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la memoria e il perdono

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Master Florello
Certo pin, io non dico che dobbiamo NOI riscrivere il Codice, per "andare oltre" voglio dire "non guardare a come sono oggi, a quello che dice articolo per articolo la legge, ma ragionare casomai su quello che le leggi non dicono o non possono dire, ragionare su QUELLO CHE MANCA, se per voi MANCA qualcosa all'interno di un sistema di Giustizia, non solo di Leggi.....Per me, l'ho detto, manca la valutazione del Tempo nel comminare le pene e manca la valutazione della coscienza individuale, sia da parte del reo, sia da parte delle vittime.....vorrei una giustizia
"etica".....è solo un "sogno", un ideale

Il comminare le pene, su queso sono d'accordo.
Utopisticamente oggi come oggi vorrei che alcune leggi fossero veramente applicate senza disciminazione di casta.
Poi ricordiamoci che sono sempre uomini coloro che decidono, passibili di tutte le debolezze umane e degli 'errori' umani.
Quindi parliamo sempre soggettivamente e non oggettivamente.
 

Violetta516

Maestro Giardinauta
dei delitti e dei castighi si discute e si teorizza da secoli. Io credo che una persona che ha tolto ferocemente la vita ad un'altra, a maggior ragione in un raptus, è una persona pericolosa perché senza controllo e resterà tale. Credo che gli individui TUTTI debbano assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Se hai ammazzato qualcuno sapendo che per questo potevi finire in galera a vita, vuol dire che hai accettato il rischio. Non credo che i parenti di una giovane donna massacrata e strappata con violenza alla vita siano disposti a perdonare il suo assassino ma, anche in questo caso, la punizione deve esserci. In "Delitto e castigo" l'assassino Raskolnikov l'aveva fatta quasi franca ma è lui a cercare la punizione in ogni modo, fino all'arresto. Nonostante tutte le dichiarazioni, la preparazione e la fredda teorrizzazione di quel delitto perfetto, anche nella scelta della persona da ammazzare, non aveva previsto il peso enorme per la sua coscienza, dell'uccisione di un altro essere umano per quanto odioso abietto ed inutile. Anche se alla fine in lui non cè un vero pentimento ma piuttosto un rimproverarsi non per aver commesso l'omicidio ma per non averne saputo sopportare il peso.
 

Olmo60

Guru Master Florello
La metafora di quello che perdona dopo tanti anni, senza che l'altro si sia dichiarato pentito, a me dimostra che perdono/ pentimento non necessariamente vanno in coppia....proprio perchè è una questione di coscienza individuale...La legge che deve dare dei principi "asettici" e astratti, per questo può essere ingiusta (per me). Il caso Clabs è totalmente un'altro caso: non mi sembra nè che il "presunto" colpevole sia cambiato, nè che la famiglia sia disposta al perdono.....Io farei così:
per tutti i crimini contro lo stato ( mafia, stragi, delitti contro l'umanità) è giusto che vengano giudicati dallo Stato
per i delitti contro la persona, se la famiglia non perdona (passati tanti anni) resta giudice lo Stato
per i delitti contro la persona in caso di cambiamento e perdono, niente condanna perchè il carcere serve a rieducare: e se quello si e già rieducato nel tempo, sarebbe solo una vendetta che tra l'altro la famiglia (in questo caso) non vuole...
per i delitti contro la persona dove la famiglia non è disposta a perdonare, allora interviene di nuovo lo Stato con le sue leggi.....
 

miciajulie

Fiorin Florello
Parliamo di 20 di latitanza o di 20 anni di carcere?
Perchè se ha ucciso ed è stato latitante per 20 anni, può anche essere cambiato, ma allora perchè non si è costituito?

condivido questa posizione. e, non essendo credente, mi sfugge il concetto di 'perdono'.
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Dovresti far dieta amazzonicah è ovvione hai di acri da coltivar se ti sei dimenticato er pappone forse è il ricco che ha fatto troppo lo spaccone, al povero piace se lo mimano sono(?)sei le persone che lo aiutino, fai come me io da sempre a marzo chiunque viene gli do 6 cent e guardio se s'accontentano

Mi chiedo se ci sei o ci fai, secondo me ci sei, si troppu strunzu.
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Il delitto non si può perdonare nemmeno se 20 anni dopo e si è diventati un'altra persona così come non si possono perdonare certi parenti.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Bene....deduco che non vi fate scrupoli di sorta. Certo, la legge è chiara, nei suoi numerosi articoli.
Rispetto le vostre posizioni..
 

Olmo60

Guru Master Florello
dei delitti e dei castighi si discute e si teorizza da secoli. Io credo che una persona che ha tolto ferocemente la vita ad un'altra, a maggior ragione in un raptus, è una persona pericolosa perché senza controllo e resterà tale. Credo che gli individui TUTTI debbano assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Se hai ammazzato qualcuno sapendo che per questo potevi finire in galera a vita, vuol dire che hai accettato il rischio. Non credo che i parenti di una giovane donna massacrata e strappata con violenza alla vita siano disposti a perdonare il suo assassino ma, anche in questo caso, la punizione deve esserci. In "Delitto e castigo" l'assassino Raskolnikov l'aveva fatta quasi franca ma è lui a cercare la punizione in ogni modo, fino all'arresto. Nonostante tutte le dichiarazioni, la preparazione e la fredda teorrizzazione di quel delitto perfetto, anche nella scelta della persona da ammazzare, non aveva previsto il peso enorme per la sua coscienza, dell'uccisione di un altro essere umano per quanto odioso abietto ed inutile. Anche se alla fine in lui non cè un vero pentimento ma piuttosto un rimproverarsi non per aver commesso l'omicidio ma per non averne saputo sopportare il peso.

Dostoevskij...uno dei miei autori preferiti.....
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
La metafora di quello che perdona dopo tanti anni, senza che l'altro si sia dichiarato pentito, a me dimostra che perdono/ pentimento non necessariamente vanno in coppia....proprio perchè è una questione di coscienza individuale...La legge che deve dare dei principi "asettici" e astratti, per questo può essere ingiusta (per me). Il caso Clabs è totalmente un'altro caso: non mi sembra nè che il "presunto" colpevole sia cambiato, nè che la famiglia sia disposta al perdono.....Io farei così:
per tutti i crimini contro lo stato ( mafia, stragi, delitti contro l'umanità) è giusto che vengano giudicati dallo Stato
per i delitti contro la persona, se la famiglia non perdona (passati tanti anni) resta giudice lo Stato
per i delitti contro la persona in caso di cambiamento e perdono, niente condanna perchè il carcere serve a rieducare: e se quello si e già rieducato nel tempo, sarebbe solo una vendetta che tra l'altro la famiglia (in questo caso) non vuole...

per i delitti contro la persona dove la famiglia non è disposta a perdonare, allora interviene di nuovo lo Stato con le sue leggi.....


Scusa una cosa: ma la famiglia cosa c'entra?
Se uccidessero me quale diritto avrebbe la mia famiglia di perdonare per la mia vita?
La famiglia può perdonare per il dolore che lei ha provato , ma non per la perdita della mia vita per me stessa.

Lo Stato si fa parte lesa, che non è solo famiglia o società, ma rappresenta anche me come persona.
 

Pin

Master Florello
se per perdono si intende superare, andare avanti, ci può anche stare. ma la memoria resta. e, temo, anche il rancore. controllabile, ma non invisibile

Il perdono, quando uno ci arriva, allontana il rancore.
Per questo dico che è una lunga elaborazione interna, difficile.
E' un dono, umano non divino.
 

Nicki.ta

Giardinauta
Non credo al perdono che arriva col tempo, si puo' cercare di superare, di comprendere le ragioni, ma concordo con Micia...il ricordo resta sempre, pronto a riaffiorare quando non ce lo aspettiamo piu' e a portare con se', temo, il ricordo del rancore.

Naturalmente questo vale nei casi di cui si sta trattando, quindi veramente laceranti....
 

paolaas

Guru Giardinauta
No, il passare del tempo non è un'attenuante. A parte che vorrei sapere chi è in grado di capire che quella persona sia cambiata, se si sia realmente pentita, ecc...
Troppo comodo. E' giusto che ognuno si prenda le responsabilità di quello che fa, in ogni momento.....
Ripeto, forse in questo momento non ragiono razionalmente ma ci deve essere un contrappasso, ci deve essere una pena per il male che hai fatto.... Non è giusto che passi tutto come se niente fosse.... Quello che hai rotto dentro (gli altri) non si riaggiusta più....
 

daria

Master Florello
la intendo anch'io come micia, e non lo chiamo perdono perche' e' un concetto che non mi appartiene.superare e andare avanti, magari rimuovere-annullare un torto

ps. adesso cerco bene, ma sono quasi certa di avere una coscienza e lei, la coscienza, ringrazia per il riconoscimento
 

pa0la

Florello
il perdono, per chi riesce a trovarlo, attenua forse il dolore ed il rancore ma non lava la colpa di chi ha commesso un crimine o comunque ha fatto del male
il pentimento, parimenti, allevia forse la coscienza di chi ha causato dolore ma non cancella la sua responsabilità
porre rimedio ad un torto potrebbe essere una strada, ma se togli la vita a qualcuno non esiste rimedio da porre
p..s: anche io sono quasi certa di avere una coscienza come Daria, non funzionerà forse alla perfezione ma proprio non averla mi par troppo
 
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