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saddam hussein giustiziato

Vale.scaly

Giardinauta Senior
Tralasciando le pratiche medievali e rinascimentali -decisamente superate ed obsolete- da un punto di vista tecnico è uno studio piuttosto interessante, perchè le varianti sono varie e numerose, ognuna diversa dall'altra (corda, pallottola, agenti chimici molto raffinati) ma accomunate dal successo finale (la morte del condannato) che ne comprova la sostanziale equivalenza ed efficacia. Talune pratiche, peraltro, rispondono brillantemente alle aspettative del buongustaio che (di solito poco coerentemente con le regole della sua fede religiosa, in altre situazioni -invece- meticolosamente seguite) suggerisce morti lente e dolorose le quali solitamente sono molto diffuse in occidente con la dicitura "dosaggio insufficiente degli agenti", e praticate mediante flebo o inalazione di gas (invenzione che rientra nelle grandi scoperte del XX secolo e diffusamente utilizzata nei paesi più civili nel corso del secolo) praticate nelle avanzatissime carceri di un lontano Paese, situato oltre l'oceano e scoperto da un nostro connazionale nel 1492.

Superata la fase 1, la fase di mera analisi tecnologica, suggerisco di passare all'istante, finchè si è ancora belli caldi, alla fase 2 (quella invece squisitamente morale e psicologica) che comporta semplicemente l'atto di osservare gli occhi dei condannati (solitamente assassini, stupratori, killer seriali), ma di osservarli bene,nel tentativo di leggerci dentro qualcosa.
Quindi seguire accuratamente il procedimento che uccide il condannato e che non descrivo per non rovinarVi il gusto dell'esperienza, senz'altro indimenticabile.
(E no, fratello! se chiudi gli occhi quando vedi il sangue o ti tappi le orecchie se senti suoni strani, non vale!!! Devi guardare TUTTO, e bene)

:cry: :cry: :(
Solo al pensiero mi vengono i brividi...e noi ci prepariamo a festeggiare il capodanno mentre ancora gli uomini cercano il modo migliore, piu efficiente e doloroso, di distruggersi a vicenda...questo mi fa molto male...
 

Vale.scaly

Giardinauta Senior
Nessun problema...
Invito tutti a riflettere, senza andar troppo lontani, guardate che fine ha fatto quel signore di piazza loreto... La pena di morte in Italia non esiste, in compenso abbiamo l'ergastolo finto e anni di carcere che si dimezzano (ad andar bene).
Quindi andiamoci cauti a dichiarare che la giustizia europea è civile e modello universale... E se non sono sicuro che la soluzione europea sia la strada migliore, figuriamoci se si parla di Iraq! Mi ripeto, rispetto per l'Iraq e per le sue leggi, a prescindere dal "caso" Saddam

Io non credo che nessuno volesse dire che il nostro modello legislativo sia quello giusto. Ma permettimi, per quanto si possa rispettare un paese e le sue leggi, è moralmente inaccettabile che uno Stato si prenda la libertà di commettere un omicidio (che in qualunque paese è considerato reato, e dunque perchè dovrebbe essere concessa dalla legge l'esecuzione di un crimine?).
 

rossl

Giardinauta Senior
, il delitto d'onore di solito si risolveva non con islamiche sassate ma con cristianissime coltellate o "luparate".

un momento sior Marchese, una piccola differenza c'è: le 'islamiche sassate' sono previste dalla legge, invece le 'cristianissime coltellate o luparate' sono 'somministrate' da criminali.

E se la vedessimo in un altro modo questa storia? e se pensassimo che le civiltà e le culture seguono un percorso evolutivo, e alcune società si trovano in punti diversi di questa scala evolutiva, per quanto riguarda le isituzioni sociali e civili, le forme di partecipazione alla gestione del potere, il corpus delle leggi che regolano i rapporti umani, ecc.?

Penso che la storia si sia svolta proprio in questo modo: per un certo periodo storico, intorno all'anno mille, siamo stati noi occidentali ad essere più indietro, in questa scala evolutiva; i popoli arabi ci superavano largamente in tantissimi campi della cultura, della tecnologia, delle arti, della filosofia e anche dell'igiene! e noi abbiamo imparato tanto da loro; adesso lo scambio potrebbe, in alcuni campi (quello delle istituzioni democratiche e partecipative) invertirsi, non mi sembra nè scandaloso, nè offensivo per nessuno; tutti i popoli che sono venuti in contatto tra loro (escludendo le guerre,ovviamente), si sono sempre vicendevolmente influenzati e ne hanno tratto vantaggio e arricchimento culturale reciproco, è un processo di crescita e di progresso storicamente assodato
 
Ultima modifica:

Vale.scaly

Giardinauta Senior
adesso lo scambio potrebbe, in alcuni campi (quello delle istituzioni democratiche e partecipative) invertirsi, non mi sembra nè scandaloso, nè offensivo per nessuno; tutti i popoli che sono venuti in contatto tra loro (escludendo le guerre,ovviamente), si sono sempre vicendevolmente influenzati e ne hanno tratto vantaggio e arricchimento culturale reciproco, è un processo di crescita e di progresso storicamente assodato

Mah, mi sembra un quadretto fin troppo idilliaco...purtroppo l'influenza di cui parli, sepsso non è stato altro che un atto di appropriazione da parte di un popolo su un altro, talvolta anche con la forza. L'arricchimento culturale è solo una fase successiva ad una di scontro, e di eliminazione, o perlomeno di esclusione...basta pensare alla fine che hanno fatto proprio gli arabi (ai quali dobbiano tante belle cose) nella Spagna di fine '400 (dopo secoli di lotte), o i poveri indigeni d'America, per dirne un'altra...
E se la storia serve ad imparare dai nostri errori, perchè continuare su strade che portano solo violenza ed ingiustizia?
A parte questo, mi pare che il processo di crescita verso la democrazia dei paesi arabi sia piuttosto ostacolato e rifiutato. Piu che uno scambio,ha l'aria di un'imposizione forzata (tant'è che si è arrivati alle armi).
Bisognerebbe imparare a dialogare civilmente seduti ad un tavolo e ad accettare cosa ci porta di buono una cultura diversa dalla nostra, ma sappiamo tutti che ora come ora è decisamente impossibile...
 
I

Il Marchese del Ficus

Guest
per carità, "Rossl ,non hai certo torto nel dire che:
"le 'islamiche sassate' sono previste dalla legge, invece le 'cristianissime coltellate o luparate' sono 'somministrate' da criminali".

...ma in effetti, a quei tempi, tali "criminali" ricevevano dalla Giustizia se non addirittura l'impunità, pene lievissime quasi (proprio!) a giustificare e tollerare il loro gesto. E' diverso, ma non è MOLTO diverso, non trovi? E' questione di "sfumature di grigio".

Concordo comunque con te: le civiltà e le culture SENZ'ALTRO seguono dei processi evolutivi (io la penso così con convinzione) e non si può negare che oggi tali processi siano però guidati da stampa, propaganda, vero e proprio indottrinamento più o meno palese. In certuni Paesi islamici, l'unica fonte di istruzione è la Scuola Coranica, e non si può dire che questo sia un modello di un'istruzione moderna o "aperta"... Così come da noi "L'informazione" che forgia la nostra cultura è un impasto incoerente e martellante di TG, quotidiani, pubblicità, telefilm, pubblicità, dibattiti, faccia a faccia, pubblicità, varietà.... Converrai con me che le nuove generazioni occidentali, dal punto di vista della crescita culturale e sociale, non stanno tanto meglio di quelle islamiche... La scuola Italiana è piuttosto indietro, l'università è cambiata in un modo rapidissimo rispetto al modo di pensare e di essere degli italiani... la curiosità pratica ed intellettuale non è più coltivata.
Personalmente io non credo che, tirando le opportune somme , "occidente" sia più avanzato di "islam" se non in termini tecnologici, ma che esulano dal discorso, a mio parere. Abbiamo dei vuoti culturali immensi, questioni irrisolte, e come nell'islam -anche se in misura senz'altro diversa- vediamo la religione che ancora interviene concretamente sulla politica e sulla vita sociale (OK, qui mi fermo).
Questo per dire che ancora non si ha,"globalmente", da est a ovest del mondo intendo, quella libertà di acquistare "naturalmente" la coscienza sulla realtà -come dire-" reale". Spero di essermi spiegato.
I valori si acquistano da sè, secondo me. Vivendo, conoscendo, come dice il Prof. Armando Gnisci APRENDOSI ALL'ALTRO, che fuori da ogni intellettualismo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno: conoscere il mondo, ma conoscerlo davvero, magari cominciando da persone proprio diverse da noi.
E' troppo facile e per me scorretto -come ha fatto un quotidiano- mostrare la testa mozzata di Nick Berg (ostaggio trucidato barbaramente da Al Zarkawi, tristo figuro a sua volta ucciso dall'aviazione della Coalizione..... tessere di un domino senza fine.....) e titolare a piena pagina "cultura islamica". Qualcuno potrebbe pensare che TUTTI gli islamici taglino capocce e non solo quei cosiddetti "terroristi" che alla resa dei conti mi sembrano più che altro degli psicopatici sanguinari e privi di controllo, veri e propri "serial killer", incompatibili evidentemente con qualsiasi fede religiosa e -quindi- un caso a parte.

Per concludere, Goju: Il caso di Saddam, non è solo un fatto che riguarda l'iraq, ma che ormai riguarda il mondo intero. Nostri soldati hanno dato la vita, così come tanti altri di tanti Paesi e credo che quei Paesi abbiano (avrebbero dovuto avere) la possibilità di essere ascoltati in merito alla sua sorte. Per evitare problemi è stato ucciso subito, addirittura prima di subire altri processi. Non posso rispettare la Giustizia irachena, se per te questa è giustizia.

A presto

Er Sor Marchese
 
I

Il Marchese del Ficus

Guest
...troppo???
...ops, scusate, ma 'sto forum mi acchiappa una cifra!
Mi conterrò, promesso.

baci
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
...
Ti senti offesa come donna se un'adultera viene lapidata?
Pensi che sia una cosa da medioevo?
...
Non è una questione "femminista", quella che volevo sollevare; intendevo solo dire che "culturalmente" in certi paesi la pena di morte è "normale" e soprattutto legale per reati ben più "lievi" di quelli commessi da Saddam.
 

Vale.scaly

Giardinauta Senior
I valori si acquistano da sè, secondo me. Vivendo, conoscendo, come dice il Prof. Armando Gnisci APRENDOSI ALL'ALTRO, che fuori da ogni intellettualismo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno: conoscere il mondo, ma conoscerlo davvero, magari cominciando da persone proprio diverse da noi.
Aggiungo anche che conoscere meglio l'Altro è una via molto utile anche per conoscere noi stessi. Se invece di giudicare e basta provassimo a confrontarci sullo stesso piano, e non in posizione di una presunta superiorità, ci si aprirebbe un mare di orizzonti nuovi e punti di vista che prima nemmeno ci sognavamo...ma questi sono discorsi che mal si accordano con la realtà di tutti i giorni, dove è piu facile escludere chi è diverso piuttosto che conoscerlo...ovviamente non è così per tutti.

E' troppo facile e per me scorretto -come ha fatto un quotidiano- mostrare la testa mozzata di Nick Berg (ostaggio trucidato barbaramente da Al Zarkawi, tristo figuro a sua volta ucciso dall'aviazione della Coalizione..... tessere di un domino senza fine.....) e titolare a piena pagina "cultura islamica". Qualcuno potrebbe pensare che TUTTI gli islamici taglino capocce e non solo quei cosiddetti "terroristi" che alla resa dei conti mi sembrano più che altro degli psicopatici sanguinari e privi di controllo, veri e propri "serial killer", incompatibili evidentemente con qualsiasi fede religiosa e -quindi- un caso a parte.
Mi chiedo quanti sappiano realmente qualcosa (e quanto) sulla "cultura islamica"... come se ce ne fosse una sola poi...
 

Upendo

Giardinauta
Non è una questione "femminista", quella che volevo sollevare; intendevo solo dire che "culturalmente" in certi paesi la pena di morte è "normale" e soprattutto legale per reati ben più "lievi" di quelli commessi da Saddam.

Mi son persa qualche post, ma non avendo tempo di leggerli tutti, rispondo a questo di eleber.
Sono d'accordo con te e infatti non mi meraviglio che lo stato irakeno abbia deciso questo tipo di condanna per Saddam. Mi meraviglio però che una superpotenza che si autodefinisce democratica per eccellenza (l'america) abbia incitato e approvato la cosa... per non dire poi che molti paesi degli Stati Uniti contemplano ancora la pena di morte nelle loro leggi!!! Questo lo trovo scandaloso! ! L'irak, mi chiedo, come farà mai a diventare un paese democratico finchè l'america gli da un tale esempio???
 

decky

Florello Senior
Mi meraviglio però che una superpotenza che si autodefinisce democratica per eccellenza (l'america) abbia incitato e approvato la cosa...
L' America ha spinto affinchè Saddam fosse giustiziato molto velocemente e senza nemmeno aspettare gli altri processi per motivazioni molto ovvie .
 

rossl

Giardinauta Senior
L'arricchimento culturale è solo una fase successiva ad una di scontro, e di eliminazione...basta pensare alla fine che hanno fatto proprio gli arabi (ai quali dobbiano tante belle cose) nella Spagna di fine '400 (dopo secoli di lotte), o i poveri indigeni d'America, per dirne un'altra...

forse i dimentichi i contatti commerciali (i romani acquistavano sete e spezie dall'Oriente, importando contemporaneamente, e senza usare il gladio, riti religiosi e filosofie a noi estanee) e i contatti culturali fra studiosi di paesi lontani non si sono mai interrotti, nemmeno nei secoli più bui. Gli arabi sono stati scacciati da Spagna e Sicilia dopo che loro stessi avevano conquistato con le armi quelle terre; gli indigeni del sud e nord america si scannavano tranquillamente tra di loro (intere tribù sono state fisicamente annientate) ben prima che arrivasse l'uomo bianco e gli apache erano famosissimi e temutissimi per le loro raffinate torture: erano in grado di torturare per giorni e giorni i loro prigionieri senza farli morire troppo presto, perchè per la loro cultura la sofferenza del prigioniero trasmetteva più forza ai guerrieri
E allora? e allora è inutile continuare a parlare di chi è più cattivo o di chi è superiore o inferiore, abbiamo tutti i nostri scheletri negli armadi


E se la storia serve ad imparare dai nostri errori, perchè continuare su strade che portano solo violenza ed ingiustizia?
A parte questo, mi pare che il processo di crescita verso la democrazia dei paesi arabi sia piuttosto ostacolato e rifiutato. Piu che uno scambio,ha l'aria di un'imposizione forzata

credo che questo appunto non sia rivolto a me, non sono mai stata favorevole ad imporre coercitivamente il mio stile di vita a qualcun altro

io non credo che, tirando le opportune somme , "occidente" sia più avanzato di "islam" se non in termini tecnologici

sono d'accordo, aggiungerei solo il termine 'giuridico', infatti per quel che ne so, non esiste in quei paesi alcuna tutela giuridica delle classi sociali più deboli (lavoratori, donne, bambini, anziani) nè alcuna forma di partecipazione all'amministrazione della cosa pubblica: per me il punto cruciale sta proprio qui, è questo il vero confine che ci divide; le conquiste, sia pur limitate, che abbiamo fatto in occidente, dopo secoli di lotte e sacrifici, per me sono di vitale importanza e non voglio rinunciarvi, in quei paesi invece sono considerati inconcepibili perchè in contrasto con la loro religione, è su questo che dovremmo riflettere.
A proposito di dialogo, il significato della parola indica che i dialoganti devono essere due, ma io non vedo, oggi, una gran disponibilità nè dall'una nè dall'altra parte: l'occidente sa solo aggredire o colpevolizzarsi, gli altri accusano a gran voce e non riescono a trovare strade alternative al terrorismo
 

milla04

Maestro Giardinauta
Grazie Elebar. Sono sinceramente felice che tu abbia compreso! Peraltro, a volte, il furore letterario mi pervade e quando scrivo tendo ad assumere un tono arrogante che -comunque- vorrei precisare è solo il mio modo di scrivere. Che nessuno se ne abbia a male, vi prego.

Questo te lo appoggio, hai strararagione:

"Se cominci a parlare di Moro e robe varie , oltre che ad essere fuori tema, la butti su quel "politico" vietato dal Regolamento".

...ma Via Fani per me è un vecchissimo fatto personale (e per niente politico, comunque), quindi scusami una volta di più se l'ho buttata in mezzo...

Invece non condivido

Il "raccapriccio" e lo sdegno per ogni esecuzione, secondo me, non può essere lo stesso, pur essendo comunque soppressione di una vita umana, se la pena di morte è comminata nei "civilissimi" Stati Uniti piuttosto che in uno stato musulmano, dove, ti ricordo, ancora oggi SI LAPIDANO LE "colpevoli" di ADULTERIO!!!

(Ma per consolarti, e per dimostrarti che nell'Islam vigono le pari opportunità, ti assicuro che agli stupratori, negli stessi Paesi, tagliano il "virgulto". )

Comunque non capisco perchè lo sdegno non può esser lo stesso. Anzi per me è maggiore per quanto riguarda gli USA, che dovrebbero essere più "progrediti" dei famigerati integralisti (ti ricordo che lapidazioni di adultere e impiccagioni di gay avvengono in Iran e anche in A. Saudita che -vedi un po'-è filoamericana....) e che invece ancora persistono nell'applicare questa condanna che (prove alla mano) ha mandato a morte talvolta solo per cavilli burocratici una cifra di innocenti colpevoli di "negritudine" o "Ispanicità", o "impossibilità di pagarsi un buon avvocato". Quindi sassate o gas o sedia elettrica, per me fa lo stesso, di fronte all'ingiustizia.

Ti senti offesa come donna se un'adultera viene lapidata?
Pensi che sia una cosa da medioevo?
Ma lo sai che è vero, 'sti islamici, sono davvero micidiali, retrogradi e misogini che -pensa- sono quasi come i cattolicissimi italiani che, sino al 1990 circa consideravano lo stupro un reato contro la morale e non punivano "il delitto d'onore" (c'entra anche qui l'adulterio, credo....) con la giusta severità.... Hai ragione, però, il delitto d'onore di solito si risolveva non con islamiche sassate ma con cristianissime coltellate o "luparate". Il piombo e il ferro sono in effetti molto più civili dei "serci"!

Ironia a parte, in discussioni delicate come questa, io credo che non si debbano perdere di vista quei valori che ci guidano nella nostra vita che -a quanto mi hanno detto un sacco di vecchietti- è davvero molto breve e rischia di lasciarci molti rimpianti. Come quello di "essersi tenuti in tasca la pietà" come ci suggeriva Faber (Cfr. il testo della canzone col quale ho aperto la discussione).
Conosco cattolici praticanti e convinti che appoggiano con convinzione la pena di morte, e mi chiedo come possano conciliare i dettami della loro fede (che se ben ricordo predica amore, perdono ecc.ecc.) con l'idea che l'autorità dello Stato possa decidere della vita di un uomo. Vabbè, Tanto poi si confessano...
Io, ahimè privo del dono della fede, e pieno di dubbi e paure e ripensamenti, cerco solo di vivere la mia vita cercando di essere un uomo buono, cercando di comprendere chi -al contrario di me- cova rancori, odi, paure ancora più grandi delle mie. Non si sa quando la morte ci verrà a prendere e non si sa se ce ne renderemo conto, se dopo avremo un'altra vita, o un'altra occasione, o di nuovo l'oblio dal quale siamo venuti...
Io, nel dubbio, cerco solo di essere giusto e pietoso con gli altri, coltivando i bonsai e le mie piantine che - per fortuna- mi ricordano con allegria la vita e il suo senso con ogni loro foglia verde.

Un saluto a tutti

Er Sor Marchese (zompa chi campa, allegramente)

Grande, semplicemente grande.:hehe:
 

elleboro

Florello
da Vale:
"sono d'accordo, aggiungerei solo il termine 'giuridico', infatti per quel che ne so, non esiste in quei paesi alcuna tutela giuridica delle classi sociali più deboli (lavoratori, donne, bambini, anziani) nè alcuna forma di partecipazione all'amministrazione della cosa pubblica: " : per me il punto cruciale sta proprio qui, è questo il vero confine che ci divide;"



vorrei solo esprimere un dubbio: siete così sicuri che la cosa più alta cui possiamo aspirare sia proprio la democrazia, intesa come governo del popolo, per di più attraverso i partiti?
Alcune cose, libertà di parola e tutela delle classi più deboli innanzittutto, sono assolutamente irrinunciabili. Di altre non sono affatto convinta ma, in verità, non saprei cosa e come sostituire.
Innanzittutto del termine democrazia trovo ci sia una inflazione esagerata
Questa è una banalità, ma non è una banalità l'appiattimento verso il basso, l'ideologia considerata negativamente, lo strapotere del danaro (che, stranamente, mi sembra seguire passo passo l'ampliarsi della democrazia) la vittoria della quantità sulla qualità e via di questo passo.
Il grave è che pare siano tutti soddisfatti dell'attuale sistema di governo
che presenta alcuni aspetti positivi e che, con l'alternanza, riesce a tenere in equilibrio uno "squilibrio" quinquennale.
Mi piacerebbe assai che i politologi si cimentassero alla ricerca di altre forme che, salvando le conquiste essenziali, trovassero la maniera di evitare che - regolarmente - uno faccia e l'altro disfaccia, che ci siano in parlamento persone condannate per qualsivoglia reato, ma anche e soprattutto che, per vincere alle elezioni occorra guadagnarsi il consenso con la demagogia.
Ma non saprei come. Quindi... ho solo espresso un desiderio...
.
 
Ultima modifica:

milla04

Maestro Giardinauta
L' America ha spinto affinchè Saddam fosse giustiziato molto velocemente e senza nemmeno aspettare gli altri processi per motivazioni molto ovvie .

Il post non ha considerazioni personali, ciò che penso della pena capitale è stato espresso in modo efficacissimo dal Marchese, ma intende chiarire qualche dubbio che ho rilevato in alcuni post...
La giustizia di quel paese è amministrata in modo diverso dal nostro, una condanna era più che sufficiente per giungere alla pena di morte, non esistono corti d'appello nè ricorsi in Cassazione, l'unica speranza per Saddam era la Grazia, ma non l'ha avuta. Essendo prevista, secondo leggi che lui stesso ha varato, la pena di morte (nelle modalità da lui previste negli anni precedenti) per i reati a lui contestati, uno o cento processi non avrebbe fatto differenza (si muore una volta sola).


Sul ruolo degli americani in questa storia dico che hanno dimostrato la solita ambiguità, ipocrisia e opportunismo. Non credo che l'America sia un esempio di civiltà, a suo tempo ha finanziato Saddam, gli ha dato potere perchè collaborasse a tenere d'occhio e dare una mano nell'annoso "problema Iran", ha chiuso tutti e due gli occhi di fronte a genocidi, a torture, a tutti gli appelli delle organizzazioni mondiali che tutelano i diritti umani e civili, poi quando Saddam è diventato un pò meno "fedele", Bush s'è inventato prove di armi chimiche (ci si è dimenticati questo piccolo dettaglio?) e il giocattolo si è rotto definitivamente. Sul piano della politica interna ed estera e sul piano morale, per favore, non presentate gli Stati Uniti come esempio da seguire...

Suggerisco un libro, se mi permettete, è molto documentato e interessante: è "Voci dall'inferno", di Samantha Power, che è direttore esecutivo del Carr Center for Human Rights Policy ad Harvard, saggista e attivista per i diritti umani e, grazie a questo saggio, ha vinto il National Book Critics Circe e il premio Pulitzer. Ne ho letti altri, ma questo è particolarmente completo e ricco di documenti interessanti.
 

xst84

Giardinauta Senior
Quelli che danno le notizie ( compresa questa ) condannerebbero a morte chiunque, pur di continuare a trasmettere la verità, quella ufficiale:burningma
 

Vale.scaly

Giardinauta Senior
forse i dimentichi i contatti commerciali (i romani acquistavano sete e spezie dall'Oriente, importando contemporaneamente, e senza usare il gladio, riti religiosi e filosofie a noi estanee) e i contatti culturali fra studiosi di paesi lontani non si sono mai interrotti, nemmeno nei secoli più bui. Gli arabi sono stati scacciati da Spagna e Sicilia dopo che loro stessi avevano conquistato con le armi quelle terre; gli indigeni del sud e nord america si scannavano tranquillamente tra di loro (intere tribù sono state fisicamente annientate) ben prima che arrivasse l'uomo bianco e gli apache erano famosissimi e temutissimi per le loro raffinate torture: erano in grado di torturare per giorni e giorni i loro prigionieri senza farli morire troppo presto, perchè per la loro cultura la sofferenza del prigioniero trasmetteva più forza ai guerrieri
E allora? e allora è inutile continuare a parlare di chi è più cattivo o di chi è superiore o inferiore, abbiamo tutti i nostri scheletri negli armadi

Ma io non ho parlato di chi è buono o chi è cattivo, semplicemente ho detto che i contatti culturali che portano ad un arricchimento spesso e volentieri sono tutt'altro che amichevoli. Contatti commerciali, certo, sempre a scopo di arricchirsi, di diventare potenti, di espandersi e dominare( e come se non con le armi?), poi non parliamo dei contatti culturali, che hanno coinvolto una ben ristretta cerchia di persone e anche in questo caso non è sempre stato frutto di un amore per la cultura ma, come scrisse Pietro il Venerabile, abate di Cluny, perchè era "piu utile combattere i musulmani sul terreno intellettuale prima che su quello militare", parlando ancora della Spagna nei secoli della dominazione islamica. Conoscere gli scritti, il pensiero e la scienza di altre popolazioni è molte volte il risultato di un appropriazione finalizzata a garantire piu possibilità sul campo di battaglia.
Riguardo agli indigeni americani, il fatto che combattessero tra loro è solo un esempio in piu a riprova del fatto che i contatti culturali portano arricchimento spesso solamente attraverso il sangue (c'era chi mangiava i nemici sconfitti per acquisirne la forza e le conoscenze...)

sono d'accordo, aggiungerei solo il termine 'giuridico', infatti per quel che ne so, non esiste in quei paesi alcuna tutela giuridica delle classi sociali più deboli (lavoratori, donne, bambini, anziani) nè alcuna forma di partecipazione all'amministrazione della cosa pubblica
Ho letto un libro molto interessante,di cui ora non ricordo il titolo, che conteneva un saggio in cui si proponevano i risultati di ricerche effettuate nella periferia del Cairo riguardo appunto a queste cose...dove non esiste tutela da parte dello stato sono le donne ad occuparsi della gestione di fondi di sostegno per le famiglie piu deboli e bisognose d'aiuto, ed hanno costituito una rete di contatti, conoscenze e prestiti piuttosto efficace. Purtroppo non è così ovunque ma poco alla volta si impara a coprire le carenze statali e magari un giorno si arriverà a quella che è una vera e propria tutela giuridica.

A proposito di dialogo, il significato della parola indica che i dialoganti devono essere due, ma io non vedo, oggi, una gran disponibilità nè dall'una nè dall'altra parte: l'occidente sa solo aggredire o colpevolizzarsi, gli altri accusano a gran voce e non riescono a trovare strade alternative al terrorismo
Su questo purtroppo sono d'accordo con te...
 

lidia1809

Guru Giardinauta
Non ho avuto ancora il tempo di leggere tutti i post, volevo però dire ugualmente la mia.

Non ho visto il video dell'impiccaggione per scelta, è pur sempre un uomo che muore! Sono contro la pena di morte...........non è civiltà e l'america che si professa il centro di tutto, l'esempio da prendere, la civiltà, il bene ecc... ecc....beh è la prima ad applicare la pena di morte, e questa cosa spiega taaaaaaaaaaaaaaaaante cose!
 
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