Non ho mai capito questa cosa del "se non ami prima te stesso...non puoi amare nemmeno gli altri".
Ma proprio mai l'ho capìta, e dispero ormai di comprenderla in un certo senso.
Io dico, e penso, sempre di non amarmi, anzi...di detestarmi profondamente.
Un fondo di verità ci sarà se continuo a dirmelo, presumo.
Però credo di amarmi quando desidero essere riamata, penso che in quel caso voglio pure il mio bene, da perfetta egoista che sono :azz:
Ci sono retaggi sconosciuti che influenzano, almeno credo sennò non me lo spiego.
E c'è chi amo perché amo e basta, direi senza pretendere nulla in cambio, e tutto ciò che ricevo è regalo infinito, ogni volta che accade.
L'onestà è prima di tutto coi miei princìpi, mi piace essere onesta anche col diavolo (come si suol dire)
Trovo sia bello, e giusto, mi soddisfa.
Mi piace sentire che un'antipatia...o un duro scontro...o una non stima verso il "nemico" non condiziona la mia capacità di giudizio.
Questo mi fa sentire libera al massimo, assolutamente non influenzabile e al di sopra delle parti, anche quando sono implicata io personalmente.
E' sempre stata la libertà il mio credo.
Laddove posso riuscirci...sono felice, con me stessa e con gli altri, poiché in quel caso sono soprattutto libera con me stessa e con gli altri.
E onesta, perché mi esce da sola, questa libertà di dare...senza farmi condizionare dai vari "chi, come, dove, quando e perché" mi han fatto male.
E siccome non sono una santa in nulla...ho i miei bei momenti di sfogo spietato, com'è giusto che sia.
Ma non devono influire né condizionarmi, sarebbe come a dire che è la persona che mi ha fatto del male a condizionarmi, la qual cosa non mi starebbe affatto bene, ovviamente.
Quindi a volte, quando è proprio colma la misura, vado anche contro me stessa per amore di questa onestà-libertà in cui credo.
Baci