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daria

Master Florello
Ehi pasionaria credo che la giusta mediazione dovrai trovarla al fine
Che propositi hai? Vorrai mica farti carico di tutto, desensibilizzati, sviluppa un modo perchè solo le priorità possano recarti un tale turbamento, lo dico per te per la tua serenità...non mi pare un bel vivere
 

RosaeViola

Master Florello
Ehilà Darietta! :lol:
Si fa presto a dire desensibilizzati, ma mica è come dirlo!!! :martello:
Il rischio nella desensibilizzazione è altissimo.
Pensi si possa riuscire a dire, per questo cercherò di non farmi coinvolgere, per quest'altro, invece, sì, oppure questo è un buon motivo per preoccuparsi quest'altro invece no.

Mica funziona così l'affettività.
Quando si comincia a tirar su palizzate poi si rischia di erigerle anche nelle cose in cui le barriere non servono.
E' un brutto rischio io trovo...
 
Ultima modifica:

daria

Master Florello
Ehilà Darietta! :lol:
Si fa presto a dire desensibilizzati, ma mica è come dirlo!!! :martello:
Il rischio nella desensibilizzazione è altissimo.
Pensi si possa riuscire a dire, per questo cercherò di non farmi coinvolgere, per quest'altro, invece, sì, oppure questo è un buon motivo per preoccuparsi quest'altro invece no.

Mica funziona così l'affettività.
Quando si comincia a tirar su palizzate poi si rischia di erigerle anche nelle cose in cui le barriere non servono.
E' un brutto rischio io trovo...

Io credo che brutto o bello è un rischio che dovresti correre, accetta i limiti tuoi e quelli degli altri.Fin qui e poi basta come uno scozzese davanti ad una bottiglia di buon whiskey :squint: :eek:k07:
 
M

Mary74

Guest
mizzega quanto scrivete ....
Con le persone cattive , bastardine,geneticamente infide è inutile mediare , bisogna purtroppo come per i serperti schiacciargli la testa . La metafora è bruttina ma ahime con certa gente i buonisti non hanno vita facile.
Chi scrive che le persone ti fanno del male perchè sei tu a permetterglielo , apparterà sicuramente alla categoria "persone infide e subdole".
 

xst84

Giardinauta Senior
Mia cara Lara (Udio non sai quanto mi piaccia questo nome, specie su di te), ho compreso benissimo ciò che intendevi e, in un certo senso e in certi ambiti, sono assolutamente d'accordo.

Ma il fatto in sè stesso è un po' diverso e adesso vedrò di riuscire ad essere più chiara.

Per quanto si possa per amore accettare il gioco, alla fine, il bagno di sangue è comunque enorme.
Per amore del mio compagno posso accettare che i suoi genitori siano di una cattiveria inaudita, ma se guardo ai danni che provocano e che hanno provocato, mi chiedo: "Ma a che scopo?" Sì, ok, gli scopi li conosco, ma ne valeva la pena? Distruggere un figlio per dimostrare cosa? La propria potenza? La propria supremazia? Il proprio feroce egoismo?

Di fronte a tanta cattiveria, a mio avviso gratuita, per quanto io possa conoscere le dinamiche e le strade che percorrono, non riesco a farmene una ragione.

Altro esempio. Chi mai non si è ritrovato a fare i conti con l'invidia di una persona che aveva un certo posto nella propria affettività?
Solitamente quando si arriva a visualizzare quali siano i fini di questa persona, si scopre che anche in quel caso, alcune cattiverie sono state assolutamente gratuite.
Certo, ai nostri occhi lo sono, mentre chi le ha compiute, aveva un suo preciso fine.
Ma il risultato quale è? Il risultato è la condanna alla solitudine, all'inaridimento, alla crudeltà mentale.
Ma al di là di questo, quello che mi fa sclerare è il fatto che ne ho un po' piene le tasche di entrare in contatto con persone che alla fine, vomitano tutto il loro veleno addosso a te, perchè sono incancrenite, piene di livore e di rabbia nei confronti degli altri che hanno o sono qualcosa più di loro.

Insomma, il senso è che non so come fare a non provare rabbia per la cattiveria quando è regalata.
Una cattiva azione, commessa dietro la spinta emozionale, posso anche capirla, pur non giustificandola, ma quando si decide che si farà del male a qualcuno e si prepara adeguatamente il tutto, non riesco a non sentire nulla.

Dottora, qual è l'antidoto a tutto questo?
Ti devo dare torto Rosa. Anche se è esemplare il modo come descrivi i passi di questo malessere, prima durante e dopo, mi hai fatto identificare con i cattivi e anche gratuiti, perchè è vero, è tutto vero, la posta in palio e l'origine di tutto è la perdita dell'affettività che non capiamo mai se un nostro diritto o da conquistare ma il cattivo, quello che ha meno da difendersi di fronte a più persone, per troppo tempo almeno sino a un certo punto ha visto gli altri come buoni e speciali, finchè il suo riconoscimento di un loro fine particolare che non era conoscersi, non lo ha portato ( "per primo" ma no in fondo, se consideriamo anche i toni e i mezzi commenti ) ad esternare questa cattiveria invece di nasconderla o subordinarla ad altri motivi, come quello che si vergogna a passare tempo per qualcosa perchè ne deve fare tante di cose. E i parenti c'entrano poco, quando c'è di mezzo quella solidarietà chiusa che si ostinano a chiamare rispetto. (doppio glom )
 

rossl

Giardinauta Senior
Io credo che brutto o bello è un rischio che dovresti correre, accetta i limiti tuoi e quelli degli altri.Fin qui e poi basta come uno scozzese davanti ad una bottiglia di buon whiskey :squint: :eek:k07:

Acc...quanto sei saggia Daria, non è una battuta, lo penso davvero.
Il problema sta proprio qui: non è possibile e non è giusto farsi carico del dolore del mondo.
Una mia carissima amica psicologa, scomparsa quest'anno, mi diceva che lei e i suoi colleghi usano delle tecniche specifiche per non 'portarsi addosso' le sofferenze dei pazienti e per salvaguardare la propria integrità psichica. Questo serve a preservare le proprie energie e quindi utilizzarle nei modi per noi più appropriati
 

daria

Master Florello
Acc...quanto sei saggia Daria, non è una battuta, lo penso davvero.
Il problema sta proprio qui: non è possibile e non è giusto farsi carico del dolore del mondo.
Una mia carissima amica psicologa, scomparsa quest'anno, mi diceva che lei e i suoi colleghi usano delle tecniche specifiche per non 'portarsi addosso' le sofferenze dei pazienti e per salvaguardare la propria integrità psichica. Questo serve a preservare le proprie energie e quindi utilizzarle nei modi per noi più appropriati

Non è giusto in quanto il dolore del "mondo" se male assorbito genera altro dolore, senza altro scopo che il perpetuarsi in un circolo vizioso...


Io non conosco i metodi della tua amica psicologa, quel che so è che per la mia salute mentale ho dovuto provvedere all'affinamento di una mia personale egoistica "feroce" tecnica di salvaguardia della Darietta:D
 

RosaeViola

Master Florello
Ragazze, non esagerate...
Non mi carico i dolori del mondo, diciamo che mi carico quelli delle persone a cui voglio bene...Vi sembra troppo? :D :rolleyes:
 

RosaeViola

Master Florello
Rossl, è verissimo che gli psicologi e psicoterapeuti ricorrono a loro colleghi psicanalisti per non caricarsi le disgrazie dei loro pazienti, ma io non ho la pretesa di aspirare a tanto, solo quella di trovare l'antidoto che mi immunizzi dallo stare male di fronte alla cattiveria, anche quando non viene scaricata addosso a me.
 

rossl

Giardinauta Senior
Ragazze, non esagerate...
Non mi carico i dolori del mondo, diciamo che mi carico quelli delle persone a cui voglio bene...Vi sembra troppo? :D :rolleyes:


magari esageriamo; ma, con le dovute proprorzioni, il ragionamento è valido ed applicabile in altri contesti, anche in quello familiare ed amicale.
Non dico che sia facile, però.
 

RosaeViola

Master Florello
Rossl, ma tu veramente riesci a non partecipare emotivamente ai dispiaceri dei tuoi amici e famigliari? :surp:

O meglio, se il partecipare al loro dolore ti facesse stare male, riusciresti a tagliarlo fuori?
 

RosaeViola

Master Florello
State un po' travisando secondo me, il senso della mia domanda.

Ok, io accolgo dentro a me certe sensazioni che fanno parte della sfera affettiva delle persone a cui voglio bene, ma questo non significa che non ne sia consapevole (e quindi in grado di ragionarci razionalmente) e che mi lasci trascinare in un gorgo senza fine.

Siccome è materia di questi giorni, la cattiveria gratuita e siccome mi fa imbestialire l'idea che si possano investire energie nel mero piacere della sofferenza altrui, siccome vorrei anche capire come gira il mondo per le persone che conosco, mi è venuta voglia di chiedere a voi, che fate per sentirvi coinvolti il meno possibile da certe schifezze.

A quanto ho capito, l'unica soluzione possibile contemplata, è evitare di entrare a contatto col dolore altrui e, questo, a qualunque costo.
MI sbaglio?
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Beh, semplicemente non riesco a sopportarle le cattiverie. Somatizzo proprio a livello fisico, mi vengono delle chiazze rosse sul collo e alla base del viso e la mia rabbia di solito tracima.

Si, anche secondo me le persone cattive esistono. Come esistono le persone "basse" e vuote dentro che hanno bisogno di prevaricare qualcuno per stare bene per vincere la propria piccola battaglia quotidiana. Mi riferisco soprattutto alle piccole cose perchè sono con queste che le mezze-persone si appagano piccole cose piccole cattiverie per le quali mai saranno "inquisite" e mai saranno giudicate penalmente, le care piccole cattiverie gratuite sempre sul filo del detto non detto del fatto non fatto: le migliori. Queste personcine sono anche quindi dei codardi. In senso Manzoniano "meglio" forse chi fa male sul serio per il semplice motivo che secondo me da questi ci si difende meglio: sistema legislativo, giudiziario ecc.

Si, credo che l'emarginazione sociale può essere una buona leva ma spesso si ha le mani legate, voglio dire... bisognerebbe forse non frequentare più il 99,9% dei parenti per esempio. Nell'ammicizia o nei rapporti di lavoro invece può essere una molla notevole invece.

Aderisco al club e mi propongo per la fanteria.
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Quando posso, rispondo con la stessa moneta. Mi viene in mente un aneddoto in cui vidi dei ragazzi prendere a sassate le anatre del fiume.... beh... io ho cominciato a fare altrettanto.... ma a loro! :burningma

Fantastico Scat. FAN-TA-STI-CO. :hands13::hands13::hands13::hands13::hands13::hands13: Ti prenderò ad esempio e farò anche io come te.
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Però quando sento di gente che si è approfittata di un'altra persona capace di intendere e di volere, beh, in quel caso (se non sono emotivamente coinvolta) non mi scandalizzo più di tanto perchè penso che l'ingenuità ha un prezzo alto..

Capisco perfettamente quello che dici e in parte lo condivo anche se non completamente. Cerco di spiegarmi meglio. Caso Vanna Marchi che raggira una povera donna dicendole che se non paga 50.000 euro le accadrà qualcosa al marito. Bene io la Vanna Marchi la metto in galera e butto la chiave, la povera donna che poveraccia se è ingenua non è colpa sua cerco di rincuorarla e se possibile le resituisco tutto però la interdico anche dal gestire il proprio patrimonio, dal votare, ecc. perchè Vanna Marchi è una delinquente ma te... insomma ci siamo capiti.

Gli ingenui o gli anziani ci sono e ... insomma vanno tutelati non è giusto che paghino il prezzo delle loro, passatemi la parola, "mancanze".
 

rossl

Giardinauta Senior
eccome se sbagli Rosae! Non riesco e non voglio, nè vorrei mai essere indifferente alla sofferenza altrui, voglio solo dire che quando mi rendo conto che è impossibile essere di aiuto agli altri, cerco con tutte le mie forze di staccare la spina (e non è detto che ci riesca) obbligandomi a spostare il pensiero in altra direzione. E' un 'trucco' utile per sopravvivere, che ho appreso da un corso di meditazione trascendentale, dalla vita, ma anche dalle letture: una scrittrice americana, non ricordo più quale, diceva "ogni giorno ha la sua pena, per oggi basta così"; si può e si deve approfittare di ogni occasione della vita per imparare qualcosa di nuovo.
Vorrei riuscire a confortarti
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Scat, io mi riferisco proprio a situazioni più precise ad esempio anche nell'ambito famigliare o fra gli affetti di cui ci circondiamo.
Insomma a tutta quella gente che spesso ci sfiora o ci tocca intimamente che, non sapendo accettare che noi si sia, non dico migliori, ma diversi da loro e con qualcosa in più che loro non riescono a raggiungere, ci distruggono.


:squint::squint::squint: Già... :squint::squint::squint: Chissà quanto deve essere simile il nostro passato remoto, presente indicativo, ecc.ecc. Rò.
 

RosaeViola

Master Florello
Però ragazzi, anche in questo senso un distinguo, a mio avviso, andrebbe fatto.

Lasciamo stare quelli che si son fatti raggirare per poter vincere al Lotto, anche se poi, dietro a queste realtà, ci sono situazioni davvero miserevoli e non solo dal punto di vista mentale, e pensiamo un po' a quanti si sono rivolti a lei per avere aiuto in un momento terribile, come quello della malattia di un proprio famigliare o della tossicodipendenza di un figlio.
Posso capire benissimo cosa provi una persona quando è disperata.
Anche questa parola è abusata, a mio avviso, perchè poi, quanti sanno veramente cosa sia la disperazione più cupa?

Quando gente come la Marchi specula sul dolore altrui, come è possibile scagliarsi contro chi per disperazione si è rivolto a lei?
E' vero che molti si sono lasciati trascinare dalle minacce, ma la dinamica di questa cosa è quanto mai perversa.
Mi rivolgo ad un mago, sapendo che sto tentando una strada per niente sicura e sapendo che disattendo anche il giudizio sociale in merito a tutto ciò.
Il mago, ad un certo punto, mi ricatta.
La paura che una cosa di cui mi vergogno, sia portata alla luce e sulla bocca di tutti, mi paralizza...pago e continuo a pagare.
Non dimentichiamoci, poi, che chi arriva a queste realtà come ad un'ultima spiaggia, è in una totale situazione di estrema vulnerabilità oltre che facilmente manovrabile.

La Marchi è colpevole, molto più delle sue vittime.
 
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