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SCHEDA PERSONAGGI
JOHN SMITH (Boba74):
un uomo sulla cinquantina ma dall'aspetto giovanile, capelli grigi, magro, non alto, con le rughe attorno agli occhi piccoli e scuri. Indossa: scarpe da tennis, jeans, camicia fuori dai pantaloni, cappellino con visiera. Dice di chiamarsi John Smith.
CRISTINA (Decky)
Cristina,32 anni,bionda liscia,magra,ha una piccola cicatrice nel labbro.Indossa un pantalone nero e un dolcevita.Scarpe con tacco molto alto....
TONY (Manidiforbice)
Tony, tipico boro romanaccio, capelli alle spalle, viso sempre abbronzato, collanad'oro al collo, camicia bianca sempre aperta a mostrare i peli del petto, jens attilatissimi sopra uno stivale bianco con le frange laterali.
Segno particolare. mastica sempre la cicca.
Auto, Giulietta, con paraspruzzi tenuti da catenelle.
RACHEL (Daria)
Rachel (pronunciato come è scritto) 40 anni mora capelli lisci molto corti labbra carnose naturalmente un bel fisico, altezza 1,70. Pantalone morbido grigio polvere, maglietta aderente maniche lunghe bianca,mocassini.
ANNA (Lològi)
Anna, 25 anni.
Bionda, non molto alta, carnagione chiarissima, fisico...non magrissima, bensì rotonda nei punti giusti, ovvero 60 kg ben distribuiti.
Indossa una canottierina con sopra una camicia sbottonata, jeans, scarpe da ginnastica e occhiali da sole, e naturalmente l'orologio...mai stare senza.
Al collo porta un ciondolo particolare, una chiave in argento, dalla quale non si separa mai.
SIMONE (Simone)
Simone, 17 anni, alto,magno con capelli neri, occhi marroni, capelli corti poi indosso magliette a maniche corte e parti di sotto delle tute
ADELE (Clorophilla)
Adele , 40 anni, capelli ricci rosso mogano, occhi verdi, fisico con le giuste rotondità...veste un tailleur di lino color panna con giacchina senza maniche stretta in vita e pantalone morbido...infradito in cuoio, cappello stile safari......
BENDER (Danilis)
Bender, 20 anni, moro (capelli cortissimi), occhi marroni, statura: medio-alto. Indossa maglietta a maniche corte e jeans
CHRIS (California)
chris, 30 anni,business man, moro, occhi verdi, statura media, indossa elegante completo giacca nera e cravatta rosa.
GRETA (Lobelia)
Greta. Vedova sulla cinquantina, Capelli tenuti in una coda, un po' stoppacciosi per i troppi passaggi di tinta, mani ben curate (cosa a cui tiene più di ogni altra), corpo che ancora regge a sufficienza, considerato il push up e i trattamenti di massaggio che fa ogni settimana. Non manca mai di truccarsi gli occhi, una semplice riga di kajal: neri come pece e vivi come una volta, quando tutti si giravano per esserne fulminati!
MARA (Aseret)
Piccola, rotondetta, età indefinibile, abbigliamento comodo, preferisce indossare pantaloni e maglietta, scarpe con tacco basso.
poi..vediamo...capelli ondulati pepe-sale ribelli al pettine, occhi grandi,espressivi, azzurro pervinca, l'unica cosa veramente notevole in lei.
ALBERTO (Lenticchio)
un ragazzino di 12 anni va in 1° media,
è appassionato di giardinaggio tanto chè nel suo balcone ha messo 2 vasi coltivati ad orto.
Non segue le mode passeggere infatti ha un abbigliamento composto da magliette colorite con tutti i tipi di maniche.
Pantaloni? A pinocchietto, corti, a tuta e miracolosamente di jeans corti e lunghi.
1. IL RITROVO
Il piazzale era deserto. Il campanile del duomo aveva appena suonato le 9 ma dal silenzio di tomba sembrava l'alba, anche se ormai il sole era alto.
Uniche forme di vita: un numero incredibile di piccioni, sembravano milioni, ma era solo un'impressione, dovuta al fatto che nessun altro rumore copriva le loro voci.
C'erano due autobus fermi in mezzo alla strada: uno con la freccia a sinistra, come se si fosse appena staccato dalla fermata per poi arrestarsi in mezzo alla corisa, l'altro dietro, fermo immobile. Qualche taxi e alcune auto con il permesso di entrare nella ZTL, ma nessuno al volante.
Alcuni bar aperti, senza nessuno seduto dentro. I negozi ancora chiusi, e nessuno ad aprirli, malgrado fosse l'ora. Nessuno per strada, biciclette abbandonate, alcune nuove, altre vecchie, ma tutte con l'impressione di essere state appena lasciate cadere senza motivo.
Per le strade deserte finalmente i passi di un essere umano. Un uomo sulla cinquantina, magro, jeans e camicia, la barba di due giorni. Il suo volto scavato era reso ancora più magro dallo spavento, e da un filo di rabbia.
"Ehi, ce nessuno in questo c...o di città?"...
Rachel, alzatasi presto come d'abitudine, dopo una veloce colazione e dopo aver sbirciato nello studio dove, strano, il padre ancora più mattiniero di lei non era ancora al lavoro, si apprestava a "scendere" in città.Salita sulla bici inforcati gli occhiali da sole, si girò solo un attimo verso la grande casa sulla collina, considerando ancora una volta quanto fosse troppo grande per due persone sole.
Ad un certo punto e solo arrivata nella piazza un senso di disagio la colse, beh! e dove erano tutti, scese dalla bici appoggiati i piedi a terra si guardò intorno abbassò gli occhiali sul naso, che cosa era successo...
L'uomo vide la ragazza in bicicletta e cominciò a correrle incontro.
"Hey, bella! Sono qui! Ma allora c'è qualcuno!"
La ragazza trasalì, e sembrò sul punto di riprendere a pedalare in direzione opposta. L'uomo se ne accorse:
"Aspetta, dove vai, mi sa che siamo rimasti solo in due..... ma non preoccuparti, non sono pericoloso... Mi chiamo John. Vuoi un croissant?"
L'uomo teneva in mano un vassoio di paste ancora calde. "Li ho comprati.... beh, poi li pagherò prima o poi, appena il barista ritorna...."
Il sorriso dell'uomo, sebbene sembrasse bonario, non ispirava molta fiducia....
...Già perchè nonostante l'aria baldanzosa il tipo davanti a lei con il vassoio dei croissant, doveva aver salutato i quaranta da un pò...Aveve l'aria furbetta, anche se certo non poteva essere lui il solo responsabile di quello strano inizio giornata. Rachel pensò bene di accettare il croissant, di prendere tempo e cercare di capire dove fossero finiti tutti gli altri...
Mara fissò perplessa il computer,brontolando fra se' :' come volevasi dimostrare, sei la solita, scegli il Sudoku diabolico e poi non riesci a risolverlo'. Lo schermo si spense, la stanza restò al buio.Alzò le tapparelle e la luce del mattino illuminò la stanza:il silenzio assurdo, irreale invase il locale,nessun movimento negli altri appartamenti, nessuna macchina che scivolava sulla statale di solito molto trafficata,nessuna voce, niente di niente.
L'apprensione le attanagliò lo stomaco, provò a telefonare ai figli , agli amici ,invano.
Sempre più preoccupata, scese in cortile e salì in macchina.
Mattina: chissà perché Greta non riusciva a capire bene l'ora. Era presto era tardi? La luce c'era ma quel silenzio.....
"Il bar": 1° pensiero della giornata. I gesti sono i soliti: bagno, cucina, ancora bagno+sigaretta, stanza da letto.
Vestirsi? Pantaloni, gonna? Ormai le sembra che qualsiasi cosa le stia male, alla fine sceglie un pantalone nero, il solito, una maglietta un po' scollata, quanto basta per non essere volgare.
Ma Miloù? Non viene a sdrusciarsi sulle sue gambe? La ciotola è lì, non l'ha toccata. Innamorato? Stanotte non dev'essere tornato.
Lega la solita coda, una riga sugli occhi e fuori.
Ma perché quel silenzio? Qualcosa che le sfugge le dà una strana sensazione di vertigine mentre scende la rampa che la divide dal suo bar, mentre ascolta il battito del suo cuore: che diranno? Rideranno di sottecchi i suoi dipendenti, quando penseranno di non essere visti?
Tira una ciocca dietro l'orecchio ed apre la porta. E' iniziato, il giiorno più strano e indefinibile della sua vita: ma Greta non lo sa, non ancora.
Fortunatamente l'auto partì subito e Mara si diresse verso la piazza principale del paese, dove si stava svolgendo un torneo di scacchi ; i figli ed il marito erano usciti prestissimo per accaparrarsi i posti migliori,avvisandola che sarebbero rimasti fuori casa tutto il giorno.
La piazza era vuota, solo due persone,un uomo e una donna, stavano parlando animatamente nei pressi del Bar Nazionale.
Greta rimase interdetta a guardare il bar vuoto. Le tazzine sui tavoli, i vassoi dei dolci, cioccolatini, tramezzini: tutto come se fossero stati lasciati lì dov'erano, come se le persone fossero evaporate. Un senso di panico l'avvolse come un sudario: che ore erano? L'orologio era fermo alle sei, si fermava sempre, dalla radio usciva uno scroscio uguale senza modulazioni.
"Mi siedo: devo pensare...pensare..." Nulla, la sua testa vuota come il bicchiere delle mance!
"Una sigaretta": l'accende, per abitudine si sposta sull'entrata e li vede: due tizi stanno parlando con...è un suo croissant quello?
Spegne la sigaretta e s'avvicina: "Mòh vedi se non mi pagano!"
Mara si era appena avvicinata ai due sconosciuti per chiedere informazioni,
quando vide sopraggiungere una donna la cui espressione adirata non prometteva niente di buono.
"Ehi voi!" Gli occhi di Greta sputavano fuoco! I suoi occhi avevano messo a disagio uomini ben più possenti di quel tipo che la guardava sbalordito.
In un secondo aveva dimenticato silenzio, stranezze e tutto il resto: quelli erano i "suoi" croissants e non c'era nulla che contasse di più in quel mattino così diverso, nulla che avesse maggior senso della sua rabbia che era tutto ciò che aveva di certo in quel momento e a cui si aggrappava con tutte le sue forze per non perdersi.
Rachel si girò di scatto verso la donna che sembrava piuttosto arrabbiata, perchè mai ...in quella situazione che già si profilava grottesca ebbe la netta impressione che la tipa agguerrita fosse in quello stato per il croissant che aveva tra le mani,Mentre rispondeva al'altra donna che si era da poco avvicinata per chiedere spiegazioni, si dispose ad accogliere quella che stava raggiungendo il piccolo gruppo...che giornata! Ci vorrebbe un secondo caffè forse intende offrircelo la gentil donzella...
CONTINUA ...
JOHN SMITH (Boba74):
un uomo sulla cinquantina ma dall'aspetto giovanile, capelli grigi, magro, non alto, con le rughe attorno agli occhi piccoli e scuri. Indossa: scarpe da tennis, jeans, camicia fuori dai pantaloni, cappellino con visiera. Dice di chiamarsi John Smith.
CRISTINA (Decky)
Cristina,32 anni,bionda liscia,magra,ha una piccola cicatrice nel labbro.Indossa un pantalone nero e un dolcevita.Scarpe con tacco molto alto....
TONY (Manidiforbice)
Tony, tipico boro romanaccio, capelli alle spalle, viso sempre abbronzato, collanad'oro al collo, camicia bianca sempre aperta a mostrare i peli del petto, jens attilatissimi sopra uno stivale bianco con le frange laterali.
Segno particolare. mastica sempre la cicca.
Auto, Giulietta, con paraspruzzi tenuti da catenelle.
RACHEL (Daria)
Rachel (pronunciato come è scritto) 40 anni mora capelli lisci molto corti labbra carnose naturalmente un bel fisico, altezza 1,70. Pantalone morbido grigio polvere, maglietta aderente maniche lunghe bianca,mocassini.
ANNA (Lològi)
Anna, 25 anni.
Bionda, non molto alta, carnagione chiarissima, fisico...non magrissima, bensì rotonda nei punti giusti, ovvero 60 kg ben distribuiti.
Indossa una canottierina con sopra una camicia sbottonata, jeans, scarpe da ginnastica e occhiali da sole, e naturalmente l'orologio...mai stare senza.
Al collo porta un ciondolo particolare, una chiave in argento, dalla quale non si separa mai.
SIMONE (Simone)
Simone, 17 anni, alto,magno con capelli neri, occhi marroni, capelli corti poi indosso magliette a maniche corte e parti di sotto delle tute
ADELE (Clorophilla)
Adele , 40 anni, capelli ricci rosso mogano, occhi verdi, fisico con le giuste rotondità...veste un tailleur di lino color panna con giacchina senza maniche stretta in vita e pantalone morbido...infradito in cuoio, cappello stile safari......
BENDER (Danilis)
Bender, 20 anni, moro (capelli cortissimi), occhi marroni, statura: medio-alto. Indossa maglietta a maniche corte e jeans
CHRIS (California)
chris, 30 anni,business man, moro, occhi verdi, statura media, indossa elegante completo giacca nera e cravatta rosa.
GRETA (Lobelia)
Greta. Vedova sulla cinquantina, Capelli tenuti in una coda, un po' stoppacciosi per i troppi passaggi di tinta, mani ben curate (cosa a cui tiene più di ogni altra), corpo che ancora regge a sufficienza, considerato il push up e i trattamenti di massaggio che fa ogni settimana. Non manca mai di truccarsi gli occhi, una semplice riga di kajal: neri come pece e vivi come una volta, quando tutti si giravano per esserne fulminati!
MARA (Aseret)
Piccola, rotondetta, età indefinibile, abbigliamento comodo, preferisce indossare pantaloni e maglietta, scarpe con tacco basso.
poi..vediamo...capelli ondulati pepe-sale ribelli al pettine, occhi grandi,espressivi, azzurro pervinca, l'unica cosa veramente notevole in lei.
ALBERTO (Lenticchio)
un ragazzino di 12 anni va in 1° media,
è appassionato di giardinaggio tanto chè nel suo balcone ha messo 2 vasi coltivati ad orto.
Non segue le mode passeggere infatti ha un abbigliamento composto da magliette colorite con tutti i tipi di maniche.
Pantaloni? A pinocchietto, corti, a tuta e miracolosamente di jeans corti e lunghi.
1. IL RITROVO
Il piazzale era deserto. Il campanile del duomo aveva appena suonato le 9 ma dal silenzio di tomba sembrava l'alba, anche se ormai il sole era alto.
Uniche forme di vita: un numero incredibile di piccioni, sembravano milioni, ma era solo un'impressione, dovuta al fatto che nessun altro rumore copriva le loro voci.
C'erano due autobus fermi in mezzo alla strada: uno con la freccia a sinistra, come se si fosse appena staccato dalla fermata per poi arrestarsi in mezzo alla corisa, l'altro dietro, fermo immobile. Qualche taxi e alcune auto con il permesso di entrare nella ZTL, ma nessuno al volante.
Alcuni bar aperti, senza nessuno seduto dentro. I negozi ancora chiusi, e nessuno ad aprirli, malgrado fosse l'ora. Nessuno per strada, biciclette abbandonate, alcune nuove, altre vecchie, ma tutte con l'impressione di essere state appena lasciate cadere senza motivo.
Per le strade deserte finalmente i passi di un essere umano. Un uomo sulla cinquantina, magro, jeans e camicia, la barba di due giorni. Il suo volto scavato era reso ancora più magro dallo spavento, e da un filo di rabbia.
"Ehi, ce nessuno in questo c...o di città?"...
Rachel, alzatasi presto come d'abitudine, dopo una veloce colazione e dopo aver sbirciato nello studio dove, strano, il padre ancora più mattiniero di lei non era ancora al lavoro, si apprestava a "scendere" in città.Salita sulla bici inforcati gli occhiali da sole, si girò solo un attimo verso la grande casa sulla collina, considerando ancora una volta quanto fosse troppo grande per due persone sole.
Ad un certo punto e solo arrivata nella piazza un senso di disagio la colse, beh! e dove erano tutti, scese dalla bici appoggiati i piedi a terra si guardò intorno abbassò gli occhiali sul naso, che cosa era successo...
L'uomo vide la ragazza in bicicletta e cominciò a correrle incontro.
"Hey, bella! Sono qui! Ma allora c'è qualcuno!"
La ragazza trasalì, e sembrò sul punto di riprendere a pedalare in direzione opposta. L'uomo se ne accorse:
"Aspetta, dove vai, mi sa che siamo rimasti solo in due..... ma non preoccuparti, non sono pericoloso... Mi chiamo John. Vuoi un croissant?"
L'uomo teneva in mano un vassoio di paste ancora calde. "Li ho comprati.... beh, poi li pagherò prima o poi, appena il barista ritorna...."
Il sorriso dell'uomo, sebbene sembrasse bonario, non ispirava molta fiducia....
...Già perchè nonostante l'aria baldanzosa il tipo davanti a lei con il vassoio dei croissant, doveva aver salutato i quaranta da un pò...Aveve l'aria furbetta, anche se certo non poteva essere lui il solo responsabile di quello strano inizio giornata. Rachel pensò bene di accettare il croissant, di prendere tempo e cercare di capire dove fossero finiti tutti gli altri...
Mara fissò perplessa il computer,brontolando fra se' :' come volevasi dimostrare, sei la solita, scegli il Sudoku diabolico e poi non riesci a risolverlo'. Lo schermo si spense, la stanza restò al buio.Alzò le tapparelle e la luce del mattino illuminò la stanza:il silenzio assurdo, irreale invase il locale,nessun movimento negli altri appartamenti, nessuna macchina che scivolava sulla statale di solito molto trafficata,nessuna voce, niente di niente.
L'apprensione le attanagliò lo stomaco, provò a telefonare ai figli , agli amici ,invano.
Sempre più preoccupata, scese in cortile e salì in macchina.
Mattina: chissà perché Greta non riusciva a capire bene l'ora. Era presto era tardi? La luce c'era ma quel silenzio.....
"Il bar": 1° pensiero della giornata. I gesti sono i soliti: bagno, cucina, ancora bagno+sigaretta, stanza da letto.
Vestirsi? Pantaloni, gonna? Ormai le sembra che qualsiasi cosa le stia male, alla fine sceglie un pantalone nero, il solito, una maglietta un po' scollata, quanto basta per non essere volgare.
Ma Miloù? Non viene a sdrusciarsi sulle sue gambe? La ciotola è lì, non l'ha toccata. Innamorato? Stanotte non dev'essere tornato.
Lega la solita coda, una riga sugli occhi e fuori.
Ma perché quel silenzio? Qualcosa che le sfugge le dà una strana sensazione di vertigine mentre scende la rampa che la divide dal suo bar, mentre ascolta il battito del suo cuore: che diranno? Rideranno di sottecchi i suoi dipendenti, quando penseranno di non essere visti?
Tira una ciocca dietro l'orecchio ed apre la porta. E' iniziato, il giiorno più strano e indefinibile della sua vita: ma Greta non lo sa, non ancora.
Fortunatamente l'auto partì subito e Mara si diresse verso la piazza principale del paese, dove si stava svolgendo un torneo di scacchi ; i figli ed il marito erano usciti prestissimo per accaparrarsi i posti migliori,avvisandola che sarebbero rimasti fuori casa tutto il giorno.
La piazza era vuota, solo due persone,un uomo e una donna, stavano parlando animatamente nei pressi del Bar Nazionale.
Greta rimase interdetta a guardare il bar vuoto. Le tazzine sui tavoli, i vassoi dei dolci, cioccolatini, tramezzini: tutto come se fossero stati lasciati lì dov'erano, come se le persone fossero evaporate. Un senso di panico l'avvolse come un sudario: che ore erano? L'orologio era fermo alle sei, si fermava sempre, dalla radio usciva uno scroscio uguale senza modulazioni.
"Mi siedo: devo pensare...pensare..." Nulla, la sua testa vuota come il bicchiere delle mance!
"Una sigaretta": l'accende, per abitudine si sposta sull'entrata e li vede: due tizi stanno parlando con...è un suo croissant quello?
Spegne la sigaretta e s'avvicina: "Mòh vedi se non mi pagano!"
Mara si era appena avvicinata ai due sconosciuti per chiedere informazioni,
quando vide sopraggiungere una donna la cui espressione adirata non prometteva niente di buono.
"Ehi voi!" Gli occhi di Greta sputavano fuoco! I suoi occhi avevano messo a disagio uomini ben più possenti di quel tipo che la guardava sbalordito.
In un secondo aveva dimenticato silenzio, stranezze e tutto il resto: quelli erano i "suoi" croissants e non c'era nulla che contasse di più in quel mattino così diverso, nulla che avesse maggior senso della sua rabbia che era tutto ciò che aveva di certo in quel momento e a cui si aggrappava con tutte le sue forze per non perdersi.
Rachel si girò di scatto verso la donna che sembrava piuttosto arrabbiata, perchè mai ...in quella situazione che già si profilava grottesca ebbe la netta impressione che la tipa agguerrita fosse in quello stato per il croissant che aveva tra le mani,Mentre rispondeva al'altra donna che si era da poco avvicinata per chiedere spiegazioni, si dispose ad accogliere quella che stava raggiungendo il piccolo gruppo...che giornata! Ci vorrebbe un secondo caffè forse intende offrircelo la gentil donzella...
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