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stamattina voglio farmi male

paolaas

Guru Giardinauta
Forse siamo andati un po' ot.
Sicuramente il papà di nat avrebbe bisogno di un aiuto da parte di un professionista che gli faccia capire il perché del suo comportamento nei confronti della figlia.

E anche per una figlia che non è mai stata accettata da suo padre credo che sia stata dura crescere e maturare, un po' di accettazione da parte dei genitori credo che la si cerca tutti anche da adulti (chi più chi meno) a maggior ragione con dei precedenti simili. Che questo richieda una terapia da uno psicologo? Secondo me no, però per carità, non ho esperienza in merito... Diverso il discorso se LEI sente bisogno di un professionista per staccarsi dall "dipendenza" psicologica nei confronti di suo papà.

Io credo che in fondo abbiamo tutti i nostri scheletri nell'armadio ma da qui al correre tutti da uno psicologo mi sembra un po' eccessivo...
 

hermioneat

Florello
mi riferisco a professionisti seri e riconosciuti e non a ciarlatani.
I primi non produdono "mostri" (una buona psicoterapia induce una sorta di trasformazione, ma in armonia con la propria natura, sennò è una mutazione genetica! :eek:k07:) e non creano dipendenza.

il tuo amico temo abbia incontrato un ciarlatano.

Conosco una persona in analisi e concordo con te. Quando il professionista è serio e preparato tanto da conquistarsi la fiducia del paziente non sorgono problemi del genere. E anche quanto a medicine.... poche poche poche. Il minimo indispensabile.
 

hermioneat

Florello
Secondo me chi vuole sfogarsi spesso non desidera consigli, ma "solo" una condivisione emotiva, dice belvedere.

Sono pienamente d'accordo. Non sempre si ha necessità di consigli o pareri. Il parlare, l'esternare quello che ci tormenta può anche essere solo uno sfogo, la valvola del troppopieno che sta per esplodere se non si lascia uscire qualcosa. Quando poi si ammucchia tutto, il cumulo di pensieri e problemi ci soffoca. E' come andare sott'acqua in apnea e coi pesi. Un po' si resiste ma poi i polmoni reclamano aria e per poter tornare a respirare bisogna tornare a galla ossia liberarsi di quello che ci tiene ancorati sul fondo.
 

belvedere

Giardinauta Senior
Che questo richieda una terapia da uno psicologo?
Io credo che in fondo abbiamo tutti i nostri scheletri nell'armadio ma da qui al correre tutti da uno psicologo mi sembra un po' eccessivo...

concordo, per taluni andare dallo psicologo fa moda. Pensano che sia un modo per passare il tempo facendo chiacchiere. I ciarlatani ci fanno soldi a palate.

Invece è una cosa perturbante, scomoda, dolorosa, perchè ti costringe ad andare in fondo a cose che ti fanno male da sempre.
Perciò lo psicologo serve quando c'è molto malessere - da molto tempo - e l'interessato da solo una data cosa non riesce a superarla, ne' la famiglia ne' gli amici gli sono di aiuto e questo gli impedisce di avere una vita accettabile. Ma la consapevolezza che serve un aiuto professionale deve partire dall'interessato, sennò è tempo perso.
 
Ultima modifica:

hermioneat

Florello
Concordo con te Belvedere e aggiungo che serve andare dallo psicologo quando chi ti sta intorno, pur con le migliori intenzioni, non sa che pesci pigliare, come agire, come comportarsi o parlare, quando farlo e quando tacere.
Anche per chi è vicino ilmomento è difficile
 

ortensia_12

Giardinauta
La società feudale di Silone.
E Michele pazientemente gli spiegò la nostra idea:

• In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa.
• Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra.
• Poi vengono le guardie del principe.
• Poi vengono i cani delle guardie del principe.
• Poi, nulla.
• Poi, ancora nulla.
• Poi, sempre nulla.
• Poi vengono i cafoni.
• E si può dire ch’è finito.

« Ma le autorità dove le metti? » chiese ancor più irritato il forestiero.
« Le autorità », intervenne a spiegare Ponzio Pilato, « si dividono tra il terzo e il quarto posto. Secondo la paga. Il quarto posto (quello dei cani) è immenso ».


La gestione dell'anima. Di giardinaggio.it
E i forumini pazientemente gli spiegarono la loro idea:

• In capo a tutti c’è il conflitto. Questo ognuno lo sa.
• Poi vengono a dissiparlo gli amici ed i familiari .
• Poi vengono a dissiparlo cartomanti ed astrologi.
• Poi vengono a dissiparlo i preti.
• Poi, nulla.
• Poi, ancora nulla.
• Poi, sempre nulla.
• Poi vengono a dissiparlo psicologi/psicoterapeuti/psicoanalisti/psichiatri.
• E si può dire ch’è finito.

« Ma i santoni ed i guaritori dove li metti? » chiese ancor più irritato il forestiero.
« I santoni ed i guaritori », intervenne a spiegare Ponzio Pilato, « si dividono nell'ottavo posto. Secondo le apparizioni televisive. L'ottavo posto è immenso ».


P.S. Mi è venuta in mente così, non è rivolta a nessuno. Si astengano persecutori ed egocentrici dall'impulso del rispondermi, io sono all'ottavo posto, nasco bionda, sono juventina, sono pubblico impiegato. Direi che son già stata punita.
 

daria

Master Florello
Rimanendo quasi in argomento :D

Credo che ognuno, nel possibile, applichi le sue strategie per tentare di risolvere problemi vari...ed eventuali :eek:k07:

Molti anni fa-decenni, la mia personale terapia fu Kafka -nonsosemispiego- letto e riletto per mesi, soprattutto di notte, per lottare contro la voglia di sigaretta e un altro paio di rognette aggiunte.

Diversi anni dopo-non molti anni fa- ho avuto un black out -non servono i dettagli-
In quel caso la terapia giusta l'ho trovata nella mia famiglia, tutti e in particolare uno dei miei figli che mi ha pazientemente preso per mano e indicato l'uscita :)
 
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e.leo

Maestro Giardinauta
Queste sono i figli.Anni di sacrifici poi un bel giorno ti prendono gentilmente per mano ti indicano l'uscita e ti sbattono fuori di casa all'addiaccio
 

ortensia_12

Giardinauta
Rimanendo quasi in argomento :D

Credo che ognuno, nel possibile, applichi le sue strategie per tentare di risolvere problemi vari...ed eventuali :eek:k07:

Molti anni fa-decenni, la mia personale terapia fu Kafka -nonsosemispiego- letto e riletto per mesi, soprattutto di notte, per lottare contro la voglia di sigaretta e un altro paio di rognette aggiunte.

Diversi anni dopo-non molti anni fa- ho avuto un black out -non servono i dettagli-
In quel caso la terapia giusta l'ho trovata nella mia famiglia, tutti e in particolare uno dei miei figli che mi ha pazientemente preso per mano e indicato l'uscita :)

Vedi Daria, tu hai centrato il mio pensiero. Nella vita ci sono delle parti che stanno nascoste per anni e poi si ripropongo, ad intervalli, sotto la spinta di eventi che possono apparentemente anche non essere collegati tra loro. Una delle possibilità è quella del tecnico. Tuo figlio che ti ha aiutata nella seconda difficoltà ha ovviamente un valore intrinseco che nessun terapeuta può avere, perchè c'è un significato affettivo che non ha eguali. Il fatto che si sia riproposto un black out come dici tu, dice (e non è un'accusa) che sotto c'è un nucleo irrisolto. La terapia potrebbe portarti a conoscerlo e a convivere con questo nucleo, ma non è assolutamente la strada elettiva e dei saggi, è una possibilità, se poi tu trovi maggior aiuto nella tua famiglia ben venga, quello che mi preme sottolineare è la diversità di approccio. Se diciamo che un terapeuta sia la stessa cosa di un amico, vuol dire che non si ha la minima idea di cosa sia una terapia e quali siano gli scopi ed i fini. Altrimenti i 5 anni di università e 4 di specialità, che senso hanno? L'approccio al conflitto (problema , malessere, come lo si voglia chiamare), nostro è completamente diverso, non si limita alla soluzione, ma al capire cosa lo ha creato al fine di permettere all'individuo, di capire cosa è successo, poi la soluzione viene da sè e se la cerca la persona (noi non dispensiamo consigli). La mia indicazione, data qui a Nat e Finningan è stata fatta perchè entrambi dicevano di essere soli nel loro conflitto, di non avere aiuto da nessun familiare o amico o prete o santone, o comunque questi non erano sufficienti. Se sento sofferenza io mi sento di poter dire ' ci siamo noi che ci siamo formati e facciamo questo di mestiere', ma non mi permetterei mai nè di imporre la terapia, nè di consigliarla come strada unica ed essenziale per poter vivere.
 

ortensia_12

Giardinauta
Accorpare Juve e Toro?????
.........mi sentirei di consigliarti uno psicoterapeuta!!! ehehehehheh...

Ti racconto la mia storia. Dopo una nascita in quel del Piemonte, mi trasferii per lavoro nella terra dei Longobardi. Qui alle prime uscite mi presentavo:
- Che lavoro fai?- Sono psicologa
intravedevo conati
-Uè ma cul lì, il Bossi, a cul lì sal votam ti vederè, via negar via terun- beh no io voto a sinistra...
il conato saliva
-di che squadra sei?- Toro
il vomito mi innondava

A questo punto due cose non le potevo modificare, ho scelto il male minore
 
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