Discussione interessantissima.
Io personalmente sono agnostico: che esista un Dio come quello che ci viene rappresentato è un fatto che tutt'al più mi auguro... Perchè è bello pensare che, in assenza di una giustizia umana, esista almeno una divina.
Tuttavia nessuno sa se Dio siste. C'è chi crede, fermamente, che esista. Ma senza prove.
Detto questo, io comunque non posso essere nè cattolico nè musulmano. Non posso esserlo perchè appartenere ad una religione non significa soltanto credere ad un Dio, ma rispettare e far proprie una serie di regole e comportamenti. Si è già parlato di preservativi e fecondazione assistita, ma vogliamo anche dire qualcosa sulla concezione della donna? Quello che è la donna nell'Islam è sotto gli occhi di tutti. Ma nell'occidente industrializzato cattolico le cose non sono molto diverse. Porto a conoscenza di chi non sa cosa alcuni uomini definiti "santi" hanno dettto a proposito delle donne...
Sant'Epifanio
Qualifica le donne come "di debole razza, indegne di fiducia e di intelligenza mediocre".
San Paolo
"Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo."
"La mogli siano soggette ai loro mariti in tutto."
"Le donne tacciano nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare; stiano sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è vergognoso per una donna parlare in assemblea."
San Gerolamo
La donna è "strumento del diavolo"
San Tommaso d'Aquino
La donna è "l'intenzione secondaria della natura, come putrefazione, deformità, debolezza senile"
"La donna ha bisogno dell'uomo non soltanto per la procreazione e l'educazione dei figli, ma anche come suo signore".
Ora qualcuno dirà che queste sono cose superate, perchè la Chiesa è "in cammino". Tanto per cominciare il capo della Chiesa affermi pubblicamente che queste cose dette da dei cosiddetti "santi" sono superate, ma, che mi risulti, ciò non è in programma.
In realtà non è affatto vero che la Chiesa è in cammino, piuttosto è costretta, una volta divenuta completamente anacronistica, adover rivedere alcune posizioni per evitare di perdere troppi adepti.