1) non ricordo chi a proposito di come il successo può trasformare una persona, rispose che "amplifica le proprie caratteristiche" ovvero se uno era imbecille prima, dopo è possibile che diventi imbecillissimo.
ovvero l'analisi non rende + individualisti ecc. ; alla fine semplicemente ognuno dovrebbe poter essere se' stesso così come è, ma senza cercare di compiacere ad altri ecc.
2 - il costo: è vero. Ma quanti spendono gran soldoni in sigarette, piuttosto che in abbigliamento ecc??? se si ritiene utile farlo secondo me i soldi si trovano.
3) [...]
I più non erano sereni ma tormentati. e la loro "eccellenza" creava dei circoli viziosi di cui non erano consapevoli.
se all'analisi ogni tanto ci pensi ci sarà un motivo. perchè perdere tempo? magari i tuoi anni migliori sono ancora da venire
1) Non lo so... ri-incontrai un mio amico, timido, mite e quasi sottomesso, che dopo anni di analisi ostentava una fermezza, una sicurezza di sè ai limiti della strafottenza, era quasi un'altra persona ma la sua mediocrità era rimasta tale. Ne aveva solo preso atto e invece di nascondercisi dietro te la sbatteva in faccia con supponenza. Ridicolo a vedersi. Ma equilibrato, beninteso.
2) Per le sigarette spendo circa 12 euri al mese anzi 15 (tabacco pueblo, cartine e filtri) al limite 25. Ogni seduta costa non meno di 70-100 euro, 1 o 2 sedute a settimana, fai tu il calcolo. preferisco fumare il tabacco pueblo e farmi girare le palle, scusa.
3)basta nulla per far capire dove è il bandolo della matassa, prenderlo in mano e riaggomitolare tutto, importante è non diventare schiavi dell'analisi e non entrare in un sistema di dipendenza mollando tutto quando è il caso di farlo.
A volte, prima di andare dai professionisti, sarebbe sufficiente ascoltare qualcuno vicino semplicemente un amico/a sinceri che possano dare una parola di aiuto...è difficile aprirsi lo so, ci si rende vulnerabili ma, i duroni, quelli che non chiedono mai...anche loro hanno bisogno di comprensione.
io, e non sono stato il solo, non ho avuto problemi nel parlare dei cavoli miei che mi affliggevano anche qua sul forum. Tra le 1000 frasi di circostanza, i saggi consigli, le critiche ho avuto modo di trovare anche persone che con 2 parole e molti silenzi, mi hanno letteralmente rimesso in piedi. Nella vita vera, stessa medesima situazione: l'unica discriminante in ambo i casi è saper discernere chi ti ascolta perchè deve e chi lo fa perchè ti vuol bene e pensa di poterti suggerire spunti di riflessione. "aprirsi" con gli altri è facilissimo, non ci si deve nemmeno fidare di loro, basta solo farlo.
Non ha escluso, però, che più avanti nella vita possa essere necessario farsi dare una mano.
Insomma mi hanno cassato completamente la figura amica che ho io del terapeuta (grazie all'esperienza breve ma positivissima che ho fatto) e, devo dire, che qualche riflessione me l'hanno fatta fare ...
sulla "figura amica" ho qualche perplessità, io vedo il psicoterapeuta come un professionista col quale si ha un rapporto professionale visto che tale è sin dall'inizio e tale devo rimanere. Il fatto che al terapeuta parli di quanto mi vorrei trombare mia mamma e mia sorella nelle pause tra le mie orge omosessuali, è semplicemente perchè lo pago affinchè da queste mie "confidenze" esca fuori il motivo dei l mio disagio e del mio squilibrio che -per contratto- è suo compito aiutarmi a risolvere.
Nessuno si incaxxi, ma di "terapeuti" che ci hanno marciato e che ci marciano ne ho conosciuti un po', ma mai,mai,mai ho trovato degli infami come i neurologi che ti imbottiscono di droghe.