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Cornunghia

GoJu_

Aspirante Giardinauta
scusa Goju, avrei ancora due domandine, se posso: il prodotto farncese a base di stallatico equino, guano ecc. come si chiama? e la leonardite si trova anch'essa nei consorzi o in ogni garden center?, finora non conoscevo questo prodotto.

E come prodotti a base di potassio che cosa mi consigliano gli esperti agronomi? Io aggiungo cenere di legna, ma ho sentito dire che sono ottimi i comuni fertilizzanti per pomodori

Il pellettato francese si chiama "Or Brun" mentre per il potassio la cenere va benissimo, ma anche pezzi di carbone del camino.
Altrimenti esiste una linea di integratori della Cifo, tra cui il potassio (e tanti altri). Ora è piuttosto tardi per somministrare potassio.
Il prodotto della intrachem è il prodigy, nelle sue diverse varianti (agro, horto e plus)
 

Echinodorus

Maestro Giardinauta
Se può essere utile, vi faccio un copia-incolla di tabelle riguardanti i concimi organici azoto-fosfatici e azotati.

tab2concazfos.jpg



tab1concaz.jpg
 

GoJu_

Aspirante Giardinauta
Molto utili le tabelline! Consiglio vivamente i prodotti a base di epitelio animale idrolizzato, hanno davvero una marcia in più tra i concimi organici! Particolarmente utili in primavera, dove serve maggior spinta in azoto.
 

Roberto Rossi

Giardinauta Senior
Conoscevo quelle tabelle, mi chiedovo per quale motivo sconsigliano di usare la cornunghia in vaso?:confuso:
Forse per i lunghi tempi di mineralizzazione?
 

scipulosa

Maestro Giardinauta
molto utile questo topic! mi ricordavo che si poteva votare una discussione, ma non trovo più il comando; peccato....
 

elleboro

Florello
nella mia ignoranza davo per scontato che l'alta disponibilità di un solo elemento ed il ritardo di questa disponibilità mal si adattassero a un recipiente chiuso, per lo più manovrato da non professionisti (con le mie scuse alle ovvie eccezioni).

Ne deduco che non è così, Kiwo ?
 

Echinodorus

Maestro Giardinauta
Mistero! In realtà come già detto molti terricci commerciali per acidofile o meno contengono cornunghia.........

Io penso ( ma forse mi sbaglio):confuso: che la cornunghia sia adatta proprio alle acidofile se miscelata a torba. Considerando che, pur avendo una elevata percentuale di N organico, lo rilascia in condizioni ottimali abbastanza lentamente,in più se la misceliamo solo con torba acida che ha bassa attività microbiologica, avrà una mineralizzazione ancor più lenta.Questo, sempre secondo me, può essere un vantaggio nei confronti di piante ( acidofile) che notoriamente non tollerano eccessi di salinità nel substrato.
Mentre se miscelata con terricci (sempre di origine torbosa, per cui a bassa attività microbiologica ma ph stabilizzati a valori più elevati) e usati per la coltivazione di piante più esigenti delle acidofile, potrebbe non essere sufficiente a coprire il loro fabbisogno di azoto entro un lasso di tempo accettabile , a meno che nel substrato di coltivazione non venga miscelata anche terra di giardino ricca di attività batterica.

Ho detto una cavolata!:fifone2:
 

elleboro

Florello
mappete |

ileana, in cosa sei laureata? Kiwo è medico, e tu Roberto?
certo che per coltivare anche un piccolo giardino, la chimica sembra essere indispensabile.

Domanda, se ne avete voglia, Gran Signori della Conoscenza,: so che la torba bionda è acida, quella nera no. Ci sono altre differenze?
 
B

bobino

Guest
mappete |

ileana, in cosa sei laureata? Kiwo è medico, e tu Roberto?
certo che per coltivare anche un piccolo giardino, la chimica sembra essere indispensabile.

Domanda, se ne avete voglia, Gran Signori della Conoscenza,: so che la torba bionda è acida, quella nera no. Ci sono altre differenze?

/ queste son le discussioni che mi piacciono perché si impara sempre qualcosa :hands13: e poi...quando uno si ritrova in giardino, o balcone o terrazza pensa: :confuso: come avevan detto? 'petta che guardo il topic :ros:
:ciglione:
 

kiwoncello

Master Florello
Credo che nel giardinaggio come pure in altri campi esistano dei misteri più o meno gloriosi nonché varie leggende metropolitane. Il non uso di concimi "naturali" a lenta in vaso probabilmente (ma non ho certezze) deriva dal fatto che si tratta sempre di materiale a titolo abbastanza impreciso ma comunque basso almeno per quanto riguarda l'azoto organico e carente in altri elementi base. Ciò ne imporrebbe percentualmente l'immissione in vaso di grosse quantità con difficile maneggevolezza del tutto e sbilanciamento ionico. Mi spiego: se io sformaggio (1-2 cucchiaini da té) con un granulare NPK a lenta (cioè granuli protetti) a titolo ben definito sono certo che non corro rischi di "bruciare" la pianta o di darle una dieta parzialmente carente e nel contempo so quanto e cosa le do. Questi comunque sono problemi di noi dilettanti: i vivaisti professional in realtà usano terricci poco o nulla addizionati e fertilizzano cronicamente (e blandamente!) via l'acqua di irrigazione ricuperando e riutilizzando quella colata via dai banconi....
 

rossl

Giardinauta Senior
ho capito perfettamente la tua supposizione Kiwo, e mi sembra che sia di una logica stringente; non sapevo assolutamente che i vivaisti riutilizzassero l'acqua che cola via dai banconi, del resto direi che è un ottimo modo per non sprecare acqua e fertilizzanti.

Il discorso di Echinodorus invece, mi ha chiarito un dubbio che avevo a proposito dell'uso di cornunghia (notoriamnete ricca in azoto) per le acidofile.

A proposito poi del letame naturale, cioè non pellettato, ho sentito C.Pagani affermare che il suo uso non è poi così benefico per le piante perchè, non essendo sterilizzato, può contenere tantissimi semi non digeriti di graminacee e infestanti varie.
E pensare che proprio quest'anno sono riuscita a farmene portare un carico da un contadino della zona! e non vi dico la fatica di portalo su e giù per il giardino con la carriola! e ne ho ancora per un paio di stagioni....comunque penso che le mie piante lo gradiranno ugualmente; anzi il fatto che non sia sterilizzato forse lo rende più 'attivo' microbiologicamente parlando (il problema sarà per la mia schiena, quando dovrò estirpare le erbacce)
 

GoJu_

Aspirante Giardinauta
Credo che nel giardinaggio come pure in altri campi esistano dei misteri più o meno gloriosi nonché varie leggende metropolitane. Il non uso di concimi "naturali" a lenta in vaso probabilmente (ma non ho certezze) deriva dal fatto che si tratta sempre di materiale a titolo abbastanza impreciso ma comunque basso almeno per quanto riguarda l'azoto organico e carente in altri elementi base. Ciò ne imporrebbe percentualmente l'immissione in vaso di grosse quantità con difficile maneggevolezza del tutto e sbilanciamento ionico. Mi spiego: se io sformaggio (1-2 cucchiaini da té) con un granulare NPK a lenta (cioè granuli protetti) a titolo ben definito sono certo che non corro rischi di "bruciare" la pianta o di darle una dieta parzialmente carente e nel contempo so quanto e cosa le do. Questi comunque sono problemi di noi dilettanti: i vivaisti professional in realtà usano terricci poco o nulla addizionati e fertilizzano cronicamente (e blandamente!) via l'acqua di irrigazione ricuperando e riutilizzando quella colata via dai banconi....

Beh se parliamo di vivaisti, l'organico non conviene mai, per ragioni economiche e pratiche.
Riguardo al rischio di salinità e bruciature è molto più alto con i concimi minerali... Se vuoi veder morire un bonsai, dove questi problemi sono amplificati al massimo, usa un NPK minerale per un paio d'anni e la pianta morirà...
Ovvio, uno stallatico non maturo, quindi con alte percentuali di urea e ammoniaca è pericolosissimo, ma per il resto il problema sovradosaggio non si pone con i concimi organici.
 

Roberto Rossi

Giardinauta Senior
Io penso ( ma forse mi sbaglio):confuso: che la cornunghia sia adatta proprio alle acidofile se miscelata a torba. Considerando che, pur avendo una elevata percentuale di N organico, lo rilascia in condizioni ottimali abbastanza lentamente,in più se la misceliamo solo con torba acida che ha bassa attività microbiologica, avrà una mineralizzazione ancor più lenta.Questo, sempre secondo me, può essere un vantaggio nei confronti di piante ( acidofile) che notoriamente non tollerano eccessi di salinità nel substrato.
Mentre se miscelata con terricci (sempre di origine torbosa, per cui a bassa attività microbiologica ma ph stabilizzati a valori più elevati) e usati per la coltivazione di piante più esigenti delle acidofile, potrebbe non essere sufficiente a coprire il loro fabbisogno di azoto entro un lasso di tempo accettabile , a meno che nel substrato di coltivazione non venga miscelata anche terra di giardino ricca di attività batterica.

Ho detto una cavolata!:fifone2:

Il tuo ragionamento è giusto, ma quando parli di condizioni ottimali cosa intendi?
Ti riferisci alla coltivazione in vaso o in terra?
Consideriamo i fattori che determinano la velocità di cessione dei fertilizzanti, nei composti organici.
Il fattore principale è senza dubbio l'attività batterica (batteri e funghi);
ma altri fattori come temperatura e presenza costante di umidità nel substrato (come di norma nei terreni per le acidofile) aumenta il metabolismo dei batteri aumentandone esponenzialmente la popolazione, e quindi accelerando la cessione di azoto sino a portare il livello di ammonio ad un tenore non sopportabile dalle piante.
Per evitare tale situazioni occore come giustamente descrivi ridurre la frazione organica della composta, usando substrati microbiologicamente poveri, che assicurino un lenta cessione di azoto.
Ma resta comunque difficile il controllo degli altri due fattori come temperatura e umidità in un ambiente così ristretto come un vaso.
Forse questo è il motivo per cui si sconsiglia di usare cornunghia nei vasi?
Comunque stimati coltivatori come "R. Paoli e A. Borgioli" specialisti nella coltivazione di ortensie, consigliano per i rinvasi la seguente composta;
50% di buona torba scura, 30% pomice, 10% sabbia di fiume, 10% foglia di faggio e come concime organico, un pò di cornunghia o di stallatico ben maturo.
Sembra che la cornunghia sia da evitare in presenza di stallatico e viceversa.:confused:
Per i concimi a cessione controllata tipo osmocote, nutricote ecc..;
i fattori principoli che ne determinano la velocità di rilascio dei fertilizzanti sono spessori del rivestimento e teperatura, ricerche hanno mostrato che la cessione aumenta del 60% passando da 27°C a 37°C, un top range abbastanza alto da raggiungere nei vasi di piante che predeligano posizioni ombrose.
Secondariamente fattori quali pH e umidità del terreno possono incrementare il rilascio.
Importante nell'uso di tali prodotti e verificare che i granuli siano ben integri, la loro frammentazione provoca rilascio veloce dei fertilizzanti.
Buona norma è di conservare con scrupolo tali concimi, e irrorare abbondantemente i vasi dopo la deposizione per dilavare bene la polvere che esiste sui granuli per evitare forti accumoli di nutrenti nel terriccio, cosa ormai risaputa disporli sempre il più lontano possibile ,dalle radici. :eek:k07:
 
Ultima modifica:

GoJu_

Aspirante Giardinauta
consigliano per i rinvasi la seguente composta;
50% di buona torba scura, 30% pomice, 10% sabbia di fiume, 10% foglia di faggio e come concime organico, un pò di cornunghia o di stallatico ben maturo.

Questo è senz'altro un buon substrato (40% di materiali inerti), a patto che la torba sia di ottima e comprovata qualità.
Sommando le percentuali si arriva a 100%, quindi quel " po' " di stallatico/cornunghia equivale a un semplice "assaggio".

Personalmente preferisco usare fino all'80% di materiali inerti, con il rimamente 20% suddiviso tra ammendanti organici e terriccio di bosco. Poi concimazione organica, esclusivamente in copertura.
 

elleboro

Florello
scusate, ma "inerte" significa senza vita?
se è così, perchè una percentuale così alta di materiale inerte è positiva nel fare un terreno che dovrà essere tutto "vita"?

Più è stupida questa domanda, meglio è se la correggete. grazie tante.
 
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