Sono uscita viva dal primo volume della Recherche di Proust, ci tenevo a dirvelo
Questo primo tassello della Recherche muove sul terreno mutevole della memoria.
-Suppongo che sarà così anche per i rimanenti volumi, ma non credo avrò modo di verificarlo tanto presto...-
Il potere evocativo dei ricordi suscita identiche e piacevoli sensazioni nel lettore, altrettanto gradevoli gli spaccati di vita nei salotti, divertenti e sottilmente ironici.
-E ora passo all'altro lato della medaglia -
tutte queste ottime qualità quasi si perdono in un oceano di noia,ridondanza e infiniti rimandi (ma quante cose ci volevi dire caro Marcel?....) rimandi che quando non possono essere immediatamente consultabili, amplificano il senso di incomprensione/incompletezza.
Inoltre il romanzo è diviso in tre parti. La prima e l'ultima narrate in prima persona e il blocco centrale" Un amore di Swann" che poi è un romanzo a sè, in terza persona.
Questo complica un po' le cose, soprattutto sul piano temporale,ma ci si adatta
Non sono una lettrice pentita ma nemmeno soddisfatta, ritengo che la leggibilità, requisito fondamentale in un romanzo, -pur prevedendo nel caso di questo particolare scrittore una maggiore adattabilità da parte del lettore-,sia molto carente.
concludendo: buona la prima,ma io non replico