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La Saga delle Camelie

Stato
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bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Infatti volevo prendere quella,ma poi ho preso la cleopatra,non credo che me ne pentirò :love:

tanto per parlare di Sasanqua:

LA TECNICA COLTURALE

Paolo Gullino, Federica Larcher, Ludovica Seglie, Andrea Berruti e Valentina Scariot


Le esigenze colturali

La Camelia sasanqua è una pianta tipicamente acidofila calcifuga ma a differenza della Camelia Japonica tollera senza particolari problemi, terreni neutri e si presenta maggiormente resistente al calcare, sopportando anche acque di irrigazione più dure. In questi ultimi casi comunque è preferibile l’utilizzo di solfati o chelati di ferro, capaci di neutralizzare l'influenza negativa del calcare ed abbassare il ph del terreno. Un eccesso di carbonati causa infatti clorosi sulle piante (Conico, 1997). Le camelie invernali amano il terreno sempre fresco, non eccessivamente bagnato e hanno sviluppi vegetativi e radicali più lenti rispetto alla C. Japonica. Risulta quindi dì notevole importanza, soprattutto durante le prime fasi dello sviluppo in cui la pianta inizia l'accestimento, somministrare acqua ed elementi nutritivi in modo controllato e mirato, per non provocare il ristagno idrico. Nonostante la c. sasanqua si presenti più tollerante rispetto alla C. japonica, un eccesso di acqua, soprattutto se prolungato nel tempo, causa asfissia e favorisce lo sviluppo di marciumi radicali soprattutto da Phtophthora cinnamomi. Per queste problematiche, solitamente, si utilizzano nella composizione del substrato materiali capaci di incrementare il drenaggio come la perlite. Le foglie coriacee della C. sasanqua si presentano con dimensioni inferiori a quelle della C. japonica e, di conseguenza le piante hanno una minor evapotraspirazione fogliare e una maggior resistenza alla disidratazione. Questi caratteri rendono la C. sasanqua una specie più resistente anche alle elevate temperature estive. L'apparato radicale, soprattutto degli esemplari autoradicati, è abbastanza superficiale; risulta quindi importante l'impiego di materiali pacciamanti capaci di proteggerlo durante la stagione estiva dalle condizioni di siccità e, durante l'inverno, dalle gelate (Corneo, 1997). La temperatura ottimale per lo sviluppo vegetativo è compresa fra 18°C e 24°C. Le camelie, tuttavia, nelle zone di origine sono in grado di sopravvivere a temperature minime e massime comprese tra17°C e 30°C (Bertolini e Corneo 2001). Dall'analisi delle fonti bibliografiche emerge che la C. Sasanqua è una delle specie appartenenti al genere Camellia maggiormente resistente al freddo(Jiyin 2005) e come l'elevata plasticità ecologica ne permetta la coltivazione in Italia con esiti positivi dal nord al sud.
 

kiwoncello

Master Florello
Ho due obiezioni di fondo a quanto sopra:

1. contrariamente a quanto detto, le sasanqua e l'oleifera sono immuni al marciume radicale: ciò le rende eccellenti portainnesti per ospitare camelie delicate o poco rizogene;

2. la perlite è ottima ma senza esagerare in quanto imbevendosi d'acqua tende a lasciar inzuppato il terriccio a meno di non essere molto oculati nelle annaffiature: va bene soprattutto come copertura/protezione negli innesti (ben inzuppata di antifungino) oppure nella taleizzazione.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
quello che mi premeva sottolineare in particolare era la maggiore resistenza al freddo e al caldo delle sasanqua.
Quando iniziai con le camelie si diceva appunto tra i coltivatori che esse fossero più resistenti della japonica.
Però ho sempre sentito voci contrastanti su questo, infatti molti sostengono ad oggi che la sasanqua sia più delicata della japonica.
In seguito alla mia esperienza anche se non certo paragonabile a quella di altri "coltivatori" più esperti, a me risulta più resistente la sasanqua.
 

kiwoncello

Master Florello
Non so se "vigoroso" è sinonimo di "resistente" ma certamente le sasanqua vegetano più generosamente rispetto alle japonica ed altre. E' anche vero che sono meno soggette a certi parassiti: ad es. l'abominevole oziorrinco le disdegna, mai vista una foglia con i tipici morsi....
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
non mi riferisco alla vigorosità come evetnuale sinonimo di resistenza, il testo parla espressamente di resistenza della pianta agli estremi staigonalli in misura maggiore di quanto possa essere resistente la japonica.
Nel testo che ho riportato leggi le parti in neretto
 

ENZO '67

Aspirante Giardinauta
scusatemi per l'intrusione...ho letto da qualche parte che contro il calcare, si possono aiutare le acidofile immettendo aceto nell'acqua delle innaffiature.... 1)qual'e' il rapporto acqua/aceto, (ho un innaffiatoio di 9 litri)
2) ogni quanto fare l'operazione, cioe' sempre o ogni tanto
3) ma l'aceto balsamico, o quello di mele va' bene lo stesso?...GRAZIE.
 

kiwoncello

Master Florello
Sulla carta 7,936 ml di aceto/10 litri d'acqua dovrebbero abbassare un pH alcalino di 7.8 ad uno acido di 6.0: in teoria, in quanto tutto dipende dalla "forza" dell'aceto, ovvero dal suo contenuto in acido acetico. Quindi tutti gli aceti andrebbero bene, a patto che siano sufficientemente acidi. Naturalmente acidificazione non implica in se precipitazione di sali (ad es. calcio) sgraditi alle acidofile, ma annaffiare con acqua acida anziché alcalina non c'è dubbio che faciliti l'assorbimento di ferro: quindi l'acidificazione dell'acqua andrebbe effettuata ogni volta che si annaffia.
 

texano

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti a giorni vorrei acquistare una camelia paolina maggi. L'ho vista in un vivaio dove la tengono in una serra, volevo solo sapere se posso tenerla fuori o se devo ripararla anch'io? In caso positivo che sia da cambiare il vaso o aspettare la primavera?
Grazie
 

ENZO '67

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti a giorni vorrei acquistare una camelia paolina maggi. L'ho vista in un vivaio dove la tengono in una serra, volevo solo sapere se posso tenerla fuori o se devo ripararla anch'io? In caso positivo che sia da cambiare il vaso o aspettare la primavera?
Grazie
...la stessa camelia che ho acquistato io una ventina di giorni fa'....camelia japonica contessa Paolina Maggi, color bianco fiore doppio....lasciala pure fuori e cambia il vaso dopo la fioritura.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Attenzione peró agli sbalzi di temperatura, la pianta in serra non eé abituata agli estremi. ti consiglio almeno nei primi giorni se fa freddo di tenerla al chiuso la notte
 

Andry21

Aspirante Giardinauta
Sulla carta 7,936 ml di aceto/10 litri d'acqua dovrebbero abbassare un pH alcalino di 7.8 ad uno acido di 6.0: in teoria, in quanto tutto dipende dalla "forza" dell'aceto, ovvero dal suo contenuto in acido acetico. Quindi tutti gli aceti andrebbero bene, a patto che siano sufficientemente acidi. Naturalmente acidificazione non implica in se precipitazione di sali (ad es. calcio) sgraditi alle acidofile, ma annaffiare con acqua acida anziché alcalina non c'è dubbio che faciliti l'assorbimento di ferro: quindi l'acidificazione dell'acqua andrebbe effettuata ogni volta che si annaffia.

Per quanto ne sappia, invece, l'aceto(o comunque qualunque sostanza che contenga acidi) a contatto con il carbonato di calcio si decompone liberando anidride carbonica. Si può dimostrare mettendo terra, sassolini, calcare in piccole quantità di aceto, vedrai "frizzare" la terra; ciò determina presenza di carbonato di calcio.
 

texano

Aspirante Giardinauta
Attenzione peró agli sbalzi di temperatura, la pianta in serra non eé abituata agli estremi. ti consiglio almeno nei primi giorni se fa freddo di tenerla al chiuso la notte

Grazie per i consigli. Presa stamattina e messa in una serretta per il momento...
Quindi aspetto il post fioritura per rinvasarla, non vedo l'ora di toglierla da quel vaso di plastica...
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Non tenerla sempre nella serra, di giorno fuori e la notte (se é freddo) dentro. se peró non fa freddo inutile metterla in serra
 

elisabetta:)

Aspirante Giardinauta
Devo piantare delle acidofile (pieris e skimmie) in delle vasche profonde circa 26 cm, volevo sapere se va bene mettere 1 o 2 cm di argilla fresca sul fondo
 

kiwoncello

Master Florello
Devo piantare delle acidofile (pieris e skimmie) in delle vasche profonde circa 26 cm, volevo sapere se va bene mettere 1 o 2 cm di argilla fresca sul fondo

Proprio no; predisponi invece un buon strato drenante fatto di coccetti di vasi rotti di terracotta, ghiaia grossa, polistirolo da imballaggio frammentato ecc.
 
Stato
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