mi sa che allora prenderò questo libro nel prossimo IBS, o amazon che sia, insieme a quello della bartlett che mi avete consigliato alcuni post fa
faccio un ordine cumulativo
per quello che riguarda I Fratelli Karamazov non uccidetemi, ma non mi è piaciuto, mi hanno indispettito le parti in polacco, pesantissime secondo me. Va bene, d'accordo, era il modo di scrivere dell'epoca, pure nella Montagna Incantata, Mann (anche se credo lo abbia scritto una cinquantina d'anni dopo o giù di lì) fa un uso smodato del francese per paginate intere e l'editore non si dà nemmeno la pena di tradurlo in nota (almeno dell'edizione che ho io, sigh sigh), ok si usava così, ma mi sono innervosita lo stesso, poi l'ho finito lo stesso ma non mi ha soddisfatta, non per il polacco solo ma anche per l'impianto generale, alla fine il finale mi è parso molto scontato, non so, qualcosa del tipo "molto rumore per nulla", e inoltre mi è parso condotto in modo molto macchinoso il voler calarsi a tutti i costi nella psiche dei personaggi, non ho avuto nessun tipo di coinvolgimento emotivo verso nessuno di loro, li ho trovati artificiosi e innaturali quanto a reazioni e comportamenti. D'accordo, i personaggi sono un mezzo per l'autore per veicolare la sua idea, e questo ok ci sta, tutti gli autori lo fanno, ma non tutti ci riescono con successo: Fedor nostro è un maestro, d'accordo, ma come lettrice non l'ho trovato riuscito come scritto, anche fatto salvo il periodo storico in cui è stato scritto
boh, non linciatemi, lo so che stiamo parlando di un Sommo, ma dopo aver letto molto di Fedor nostro posso dire che quanto a letteratura ottocentesca preferisco gli italiani, per esempio un bel Nievo, Le Memorie di un Italiano brillano ai primi posti in cima alla classifica dei libri che più ho amato, personaggi più "veri" e diretti, alcuni di loro sono scolpiti dentro di me in maniera indelebile
storia secondo me ben condotta, linguaggio più diretto, e anche se l'analisi psicologica dei personaggi non manca, non è così smaccata come in Dostoevskij e il lettore tira quasi da solo le sue conclusioni sulle teste dei personaggi
si tratta comunque sempre di un parere personale, non del vangelo, e per fortuna ci sono per così dire "tante teste, tante idee", l'importante è leggere