Anch'io ero molto fragile, e non ho combinato grossissimi casini.
Non si può generalizzare, nel mio caso credo di essere stata forte al momento giusto, la forza di quel sano orgoglio che ti fa dire "io sono una persona, e come tale possiedo in me stessa tutti i mezzi x farcela, senza ricorrere ad artifici idioti".
Ecco, mi sarei sentita una stupida.
È credere nell'essere umano e nella sua potenza, quella positiva, che non prevarica.
Quando andavo in discoteca la droga girava a fiumi, io e i miei amici non ne abbiamo mai vista neanche l'ombra.
Eppure dicevano le stesse cose della mia generazione, e di quella prima (non scordiamoci i '70) di quella successiva, e quella dopo ancora...
Non c'è pace x i deboli o gli stupidi.
Per chi non crede in se stesso, o per chi trova più comodo, forse, nascondersi a quel modo che mettersi in gioco.
Dicevano "la famiglia", ma mica è così vero.
Ho visto genitori alcolizzati con figli come gioielli, e genitori fantastici con figli disfatti e persi.
Ma che vuoi farci, io sono una individualista (nel senso buono, almeno credo, dato che mi ha impedito di farmi trascinare o influenzare da chiunque al mondo) xciò non comprendo nemmeno chi vuol capire motivazioni troppo legate al tutto. Il tutto non esiste, e se devo credere che esista... allora devo credere di essere io, sennò mi annullo ("io" nel senso di "sé stesso", e stavolta ci metto pure l'accento x sottolinearlo).
Come si annulla chi preferisce il finto all'ideal se stesso (appunto).
Che poi ideali non siamo è ovvio, ma è il perseguire l'ideale che fa tornare i conti, più o meno.
Quelli che.... come preferirei non avere le risposte che non ho, che fare domande!