appena arriva il bel tempo inizia la caccia alle erbette, parecchie note, ma di cui non conoscevo l'uso in cucina.
 

Tmaximo

Esperto Sezz. Funghi, Aromatiche, Identificazioni
Un grazie grande grande per tutte queste belle schede.
Appena arriva il bel tempo inizia la caccia alle erbette, parecchie note, ma di cui non conoscevo l'uso in cucina.

ciao stellaluna,
vedrai che scoprirai dei sapori nuovi...no i soliti sapori noti:)
un salutone
Massimo
 

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
Massimo volevo chiederti una cosa...ma le erbe spontanee sono tutte o quasi amare??ciao ciao
 

Tmaximo

Esperto Sezz. Funghi, Aromatiche, Identificazioni
Massimo volevo chiederti una cosa...ma le erbe spontanee sono tutte o quasi amare??ciao ciao

ciao lore,
Ci sono di amare,meno amare e amarissime, ma ci sono anche di sapore dolce..vedi la bietola e tante altre..sono come la nostra vita:D a secondo dei momenti che viviamo, e dai nostri gusti:D..devo dire che ogni tanto un po di amaro fa bene..basta che nn si esageri:storto:
 

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
No l'amaro non mi piace,non riesco proprio a mangiarlo!!!!ciao e grazie 1000!!!
 
Ultima modifica:

pluteus

Esperto di piante spontanee
Massimo volevo chiederti una cosa...ma le erbe spontanee sono tutte o quasi amare??ciao ciao

Ciao Lore,

Direi che è invece vero il contrario, sono quasi tutte dolci, a volte dolcissime, le poche amare, ma ci sono anche quelle "amaricanti" (tutte le aromatiche per esempio timo salvia rosmarino eccc.) servono appunto a mitigarne la troppa dolcezza, ti consiglio una prova:

Frittata di Tarassaco e Silene

Fai soffriggere nel burro un bel porro dopo averlo tritato a rondelle finissime (sia il bianco che il verde), aggiungi una bella manciata di tarassaco dopo averlo sbollentato, ed una bella manciata di Silene anche da cruda. dopo averle spadellate per 5 minuti aggiungi un uovo per ogni commensale al quale avrai aggiunto una manciata di parmigiano grattugiato ed un grattata di noce moscata. Dai una bella mescolata con una forchetta di legno,
dopo 5 minuti rivolta la frittata e dopo altri 5 minuti una bella spolveratina di sale e pepe q.b. ed è pronta da gustare insieme ad una bella insalatina di radicchio tardivo!!

Se vuoi aggiungere un tocco di libidine pura, insieme al porro metti a soffriggere anche una manciatina di pancetta tesa tagliata a cubettini...

Suppongo poi che sia Inutile dirti che le erbe amare sono quasi tutte officinali, in particolare sono tutte depurative,e voi donne che ci tenete alla vostra "naturale regolarità" dovreste farne una cura depurativa ogni primavera, che gioverebbe non solo all vostra naturale regolarità ma anche e sopratutto al vostro fegato, reni, ghiandole biliari ecc. e a costo zero.

Meditate gente, meditate:D

:Saluto:
 

teddy63

Esperto Sezz. Rose
cardoncello selvatico

non volendo imbrattare il bellissimo 3d "erbe spontanee commestibili" posto qui una pianta molto ricercata dalle mie parti e che non mi è sembrata presente nell'elenco: il cardoncello selvatico
qui foto fatta nel mio campo:
10fuflh.jpg

e qui dopo averle raccolte e ripulite dalle spine pronte per la cottura (si prestano a tantissime specialità, dai primi a tortini):
rjgmjp.jpg

posto anche una possibile scheda ma non sono certo botanico e quindi lascio a Tmaximo o altri esperti l'individuazione e la compilazione di una scheda magari da aggiungere al bellissimo elenco
http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=32997
 

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
Ciao Lore,

Direi che è invece vero il contrario, sono quasi tutte dolci, a volte dolcissime, le poche amare, ma ci sono anche quelle "amaricanti" (tutte le aromatiche per esempio timo salvia rosmarino eccc.) servono appunto a mitigarne la troppa dolcezza, ti consiglio una prova:

Frittata di Tarassaco e Silene

Fai soffriggere nel burro un bel porro dopo averlo tritato a rondelle finissime (sia il bianco che il verde), aggiungi una bella manciata di tarassaco dopo averlo sbollentato, ed una bella manciata di Silene anche da cruda. dopo averle spadellate per 5 minuti aggiungi un uovo per ogni commensale al quale avrai aggiunto una manciata di parmigiano grattugiato ed un grattata di noce moscata. Dai una bella mescolata con una forchetta di legno,
dopo 5 minuti rivolta la frittata e dopo altri 5 minuti una bella spolveratina di sale e pepe q.b. ed è pronta da gustare insieme ad una bella insalatina di radicchio tardivo!!

Se vuoi aggiungere un tocco di libidine pura, insieme al porro metti a soffriggere anche una manciatina di pancetta tesa tagliata a cubettini...

Suppongo poi che sia Inutile dirti che le erbe amare sono quasi tutte officinali, in particolare sono tutte depurative,e voi donne che ci tenete alla vostra "naturale regolarità" dovreste farne una cura depurativa ogni primavera, che gioverebbe non solo all vostra naturale regolarità ma anche e sopratutto al vostro fegato, reni, ghiandole biliari ecc. e a costo zero.

Meditate gente, meditate:D

:Saluto:

Scusa ma mi ero persa la tua ricetta!!!Ok x il tarassaco,anche se x me è amarissimo....ma la silene cos'è???E dove la trovo???Quanto sono ignorante in materia....mi servirebbero delle lezioni private!!!!ciao ciao
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
:DCiao Lore,

La Silene vulgaris, vedi scheda in questa discussione, la trovi nei prati come quasi tutte le erbe spontabee commestibili, adesso comincia ad essere la stagione giusta!!

:Saluto:
 

Datura rosa

Guru Master Florello
La difficoltà di identificare in modo corretto le Apiaceae a fiori bianchi, molte delle quali sono velenose, rende pericoloso l'uso di queste piante e occorre molta cautela nella individuazione e raccolta.



Sedano di montagna


NOME SCIENTIFICO: Levisticum officinale Koch. o Ligusticum levisticum L.

SINONIMI: Levisticum vulgare Reichb., Levisticum vulgare Hill, Angelica levisticum All., Angelica levisticum Baillen.

NOMI COMUNI: sedano di montagna, prezzemolo dell’amore, rovistico, ligustro, ligustico, appio di montagna, sistra, sedanina

ETIMOLOGIA: forse il suo nome deriva dal termine latino “Levare”, cioè togliere o alleviare poiché ha proprietà di lenire piccoli mali.

FAMIGLIA: Apiaceae/Umbellifere


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Extrait de Medizinal-Pflanzen de Köhler ©T.Schoenpke



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commons.wikimedia.org



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plantsciences.ucdavis.edu



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oldblog.aruba.it





DESCRIZIONE: Il levistico è una pianta erbacea perenne il cui fusto eretto può crescere fino all'altezza di 2 metri. Le foglie, come aspetto e sapore ricordano quelle del sedano.

HABITAT: Cresce nelle zone alpine ed appenniniche fino ai 1500 metri

COLTIVAZIONE: Il levistico prospera sia al sole sia a mezz'ombra.. si dissemina spontaneamente con grande facilità; se si intende procedere alla semina occorre interrare i semi non appena sono giunti a maturazione alla fine dell'estate. Il levistico si moltiplica anche staccando delle talee di germogli in primavera o in autunno o procedendo alla divisione dei cespi.
CRESCITA:
In considerazione delle notevoli dimensioni raggiunte dai cespi nel corso del loro sviluppo tra una pianta e la successiva va lasciato almeno mezzo metro di distanza.

PROPRIETA':
IN CUCINA: per il suo aroma era molto usato nella cucina degli antichi Romani, aveva lo stesso ruolo che nella cucina moderna occupano il sedano comune ed il prezzemolo. Lo troviamo citato in varie ricette del libro di cucina “De re coquinaria” di Marco Apicio, quale componente di salse, per aromatizzare zuppe di pesce, carni pollame e quale componente del famoso “Garum”.
Il suo uso quasi dimenticato, poiché sostituito in molte preparazioni da un battuto di prezzemolo e sedano sta ritornando di moda e molti sono i piatti che agriturismi e ristoranti, alla ricerca di antichi sapori stanno riproponendo. In cucina le foglie ed i gambi tritati vengono usati per insaporire minestre, stufati, bolliti, insalate, brasati, con le patate, i legumi, frittate, nelle preparazioni di dadi per brodo, per aromatizzare i distillati e digestivi. La radice viene grattugiata cruda o ridotta in polvere ed utilizzata come condimento. I semi aromatici possono essere aggiunti al riso o alla pasta di pane per preparare focaccine, biscotti si usano, inoltre, nei liquori, nelle insalate, nelle schiacciate Il levistico è utilizzato come sostituto di una spezia indiana, l’Ajowan, essendo il primo più comune in Europa.
Aggiungono un gradevole sapore a molti altri piatti, come quelli a base di pollo e al baccalà. I gambi più teneri possono venir canditi, quelli più vecchi vengono lessati e mangiati come contorno oppure uniti alle altre verdure nella preparazione delle minestre.
Entra di diritto (per chi ha la fortuna di trovarne) nella preparazione del “Dado vegetale”
USO ESTETICO: favorisce il detergersi della pelle e la lascia odorosa. Viene usato per bagni detergenti e come deodorante, aggiungendo all’acqua della vasca un pugno di foglie, semi e fiori.

CURIOSITA': un tempo con questa pianta si preparavano filtri d’amore
 

Datura rosa

Guru Master Florello
La difficoltà di identificare in modo corretto le Apiaceae a fiori bianchi, molte delle quali sono velenose, rende pericoloso l'uso di queste piante e occorre molta cautela nella individuazione e raccolta.



Sedano dei prati

NOME SCIENTIFICO: Heracleum sphondylium L.

SINONIMO:

NOMI COMUNI: panace, sedano dei prati, panace dei prati, zampa d’orso

ETIMOLOGIA: il nome generico dal greco” hērákleion” “in onore di Eracle”, con riferimento alle grandi dimensioni di alcune specie, il nome specifico in greco significa “vertebra”, con riferimento al fusto con nodi ingrossati, simili a vertebre.
Il nome volgare di panace, fa riferimento alle supposte, molteplici virtù terapeutiche, una panacea appunto.


FAMIGLIA: Umbelliferae

















DESCRIZIONE: Il sedano dei prati è una robusta pianta biennale o perenne di circa 1,5-2 metri di altezza, caratterizzata da un grosso fusto cavo e a forma di canna. Le foglie sono molto grandi, di colore verde grigiastro nella parte superiore, più pallide in quella inferiore, lobale e divise in tre-cinque foglioline diseguali e dentellate. Le grandi ombrelle, fino a 15 centimetri di diametro, che appaiono in estate, sono costituiti da fiori bianchi i cui petali sono ben più grandi lungo il perimetro che verso il centro. I frutti, grandi solo un centimetro, sono ovali, appiattiti e muniti di ali membranose Fiorisce da maggio ad ottobre

HABITAT: diffusa in tutta Europa, in Italia è pianta comune dei prati umidi e concimati, delle radure e dei boschi, dei luoghi ombrosi, pianta indicatrice di presenza di Azoto fiorisce da maggio a ottobre sino a 2.500 m. Sembrerebbe non trovarsi in Sardegna.


COLTIVAZIONE: È possibile seminarla a primavera e ripicchettarla successivamente per distanziare le piante. La si può moltiplicare anche per divisione dei cespi. La si mette a dimora preferibilmente in posizione a mezz’ombra in un terreno fresco, ricco di sostanza organica.

PROPRIETA':
IN CUCINA:Dai fusti maturi e secchi si ricava una polvere con la quale si possono confezionare dolci, o da usarsi come addensante per i budini. I piccioli vengono distillati da soli o con i mirtilli, per ricavarne una specie di grappa.
SALUTE: Anticamente il critmo era consigliato per favorire la digestione e per aiutare la guarigione dei calcoli ai reni.

CURIOSITA': erba molto comune e famosa nel Rinascimento per combattere le crisi depressive. L'infuso della radice con le foglie insieme a quello di zafferano è una ricetta per combattere impotenza e frigidità nota fin dall'antico Egitto.
Tra i profumi più famosi dell'età classica si annoverano “Amarkinon” e “Unguento reale”, entrambi erano composti anche da panace.



ATTENZIONE : Contiene oli volatili e bergaptene, una furanocuramina che può anche il solo contatto (amche di breve entità, un semplice sfregamento), provocare fotosensibilità e in soggetti particolarmente sensibili, vesciche e arrossamenti. Se ne consiglia, pertanto, la raccolta con guanti robusti.
 

Garlic

Aspirante Giardinauta
Consolida a fiori violacei

...

Riguardo la Consolida maggiore, ci sono altre consolide con fioriture diverse, la Maggiore, torno a dire che nei miei girovagamenti di oltre mezzo secolo per monti e per vallate, non mi è mai capitato di trovarne che non fosse fiorita sempre e solo di giallo.:storto:

Io acceterei sempre e volentieri di essere smentito, e sono dispostissimo a ricredermi in ogni momento,
ma non per vie traverse, bisognerebbe cioè che qualcuno mi dicesse, nel tal posto, in data tal dei tali, ho trovato una Consolida maggiore fiorita di rosso, e questa è la foto che ho fatto io!:D

Se hai fatto caso su tutte le tue schede non ho avuto nulla da eccepire, tranne una volta per una foto sbagliata. :) E quindi non sono assolutamente afflitto da manie persecutorie a prescindere.

Adesso mi scatta l'abbiocco di mezza nottata e ti lascio.

:Saluto::love_4::sleep2:

Ciao Pluteus.
Innanzi tutto, un grande e sentito ringraziamento per tutte le schede sulle erbe spontanee che hai pubblicato.
Ho letto che non ti è mai capitato di vedere la consolida maggiore con fiori di colore diverso dal bianco o giallo. Mi sembra di ricordare di aver letto su uno dei tuoi interventi che scrivi dalla provincia di Novara. Ho visto alcune piante di consolida maggiore riprese a Vanzone (Valle Anzasca), l'estate scorsa, esattamente il 9 Giugno 2009, in cui i fiori sono di colore variabile, a seconda dello stadio di sviluppo (blu, violetto, rosa carico., tendente al rossastro)
Ho tentato di allegare a questo messaggio un paio di foto delle piante in questione, però sono alquanto imbranato e non riesco a caricare i files. Ci ho provato, ma compare un punto esclamativo con un messaggio di errore, non so se a causa delle dimensioni del singolo file (1,3 Mb) o per cosa altro.
Alla peggio, potrei inviarti le immagini con un messaggio privato.
In un'area semi-abbandonata ne ho visto alcune piante, e tempo dopo ho persino tentato di raccoglierne i semi, dato che volevo coltivare la consolida in un angolo dell'orto, per utilizzarla nei macerati che impiego come fertilizzazione... Peccato che i predetti semi ora siano imboscati chissà dove!
Se comunque ti interessa, ti posso fornire le coordinate esatte del luogo in cui ho trovato le piante in questione.
Ho trovato anch'io, in altri luoghi, anche lungo il Ticino, la consolida con i fiori bianchi, ma non sono un esperto di botanica, per cui non saprei dire se si tratta della consolida maggiore o invece della consolida minore (date le dimensioni, non più di 30-40 cm di altezza, ed il resto delle caratteristiche, propenderei per quest'ultima).
Grazie
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Lychnis Flos-cuculi


NOME SCIENTIFICO: Lychnis Flos-cuculi

SINONIMI: Coronaria flos-cuculi (L.) A. Braun, Silene flos-cuculi (L.) Greuter & Burdet

NOMI COMUNI: Fior di cucu.lo, Crotonella fior di cucu.lo, Manina di Gesù.

ETIMOLOGIA: Il nome del genere deriva dal greco lýchnos (=lume, lucerna), e si riferisce alla forma delle capsule, oppure al fatto che le foglie di una specie congenere L. Coronaria L. venivano utilizzate come lucignoli.
Il nome specifico si rifà al nome comune, il quale probabilmente allude alla frequente presenza sulla pianta della schiuma prodotta dall'insetto sputacchina (Philaenus spumarius) era nota anche come saliva di cucu.lo.
La pianta è conosciuta anche come manine di Gesù o manine del Signore, per la forma dei petali, che ricordano delle piccole mani.

FAMIGLIA: Caryophyllaceae


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luirig.altervista.org














DESCRIZIONE: E' una cariofillacea a foglie strette, alta fino a 30 cm. I petali sono divisi in quattro lacinie strette. Pianta erbacea perenne e rizomatosa, con fusto di 30-70 cm, rossastro, viscoso-pubescente, eretto e ramificato.
Ha foglie basali glabre, picciolate e lineari-spatolate, disposte in rosetta, quelle cauline opposte sessili e lineari.
I fiori sono riuniti in cime corimbose lasse all’apice degli steli, hanno il diametro di 2-3 cm. Il calice è rossastro a con dentelli triangolari acuti e 10 costolature brune. La corolla ha 5 petali rosa o rossi, ma talora anche bianchi, profondamente divisi in 4 lacinie due delle quali (mediane) tendono ad essere più lunghe.
Dal calice cilindrico, che poi diventa campanulato, nascono i frutti a forma di capsule piriformi, dentellate.

HABITAT: frequente nei prati umidi, su terreni concimati, nei pascoli e ai margini dei boschi.
In Italia è presente in tutte le regioni, ma è rara nell'area mediterranea.
Diffusione altitudinale: 0 - 1600 m.s.l.m., raramente 0 - 2100 m s.l.m.
Fiorisce da maggio ad agosto.

PROPRIETA':
IN CUCINA:Le foglie più tenere della rosetta basale vengono consumate lessate e condite come gli spinaci, ma possono essere utilizzate anche per frittate o come ripieno per i tortelli
 
Ultima modifica di un moderatore:

Datura rosa

Guru Master Florello
Ombrellino pugliese

NOME SCIENTIFICO: Tordylium apulum
SINONIMI: Tordylium grandiflorum Moench, Tordylium humile Desf., Tordylium insulare Clarke, Tordylium rugulosum Gandoger.
NOMI COMUNI:Ombrellino pugliese, iuosa, saporitella,

ETIMOLOGIA: Il nome del genere deriva da Tordylion che era il nome che i Greci davano a piante di questo tipo, il nome specifico deriva dal latino apulum = pugliese, infatti Linneo fa preciso riferimento a questa regione come tipico habitat della specie.

FAMIGLIA: Apiaceae (Umbelliferae)


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luirig.altervista.org

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luirig.altervista.org

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luirig.altervista.org

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www.actaplantarum.org/

DESCRIZIONE: Quando è giovane, la pianta è sdraiata a terra, con forma di rosetta alquanto geometrica, i piccioli sono nudi e le foglioline sono appaiate con il margine cremato e arrotondato. Il fusto può arrivare ad un'altezza di sessanta centimetri e presenta fiori bianchi ad ombrello. Le foglie sbriciolate tra le dita emanano un profumo gradevolissimo.

HABITAT: Distribuito nelle zone Mediterranee, in Italia è presente in tutte le regioni della penisola e delle isole, più raro al nord dove arriva fino all’Emilia, Monferrato e Langhe. Vegeta nei pascoli aridi, nei coltivi, negli incolti, margini delle strade, scarpate dal piano fino a 1.200 m. Fiorisce a Maggio – Luglio.

PROPRIETA':
IN CUCINA:Nelle campagne, specialmente in Puglia, i fagioli venivano fatti lessare in acqua ed erbe aromatiche come il finocchio selvatico e l'ombrellino pugliese, in dialetto "ivosa", in una "pignatta"(recipiente di coccio a forma di pigna) vicino al fuoco, in modo che la cottura avvenisse molto lentamente.
Minestra di pane pugliese
fate soffriggere nell’olio ( abbondante! ) uno spicchio d’aglio ridotto a pezzettini ed una grossa cipolla ( anche due ) a fettine sottili, aggiungete una discreta quantità di fagioli ( cannellini o borlotti ) ridotti a purea e mezzo bicchiere di vino bianco. Dopo un po’ versate alcuni mestoli d’acqua calda e tagliuzzate nel tutto le seguenti piante: bieta, pastinaca, iuosa, barba dö zappö e finocchiella ( in abbondanza ). Salate e, a cottura ultimata, versate il tutto su sottili fettine di pane di grano, tagliate da una pagnotta vecchia di almeno quattro o cinque giorni, disposte in una "spasetta" che poi coprirete ed avvolgete con un "mantile" e lascerete a riposare per almeno cinque o sei ore. Prima di mangiarla potete ripassare la minestra in padella con olio ed uno spicchio d’aglio schiacciato. E’ indispensabile mangiare la minestra di pane con pezzetti di cipolla cruda ( buono anche l’accoppiamento con cipolla ed olive all’acqua! ).

SALUTE: Recenti studi hanno dimostrato l’alto contenuto di alfa-tocoferolo (vitamina E naturale) di questa pianta: 2.426 mg/100g, vitamina che tra le numerose benefiche proprietà è usata quale antiossidante contro i radicali liberi.
Nella medicina popolare viene consigliata contro la caduta dei capelli, nelle malattie nervose, per accelerare le mestruazioni e come espettorante.


CURIOSITA': Come molte Ombrellifere anche questa pianta, nonostante l'aroma allettante , è tossica per gli animali omeotermi (uccelli, mammiferi. Tutti gli animali che in grado di controllare e di mantenere costante la propria temperatura corporea che, entro determinati limiti, risulta indipendente da quella dell'ambiente fisico circostante, conseguentemente riescono ad avere un metabolismo veloce anche a basse temperature.
Con i frutti di questa pianta, un tempo, si realizzavano collane e
corone artigianali, infilando con ago e filo questi frutti piatti simili a piccole medaglie.
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Ramolaccio


NOME SCIENTIFICO: Raphanus raphanistrum

SINONIMO: Raphanus sylvestris Lam., R. raphanistrum L. subsp. microcarpus (Lange) Thell.,
R. raphanistrum L. var. microcarpus Lange

NOMI COMUNI:Ravanello selvatico, ramolaccio, gramolaccio, fiore di San Pietro, papacciola

ETIMOLOGIA: Col nome Raphanus (o Rhaphanus) i latini identificavano sia il ravanello coltivato [R. sativus L.], sia il R. raphanistrum, citato da Catullo (I sec. a. C.) e da Plinio il Vecchio (I sec. d. C.); tale nome è stato ereditato dai greci, e fonti scritte che lo citano risalgono a Teofrasto (IV sec. a. C.) che lo chiamava άφανος (rafanos), o αφανς (rafanis), con quest'ultimo nome è menzionato anche da Dioscoride (I sec. d. C.), e deriverebbe dalle parole ραδίως (radios) = facilmente e φαίνω (faino) = apparire, forse in riferimento alla rapidità con cui la pianta si sviluppa; raphanistrum ha la stessa etimologia di Raphanus, e ne rappresenta la forma dispregiativa, col significato di "ravanellastro", in riferimento alla sua rusticità.

FAMIGLIA: Brassicaceae


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wikimedia.org






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www. flickr.com/


DESCRIZIONE: Pianta annuale alta sino a 80 cm, pelosa-ispida su fusto e foglie, fusto ginocchiato, ascendente o eretto. Foglie basali lirate, lunghe sino a 15 cm, con segmento terminale lanceolato e 2-4 segmenti laterali minori, foglie cauline lanceolate e ridotte. Fiori con petali bianchi o giallo-chiari con venature giallo scure o violette, fiorisce da marzo a luglio. Silique erette, più o meno arcuate, di cui almeno la metà della lunghezza è costituita dal becco, con delle strozzature evidenti tra ogni seme.

HABITAT: Prati, zone ruderali, bordi stradali, infestante nelle colture, specie quelle cerealicole, dal livello del mare fino a 1300-1400 m di quota, in alcuni casi anche oltre. E’ presente in tutte le regioni italiane esclusa la Puglia.
Fiorisce da marzo a giugno, nelle Regioni con inverni miti la fioritura può avvenire anche nei mesi autunnali e invernali.

PROPRIETA':
IN CUCINA: Le foglie, quando sono ancora tenere, sono un’ottima aggiunta alle insalate. Vanno colte in primavera perché, più tardi, diventano amare. Anche la grossa radice, ricavata da piante di almeno due anni, può essere utilizzata in cucina: grattugiata al momento, oppure conservata sott’olio o sott’aceto o come aggiunta a salse. Ha un sapore piccante, che si accompagna bene a bolliti, carni e verdure. L’uso è, tutto sommato, sovrapponibile a quello del cren (Armoracia rusticana) con cui a volte questa specie viene confusa nel nome popolare di Rafano.
Tutte le parti del Rapastrello hanno un tipico sapore piccante che conferisce alla verdura un “carattere” deciso, attributo, però, non gradito a tutti. Le cime e le foglie più tenere si preparano saltate in padella e costituiscono un classico contorno per la salsiccia, così come avviene con il Cavolicello. Le stesse parti dell`erbaggio si preparano anche lessate e condite con olio. In qualsiasi modo venga cucinato, il Rapastrello è, tuttavia, considerato una verdura più rustica dell`affine Cavolicello; da qui il detto popolare a razza non fa cauliceddi, alludendo a una persona grossolana che non ha speranza di divenire raffinata oppure a una stirpe infima che inevitabilmente resta tale. Il colletto, abbastanza tozzo, si prepara tranciando la pianta alla radice e troncando le foglie verso la base; si ottiene così un torso che si consuma crudo insieme alla salsiccia, come si fa con i Ravanelli.</SPAN>
E’ una delle erba utilizzate per le zuppe di magro della Lucchesia e fa parte deglòi “erbi garfagnini”.
Nel Montefeltro, con questa verdura si prepara la “pasta verde”, prelevando le foglie crude più tenere, tagliandole e mescolandole a lungo con la pasta appena scolata, aggiungendo olio d`oliva e formaggio grattugiato.

CURIOSITA':Dalle radici fresche, affettate e lasciate sotto sale per qualche ora perché rilascino il succo, si ottiene una maschera per il viso che serve a schiarire le efelidi.
Raphanus raphanistrum fa parte di un gruppo di piante, tradizionalmente usate dalla Medicina veterinaria in Catalogna, per trattare una micosi che colpisce il pelo, le unghie e la pelle di bovini, conigli, cani ed altri animali domestici e che può contagiare anche l’uomo.
Le api visitano i fiori in grande quantità, compiendo l'impollinazione, e il fiore di rafanistro può quindi essere considerato un importante pianta mellifera.
Dai semi, se spremuti, si ricava un olio piuttosto pungente (non adatto ai gusti europei) usato soprattutto nella cucina orientale.
L`erbaggio è noto anche all`estero. Le popolazioni dell`Est europeo, ad esempio, amano il forte sapore pizzicante del Rapastrello per meglio gustare la birra; a tale scopo masticano le radici della pianta allo scopo di stimolare la sete.
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
Ciao Pluteus.
Innanzi tutto, un grande e sentito ringraziamento per tutte le schede sulle erbe spontanee che hai pubblicato.
Ho letto che non ti è mai capitato di vedere la consolida maggiore con fiori di colore diverso dal bianco o giallo. Mi sembra di ricordare di aver letto su uno dei tuoi interventi che scrivi dalla provincia di Novara. Ho visto alcune piante di consolida maggiore riprese a Vanzone (Valle Anzasca), l'estate scorsa, esattamente il 9 Giugno 2009, in cui i fiori sono di colore variabile, a seconda dello stadio di sviluppo (blu, violetto, rosa carico., tendente al rossastro)
Ho tentato di allegare a questo messaggio un paio di foto delle piante in questione, però sono alquanto imbranato e non riesco a caricare i files. Ci ho provato, ma compare un punto esclamativo con un messaggio di errore, non so se a causa delle dimensioni del singolo file (1,3 Mb) o per cosa altro.
Alla peggio, potrei inviarti le immagini con un messaggio privato.
In un'area semi-abbandonata ne ho visto alcune piante, e tempo dopo ho persino tentato di raccoglierne i semi, dato che volevo coltivare la consolida in un angolo dell'orto, per utilizzarla nei macerati che impiego come fertilizzazione... Peccato che i predetti semi ora siano imboscati chissà dove!
Se comunque ti interessa, ti posso fornire le coordinate esatte del luogo in cui ho trovato le piante in questione.
Ho trovato anch'io, in altri luoghi, anche lungo il Ticino, la consolida con i fiori bianchi, ma non sono un esperto di botanica, per cui non saprei dire se si tratta della consolida maggiore o invece della consolida minore (date le dimensioni, non più di 30-40 cm di altezza, ed il resto delle caratteristiche, propenderei per quest'ultima).
Grazie

:DCiao Garlic,

Ti ringrazio per la segnalazione. Frequento discretamente la Valle Anzasca come base per le mie scorrerie per funghi anche se non Vanzone in particolare. Vorrà dire che prossimamente presterò più attenzione a questo fatto. Mi interesserebbe molto arricchire la mia photogallery che finora dispone solo di foto di Consolida a fiori gialli e bianchi. A Vergiate ci vengo tutte le volte che ci sono le Frecce Tricolori.:)

:Saluto:
 

Garlic

Aspirante Giardinauta
Consolida maggiore a fiori blu

Ciao Pluteus,
vediamo se riesco ad allegare le foto della consolida a fiori blu... bene, ci sono riuscito.
Ora invio questa risposta e cerco di trovare su google earth la posizione esatta in cui si trovano le piante...
 

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Garlic

Aspirante Giardinauta
Ciao Pluteus.
Ho provato con google earth, ma la risoluzione su Vanzone è piuttosto grossolana, così ho trovato un modo diverso.
Incollo qui sotto la descrizione per arrivare dal municipio di Vanzone in via Giovanni Bionda. Ci troverai anche il link alla mappa.
La descrizione parte da una certa via Attilio Bianchi, di cui non conoscevo neppure l'esistenza, mentre nella mia richiesta il punto di partenza era il Municipio. La differenza è minima.
Imboccata la via G. Bionda dalla S.S./S.R. 549, come vedi dalla mappa, troverai una prima curva, a destra, ad angolo acuto.
Circa 50 m. dopo la curva, a destra c'è una strada non asfaltata. Imboccala, ed avanti circa 20-30 m., sulla destra, troverai alcune piante di Consolida maggiore a fiori blu/rosa (si trattava di un'area ruderale, non so se nel frattempo è stata fatta "pulizia"... verificherò prossimamente, alla prossima visita a Vanzone).
Indicazioni stradali
Link:
<http://maps.google.it/maps?f=d&source=s_d&saddr=vanzone+con+san+carlo,+municipio&daddr=vanzone+con+san+carlo,+via+bionda&hl=it&geocode=&mra=ls&sll=45.97755,8.108425&sspn=0.007292,0.01929&ie=UTF8&ll=45.978609,8.109026&spn=0.007292,0.01929&t=h&z=16&dirflg=d>

Indirizzo di partenza: Vanzone con San Carlo VB
Indirizzo di arrivo: Via Giovanni Bionda 28879 Vanzone con San Carlo VB

Inizia da: Vanzone con San Carlo VB

1. Procedi in direzione sud da Via Attilio Bianchi verso Via Angelo
Bozzo/SS549 - 19 m
2. Svolta leggermente a destra in Via Angelo Bozzo/SS549 Continua a
seguire la SS549 - 0,4 km
3. Svolta a destra in Via Giovanni Bionda - 0,6 km

Arriva a: Via Giovanni Bionda 28879 Vanzone con San Carlo VB

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