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di Franco libero Manco
Carissimi, quest’anno sarà la Val Badia a regalare il tradizionale albero di Natale al papa. Nei primi giorni di dicembre un abete di 200 anni e 30 metri di altezza sarà reciso per essere sacrificato sull’altare della stupidità umana, cieca e indifferente verso le espressioni più belle e maestose della vita.
Vogliamo attivarci per tempo inviando un miliardo di lettere di protesta agli indirizzi sotto riportati, ai giornali e a tutti i comuni in cui siete residenti.
La lettera da inviare potrebbe essere, più o meno la seguente.
A SUA SANTITA’ BENEDETTO XVI
Fax 06.69885863
Santità,
la preghiamo sentitamente di non consentire la recisione del gigantesco abete per allestire l’albero di Natale in piazza S. Pietro: è un atto che turba le coscienze degli ecologisti e di tutti coloro che amano la natura e credono che ogni essere voglia vivere e non essere ucciso. Crediamo che questo atto di indifferenza verso la Vita non sarebbe stato condiviso da nostro Signore. La sua decisione di non accettare il dono di un albero reciso sarà sicuramente segno di grande apertura verso le esigenze ecologiche del pianeta.
Facendo appello alla sensibilità che Sua Santità ha sempre dimostrato per la natura Le chiediamo sentitamente di invitare la popolazione a festeggiare la nascita di Gesù mediante l’allestimento del solo presepe, tradizione che maggiormente ci appartiene perché ideata da S. Francesco.
Certi dell’accoglienza della nostra istanza inviamo ossequiosi saluti.
AL SINDACO DEL COMNE DI ROMA
WALTER VELTRONI
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Fax 06.6791007
ALL’ASSESSORE PER LE POLITICHE AMBIENTALI
Fax 06. 67109304
ALL’ASSESSORE DELLE POLITICHE EDUCATIVE
Fax 06.5783742
Signor Sindaco, Presidente, Assessore,
l’usanza di addobbare piazza Venezia, per le feste natalizie, con la messa a dimora di un gigantesco albero di abete reciso per la circostanza dimostra l’estrema indifferenza del Comune di Roma verso la natura e verso le istanze del popolo ecologista.
Se vogliamo che nelle nuove generazioni si sviluppi il senso del rispetto e della tutela dell’ambiente, alla cui esistenza è inscindibilmente legata la stessa vita degli umani, non può il Comune della capitale d’Italia rinnovare una tradizione simbolo di disprezzo per la natura.
Pertanto invitiamo sentitamente la S.V. a volere annullare questa tradizione, motivandola con il rifiuto a sacrificare la vita di un albero e di esaltare la tradizione della rappresentazione del presepe che sicuramente ci appartiene maggiormente perché ideata da S. Francesco, patrono d’Italia.
Certi dell’accoglienza di questa nostra istanza inviamo distinti saluti.
LETTERA DA INVIARE AI GIORNALI
Ad ogni Natale si rinnova l’incivile usanza di allestire il presepe sacrificando la vita di un giovane abete che va a languire per alcune settimane in un asfissiante appartamento per poi essere gettato nel cassonetto delle immondizie. E’ una vergogna constatare che sia proprio la Chiesa cattolica a dare il cattivo esempio innalzando ogni anno in piazza S. Pietro un albero secolare, convinti che quell’albero sia lieto di essere sacrificato per ornare la piazza della cristianità.