eccome se sbagli Rosae! Non riesco e non voglio, nè vorrei mai essere indifferente alla sofferenza altrui, voglio solo dire che quando mi rendo conto che è impossibile essere di aiuto agli altri, cerco con tutte le mie forze di staccare la spina (e non è detto che ci riesca) obbligandomi a spostare il pensiero in altra direzione. E' un 'trucco' utile per sopravvivere, che ho appreso da un corso di meditazione trascendentale, dalla vita, ma anche dalle letture: una scrittrice americana, non ricordo più quale, diceva "ogni giorno ha la sua pena, per oggi basta così"; si può e si deve approfittare di ogni occasione della vita per imparare qualcosa di nuovo.
Vorrei riuscire a confortarti
non ti ho confortato almeno un pochino, Rosae?
sì, ti credo, ma vorrei tirarti su lo stesso...
In questo caso, potrei mettere altri paletti, è vero, ma sarebbero paletti che, affondando nel mio terreno affettivo, non limiterebbero solo quest'aspetto, ma mi porterebbero inevitabilmente a sentire sempre meno, nel male ma anche nel bene.
E' un processo che quando si attiva, si attiva a tutti i livelli e che, a lungo andare, raggela qualunque animo turbolento e appassionato.
siamo un po' scoordinate con i tempi delle risposte, ma ci capiamo ugualmente per fortuna.
Buona notte cara, adesso ti abbraccio e ti coccolo un po'; a domani! (sennò chi ci ferma più noi due?)
Però ragazzi, anche in questo senso un distinguo, a mio avviso, andrebbe fatto.
Lasciamo stare quelli che si son fatti raggirare per poter vincere al Lotto, anche se poi, dietro a queste realtà, ci sono situazioni davvero miserevoli e non solo dal punto di vista mentale, e pensiamo un po' a quanti si sono rivolti a lei per avere aiuto in un momento terribile, come quello della malattia di un proprio famigliare o della tossicodipendenza di un figlio.
Posso capire benissimo cosa provi una persona quando è disperata.
Anche questa parola è abusata, a mio avviso, perchè poi, quanti sanno veramente cosa sia la disperazione più cupa?
Quando gente come la Marchi specula sul dolore altrui, come è possibile scagliarsi contro chi per disperazione si è rivolto a lei?
E' vero che molti si sono lasciati trascinare dalle minacce, ma la dinamica di questa cosa è quanto mai perversa.
Mi rivolgo ad un mago, sapendo che sto tentando una strada per niente sicura e sapendo che disattendo anche il giudizio sociale in merito a tutto ciò.
Il mago, ad un certo punto, mi ricatta.
La paura che una cosa di cui mi vergogno, sia portata alla luce e sulla bocca di tutti, mi paralizza...pago e continuo a pagare.
Non dimentichiamoci, poi, che chi arriva a queste realtà come ad un'ultima spiaggia, è in una totale situazione di estrema vulnerabilità oltre che facilmente manovrabile.
La Marchi è colpevole, molto più delle sue vittime.
Io anche mi in...azzo tantissimo ma ho la fortuna che le cattiverie dopo un po' me le dimentico proprio (quelle su di me), per quelle sugli altri è un altro discorso...
:squint::squint::squint: Già... :squint::squint::squint: Chissà quanto deve essere simile il nostro passato remoto, presente indicativo, ecc.ecc. Rò.
Ehi pasionaria credo che la giusta mediazione dovrai trovarla al fine
Che propositi hai? Vorrai mica farti carico di tutto, desensibilizzati, sviluppa un modo perchè solo le priorità possano recarti un tale turbamento, lo dico per te per la tua serenità...non mi pare un bel vivere
Daria... sicura di non essere la mia cara amica Sabina sotto mentite spoglie? Me la ricordi tanto. Davvero, ammiro il tuo spirito e il tuo riuscire a mettere in pratica quelli che secondo me sono probabilmente buoni, ottimi consigli. Il problema è che spesso, forse per carattere, spesso con una punta di autolesionismo non si riesce a seguire questi consigli non ci si fà. E' come se mancasse un recettore nel cervello credimi.
A quanto ho capito, l'unica soluzione possibile contemplata, è evitare di entrare a contatto col dolore altrui e, questo, a qualunque costo.
MI sbaglio?
Il difficile, a volte, è leggere delle mail di amiche che vivono una vita disastrosa grazie alla cattiveria altrui e, OK, so benissimo che certe protezioni dovrebbero attivarsele loro, ma ci sono anche persone che queste protezioni non le hanno!!! Allora il mio sdegno, sì è proprio sdegno, indignazione si fa talmente grande che sfocia in una rabbia sorda.
Rabbia per cosa? Per l'assurdità delle relazioni umane.
Ti devo dare torto Rosa. Anche se è esemplare il modo come descrivi i passi di questo malessere, prima durante e dopo, mi hai fatto identificare con i cattivi e anche gratuiti, perchè è vero, è tutto vero, la posta in palio e l'origine di tutto è la perdita dell'affettività che non capiamo mai se un nostro diritto o da conquistare ma il cattivo, quello che ha meno da difendersi di fronte a più persone, per troppo tempo almeno sino a un certo punto ha visto gli altri come buoni e speciali, finchè il suo riconoscimento di un loro fine particolare che non era conoscersi, non lo ha portato ( "per primo" ma no in fondo, se consideriamo anche i toni e i mezzi commenti ) ad esternare questa cattiveria invece di nasconderla o subordinarla ad altri motivi, come quello che si vergogna a passare tempo per qualcosa perchè ne deve fare tante di cose. E i parenti c'entrano poco, quando c'è di mezzo quella solidarietà chiusa che si ostinano a chiamare rispetto. (doppio glom )
Non c'è soluzione rosa e viola, non puoi non entrare in contatto con la sofferenza altrui, (e che cavolo si sta male perchè si legge di un fatto di cronaca, figurati se ce l'hai vicino).
E' solo che quando non ci sono più armi o il dolore è talmente grande che non ne puoi "tirare via" nemmeno un po', a quel punto appunto, hai il dovere di difenderti.
Che non vuol dire non indignarsi o anestetizzarsi, vuol solo dire mettere gli ipotetici paletti di Daria, vuol dire in qualche modo razionalizzare.
Io ho vissuto così l'elaborazione del lutto, ad un certo punto il dolore mi stava spezzando, a quel punto ho capito che o diventavo un'alcolista (è un potente sedativo l'alcol) o razionalizzavo tutto e ci riprovavo.
Mutatis mutandis potrebbe essere lo stesso con i "cattivi" (e con le loro vittime).
Sennò c'è sempre il vino bianco
Quello che è sana barriera alcune volte si rivolta contro.
Difendersi da quanto non possiamo modificare è giusto, ma il difficile è trovare la giusta mediazione fra questi vari livelli di affettività.
E cosa poi in realtà possiamo o non possiamo modificare? Difficile per un sanguigno saperlo. E' anche vero che solo chi è talmente pazzo da pensare di poter cambiare le cose le cambierà davvero. Stasera vado per spot... mò mi assumono in televisione. Vero è che il passo per diventare un Don chichotte è breve... che casino. Sto facendo un nebbione peggio di una sogliola quando si insabbia.... per spot e per immagini stasera vado... cartoonia mi sta aspettando. Che botta che c'ho, saranno le forti emozioni di stasera, mi sento viva però in questo momento.