• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

stamattina voglio farmi male

e.leo

Maestro Giardinauta
Minchia "logica perversa"........per dio cleziano Franco Basaglia se pur morto continua a mandarci i suoi pazienti qui sul forum
 

belvedere

Giardinauta Senior
1) Ho conosciuto persone uscite da lunghi anni di terapia, ho notato che quasi tutte erano diventate molto individualiste, e molto meno empatiche.
2) In più trovo estremamente costoso un ciclo di psicoterapia, costoso e lungo oltretutto senza sapere quanto........
3) dall'altro lato sono arrivato a capire molte cose che mi hanno davvero lasciato soddisfatto.

1) non ricordo chi a proposito di come il successo può trasformare una persona, rispose che "amplifica le proprie caratteristiche" ovvero se uno era imbecille prima, dopo è possibile che diventi imbecillissimo.
ovvero l'analisi non rende + individualisti ecc. ; alla fine semplicemente ognuno dovrebbe poter essere se' stesso così come è, ma senza cercare di compiacere ad altri ecc.

2 - il costo: è vero. Ma quanti spendono gran soldoni in sigarette, piuttosto che in abbigliamento ecc??? se si ritiene utile farlo secondo me i soldi si trovano.

3) ogni problema che vive dentro di noi viene in parte autolimentato. impossibile trovare una soluzione quando si è parte del problema stesso. Occorre uno sguardo esterno che ci aiuti a vedere la situazione d'insieme.
ho avuto spesso la fortuna di circondarmi di persone con intelligenza/emotività fuori dall'ordinario.
I più non erano sereni ma tormentati. e la loro "eccellenza" creava dei circoli viziosi di cui non erano consapevoli.
se all'analisi ogni tanto ci pensi ci sarà un motivo. perchè perdere tempo? magari i tuoi anni migliori sono ancora da venire
 
Ultima modifica:

carne

Florello Senior
se all'analisi ogni tanto ci pensi ci sarà un motivo (ovviamente individuando uno psicoterapeuta di valore, non un ciarlatano). perchè perdere tempo? magari i tuoi anni migliori sono ancora da arrivare
A volte, prima di andare dai professionisti, sarebbe sufficiente ascoltare qualcuno vicino semplicemente un amico/a sinceri che possano dare una parola di aiuto...è difficile aprirsi lo so, ci si rende vulnerabili ma, i duroni, quelli che non chiedono mai...anche loro hanno bisogno di comprensione.
 

daria

Master Florello
Non ti preoccupare, mio cuggino da quando, dopo una notte d'amore, al mattino si è trovato scritto ben venuto nell'aids, ha altro a cui pensare:fischio:

Io se dovessi offendermi tutte le volte che sento castronerie (non dico tu ne abbia dette, ma la psicoterapia in allegria mi mancava) sulla nostra professione, avrei già sviluppato un cancro (uno psicanalista qualsiasi che si chiamava Fornari, ha scritto un interessantissimo libro dove spiega la correlazione fra cancro ed emozioni represse). Penso di avere un'intelligenza normale (malgrado nasco bionda), che mi permette di ascoltare chiunque, anche chi non ha un pensiero come il mio, anzi, trovo sempre molto interessante una conversazione dove vi siano posizioni diverse, e dove vi sia la possibilità di un confronto. Poi io non mi chiamo Silvio, e non cerco di convertire nessuno:flower:

eheh
precisazione: psicoterapia in allegria=(secondo il mio modestissimo parere) approccio frettoloso, inefficace. Va' anche detto che parlo da professionista della fotografia che casualmente ha per cliente una psicoterapeuta alla quale non darebbe in analisi nemmeno il canarino di casa. Naturalmente questo fatto non pregiudica la categoria verso la quale nutro un doveroso e distaccato :D rispetto :)
 

lalle

Florello
Ieri, approfittando di un lungo spostamento in auto, ho introdotto l'argomento psicanalisi con marito e figlio, buttando lì che sono del parere che farebbe bene a tutti fare un po' di analisi. Su tre, tre pareri diversi. Marito, persona molto riservata, gelosa della propria interiorità, mai si sognerebbe di "andare a raccontare i fatti propri ad un estraneo se non in caso di assoluto bisogno", ritiene che ognuno debba viversi ed elaborare le proprie esperienze autonomamente perchè, a suo dire, ci sono ottime probabilità che il terapeuta di turno abbia anche più problemi dell'utente che ha davanti ....
Mio figlio, adolescente, ha detto che, per quello che riguarda la sua età, ritiene di doversi fare le sue esperienze mettendo in conto di soffrirci pure perchè, altrimenti, non saprebbe mai se è in grado di farlo da solo e rischierebbe una forma di dipendenza per la risoluzione dei problemi che nella vita gli si presenteranno ... Non ha escluso, però, che più avanti nella vita possa essere necessario farsi dare una mano.
Insomma mi hanno cassato completamente la figura amica che ho io del terapeuta (grazie all'esperienza breve ma positivissima che ho fatto) e, devo dire, che qualche riflessione me l'hanno fatta fare ...
 
V

vinceco2

Guest
Innanzitutto ben trovati a tutti belii e brutti,spero stiate bene.
Voglio rispondere solo a Paola....il tempo è solo materiale perhcè non ho disponibilità del pc ,ho mio filglio e la fidanzata che stanno preparando una il test d'immissione e l'altro esame e futura tesi.
solo questo,spero qualche sera di poter avere più tempo per leggere attentamente.
Il resto,non è cambiato molto ne in me e nè in qualcun'altro vedo.....
Cercherò solo di dedicarmi alla parte tecnica con qualche passeggiata ogni tanto da queste parti senza dar tanto peso a ciò che leggo altrimenti ricominciamo ...vero?
ahahahhahahah
noooooooooooooooooo non ci casco.
Avrei oggi potuto rispondere a qualcuno direttamente ,ma mi spiace tanto ,ma non posso,spero ch e questo qualcuno cerchi solo di starmi un pò alla larga,intendo non stuzzicarmi con sottintesi od altro.

Adesso dico solo che per quanto mi riguarda io considero i genitori sempre da amare anche se a volte capita che ci facciano del male o perchè "noi" non appaghiamo le loro aspettative oppure perchè non si sentono più "padroni" di questi esserini che sono i figli.
Molte volte noi figli cerchiamo di fare i "genitori" cercando di invertire le parti forse perchè ci si sente cresciuti ed allora autorizzati a fare e dire tutto.
credo che bisogna poi non fare di tutta un'erba un fascio ,ma valutare caso per caso .è logico che non applaudo ad un genitore assassino,manesco,violentatore e chi più ne ha ne metta.
Ognuno può dissentire da chiunque resta sempre un'opinione personale di ognuno di noi,poi nella "realtà " i comportamenti variano quaasi sempre in confronto allo scritto ...sbaglio ? vabbè ,ma lo dico comunque.
un saluto a tutti.
vincenzo
 
1) non ricordo chi a proposito di come il successo può trasformare una persona, rispose che "amplifica le proprie caratteristiche" ovvero se uno era imbecille prima, dopo è possibile che diventi imbecillissimo.
ovvero l'analisi non rende + individualisti ecc. ; alla fine semplicemente ognuno dovrebbe poter essere se' stesso così come è, ma senza cercare di compiacere ad altri ecc.

2 - il costo: è vero. Ma quanti spendono gran soldoni in sigarette, piuttosto che in abbigliamento ecc??? se si ritiene utile farlo secondo me i soldi si trovano.

3) [...]
I più non erano sereni ma tormentati. e la loro "eccellenza" creava dei circoli viziosi di cui non erano consapevoli.
se all'analisi ogni tanto ci pensi ci sarà un motivo. perchè perdere tempo? magari i tuoi anni migliori sono ancora da venire



1) Non lo so... ri-incontrai un mio amico, timido, mite e quasi sottomesso, che dopo anni di analisi ostentava una fermezza, una sicurezza di sè ai limiti della strafottenza, era quasi un'altra persona ma la sua mediocrità era rimasta tale. Ne aveva solo preso atto e invece di nascondercisi dietro te la sbatteva in faccia con supponenza. Ridicolo a vedersi. Ma equilibrato, beninteso.
2) Per le sigarette spendo circa 12 euri al mese anzi 15 (tabacco pueblo, cartine e filtri) al limite 25. Ogni seduta costa non meno di 70-100 euro, 1 o 2 sedute a settimana, fai tu il calcolo. preferisco fumare il tabacco pueblo e farmi girare le palle, scusa.
3)basta nulla per far capire dove è il bandolo della matassa, prenderlo in mano e riaggomitolare tutto, importante è non diventare schiavi dell'analisi e non entrare in un sistema di dipendenza mollando tutto quando è il caso di farlo.

A volte, prima di andare dai professionisti, sarebbe sufficiente ascoltare qualcuno vicino semplicemente un amico/a sinceri che possano dare una parola di aiuto...è difficile aprirsi lo so, ci si rende vulnerabili ma, i duroni, quelli che non chiedono mai...anche loro hanno bisogno di comprensione.

io, e non sono stato il solo, non ho avuto problemi nel parlare dei cavoli miei che mi affliggevano anche qua sul forum. Tra le 1000 frasi di circostanza, i saggi consigli, le critiche ho avuto modo di trovare anche persone che con 2 parole e molti silenzi, mi hanno letteralmente rimesso in piedi. Nella vita vera, stessa medesima situazione: l'unica discriminante in ambo i casi è saper discernere chi ti ascolta perchè deve e chi lo fa perchè ti vuol bene e pensa di poterti suggerire spunti di riflessione. "aprirsi" con gli altri è facilissimo, non ci si deve nemmeno fidare di loro, basta solo farlo.

Non ha escluso, però, che più avanti nella vita possa essere necessario farsi dare una mano.
Insomma mi hanno cassato completamente la figura amica che ho io del terapeuta (grazie all'esperienza breve ma positivissima che ho fatto) e, devo dire, che qualche riflessione me l'hanno fatta fare ...

sulla "figura amica" ho qualche perplessità, io vedo il psicoterapeuta come un professionista col quale si ha un rapporto professionale visto che tale è sin dall'inizio e tale devo rimanere. Il fatto che al terapeuta parli di quanto mi vorrei trombare mia mamma e mia sorella nelle pause tra le mie orge omosessuali, è semplicemente perchè lo pago affinchè da queste mie "confidenze" esca fuori il motivo dei l mio disagio e del mio squilibrio che -per contratto- è suo compito aiutarmi a risolvere.
Nessuno si incaxxi, ma di "terapeuti" che ci hanno marciato e che ci marciano ne ho conosciuti un po', ma mai,mai,mai ho trovato degli infami come i neurologi che ti imbottiscono di droghe.
 

hermioneat

Florello
Stending ovescion.
Il problema è che ci sono genitori che ti considerano e ti considereranno sempre e solo come figlio, non come persona. Per la serie 'rispetto solo per i capelli bianchi', mai sentito?

Hai perfettamente ragione. Si tratta di quei genitori padroni, e qualcuno ne ho conosciuto anch'io, per i quali il figlio/la figlia è semplicemente un ramo che si allunga ma non si deve staccare. MAI una possibile giusta talea (tanto siamo su giardinaggio.it) che deve crescere in un vaso a parte.
 

hermioneat

Florello
Ognuno di noi appartiene a se stesso, non ad altri.

Sono perfettamente d'accordo su tutto. Sull'appartenere a noi stessi ancora di più, se possibile. E aggiungerei... e tutti assieme, padroni di noi stessi, formiamo una famiglia, nel rispetto reciproco, accettando i propri limiti e quelli degli altri, i vizi e le virtù nostre altrui. L'importante è che ci sia reciprocità, che non vuol dire accettare tutto passivamente. Si può anche discutere se non si è d'accordo. Magari, una litigatina fa anche bene per chiarirsi un po'. Ogni azione però deve essere compiuta nel limite del rispetto. il che significa anche chiedere scusa quando si sbaglia o si fraintende. Da ambo le parti perchè nessuno è perfetto.
 

Violetta516

Maestro Giardinauta
Ortensia credo di aver letto nella storia di "tuo cuggino (spero per te che la doppia "g" faccia parte dello scherzo)" incredulità e sarcasmo su quanto ho detto della persona a me molto vicina distrutta dagli psicofarmaci. Oltre a trovare il tuo sarcasmo assolutamente fuori luogo vista la serietà e la drammaticità di certe situazioni ed il paragone tra l'esperienza da me riportata e la storiella dell'AIDS dopo una notte di amore, molto offensivo, come se fossero entrambe cose inventate, sono solo contenta ed ancora più convinta di quello che penso sull'argomento. Se questi sono gli psicoterapeuti...
 
Ultima modifica:

carne

Florello Senior
io, e non sono stato il solo, non ho avuto problemi nel parlare dei cavoli miei che mi affliggevano anche qua sul forum. Tra le 1000 frasi di circostanza, i saggi consigli, le critiche ho avuto modo di trovare anche persone che con 2 parole e molti silenzi, mi hanno letteralmente rimesso in piedi. Nella vita vera, stessa medesima situazione: l'unica discriminante in ambo i casi è saper discernere chi ti ascolta perchè deve e chi lo fa perchè ti vuol bene e pensa di poterti suggerire spunti di riflessione. "aprirsi" con gli altri è facilissimo, non ci si deve nemmeno fidare di loro, basta solo farlo.
Ben detto, solo bisogna discernere chi ti ascolta per aiutarti o chi lo fa per sua curiosità, magari con parole di condivisione per sapere qualcosa di più dettagliato. Io trovo che è molto difficile parlare dei propri disagi con le persone, difficilmente trovi che c'è disinteresse ...più facile che trovino motivo per mettere in piazza ciò che in un momento di bisogno hai loro confidato.
La famiglia, se sana, è il nucleo che dovrebbe dare questa sicurezza o, chi è fortunato, può avere qualche amico/a. Potendo economicamente e solo in casi gravi, sceglierei un professionista, avendo uno scambio, al denaro dato devo avere un buon risiltato ed essendo professionista, i miei problemi non li troverei in piazza.
 

Sasti

Florello
Hai perfettamente ragione. Si tratta di quei genitori padroni, e qualcuno ne ho conosciuto anch'io, per i quali il figlio/la figlia è semplicemente un ramo che si allunga ma non si deve staccare. MAI una possibile giusta talea (tanto siamo su giardinaggio.it) che deve crescere in un vaso a parte.

Giuro che a leggere questo thread mi sento un po' meno fuori dal mondo!
Ci sono frasi di alcuni post (questo tuo è un esempio) che sembrano parlare di pezzi della mia vita, non mi era mai successa una cosa del genere.
E sì che quando ho iniziato a leggerlo volevo smettere perchè fa sempre troppo male (ma io sono più arrabbiata che triste), poi ho continuato e incredibilmente la cosa mi ha fatto bene perchè di questo argomento nella vita di tutti i giorni preferisco non parlare.
 
Ultima modifica:

elena_11293

Master Florello
mi permetto di intervenire nuovamente solo perché nat ha risposto e la discussione ora sembra proseguire più indipendente dalla sua esigenza iniziale.

sul discorso pro e contro psicoterapia nato nel frattempo, posso essere breve stavolta anche perché ho già detto come la penso e non credo troverò a breve motivi per cambiare idea in proposito:
in questo campo come in ogni altro esistono persone che lo svolgono bene e altre no.
siccome è un ambito molto delicato, quando non lo fanno risulta (eccome!) molto evidente.
in più, pur a parità di preparazione e professionalità alte, non è detto che ogni terapeuta sia quello adatto per tutti.
infine, affidarsi a un supporto di questo tipo lo trovo una buona cosa per chi ne sente la necessità.

nello specifico, se si tratta di eventi estemporanei trovo utilissimo (con le premesse appena fatte) ricorrere al counselling, che è di breve durata ed efficace e spesso può evitare la caduta in fenomeni depressivi. sempre più si stanno creando anche reti di auto-aiuto inizialmente supportate da professionisti e poi lasciate in auto-gestione, per chi preferisce l'esperienza del gruppo (diverso però dalle 'sedute' che si vedono nei film americani).

sul merito di cosa ognuno ne pensi al riguardo invece non entro.

però, vedo che sta uscendo anche un altro tema, quello dell'essere capaci di ascolto (o meno). ci stavo (ri)pensando in questi giorni e, se può interessare a qualcuno, potrei postare quelli che sono stati appurati essere (nella pratica, verificabile da chiunque) errori base che tutti più o meno facciamo pensando di capire, dare ascolto e sostegno a una persona che sente la necessità di parlare.
se qualcuno vuole sapere di cosa si tratta mi dica che li trascrivo, altrimenti evito (lettura inutile a voi e fatica inutile a me stessa :)).
 
Ultima modifica:

ortensia_12

Giardinauta
però, vedo che sta uscendo anche un altro tema, quello dell'essere capaci di ascolto (o meno). ci stavo (ri)pensando in questi giorni e, se può interessare a qualcuno, potrei postare quelli che sono stati appurati essere (nella pratica, verificabile da chiunque) errori base che tutti più o meno facciamo pensando di capire, dare ascolto e sostegno a una persona che sente la necessità di parlare.
se qualcuno vuole sapere di cosa si tratta mi dica che li trascrivo, altrimenti evito (lettura inutile a voi e fatica inutile a me stessa :)).

io dico sì.
 
Alto