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L'antipatia NON esiste.

rootfellas

Florello
....................non sono certo le idee diverse a suscitare antipatia..bensì il modo di porsi.

Possono condividere delle idee con qualcuno che mi è antipatico ed avere simpatia per chi la pensa in modo opposto al mio....!

A me succede molto spesso.
Anche qui.

Anche le idee possono risultare antipatiche e far risultare antipatici, ad esempio non ho mai conosciuto un nazi simpatico, colpa sicuramente delle idee.
 

belvedere

Giardinauta Senior
raga a volte mi stupisco di come possano esserci malumori così evidenti e persino "veleni" tra persone del forum.
io penso di restarci perchè è una fonte di scambio, anche superficiale o anche non troppo, ma se dovesse essere un motivo di scontro accidioso penso che ne farei a meno volentieri.
se si ha proprio voglia di controbattere a tutto e malamente lo si può fare fuori di qui.
cercare altri per creare situazioni moleste non lo capisco proprio.
io sono qui per INCONTRARE altri e non per SCONTRARMI con loro. anche quando dissento credo (e spero!) di farlo con massima chiarezza e civiltà.
se esistono antipatie viscerali o annosi malumori tra utenti io penso che a quelli che "non ci piacciono" possiamo evitare di rispondere, semplicemente.
eppoi... minchia... è venerdi, c'è uno splendido w.e. di fronte, possibile che abbiate tutta sta voglia di essere velenosi e MALMUSTOSI?
 
E

elicriso

Guest
Antipatia assunta come valore e metro di giudizio dei rapporti: non come limite dell'essere umano!
Personalmente, quando reputo qualcuno antipatico, scatta il senso di colpa e cerco il confronto per riuscire a superare quello che ritengo un mio limite.
Infatti poi scopro che la verità sta nel mezzo : un giudizio affrettato, l'insicurezza, .....

Per quanto ci pensi ritengo che definire un altro antipatico pone chi ha espresso il giudizio in difetto : quello di assurgersi ad essere superiore
Difetto ancora più deprecabile quando si basa sulla conoscenza solo approssimativa dell'interlocutore, come in un forum.

Su queste premesse ho basato il rapporto amichevole con persone speciali come Pin ed Olmo e Finnigan... avessi dovuto aspettare la simpatia, campa cavallo!
Il che non mi impedisce di dissentire anche rudemente su alcune delle loro considerazioni...
 
dici che non ti ho detto in facca cosa penso di te, e per questo sono sfuggente, diplomatica ecc ecc....MA come mai, Finni di tre messaggi che ti ho scritto, in privato, ne hai letto solo uno? lì di dicevo quello che pensavo della tua aggressività, così come ho detto le stesse cose ad altri....In pubblica io ho un altro stile: ti sono andata contro insieme ad altri quando non condividevo qualcosa di te, ma non ti ho mai detto quello che ti ho detto in mp....Adesso non puoi venirtene fuori dicendo quello che dici: mettiti d'accordo su quello che vuoi..

i tre messaggi privati li ho letti tutti, ho solo inviato conferma di lettura all'ultimo. Perchè? Perchè pensavo di evitarti un ingolfamento della cartella messaggi privati (ma ancora adesso mi chiedo se le conferme di lettura finiscano lì, ma tant'è credevo fosse un gesto scontato).
La mia "aggressività" come la chiami tu,è una semplice fisiologica reazione: quando si scatena il branco è il caso di bastonarlo a casaccio. La logica dei gruppetti e degli schieramenti è sempre la stessa, si trova un potenziale malcapitato, lo si isola o si prova ad isolarlo (magari cercando di spuxxxanarlo interpretando liberamente ciò che scrive) e lasciarlo poi in balia della situazione che si è creata. A me negli anni in questo forum è accaduto spesso, il fatto che io sia ancora qui ed altri no dmostra qualcosa. Nella vita pure, solo che la faccenda è più seria, e la mia "aggressività" è necessaria a mantenere le distanze dalle varie sanguisughe che vengono naturalmente attratte dalla disponibilità e bontà d'animo delle persone come me: mi sto ancora medicando le ferite di passati misunderstandings.
Riguardo la simpatia o l'antipatia forumistiche, da come una persona scrive e si esprime, si evince molto di lei e non credo si possa leggere in modo "neutro" una vagonata di minchiate magari (come accadeva una volta, per fortuna oggi meno) infarcite di xenofobia, ignoranza e posizioni mutuate dai quotidianacci filopolitici. E' normale che si provi antipatia e addirittura disprezzo. Così come l'inverso: io adoro le perone ironiche e taglienti (solo gli stupidi che non comprendono l'ironia possono fraintenderle) che nascondono nemmeno poi tanto, sensibilità e reale attenzione verso il problemi o le discussioni che spesso viaggiano su livelli abbastanza leggerini.
Diciamo che in un ambiente aperto a chiunque e con molti pochi vincoli come la sezione OT, si crea una fauna variegatissima e non si può pretendere che siano tutti omologati ad uno standard preimpostato. E va da sè che i concetti di "educazione" e "rispetto" non seguono standard preimpostati, a meno che non si pretendano "toni pacati" in cui poderosi vaffa, giudizi, malcelati disprezzi, considerazioni basate sul nulla o su preconcetti sfrecciano tra le righe dei messaggetti scritti con forbita educazione e termini "soft" politically correct.
Lo trovo ipocrita e non educato. Dietro l'educazione di facciata si celano mostri di ignoranza e cattiveria, dietro la "maleducazione" di facciata troppo spesso si incontrano persone vere, o quantomeno che non sono diverse da come si pongono. Almeno dubbi non se ne hanno! O non se ne dovrebbero avere ma tant'è.
Sul "come si esprimono le proprie posizioni" calo un pietoso velo, perchè è l'alibi migliore per glissare discussioni e argomenti adducendo la scusa del "mi infastidisce come scrivi" quando in realtà è il "cosa" si scrive che dà molto fastidio. Il fatto che il mio modo di scrivere (da certuni definito a torto Luttaziano) mi renda odioso ad alcuni mi è del tutto indifferente se non addirittura gratificante sapendo che i soggetti in questione "rosicano" come marmotte in primavera. Molto spesso ho ragione, ma solo perchè scrivo di cose che conosco... esemplare il 3D su carceri & detenzione dove un esercito di menti brillanti come il nerofumo congettura, pensa e delibera senza aver mai visto una galera nemmeno dall'esterno esternando giudizi e considerazioni da far rabbrividire Adolf Hitler... ma addolciti da richiami biblici ed evangelici, etici, morali che mettono al riparo da qualsiasi possibile obiezione.
In ultimo l'abuso del concetto di "libertà" e la pretesa di un contraddittorio SU TUTTO, sopratutto su argomenti che si ignorano completamente,rende il clima spesso molto teso e si creano polemiche assolutamente inutili. Il clamoroso "dovete accettare qualunque cosa io scriva", che lessi in un 3D è l'esempio principe di cotanta ottusità e arroganza, così come i toni strani e poco gradevoli della discussione sui vegani...

Comunque, nel forum ci sono persone che mi stanno simpatiche " a pelle", alcune con le quali ero in attrito e che invece ho scoperto essere eccezionali (scusa Scar se ti chiamo in causa direttamente), ce ne sta una che mi piace da morire e che vorrei conoscere di persona perchè mi emoziona solo per come scrive, alcune indifferenti, altre sono amicizie che considero ormai consolidate. Olmo per dire mi ha colpito da subito, ma poi ho perso il filo e non l'ho capita più. Peccato perchè è una delle penne più attive e interessanti e una testa niente male, deve forse solo imparare che nei forum le vie di mezzo sono solo più lunghe e complicate, e che il rasoio di Occam vale più qua che in qualsiasi altro contesto: a volte un sigaro è soltanto un sigaro.

Ciau vado a fingere di lavorare.
 

elena_11293

Master Florello
Antipatia assunta come valore e metro di giudizio dei rapporti: non come limite dell'essere umano!
Personalmente, quando reputo qualcuno antipatico, scatta il senso di colpa e cerco il confronto per riuscire a superare quello che ritengo un mio limite.
Infatti poi scopro che la verità sta nel mezzo : un giudizio affrettato, l'insicurezza, .....

Per quanto ci pensi ritengo che definire un altro antipatico pone chi ha espresso il giudizio in difetto : quello di assurgersi ad essere superiore
Difetto ancora più deprecabile quando si basa sulla conoscenza solo approssimativa dell'interlocutore, come in un forum.

Su queste premesse ho basato il rapporto amichevole con persone speciali come Pin ed Olmo e Finnigan... avessi dovuto aspettare la simpatia, campa cavallo!
Il che non mi impedisce di dissentire anche rudemente su alcune delle loro considerazioni...


ti quoto, elicriso, perché la penso sostanzialmente come te e non avrei saputo dirlo meglio (tant'è che me ne stavo zitta). ci aggiungo una delle mie credenze (che non vivo come limitante, anzi - rif. a thread precedente) che mi fa guardare a ogni cosa che noto all'esterno come presente pure in me, partendo dall'idea che tutto è "uno". per cui proprio il mettere qualcuno sopra o sotto non ci sta.
....ammetto che non me lo ricordo sempre.

buona giornata a tutti! :)
 

pa0la

Florello
vorrei dire una cosa a Elicriso e Elena, senza stare a quotare che non saprei ben scegliere che frase.
potrei anche essere daccordo sul fatto che l'antipatia, che sia de visu o per iscritto, sia un limite di chi la prova
ammetterlo però finisce per essere (secondo me) un merito
nel senso che ammettere e palesare sentimenti molto umani la vedo più come onestà mentale che come superficialità

@ elicriso
Per quanto ci pensi ritengo che definire un altro antipatico pone chi ha espresso il giudizio in difetto : quello di assurgersi ad essere superiore

non mi sento affatto superiore a chi mi è antipatico, mi sento solo troppo diversa per......
trovo più supponente il giudizio personale pesante, pubblico o privato che sia, che troppo spesso sul forum come altrove passa per "opinione personale"
se in onestà reputo una persona antipatica non ne sminuisco il valore oggettivo, prendo atto di un mio sentire
 
Ultima modifica:

daria

Master Florello
vorrei dire una cosa a Elicriso e Elena, senza stare a quotare che non saprei ben scegliere che frase.
potrei anche essere daccordo sul fatto che l'antipatia, che sia de visu o per iscritto, sia un limite di chi la prova
ammetterlo però finisce per essere (secondo me) un merito
nel senso che ammettere e palesare sentimenti molto umani la vedo più come onestà mentale che come superficialità

Sono d'accordo...inoltre aggiungerei che trattantosi -l'antipatia-per lo piu' di un sentimento reciproco, pareggia i conti. Io continuo a pensare che qualche sforzo e' lecito per cercare il confronto, troppi sono disumani :D per chi scrive e per chi legge :rolleyes:
 

elena_11293

Master Florello
vorrei dire una cosa a Elicriso e Elena, senza stare a quotare che non saprei ben scegliere che frase.
potrei anche essere daccordo sul fatto che l'antipatia, che sia de visu o per iscritto, sia un limite di chi la prova
ammetterlo però finisce per essere (secondo me) un merito
nel senso che ammettere e palesare sentimenti molto umani la vedo più come onestà mentale che come superficialità


son d'accordo, pa0la, in realtà. infatti per quel che mi riguarda quando mi trovo a pensare che qualcuno mi è antipatico mi trovo brava se arrivo poi a dirmi che sto giudicando, che potrei star sbagliando in quel che penso, che è meglio se mi guardo dentro per vedere cosa ha schiacciato quel bottone in me. perché.....non è mica facile!
elicriso parlava di essere 'in difetto' perché cmq pensava alla parte di giudizio che c'è dietro, ma il prenderne coscienza poi (come dici tu: "ammetterlo") lo trovo anch'io positivo :)

e, sì, decisamente trovo umanissimo che chiunque possa provare antipatie e altrettanto decisamente onesto non nasconderlo. sul palesarlo (che io leggo: renderlo molto evidente, più del solo dirlo o del non nasconderlo) invece ho dei dubbi sinceramente, perché trovo che non occorra investire gli altri con il proprio carico emozionale, meglio sarebbe imparare a gestirsi le emozioni in proprio. quella infatti in genere (e vale pure per me, lo so) è roba che ci pesa dentro da qualche parte e non sappiamo come processarla, per cui la buttiam fuori. dove arriva arriva. ci sono molti modi per 'mettere qualcuno al suo posto', quando serve ad es., senza per questo massacrarlo o investirlo di ciò che ci gira dentro.
ma, come dicevo, non ne sto parlando da una che lo sa fare alla perfezione, è solo quel che trovo importante per me e che perciò pratico come e più che posso.
 
E

elicriso

Guest
vorrei dire una cosa a Elicriso e Elena, senza stare a quotare che non saprei ben scegliere che frase.
potrei anche essere daccordo sul fatto che l'antipatia, che sia de visu o per iscritto, sia un limite di chi la prova
ammetterlo però finisce per essere (secondo me) un merito
nel senso che ammettere e palesare sentimenti molto umani la vedo più come onestà mentale che come superficialità

@ elicriso
Per quanto ci pensi ritengo che definire un altro antipatico pone chi ha espresso il giudizio in difetto : quello di assurgersi ad essere superiore

non mi sento affatto superiore a chi mi è antipatico, mi sento solo troppo diversa per......
trovo più supponente il giudizio personale pesante, pubblico o privato che sia, che troppo spesso sul forum come altrove passa per "opinione personale"
se in onestà reputo una persona antipatica non ne sminuisco il valore oggettivo, prendo atto di un mio sentire

Non capisco la tua risposta là dove passi dal piano generale a quello personale...ci penso poi replico

Per il resto non sono certo originale a postare l' idea che l'antipatia sia un limite alla convivenza:
merito a chi la riconosce e tenta di superarla non a chi la riconduce a comportamento accettabile.

Inoltre penso che più elevato è il grado di cultura o di inserimento nella società più è importante svincolarsi dalle reti dei giudizi affrettati ...per se stessi prima che per responsabilità verso la comunità....vorrei trovare le parole per meglio spiegare.

..
 
eli ma perchè si dovrebbe reprimere, o accettare, o tentare di arginare un sentimento che ti ha già aiutato a fare una selezione? L'antipatia è naturale, dove sta scritto che necessariamente si deve tollerare qualcosa che non ti si attaglia? Non parlo di "giudizi affrettati" ma di stare letteralmente on the balls: succede.
 

Commelina

Master Florello
Per il resto non sono certo originale a postare l' idea che l'antipatia sia un limite alla convivenza:
merito a chi la riconosce e tenta di superarla non a chi la riconduce a comportamento accettabile.

Inoltre penso che più elevato è il grado di cultura o di inserimento nella società più è importante svincolarsi dalle reti dei giudizi affrettati ...per se stessi prima che per responsabilità verso la comunità....vorrei trovare le parole per meglio spiegare.

..

per la miavita è giusto fare delle scelte, Mica mi possono piacere tutti,come non piaccio a tutti (ma anche senza esserne orgogliosa alla maniera di finn)

eli ma perchè si dovrebbe reprimere, o accettare, o tentare di arginare un sentimento che ti ha già aiutato a fare una selezione? L'antipatia è naturale, dove sta scritto che necessariamente si deve tollerare qualcosa che non ti si attaglia? Non parlo di "giudizi affrettati" ma di stare letteralmente on the balls: succede.

sono d'accordo.Ripeto,per me è molto importante fare delle scelte ed evitare (direi anche eliminare dalla mia vita) quelli che considero dei rompiballe. Ne siamo circondati tutti, se accettassi tutti quelli che mi stanno sul collo non vivrei più
 
E

elicriso

Guest
@Finn

In genere credo che lasciarsi influenzare dalle emozioni o dall'istinto sia sbagliato ...

Come ho scritto già...se riconosco antipatico il mio interlocutore ed agisco libera da scrupoli ...prima o poi sarò tentata di ritenerlo un minus habens e commetterò un torto a suo danno.

Sminuendo me stessa ed arrecando danno alla società intera incentivando un comportamento viziato da difetto etico ....
Se penso che gli squatter o gli stranieri sono antipatici e/o cattivi (per utilizzare un'etichetta come un'altra) avrò meno remore a prenderli a calci virtuali o meno .....

Come fate e non condividere un principio così evidente tant'è che lo rilevo pure io?
 

pa0la

Florello
Come fate e non condividere un principio così evidente tant'è che lo rilevo pure io?

io perchè stavo da tutt'altra parte
una cosa è lasciare che il nostro agire sia influenzato da una antipatia personale
una cosa è non accettare serenamente che qualcuno ci sia cordialmente, o anche nettamente antipatico ed evitarlo.......se evito qualcuno non lo danneggio, mi limito ad evitarlo
 

elena_11293

Master Florello
per la miavita è giusto fare delle scelte, Mica mi possono piacere tutti,come non piaccio a tutti (ma anche senza esserne orgogliosa alla maniera di finn)

sono d'accordo.Ripeto,per me è molto importante fare delle scelte ed evitare (direi anche eliminare dalla mia vita) quelli che considero dei rompiballe. Ne siamo circondati tutti, se accettassi tutti quelli che mi stanno sul collo non vivrei più


e quoto pure finnigan's che già quotasti tu:

sì, d'accordissimo anch'io sullo scegliere con chi accompagnarsi e usare ciò che si sente per farlo. infatti non è che quando dico che mi guardo il più possibile dai giudizi intendo anche il prendermi in casa chiunque. nussignur!
sono interessata a capire il motivo per cui mi è scattata un'eventuale antipatia o altre forme di giudizio (anche il positivo, stessa cosa per me da questo punto di vista) e così al contempo valuto se può significare che è meglio se tengo le distanze, se devo ricredermi, se devo darmi e dare tempo, ecc ecc..
 
E

elicriso

Guest
io perchè stavo da tutt'altra parte
una cosa è lasciare che il nostro agire sia influenzato da una antipatia personale
una cosa è non accettare serenamente che qualcuno ci sia cordialmente, o anche nettamente antipatico ed evitarlo.......se evito qualcuno non lo danneggio, mi limito ad evitarlo
Ecco, seguendo questo filo logico io avrei perso scambi interessanti con diversi utenti di questo forum......sopra citati
 

elena_11293

Master Florello
....
Come fate e non condividere un principio così evidente tant'è che lo rilevo pure io?


mi permetto un'ipotesi perché è ciò che quanto avevi scritto prima di questa frase mi è saltato agli occhi:

perché esprimi la tua opinione in un modo che risulta generalizzato e nel leggerla vengono invece alla mente tutti i casi di persone che ci son state antipatiche e che sentiamo con tutti noi stessi che avremmo fatto bene a dar loro probabilmente perfino meno confidenza di quella che gli abbiamo poi data.

ci sono tante cose da tenere in conto, prima fra tutte la propria incolumità (a tutti i livelli), per cui farsi influenzare come dici tu, certo no. ma neppure scordarsi che esiste ancora brutalità e mancanza di coscienza in giro, per cui va ben ricordarsi 'che siam tutti uno', ma ciaociao se hai ancora voglia di farmi la pelle!
 
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