Io penso ( ma forse mi sbaglio):confuso: che la cornunghia sia adatta proprio alle acidofile se miscelata a torba. Considerando che, pur avendo una elevata percentuale di N organico, lo rilascia in condizioni ottimali abbastanza lentamente,in più se la misceliamo solo con torba acida che ha bassa attività microbiologica, avrà una mineralizzazione ancor più lenta.Questo, sempre secondo me, può essere un vantaggio nei confronti di piante ( acidofile) che notoriamente non tollerano eccessi di salinità nel substrato.
Mentre se miscelata con terricci (sempre di origine torbosa, per cui a bassa attività microbiologica ma ph stabilizzati a valori più elevati) e usati per la coltivazione di piante più esigenti delle acidofile, potrebbe non essere sufficiente a coprire il loro fabbisogno di azoto entro un lasso di tempo accettabile , a meno che nel substrato di coltivazione non venga miscelata anche terra di giardino ricca di attività batterica.
Ho detto una cavolata!:fifone2:
Il tuo ragionamento è giusto, ma quando parli di condizioni ottimali cosa intendi?
Ti riferisci alla coltivazione in vaso o in terra?
Consideriamo i fattori che determinano la velocità di cessione dei fertilizzanti, nei composti organici.
Il fattore principale è senza dubbio l'attività batterica (batteri e funghi);
ma altri fattori come temperatura e presenza costante di umidità nel substrato (come di norma nei terreni per le acidofile) aumenta il metabolismo dei batteri aumentandone esponenzialmente la popolazione, e quindi accelerando la cessione di azoto sino a portare il livello di ammonio ad un tenore non sopportabile dalle piante.
Per evitare tale situazioni occore come giustamente descrivi ridurre la frazione organica della composta, usando substrati microbiologicamente poveri, che assicurino un lenta cessione di azoto.
Ma resta comunque difficile il controllo degli altri due fattori come temperatura e umidità in un ambiente così ristretto come un vaso.
Forse questo è il motivo per cui si sconsiglia di usare cornunghia nei vasi?
Comunque stimati coltivatori come "R. Paoli e A. Borgioli" specialisti nella coltivazione di ortensie, consigliano per i rinvasi la seguente composta;
50% di buona torba scura, 30% pomice, 10% sabbia di fiume, 10% foglia di faggio e come concime organico, un pò di cornunghia o di stallatico ben maturo.
Sembra che la cornunghia sia da evitare in presenza di stallatico e viceversa.
Per i concimi a cessione controllata tipo osmocote, nutricote ecc..;
i fattori principoli che ne determinano la velocità di rilascio dei fertilizzanti sono spessori del rivestimento e teperatura, ricerche hanno mostrato che la cessione aumenta del 60% passando da 27°C a 37°C, un top range abbastanza alto da raggiungere nei vasi di piante che predeligano posizioni ombrose.
Secondariamente fattori quali pH e umidità del terreno possono incrementare il rilascio.
Importante nell'uso di tali prodotti e verificare che i granuli siano ben integri, la loro frammentazione provoca rilascio veloce dei fertilizzanti.
Buona norma è di conservare con scrupolo tali concimi, e irrorare abbondantemente i vasi dopo la deposizione per dilavare bene la polvere che esiste sui granuli per evitare forti accumoli di nutrenti nel terriccio, cosa ormai risaputa disporli sempre il più lontano possibile ,dalle radici.
k07: