Quelli che...a proposito di cocomero...
Una volta,avevo diciannove -vent' anni,ero andata con una comitiva che frequentavo allora ad una cena in estate a casa di altri amci.Era una sera caldissima.Per cena c'erano cose buone e anche piccanti,del che...acqua.Poi,che si serve come frutta in estate nelle serate calde?Facilissimo,il cocomero.Io ADORO il cocomero,sono capce di mangiarmene mezzo da sola (ovviamente non di quelli americani verdi chiaro belli grandi se no ..sciopo)e ovviamente mangio tanto cocomero.Da bere,poi, servono fra l'altro il Pernod con l'acqua,che ho assaggiato,trovato molto buono e dissetante, riassaggiato per verificare la prima impressione.
Insomma,vabbè,tutto bene, serata divertente,ma incomincia ovviamente il plin plin,perchè nell'organismo è previsto che cio' che entra deve in qualche modo uscire.Quindi,numerose soste di pit stop,per così dire.Arriva il momento dei saluti,l'ora è tarda e giuge il momentodi rientrare ai propri alloggi.E prima di uscire...ovviamente..ennesima sosta tecnica.
Salgo nella macchina di un mio moroso o presunto tale di quel tempo con altre tre amiche,tutte appiedate, che tocca riaccompagnare e tutte abitavano LONTANISSIMO da casa mia.
Va beh,portiamo la prima...tutto bene.Mentre viaggiamo per depositare la seconda..acc.,ricomincia la "necessità fisica",ma visto che è tardi,i bar sono chiusi e poi MAI E POI MAI avrei detto di avere certe urgenze... idriche,me la tengo,e arriviamo a destinazione.Saluti baci e abbracci...avrei voluto dire "dai, tagliamo corto",per le ovvie ragioni,ma non si poteva,sto buona,tengo duro e finalmente partiamo per depositare la terza amica che abitava ancora più lontano.Nel "dabbasso"la situazione si fa critica,ma stoicamente sopporto,fino a che passiamo per una strada piena di buche e sampietrini (sampietrino=piccoli mattoncini quadrati di basalto,omologhi del pavè milanese, che rivestono alcune strade di Roma,specie del centro storico.Micidiali per i tacchi a spillo i quali si infilano tra mattoncino e mattoncino,inchiodandoti lì,a meno che non rovini le scarpe tirando con energia per estrarle e spellare il tacco),caratteristici perchè rendono la superficie delle strade irregolare.Quella sera mi sembrava PARTICOLARMENTE irregolare.Non potete capì..stimolo imperante, quasi una situazione da limbo,restavo a morì dal dolore per lo sforzo di resistere,cominciavo ad avere allucinazioni a sfondo mistico.
Alla fine arriviamo sotto casa di quest'amica che abitava in una zona a ridosso di una parte del lungo Tevere rimasta un po' allo stato brado.L'amica scende...e scendo anch'io, sotto gli occhi estrefatti dei due,vedo un cespuglione bello fitto nei paraggi,m'intrufolo e ....finalmente libera!Mi guardano un po' così e io "Raga',meglio la mala creanza che li dolori de panza!"
Si ,lo so ,non si fa,e non lo faccio mai,ma quella volta erauna situazione disperata