scusate, ma "inerte" significa senza vita?
se è così, perchè una percentuale così alta di materiale inerte è positiva nel fare un terreno che dovrà essere tutto "vita"?
Più è stupida questa domanda, meglio è se la correggete. grazie tante.
Inerte significa che non apporta sostanze nutritive o ne apporta pochissime nell'arco di molti anni... Alcuni esempi: pomice, perlite, pozzolana, zeolite, lapillo, pietrisco, sabbia, ecc...
Li preferisco innanzitutto perchè evitano gran parte delle patologie radicali e aumentano in modo consistente la presenza di ossigeno nel vaso. Oltretutto favoriscono l'attività radicale e la formazione di radici capillari, con positivi effetti sulla vegetazione.
Un terriccio ricco di sostanza organica farà sviluppare poco le radici, in quanto trovano i nutrimenti senza fatica.
Ovviamente ci sono anche gli inconvenienti... irrigazioni giornaliere durante i mesi caldi e concimazione mirata in base alla fase vegetativa, comprensiva di microelementi e concimazioni fogliari.
Ammetto di essere un tantino sopra le righe: guardo con estremo scetticismo gran parte dei terricci universali in vendita. In pochi mesi diventano dei "mattoni" incredibili, senza areazione e con ristagni d'acqua molto pericolosi.
Detto questo, la ricetta universale per i terricci non esiste, solo l'esperienza e le proprie abitudini determinano la scelta migliore. Ovviamente al sud e in zone ventose una percentuale di inerti così elevata può comportare seri problemi idrici alla pianta...