Tu ed io abbiamo la fortuna di poter parlare di questi temi 'da fuori', chi ha sofferto non può possedere questa distanza emotiva che permette di usare appunto il linguaggio della logica, ma ha affinato una sensibilità diversa, ha sviluppato un attaccamento alla vita, a qualsiasi tipo di vita, che noi forse non possiamo capire: siamo su un altro piano e qui la logica non serve più
Rossl quello che mi smuove qualcosa dentro non è logica.
la logica è l'ultima a parlare.
è il mio cuore.
io sento così.
non mi confronto con chi ha sofferto o soffre o ha esperienza.
io porto la mia di esperienza.
e porto il mio cuore.
la logica, viene molto dopo.
non credo che quello che porti altri a pensarla diversamente sia l'esperienza diretta, che crea una diversa sensibilità sull'argomento.
credo invece sia la diversa concezione che hanno della morte, e in particolare del suicidio.
esseri umani che chiedono per sofferenze poco combattute, di morire.
Welby lo inserisci tra questi? ha combattuto poco secondo te?
Non stò affermando che sia giusto non concedere il distacco delle macchine, dico solo che, a prescindere dalle varie strumentazioni di Chiesa e Stato, forse è difficile decidere sulla linea di un principio quale il diritto di una persona di decidere come e quando morire.
questa è l'unica cosa che mi trova concorde con te
e aggiungo che è difficile si, decidere, ma lasciar perdere del tutto, e puntare tutto sulla ricerca mi sembra abbandonare chi sta soffrendo ora, adesso, in questo momento, e non ce la fa più a combattere per tutti gli altri. abbandonarlo ad un destino rinviato.... a lungo termine.
Per aprire gli occhi e sensibilizzare?
dici di no?
Oppure perchè non è affatto semplice uccidersi con le proprie mani e molto più facile farlo fare ad altri?
Non dico che sia così, assolutamente così, però forse sarebbe umano avere paura di abbandonare la vita ammettendo che l'unica cosa su cui si è convinti, è lo scaricamento della responsabilità delle proprie convinzioni su altri.
non credo affatto sia così. mi trovi in netto disaccordo Sonia.
non mi sembra che Welby volesse scaricare la responsabilità, secondo te perchè ha combattuto così tanto, e a lungo?
mi sembra un controsenso il tuo discorso.
40 anni di malattia ....ne parli come fossero acqua fresca.
e il forum sull'eutanasia per chi pensi l'abbia aperto?
l'anno scorso mio padre era in coma farmacologico, aveva tre ore di vita, così mi ha detto il medico, il 20 % di possibilità che ce la facesse, ho dovuto firmare uno stronzo di foglio, per permettere al medico di intervenire e operarlo.
mi sono assunta la responsabilità della sua vita.
questo è un discorso ben diverso però.
Se è possibile che sotto le ceneri covi un educazione cristiana, non consapevole, forse si rischia di estremizzare per partito preso, dall'altra parte senza riuscire a riflettere scevri da influenze ideologiche?
non ho capitoseya, me la spieghi per favore, sono ignurant, vorrei ben capire questa frase.
Vero che un tossicodipendente, in parte se la cerca la via della distruzione, ma se siamo ancora in ambito del principio della libertà di scelta, allora non dovremmo imporre loro la cura e lasciarli al loro destino.
se continui a portarmi questo tipo di esempi, non andiamo più da nessuna parte.
Ieri ho sentito che la famiglia è rimasta delusa e amareggiata dal fatto che la Chiesa ha rifiutato il funerale cristiano-cattolico e mi è sembrato un tantino ipocrita, vista la via intrapresa, considerando che la Chiesa è ovviamente contraria.
Quello che io non capisco è, al di là di quello che dice la famiglia, il perchè la chiesa non voglia concedergli i funerali...LUI non si è suicidato! Tecnicamente non lo ha fatto!
io penso invece che non dovevano affatto aspettarsi un atteggiamento diverso dalla Chiesa.
la C. ha i suoi principi, tu agisci in modo diverso, non aspettarti di essere compreso, nè tanto meno accolto.
sei fuori.
questo è l'amore che la C. ha verso i suoi cristiani.
se ti omologhi, sei dentro.
altrimenti vaffanc....