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Aiuto per identificare grasse

Saretta_77

Giardinauta
Oh Giorgio mi dispiace moltissimo :cry:
Ma com’ è potuto succedere? Proprio Tu Maestro del Graptopetalo?! :p Non capisco
Io l’errore più comune è troppa acqua. Ma quest’ anno devo tutto alla pioggia e tutto sta vivendo per ora, abbastanza bene, (morta “solo” Laui e black Prince e altre due forse ma recenti, che non erano fra i miei colpi di fulmine); Laui si che mi dispiace ma sapevo da te che era difficile. Infatti l’estate scorsa era viva ma orrenda tutta disidratata…

(potremmo aprire la discussione “angolo delle defunte” @Stefano-34666 cosa ne pensi? Anche per valutare eventuali errori comuni)
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

il periodo di estivazione è un periodo di riposo dovuto al caldo.
Le piante, per il troppo caldo, si fermano e si comportano come se fosse pieno inverno. Non crescono e non si idratano. Se vengono bagnate troppo marciscono.

L'angolo delle defunte è più difficile da creare rispetto all'angolo delle brutte. Se una pianta è morta (marcia, parassiti, Fusarium etc,) difficilmente qualcuno gli fa una foto.

Ste
 

Saretta_77

Giardinauta
Grazie Ste:D
Ignoravo l’èstivazione mannaggia
Si si io intendevo foto da vive…
prima di esalare l’ultimo “respiro”:V
 

cmr

Maestro Giardinauta
Ora sta a te capire se è quando una pianta va in estivazione. Ma se non le osservi spesso è difficile capirlo .
Non c'è bisogno di stare li, a fissare le piante durante l'anno, per capire che sono in stasi vegetativa. Come dice la parola, "estivazione", è un fenomeno che avviene d'estate! :lol:

Queste piante, le nostre succulente, all'aumentare delle temperature - in genere poco sotto i 30 gradi - si mettono in questo stato sospeso in quanto se seguitassero a vivere normalmente, fotosintetizzando, il calore del luogo di origine causerebbe una rapida evaporazione dei liquidi al loro interno con conseguente deperimento: in pratica è come se trattenessero il fiato. Un processo analogo è stato studiato negli alberi a foglia in presenza di forte vento: per evitare di disidratarsi - è lo stesso processo che avviene quando stendiamo i panni ad asciugare - chiudono gli stomi.
 

Giorgio78

Maestro Giardinauta
Non c'è bisogno di stare li, a fissare le piante durante l'anno, per capire che sono in stasi vegetativa. Come dice la parola, "estivazione", è un fenomeno che avviene d'estate! :lol:

Queste piante, le nostre succulente, all'aumentare delle temperature - in genere poco sotto i 30 gradi - si mettono in questo stato sospeso in quanto se seguitassero a vivere normalmente, fotosintetizzando, il calore del luogo di origine causerebbe una rapida evaporazione dei liquidi al loro interno con conseguente deperimento: in pratica è come se trattenessero il fiato. Un processo analogo è stato studiato negli alberi a foglia in presenza di forte vento: per evitare di disidratarsi - è lo stesso processo che avviene quando stendiamo i panni ad asciugare - chiudono gli stomi.
Perfetto ! Hai abboccato all'amo, lo sapevo che non avresti resistito a correggermi ! Visto che è quello che intendo osservare quest'estate ho bisogno di chiarimenti precisi !
Temperature poco sotto i 30 gradi .
Parliamo di picchi di temperatura ( poche ore ) o di temperatura media ?
Se si parla di picchi posso benissimo abbandonare le mie piante da luglio a settembre. Ma le mie piante crescono in estate. Come devo giustificare questo fenomeno ? Ti assicuro che nel mio balcone si va ben oltre quelle temperature . Vale per tutte le piante o dipende dalle temperature a cui sono abituate nel loro habitat naturale e a cui sono abituate a resistere dopo milioni di anni di evoluzione e adattamento .
Un esempio a caso . La pianta del rosario , pianta da semiombra ma che nel mio balcone sta al sole appoggiata al muro rovente , soffre tanto ma continua ad allungare .
Anche le altre piante soffrono basta ma basta tenerle dissetate per continuare a notare crescita .
Non è che c'entra anche la presenza d'acqua come fattore fondamentale ?
Spiegami bene .
Ovviamente con la frase di abboccare all'amo scherzavo.
Illuminami mio mastro è mostrami la strada ! Fallo anche per Saretta_77 che è affamata di sapere ma a volte smarrisce la strada !
 

Giorgio78

Maestro Giardinauta
Ovviamente apprezzo e rispetto le idee e il sapere degli altri grandi maestri che mi hanno aiutato tanto in questo percorso.
Ma le idee si cmr , molto spesso fuori dagli schemi e che vanno oltre , a volte in opposizione a quelli che sono i canoni tradizionali della coltivazione delle succulente mi hanno sempre stuzzicato. In fondo anche io credo di aver coltivato senza seguire gli schemi.
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

parti dal presupposto che, per certe piante, il periodo di riposo estivo non è una leggenda ma una regola assoluta.
Per farti un esempio prendi una Copiapoa (spendendo una cifra ragguardevole) e bagnala in estate...la condannerai a morte certa.

Per le altre che invece hanno una "estivazione variabile" questa è sicuramente influenzata dal clima. Da me, ad esempio, praticamente non esiste. Certo da giugno a settembre nel posto in cui tengo le piante si superano abbondantemente i 30 gradi, ma le notti sono fresche, ogni tanto c'è qualche giornata brutta, le piante non sono certo sotto il sole dell'Arizona.

Anche l'acqua, per la mia modesta esperienza, incide. Come detto per molte specie l'estivazione è una protezione alla disidratazione. Non facendo però mancare l'idratazione alle piante la crescita è continua e la vera e propria estivazione assente.

Certo le piante crescono di più in primavera ed a fine estate, mentre la crescita nei mesi di luglio/agosto è praticamente nulla, ma non è proprio "un letargo", più un rallentamento.

Ste
 

Giorgio78

Maestro Giardinauta
È una regola assoluta o è variabile ?
L'idratazione incide ma non su tutte ?
L'origine incide ? Non è meglio osservare è capire ?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

secondo me l'idratazione (associata al clima) incide. Questo però vale solo su alcune piante. Su altre (come appunto le Cilene) è una regola ferrea, a prescindere dal clima.
L'origine, su piante "pure", incide in modo importante. Le brevidiurne, quelle che fioriscono o vegetano in inverno, i lithops, hanno tutte delle caratteristiche specifiche ed imprescindibili, siano esse coltivate a Bolzano oppure a Palermo.

E' sicuramente giusto osservare le piante e capire come si comportano, tenendo però in considerazione le loro esigenze e le loro caratteristiche. Mi spiego. Non è che una copiapoa, nata da seme in Piemonte, stravolga la sua genetica e diventi un geranio amante di acqua e freddo. Continuerà ad avere le sue esigenze come se fosse nata in Cile.

Il problema si complica sulle molteplici e sempre maggiori ibridazioni. In questo caso, mescolando le specie, quali sono i caratteri distintivi predominanti del nuovo nato? In questo caso solo le prove ed il "toccare con mano" permettono di cercare di dare alle piante quello che vogliono.

Ste
 

cmr

Maestro Giardinauta
potremmo aprire la discussione “angolo delle defunte”
Tipo questa Mammillaria luethy impestata di fusarium???:sgrunt::sgrunt::sgrunt:

20190508_170847.jpg

È una regola assoluta o è variabile ?
Dipende.
L'idratazione incide ma non su tutte ?
Dipende.
L'origine incide ? Non è meglio osservare è capire ?
Dipende.
Di quali piante stiamo parlando? Come sono coltivate? Che substrato hanno? In quale angolo del mondo vivono? Sono in serra o all'aperto?
E si potrebbe seguitare all'infinito. Le variabili sono tante, troppe, per fare una regoletta di base. Io annaffio le cilene (e qualche aloe, ma non lo dite in giro) in inverno ma è probabile che se lo facesse un collezionista di Milano, questi verrebbe a prendermi a calci per avergli fatto marcire la collezione! L'osservazione è così importante? No: quando, tanti anni fa, in estate vidi le copiapoa accartocciarsi, molli e assetate, mi feci intenerire e le annaffiai. Poi le ho ricomprate!
 

dark_light

Aspirante Giardinauta
È nata un interessante discussione,
Ci sono molte "regole" sicuramente corrette ma che poi vanno valutate e applicate
Esempio @Giorgio78 mi disse giustamente che per una pianta avevo usato un vaso troppo grosso.
Consiglio più che corretto.
La regola dice vaso piccolo per evitare rischio marciumi.
Ma io per mia breve esperienza ho notato empiricamente ( ma posso sbagliare ) che in vaso grosso ( il doppio di quello che gli daremmo secondo le "regole" ) e un terreno un più drenante le mie non hanno problemi e crescono molto più in fretta.
È possibile o sono mie considerazioni errate ?
Anche le innaffiature .. io in estate con temperature elevate innaffio anche ogni 2/3 giorni abbondantemente.
Il terreno e sempre asciutto tra un'innaffiautura e un'altra e per ora non ho avuto problemi.
Le diminuisco quando vedo che crescono meno di prima ( non serve guardarle OGNI giorno , una volta ogni 1/2 settimane per me è sufficiente)
Per il fatto di osservare... mi ritengo d'accordo con qualcuno ( non ricordo chi ) che disse se le osservi troppo rischi di non vedere le differenze perche giornalmente sono piccole , ma anche osservarle troppo poco non va bene diciamo che ci vuole la giusta via di mezzo ;)
 
Ultima modifica:

Giorgio78

Maestro Giardinauta
Ok a quanto pare non abbiamo raggiunto nessun risultato certo . Ad esempio ho appena dato un'occhiata al mio giardino. Le piogge molto probabilmente faranno una vittima. Una pianta ha perso molte foglie . Probabilmente marciume , ho spruzzato del funghicida. La OSSERVERÒ per vedere come va !
 

Husky89

Aspirante Giardinauta
Ma come fa ad andare in estivazione in Italia una pianta grassa originaria dei climi desertici. Se la pianti in giardino non andrà mai in estivazione secondo me , capita sempre il temporale estivo , la sera "fresca" , la giornata strana , non penso faccia tutta estate 2 /3 mesi a 38 gradi fisso giorno e notte a secco di pioggia .
Poi se la teniamo riparata dalla pioggia e non gli diamo l'acqua di proposito rischiamo di farla andare noi in estivazione a quel punto.

É la mia personalissima idea e sicuramente mi sbaglierò ma di istinto penso così
 

Giorgio78

Maestro Giardinauta
Ma come fa ad andare in estivazione in Italia una pianta grassa originaria dei climi desertici. Se la pianti in giardino non andrà mai in estivazione secondo me , capita sempre il temporale estivo , la sera "fresca" , la giornata strana , non penso faccia tutta estate 2 /3 mesi a 38 gradi fisso giorno e notte a secco di pioggia .
Poi se la teniamo riparata dalla pioggia e non gli diamo l'acqua di proposito rischiamo di farla andare noi in estivazione a quel punto.

É la mia personalissima idea e sicuramente mi sbaglierò ma di istinto penso così
Se iquesto messaggio era riferito al mio ultimo messaggio , visto che parli di piante in giardino non credo sia corretto. La pianta è stata colpita da marciume per troppa pioggia su una pianta appena messa a dimora . Io facevo riferimento a quanto per me sia importante l ' OSSERVAZIONE per individuare in tempo i problemi . Il discorso dell' estivazione è ancora un fenomeno non molto chiaro.
 

Husky89

Aspirante Giardinauta
Se iquesto messaggio era riferito al mio ultimo messaggio , visto che parli di piante in giardino non credo sia corretto. La pianta è stata colpita da marciume per troppa pioggia su una pianta appena messa a dimora . Io facevo riferimento a quanto per me sia importante l ' OSSERVAZIONE per individuare in tempo i problemi . Il discorso dell' estivazione è ancora un fenomeno non molto chiaro.
No no Giorgio figurati non era riferito al tuo messaggio , appunto solamente al fenomeno dell'estivazione effettivamente non molto chiaro anche a me , le piante grasse le vedo crescere in estate sia da me che in una zona costiera dello ionio per questo mi sembrava strano , ma non voglio sporcare troppo la pagina
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

ci sono regole generali (non si bagnano i lithops durante la muta, non si bagnano le copiapoe in estate etc.) ed altre che vanno modulate in base ai propri climi ed alle proprie condizioni ambientali.

Osservare e conoscere le proprie piante è importante. Vedere se ci sono stranezze per prevenire, in tempo, problemi e criticità.
Ma una pianta coltivata a Palermo non ha le stesse esigenze e non necessita delle stesse cure di una coltivata a Torino.
Già solo il fatto di poterle coltivare in piena terra o in vaso, o di doverle ritirare in casa o meno durante la stagione invernale, cambia tutte le carte in tavola.

Anche le dimensioni del vaso sono variabili. Ci sono piante, come le colonnari o le agavi che, per crescere, vogliono vasi grandi. Altre piante che, pur trovandosi in piena terra e quindi in uno spazio illimitato, fanno pochissime radici ed allora cosa serve dare un vaso grande?

L'unica regola assoluta, dalla quale non bisogna mai allontanarsi, è la conoscenza. Sapendo il tipo di pianta, il suo luogo di origine, le sue necessità si riesce a coltivare le piante nel miglior modo possibile.
E' il concetto del pollice verde. Questo non esiste. Esiste solo chi si documenta, prova, sbaglia e riprova. Dopo mille tentativi, tante letture, prove ed errori, si arriva a conoscere le specie preferire e si riesce a curarle bene. E, magicamente, il pollice diventa verde.

Ste
 
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