Ieri passeggiata romana su Via Appia Nuova. Uno degli aspetti giocosi che a molti sfugge è il potere evocativo di questa città: camminare lungo una via e immaginare cosa era prima o chi avesse percorso prima di te quella strada. Passeggiando per Via Appia Nuova si ‘vince facile’ perché basta ricordare la Via Appia Antica, la Regina Viarum di tutte le strade, che corre parallela a qualche centinaio di metri da questa. Lungo questa giovane nuova arteria, vengono in mente i carretti dei contadini che al mattino presto, scendendo dai Castelli Romani, inondavano Roma col loro vino e con gli ortaggi e prelibatezze di prima qualità: un mondo rurale, genuino, scomparso o che, comunque, non se la passa tanto bene! E ancora, guardando nelle vie laterali, tra i brutti palazzoni degli anni ’60, scoprire rari villini dell' '800 appartenuti a chissà quale nobiltà romana. Poi, con l’animo fermo ancora ai primi del ‘900, provi a chiudere gli occhi: lo stridio gracchiante e continuo dei pappagalli che hanno invaso le alberature comunali, il rumore del traffico, gli odori acidi di rifiuti e urina provenienti da chissà dove e magicamente ti trovi a pensare a una bidonville degradata in provincia di Calcutta. Roma è veramente una città magica!