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come ci siamo divertiti

daria

Master Florello
Okkey! vediamo se la pillolina per la memoria funziona...

Da bambina: Be', da bambina ho stragiocato, quartiere popolare, appartamenti piccoli ma cortili immensi, e la mia mammetta che si sgolava affacciata al ballatoio chiamandomi.
Una grande fortuna dei tempi?: pochissima televisione, tv dei ragazzi e poco altro e la sera a ninna presto, piacevolmente sfinita.
Ma non quella sera, non il 20 luglio 1969, l'intero quartiere immerso in un inusuale silenzio, assisteva allo sbarco sulla luna...wow.

L'adolescenza: Be', ho cavalcato l'onda dei fermenti, e che fermenti :D
Ho fumato come una pazza dai 14 ai 19 anni, ho trascorso ore e ore e ore nei cinema d'essai,e in minuscoli locali fumosissimi.
Ho conosciuto gente...strana ma simpatica, ho studiato fotografia e ho posato. Ho ascoltato musica straordinaria.
Ho conosciuto l'amore della mia vita sui banchi di scuola, mi sono sposata giovanissima e ho scodellato tre figli prima dei trent'anni, in tutto questo ho sempre letto molto, non mi sono mai drogata e sostanzialmente sono sempre stata una brava ragazza, lo sono ancora :D

Grazie Nicola, mi piace fare un riassuntino di tanto in tanto :)
 

Masolino

Bannato
Io ho giocato più o meno come tutti i bambini della mia epoca, con quel poco che lo stato di guerra consentiva e aguzzando l'ingegno.
Ricordo che in primavera i giardinieri comunali potavano i pini del Foro italico togliendo grosse scaglie di corteccia che io mi accaparravo per trasformarle in scafi di piccoli vascelli.
Avevo una mia scatola attrezzi ben dotata con lime, raspe, seghe,un mini succhiello e un trapanetto a mano. Con essi trasformavo le schegge più idonee in scafi che provavo in un catino colmo d'acqua per verificare il galleggiamento e che non s'inclinassero da un lato.
Poi sistemavo l'interno e costruivo uno o due alberi utilizzando i lunghi stecchini per gli spiedini. Per le vele, di tipo latino, utilizzavo ritagli di fogli di carta da pane che intiepidivo e impregnavo di cera strofinando una candela, così assumevano una maggiore consistenza.
Passavo infine alla chiglia e timone che eseguivo adoperando le scatolette di magnesia san pellegrino vuote.
Il varo in genere avveniva nella fontana di piazza Mazzini in giornate con vento che spingeva le barchette da un lato a quello opposto con grande soddisfazione mia e partecipazione dei miei amici.
 
B

bianca62

Guest
In città mia madre mi impediva di scendere in strada per giocare con gli altri ragazzini, ma appena arrivavano le vacanze estive era una pacchia, ci trasferivamo in campagna dalla nonna.
Diventavo una selvaggia. Stavo tutto il giorno tra i campi. Ero finalmente libera, niente abitini alla moda, trecce e fiocchi in testa. Ma soprattuto via le scarpe!!! Ve le ricordate le famose scarpe alla bebè? Io le detestavo.
I miei giochi erano quelli dei maschietti. Bicicletta, biglie, pallone, fionda. Avevamo a disposizione una sorta di officina dove con gli attrezzi a disposizione potevi costruirti ogni cosa. Oppure saltavamo con la corda o giocavamo a campana.
Ricordo con vero piacere il gusto che dava bere l'acqua corrente del fontanile quando tutti sudati e sporchi facevamo a gara per arrivare primi. Oppure stendersi all'ombra degli alberi nelle afose giornate estive e osservare il cielo fantasticando avventure.
 

pa0la

Florello
Una cosa avevo dimenticato, spesso i nostri genitori prima di ritirarci in casa e spedirci a giocare con il sapone facevano il concorso - il bambino più sporco -
di solito in palio c'era un lecca lecca per il dopo cena
vincevo spesso prrrrrrrrrrrr
 

Masolino

Bannato
In città mia madre mi impediva di scendere in strada per giocare con gli altri ragazzini, ma appena arrivavano le vacanze estive era una pacchia, ci trasferivamo in campagna dalla nonna.
Diventavo una selvaggia. Stavo tutto il giorno tra i campi. Ero finalmente libera, niente abitini alla moda, trecce e fiocchi in testa. Ma soprattuto via le scarpe!!! Ve le ricordate le famose scarpe alla bebè? Io le detestavo.
I miei giochi erano quelli dei maschietti. Bicicletta, biglie, pallone, fionda. Avevamo a disposizione una sorta di officina dove con gli attrezzi a disposizione potevi costruirti ogni cosa. Oppure saltavamo con la corda o giocavamo a campana.
Ricordo con vero piacere il gusto che dava bere l'acqua corrente del fontanile quando tutti sudati e sporchi facevamo a gara per arrivare primi. Oppure stendersi all'ombra degli alberi nelle afose giornate estive e osservare il cielo fantasticando avventure.


Sognatrice !!!!
Non sei ancora cresciuta, te ne rendi conto...? :flower:


:flower::love::flower:
 

daria

Master Florello
Una cosa avevo dimenticato, spesso i nostri genitori prima di ritirarci in casa e spedirci a giocare con il sapone facevano il concorso - il bambino più sporco -
di solito in palio c'era un lecca lecca per il dopo cena
vincevo spesso prrrrrrrrrrrr

E ce lo sapevo che saltavano fuori i ricordi!
Un riconoscimento simile:"Il piu' sporco dei cugini" lo istituimmo io e mia cognata durante i mesi estivi trascorsi nella grande casa dei miei suoceri al lago.
Tre figli io e tre lei, il problema stava nell'impegno esagerato che ci mettevano per vincere!In palio c'era una misteriosa medaglia d'oro:fischio: premio irraggiungibile e molto ambito.Ci pensava mio suocero a ricamarci su e a prendere tempo per la consegna della ricompensa , distribuendo nel frattempo caramelle anche agli ultimi arrivati :D
 
Ultima modifica:
Quando ero piccolo me so fatto il giro de tutti i ragazzini della mia età.....a botte intendo,non potevo fare a meno perchè ero piccolo ed allora pensavano de potè fà come gliè pare ,ma.....:lol::lol:certe risate me facevo,partivo sempre per primo e quando gli altri se ne accorgevano aveo già fatto tutto:lol::lol::lol::lol:
la legge della giungla nei piccoli paesi......purtroppo era così.
 

Pin

Master Florello
Nella scatolina dei ricordi, in campagna dalla nonna, 4 case sperdute.
Unico mezzo di locomozione la bicicletta.
Dovevo imparare per forza.
All'inizio un dramma, troppo grande per me. Ad ogni curva una caduta.
Così all'inizio curva scendevo e poi risalivo.
Poi sono diventata virtuosa della bici. Smesso di ruzzolare per scale e iniziato a cadere dalla bici, su sentieri naturali. La pelle l'ho cambiata spesso.
Il bello di camminare scalza, ovunque, anche nelle stalle.
Il bello di trattare con gli animali, anche in maniera esagerata e spericolata.
Non ero molto alta (neanche ora) e stavo dritta sotto la pancia dei buoi e delle mucche, quante codate.
Avendo visto per primi i maiali, tutti gli altri animali erano maiali o + grandi o + piccoli.
Bellissimo non avere l'acqua corrente in casa (ora morirei) e quindi lavaggi totali alla fonte, dove c'era una..............pozza.
Bagni, naturalmente vestita.
 

nicola71

Guru Giardinauta
che belli che sono i vostri racconti, grazie mi avete fatto ridere e mi sono divertito. Mi chiedo come si divertono ora i ragazzini di oggi?? di sicuro non sopra un albero e nemmeno in una stalla a piedi nudi
 

giallopersia

Maestro Giardinauta
Da bambina ho giocato tanto, i ricordi piu' belli cominciano da quando avevo 5-6 anni, ogni estate si andava coi miei cugini nella casa di campagna dei nonni. Gia' dalla mattina era un gran divertimento, appena fatta colazione si cominciava a correre con le "moto" fatte semplicemente di rami. Il rametto fungeva da manubrio e si facevano le gare....ginocchia eternamente sbucciate. Poi l' altalena, legata ad un ulivo secolare che a me sembrava gigantesco, poi la caccia agli insetti e lucertole(sigh) e le famose torte di fango.Tutto questo e' durato ogni estate per 7 anni. Come si divertono i bambini adesso? se possono giocare per strada come per fortuna puo' fare mia figlia con le amichette e' bellissimo ma dubito che i bambini di adesso possano fare quello che abbiamo fatto noi, in sicurezza, io ho il cuore in subbuglio quando lei sta' fuori perche' ho paura che venga avvicinata da qualcuno....
 
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