Adesso che sono ritornata quasi alla normalità vi vorrei raccontare del mio piccolo Leo. Leo è un bellissimo micione nero che ha compiuto 2 anni il 26 marzo.
So la sua data di nascita poiché è stato partorito da Nerina, Nerina era la micia della mia vicina e a casa sua non stava per niente bene, poco cibo e fuori con qualsiasi temperatura, era sempre triste e veniva la sera sotto la mia finestra ad elemosinare il mangiare, i suoi occhi dolcissimi mi riempivano il cuore di dolore. Abbiamo iniziato a darle da mangiare e come ringraziamento ha deciso di partorire i suoi 4 bellissimi micetti sotto il nostro pergolato. Da quel 26 marzo del 2008 sono iniziate tutte le mie gioie e i dolori …. Dopo circa 1 mese i gattini si prendono il raffreddore, decido di far loro l’aerosol, cosi faccio e dopo 1 sola lei decide di spostarli altrove, mi sento morire e più o meno capisco dove sono i 4 mici, li ha portati nel pollaio del mio vicino, li ci restano per 1 settimana circa e durante questa settimana piove e fa freddo. Solo il sabato successivo riesco ad andare a cercarli, nel frattempo la fuggitiva viene a mangiare tutte le sere. Nel pollaio trovo 1 solo micino, morto e cosi dopo 1 ora di ricerche (io, mia mamma ed il mio vicino) ci diamo per vinti, sicuramente sono morti tutti. La domenica arriva la mia vicina con un piccolo micino nero tutto sporco, l’unico sopravvissuto, ha freddo, gli occhi completamente chiusi da pus, respira malissimo, nel frattempo Nerina è già in calore. Puliamo il gattino e gli diamo del latte in polvere di farmacia, è affamato. Beh, per farla corta lo salviamo, lo chiamiamo Leo e grazie al gattile di Fe abbiamo sterilizzato Nerina che è ancora con me.
Leo poi a circa 3 mesi si è spezzato entrambe le zampe anteriori, è stato sottoposto ad anestesia con il rischio che non si svegliasse più e ha tenuto le zampine ingessate quasi 1 mese …
Anche questa è stata superata.
Arriviamo a quest’anno, il giorno di Pasquetta lascio Leo a casa perché fuori c’e’ brutto e andiamo a pranzo da mia mamma, per fortuna restiamo da lei solo 1 oretta, appena entriamo in casa c’e’ Topis (la nostra micia di 6 anni) che anziché tentare la fuga come suo solito scappa piangendo in cucina, Leo non c’e’ ma lo sentiamo, fa miagolii strazianti, il mio compagno arriva per primo in cucina e vedo la sua disperazione, Leo è appeso a testa in giù ad uno dei nostri sgabelli, a terra c’e’ sangue e pipì, lui è fuori di se, si divincola come un matto per via del male, incliniamo lo sgabello e tentiamo di liberare il piedino posteriore destro, è troppo incastrato ed esce tanto sangue, il mio compagno decide di forzare lo sgabello aprendo i fili di acciaio intrecciati che compongono lo schienale. Ha il fiatone e tiene la zampina dritta, 1 dito è quasi del tutto tranciato. Lo portiamo di corsa in clinica a Fe, gli amputano il dito e lo operano perché ha l’osso rotto e tutti i legamenti saltati.
Oggi pomeriggio se tutto va bene togliamo i punti ma Leo sarà da rioperare per togliere la piastra ed i chiodi che gli hanno messo nell’osso. Sarà una cosa lunga, anzi, lunghissima però il mio Leo è ancora qua…..
Vi ho scritto la nostra storia perché ho bisogno delle vostre parole, dei vostri pensieri e delle vostre coccole.
Sono stata malissimo per giorni interi, non sapevo cosa e come scrivervi, non avevo più voglia di nulla se non addormentarmi e risvegliarmi tra 6 mesi con il mio Leo senza gessi, bende e dolore. Lui è bravissimo, si è lamentato soltanto i primi giorni ma ora a parte che zoppica un po’, è tornato ad essere il mio Leo. Aveva smesso di fare le fusa, non mi faceva più i complimenti, non mi considerava più, credevo si stesse lasciando andare.
Adesso cammina con 3 gambe ma saltella cosi veloce che non è cambiato nulla, probabilmente quando toglieremo la piastra avrà la zampina un po’ rigida ma non mi importa, basta che lui sia con me.
Dopo questa batosta ovviamente ci faremo benedire tutti, non si sa mai.
Chiedo scusa per la lunghezza di questo post.
Grazie per avermi letto.
Ale
So la sua data di nascita poiché è stato partorito da Nerina, Nerina era la micia della mia vicina e a casa sua non stava per niente bene, poco cibo e fuori con qualsiasi temperatura, era sempre triste e veniva la sera sotto la mia finestra ad elemosinare il mangiare, i suoi occhi dolcissimi mi riempivano il cuore di dolore. Abbiamo iniziato a darle da mangiare e come ringraziamento ha deciso di partorire i suoi 4 bellissimi micetti sotto il nostro pergolato. Da quel 26 marzo del 2008 sono iniziate tutte le mie gioie e i dolori …. Dopo circa 1 mese i gattini si prendono il raffreddore, decido di far loro l’aerosol, cosi faccio e dopo 1 sola lei decide di spostarli altrove, mi sento morire e più o meno capisco dove sono i 4 mici, li ha portati nel pollaio del mio vicino, li ci restano per 1 settimana circa e durante questa settimana piove e fa freddo. Solo il sabato successivo riesco ad andare a cercarli, nel frattempo la fuggitiva viene a mangiare tutte le sere. Nel pollaio trovo 1 solo micino, morto e cosi dopo 1 ora di ricerche (io, mia mamma ed il mio vicino) ci diamo per vinti, sicuramente sono morti tutti. La domenica arriva la mia vicina con un piccolo micino nero tutto sporco, l’unico sopravvissuto, ha freddo, gli occhi completamente chiusi da pus, respira malissimo, nel frattempo Nerina è già in calore. Puliamo il gattino e gli diamo del latte in polvere di farmacia, è affamato. Beh, per farla corta lo salviamo, lo chiamiamo Leo e grazie al gattile di Fe abbiamo sterilizzato Nerina che è ancora con me.
Leo poi a circa 3 mesi si è spezzato entrambe le zampe anteriori, è stato sottoposto ad anestesia con il rischio che non si svegliasse più e ha tenuto le zampine ingessate quasi 1 mese …
Anche questa è stata superata.
Arriviamo a quest’anno, il giorno di Pasquetta lascio Leo a casa perché fuori c’e’ brutto e andiamo a pranzo da mia mamma, per fortuna restiamo da lei solo 1 oretta, appena entriamo in casa c’e’ Topis (la nostra micia di 6 anni) che anziché tentare la fuga come suo solito scappa piangendo in cucina, Leo non c’e’ ma lo sentiamo, fa miagolii strazianti, il mio compagno arriva per primo in cucina e vedo la sua disperazione, Leo è appeso a testa in giù ad uno dei nostri sgabelli, a terra c’e’ sangue e pipì, lui è fuori di se, si divincola come un matto per via del male, incliniamo lo sgabello e tentiamo di liberare il piedino posteriore destro, è troppo incastrato ed esce tanto sangue, il mio compagno decide di forzare lo sgabello aprendo i fili di acciaio intrecciati che compongono lo schienale. Ha il fiatone e tiene la zampina dritta, 1 dito è quasi del tutto tranciato. Lo portiamo di corsa in clinica a Fe, gli amputano il dito e lo operano perché ha l’osso rotto e tutti i legamenti saltati.
Oggi pomeriggio se tutto va bene togliamo i punti ma Leo sarà da rioperare per togliere la piastra ed i chiodi che gli hanno messo nell’osso. Sarà una cosa lunga, anzi, lunghissima però il mio Leo è ancora qua…..
Vi ho scritto la nostra storia perché ho bisogno delle vostre parole, dei vostri pensieri e delle vostre coccole.
Sono stata malissimo per giorni interi, non sapevo cosa e come scrivervi, non avevo più voglia di nulla se non addormentarmi e risvegliarmi tra 6 mesi con il mio Leo senza gessi, bende e dolore. Lui è bravissimo, si è lamentato soltanto i primi giorni ma ora a parte che zoppica un po’, è tornato ad essere il mio Leo. Aveva smesso di fare le fusa, non mi faceva più i complimenti, non mi considerava più, credevo si stesse lasciando andare.
Adesso cammina con 3 gambe ma saltella cosi veloce che non è cambiato nulla, probabilmente quando toglieremo la piastra avrà la zampina un po’ rigida ma non mi importa, basta che lui sia con me.
Dopo questa batosta ovviamente ci faremo benedire tutti, non si sa mai.
Chiedo scusa per la lunghezza di questo post.
Grazie per avermi letto.
Ale
Ultima modifica: