Eugenio voglio raccontarti una cosa: mi sono fidanzata a 19 anni, e i miei suoceri hanno voluto subito conoscermi: il mio fidanzato è figlio unico, e volevano rassicurarsi su chi stesse frequentando. E' andato sempre tutto bene, mi hanno sempre adorato, finché (anche prematuramente), dopo solo qualche mese di fidanzamento, la suocera ha cominciato a sondare il terreno su dove saremmo andati a vivere una volta sposati. Io le dicevo che era troppo presto per pensare a queste cose, ma lei ha cominciato ad essere sempre più insistente, voleva che andassimo a vivere nell'appartamento sotto casa sua, dicendo che quando sarebbero diventati vecchi noi li avremmo dovuti guardare, e che se avessimo deciso di andare a vivere da un'altra parte lei non ci avrebbe dato nessun tipo di aiuto economico (ma chi te l'ha chiesti???) perché li avrebbe dovuti mettere via per pagarci una badante quando ne avesse avuto bisogno. Un pomeriggio la situazione è degenerata: lei insisteva nel dirci che saremmo dovuti andare a vivere là, io che avremmo deciso al momento opportuno io e il mio ragazzo, senza interventi esterni, sono volate parole di troppo (io ero troppo immatura e suscettibile, lei era depressa e ansiosa) e il risultato è stato che non ci siamo più parlate per 3 anni, con il mio ragazzo che si è trovato in mezzo a una situazione scomodissima, e se non ci siamo lasciati è stato solamente grazie al profondo amore che ci legava. Piano piano, grazie a una sottile opera diplomatica portata avanti dal mio ragazzo, ma soprattutto da me (ci tenevo a mettere a posto le cose, perché sapevo che in quella situazione ci stava male soprattutto la persona a cui tenevo di più), siamo riusciti ad allentare le tensioni, e a ristabilire un rapporto che è diventato migliore di prima. Al momento di andare a convivere, io e il mio ragazzo, SOLO NOI, abbiamo valutato le diverse opzioni, e alla fine abbiamo optato per l'appartamento sotto a quello dei miei suoceri, per tutta una serie di motivi. NAturalmente i miei suoceri ne sono stati felicissimi, io non mi sono pentita della scelta fatta, certo è difficile, ci sono giorni in cui mi chiedo chi me l'abbia fatto fare
ma tutto sommato mi posso ritenere una ragazza (e una nuora) fortunata. Ti ho detto tutte queste cose per farti capire che le situazioni spesso sono più complesse di quello che possiamo vedere dal nostro punto di vista; tu sei molto giovane, e alla tua età (sebbene sei un ragazzo adorabile, educato e molto sensibile) alcune cose vengono vissute più con la pancia che con la testa. Anch'io ho vissuto quella situazione di pancia, e non avevo capito lo stato emotivo che stava attraversando mia suocera, pensavo solamente con le mie idee e vedevo le cose solo dal mio punto di vista, credendo che fosse il migliore, senza minimamente tenere in considerazione il suo. Dopo anni da quel fatto, ti posso dire che ha sbagliato lei a comportarsi in quel modo (ma lei lì per lì non se ne rendeva conto perché era depressa), e ho sbagliato io nel non saper dosare le parole, l'aggressività, ecc. In poche parole, non siamo state empatiche l'una con l'altra, non vedevamo più in là del nostro naso, né io e né lei. Ma questa è una cosa che s'impara con l'esperienza, con la maturazione personale, e anche adesso che ho 29 anni ho ancora molto da imparare sul rapporto con gli altri, perché d'imparare non si finisce mai, in questo come in tutti gli altri campi. Cerca di essere paziente, comprensivo, empatico... cerca di analizzare la situazione dal di fuori, e soprattutto dai tempo al tempo, vedrai che piano piano e con la conoscenza reciproca e con la crescita (sia tua che della tua ragazza e dei tuoi suoceri) le cose verranno con sé, basta volerlo. In definitiva, appoggio il punto di vista di Elebar e di Elena: cerca di non dare troppo peso alle cose, e cerca di metterti nei loro panni. Questo non significa essere perdenti, ma guadagnare il loro rispetto e la loro fiducia, e porre le basi per un rapporto stabile e sereno con la tua ragazza.