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eutanasia e suicidio assistito.che ne pensate?

garofano

Maestro Giardinauta
Per Marco.enne:certamente esiste la dignità della persona malata,e,comunque,si cerca di non "accanirsi"dove non serve.So di colleghi che si sono trovati con familiari di persone irrimediabilmente malate che hanno chiesto di non intervenire oltre un certo limite:è stato annotato sulla cartella clinica l'espresso volere dei familiari e non si è "accanito".E' una visione che è in auge da diverso tempo.Circa la possibilità di interrompere la vita a persone agganciate ad una macchina,francamente non so che dire:è un bel dilemma.In linea di principio,sganciare sarebbe porre fine a sofferenze,ma d'altra parte ci sono vari casi in letteratura in cui dopo anni di coma assistito,quando ormai sembrava tutto finito si è verificato il risveglio.Ci sono studi che affermano che chi è in coma in un certo senso continua a percepire la realtà che lo circonda.Francamente,nell'ipotesi che ci fosse dal punto di vista giuridico la possibilità di "tagliare il filo", se mi imbattessi in un caso del genere,veramente non saprei proprio che fare,lo dico con molta umiltà.Per un periodo della mia vita professionale ho fatto tirocinio presso un'unità di riabilitazione spinale e un'unita coma,dove appunto erano trattati i casi di coma vigile e coma depassé.Posso dirti che è una dimensione tutta particolare,che non si riesce veramente ad immaginare,pur essendoci in giro descrizioni varie.Per alcuni,una persona in coma è ormai un vegetale,e interrompere l'assistenza sarebbe una scelta pietosa e amorevole,per altri,anche se una persona è in coma avanzato,è sempre una presenza importante,e anche il solo parlarle,raccontarle,anche se questa non puo' sentire (ma non sappiamo se è poi così vero) e interagire,è comunque in qualche modo un conforto.Quindi,che dire?
 

garofano

Maestro Giardinauta
Garofano,
la morfina,prima di essere resa protocollo in certi casi,è stata velatamente ostacolata dalle procedure burocratiche che mettevano i medici in una condizione quasi di paura di ritorsioni di carattere sanzionatorio.

L'accettazione è stata possibile grazie all'uso nei casi piu' gravi e terminali.
La stessa cosa non si puo' dire della cannabis alla quale si associa spesso una forma di carattere ricreativo e quindi da condannare a priori.

Sei molto ottimista circa il "velatamente",perchè l'ostacolo è stato, in realta,assai palese.E' verissimo quello che hai detto circa il terrore seminato nella classe medica:io personalmente non ho mai voluto prendere il ricettario per gli stupefacenti,proprio per questo motivo,perchè autamaticamente diventavi un mezzo sorvegliato speciale,oltre al ftto che al tempo non mi era mai capitato di utilizzarla.E ancora adesso,pur nel clima di "accettazione",ci sono ancora molti problemi e vincoli vari.basta pensare al fatto che in ogni struttura sanitaria c'è un registro di carico e scarico delle fiale di morfina e oppiacei vari,e le entrate e le uscite devono assolutamente corrispondere,senno' sono guai.Al medico di turno di guardia tocca procedere al controllo dei conti.Pensa che,se per caso una fiala si rompe,la devi mettere allegata a registro e spiegare il perchè e il percome. Quando uscivo dall'Hospice con la morfina da consegnare ai pazienti che avevo in cura,dovevo avere con me un foglio apposito della casa di cura che giustificava tale tipo di trasporto.Certe volte,mi è capitato di rimanerne sprovvista,mentre andavo a prestare assistenza domiciliare,tu non hai un'idea che faticaccia per avere una fiala di morfina,almeno presso certe farmacie:sempre per l'aura di terrore che tu menzioni e che non è scomparsa del tutto.Comunque,anche quando la trasporto pure io mi trovo nella necessità di porre tutte le cautele del caso,nascondendola il più possibile,perchè,metti caso che uno è vittima di rapina , te la trovano e te la prendono,sono cavoli e cavoli per diabetici,perchè automaticamente,senza prove,diventi inquisibile,come se tu fossi complice del fatto.Stesso problema se ti prendono il ricettario,anche quello normale ,devi fare immediatamente denuncia alla Polizia e ricordarti quanti fogli c'erano dentro.Quando andavo in assistenza nelle ore serali e notturne uscivo dalla macchina con la valigetta,la borsa delle flebo e il cric in mano ,anche perchè mi era stata assegnata una zona di Roma non esattamente...di tutto riposo.Una volta,una mia paziente vedendomi arrivare in assetto,per così dire," di guerra" si è un po' preoccupata.Circa la Cannabis,sono favorevolissima al suo uso in campo medico,anche perchè letteratura consolidata ne afferma i benefici,e non capisco nemmeno io perchè si faccia tanta resistenza.Basta fare una somministrazione guidata e sotto controllo medico, il gioco è fatto.
 
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Marcello

Master Florello
la resistenza alla cannabis,l'ho gia' scritto,è perchè non è un farmaco solo per malati terminali,ma anche adatta,come sostanza in diverse preparazioni non farmaceutiche,per lo scopo ricreativo,personale.

questo porta a generalizzare una condizione di tutto il popolo che ne faccia uso solo perchè legalizzata.In pratica,c'è la paura che l'italia diventi un popolo di drogati solo perchè l'erba la si troverebbe in tabacchino(pura e controllata anziche dalla provenienza incerta e mal tagliata).
Come se l'alcol e il tabacco non avessero i loro morti nell'armadio.
Questa fobìa ci fu anche quando si legalizzo' l'aborto.Qualcuno credeva(e faceva terrorismo informativo) che molte donne avrebbero usato l'interruzione della gravidanza,come uno strumento facile,gratuito e di semplice utilizzo.Niente di piu' falso....si sottovaluta il popolo.
 

garofano

Maestro Giardinauta
Si,concordo,il club del pirla imperversa sempre.Se poi vogliamo dirla tutta,mi sa che non vogliono che la droga sia diffusa,perchè il privilegio di rin.co.gl...ce lo vogliono avere solo loro.Sono d'accordo sull'alcool,è una droga vera e propria,ma sai com'è fa comodo che sia liberalizzata,come il tabacco del resto.Ho visto purtroppo gente in coma etilico,in pieno delirium tremens,e non è proprio un bello spettacolo,oltre al''odore terribile di alcool misto ad ammoniaca perchè il fegato è andato a rotoli.Circa il fumo,lavorando per un periodo in sostituzione di maternità come medico di reparto in riabilitazione respiratoria,ho avuto "l'agio",purtroppo,di contemplare i danni che provoca,alquanto pesanti:posso dirti che la sera il Reparto si trasformava in un girone di inferno dantesco,con i ricoverati che non riuscivano a respirare,avevano gli occhi di fuori per lo sforzo di captare un filo d'aria, erano in preda alla dispnea e all'angoscia.Farei fare un giretto terapeutico in quel reparto a chi fuma come un turco fregandosene della salute,forse gli farebbe bene.Ma allo Stato, questa sofferenza non interessa
 
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