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Accidenti alla dislessia!

RosaeViola

Master Florello
le generalizzazioni sono pericolose, ingiuste, denotano mancanza di conoscenza e non risolvono nessun problema.


Antonella è vero che non sia giusto generalizzare e non sono qui a sostenere il contrario, così come penso che nemmeno Nicola volesse farlo, però una cosa te la posso dire ed è che molta differenza tra una realtà scolastica e un'altra, la fa la territorialità.

Mia figlia maggiore ha avuto la fortuna e se vogliamo anche la sfortuna, di frequentare fino alla III elementare in una scuola dell'hinterland milanese.
Poi ci siamo trasferiti qui.

Beh, non avrei MAI e poi MAI creduto che la scuola potesse toccare delle punte così basse come in questa plaga e, anche a detta di una parte degli stessi insegnanti, come in questo comune.

Ricordo quando andai per la prima volta a parlare con le insegnanti elementari di Lisa.
E' stato spettacolare perchè io raccontavo quelle che erano le esperienze scolastiche di mia figlia e vedevo che le due insegnanti si guardavano fra loro, lanciandosi occhiate d'intesa ma non certo positive.

Ad un certo punto ho chiesto se per caso stessi dicendo qualcosa che le disturbasse e loro mi risposero: "No no signora, è che noi conosciamo la realtà di queste classi e la nostra è fra quelle che funzionano, ma le possiamo già dire di scordarsi tutto quello che ha visto finora. Laboratori, teatro, attività, lavori di gruppo? Nemmeno a parlarne. Coesione, solidarietà, omogeneità? Missione impossibile".

Io non riuscivo a credere molto alle loro parole, ma dopo un sei-sette mesi, mi resi conto che avevano pienamente ragione.

Qui una scuola "normale" presenta tutte le problematiche di una scuola di Milano dei quartieri degradati e le insegnanti, oltre a tutte le problematiche che vivono in ambito lavorativo, sono spesso tenute in ostaggio dalle madri e, qualche rara volta dai padri, che esigono che i figli non fatichino, che facciano quello che vogliono, che non li si castighi mai, che non si affrontino tematiche serie (sono bambini piccoli anche in V elementare e pertanto non è giusto che si confrontino su argomenti un po' più profondi), che possano vivere la propria età, senza mai rendersi conto delle proprie responsabilità.
Ho visto lanciare banchi dalle finestre, insegnanti piangere e rinunciare a contenere la classe, altre prendere e uscirsene in corridoio senza preoccuparsi di quanto stesse succedendo nell'aula. Ho visto ragazzini nell'intervallo picchiarsi per i corridoi...E ho sentito i genitori nelle riunioni dire delle bestiate assurde o magari mandare a scuola la propria figlia che aveva preso una nota il giorno precedente, dicendo all'insegnante di fronte a tutta la classe "Maestra la mia mamma ti ha dato anche lei la nota".

Queste cose le potrei mettere per iscritto perchè le ho viste e vissute anche nel periodo in cui ero stata eletta rappresentante di classe e, soprattutto in quel periodo, ho conosciuto anche tutto il disagio di certe insegnanti e il menefreghismo più totale di altre. E non poche purtroppo.
Alcune, molto valide, preparate e sensibili, erano addirittura in stress e completamente disilluse e demotivate nel portare avanti un tipo di didattica davvero importante.
Un'altra buona parte, come diceva anche Nicola, demandava tutto ai genitori e del funzionamento della scolaresca, se ne infischiava bellamente.

Un incubo...
 

RosaeViola

Master Florello
Margherita che dice? Gli altri genitori che pensano dell'insegnante?

Mah, Margherita si lamenta ed è molto ansiosa in questo periodo.
Come appunto ho già detto, ci sono tratti del suo carattere che in questo momento soffrono di letargia e scompaiono per far posto a ben altri.

Il suo è un lamento continuo relativamente a questa prof ed è l'unica di cui si lamenta, ma proprio l'unica.

Gli altri genitori? Oddio Teresa, io extracomunitaria milanese (così ci vivono gli indigeni) conosco ben poche persone e i genitori dei compagni di classe di Margherita, davvero li ho solo visti una volta per cui non so dirti cosa pensino.

Ma una volta di più, pensino ciò che vogliono anche perchè Teresa, qui ci sono tantissimi casi di bambini disagiati i cui genitori fingono di non notare perchè il problema dell'apprendimento o qualunque altro problema relativo agli insuccessi scolastici, è ancora vissuto come un qualcosa da nascondere agli occhi della comunità.

Anche in casi di normalità dell'apprendimento o del rendimento scolastico, questo paese piccolo e con gente piccola, si comporta sempre (purtroppo) come si fa nei piccoli paesi: si critica chiacchierando fra madri, si spettegola in pasticceria, ma non si agisce. Eh no, non sta bene agire e non sta bene esporsi.
E' un posto di gente evoluta...Non c'è che dire.
 

RosaeViola

Master Florello
"signora, non so proprio cosa potrebbe fare sua figlia....ragioneria ci sono troppi numeri, il classico troppe parole, lo scientifico neanche a parlarne, il linguistico ci sono pure le lingue straniere...."....Bè, tu mi conosci personalmente, ho una laurea, un master, un lavoro d'oro che adoro....
Anni dopo ho avuto modo di incontrare la mia prof. d'italiano, 'sta zozza, ha sbarrato gli occhi davanti alla laurea ma mi ha anche detto per non darmi soddisfazione:" AH! Architettura....l'università delle donne!!" come fosse quella della terza età!!

....


Lo scherniva in continuazione, perchè era sempre sudato, perchè aveva le mani sporche, perchè era disordinato, perchè era "scalmanato", e non riuscendo a conquistarlo riversava la colpa sui miei genitori e la loro incapacità nell'educare! Mio fratello, convinto di non essere molto intelligente, mi guardava e mi diceva :"ma l'intelligenza, mamma e papà, l'hanno data tutta a te?".


Cri, stasera ho parlato un po' con la logopedista.
Beh, in tanti anni che ci conosciamo, per la prima volta l'ho sentita dire che non regge più, una grossa fetta di insegnanti e che molti, detto comunque serenamente e col sorriso, farebbero meglio a scegliersi un altro lavoro.
Ecco, questa frase detta da una persona sempre molto misurata, sempre molto a posto e molto corretta, mi ha spiazzata. Non me l'aspettavo perchè lei è sempre stata la prima a cercare di smussare le asperità e a buttare acqua sul fuoco per non inasprire i rapporti.
Se una seria e ben preparata professionista, dotata di grandi qualità e ricca di un'esperienza di 25 anni di logopedia sempre a stretto contatto coi bambini arriva a dire una cosa simile, significa che veramente questo, è un terreno minatissimo e se questa donna non credesse fermamente in ciò che fa e nel bene dei bambini, io credo avrebbe mollato da tempo.

Vedi molti di noi potrebbero raccontare episodi scolastici tali da far comprendere quali difficoltà abbia dovuto affrontare nella relazione con gli insegnanti e tutti, ma proprio tutti, siamo consapevoli che questo percorso formativo lascia dei segni indelebili che, talvolta, possono anche produrre dinamiche davvero negative sulla vita futura dei ragazzi.
Immaginati che tipo di danno può arrecare, un simile rapporto con un bambino disagiato dai problemi che vive.

Hanno chiuso le classi differenziali tantissimi anni fa. Hanno eliminato fisicamente i ghetti che erano questi immondezzai riconosciuti dall'istituzione scolastica, ma i ghetti ci sono ancora, eccome se ci sono.
La cosa brutta è che, come tutte le cose passate sotto silenzio, questi ghetti non dichiarati e non visibili sono anche più pericolosi e perversi nel percorso scolastico e intimo di un ragazzino, di quanto potremmo immaginare.
Voglio dire che non ci sono più queste famigerate aule all'interno dell'edificio scolastico dove sicuramente sarebbe finita mia figlia, ma la solitudine di certi ragazzini è immensa, orribile e desolantissima.


Lui era facente parte di quelli che sono intelligenti ma non si applicano...

Uh Cristina, sapessi quanto avrei da dire su questa affermazione...
Chissà, magari tuo fratello è un dislessico di successo!!!


Non conosco molto la dislessia...ma Margherita supererà alla grande ogni cosa con una mamma così!!

Cri, io credo che Margherita supererà alla grande ogni cosa, soprattutto per le sue capacità e la sua intelligenza.
Io ho solo fatto e farò ciò che mi spettava e mi spetta come madre. Niente di più.
 

RosaeViola

Master Florello
Non è colpa sua se non conosce il problema, non è tenuta a conoscere il problema ma è tenuta a non azzardare conclusioni affrettate sulla pelle della bambina.

Cara Erika, non è esattamente così.
Un'insegnante non è tenuta a fare una diagnosi e a stabilire il percorso terapeutico ma ha comunque la responsabilità, dato che la scuola è dell'obbligo, di conoscere il problema e di saperlo gestire.


Io fossi quella prof. contatterei il coordinatore e la preside e esporrei la mia difficoltà nel gestire questa cosa e chiederei semplicemente aiuto per me e per la bambina non batterei i piedini per terra come sta facendo quella cretina. Il fatto che si ostini a farla scrivere in corsivo mi ricorda tanto quando la mia mamma (macina) mi ricorda di come a scuola le impedivano di usare la mano del diavolo... dio mio però, ancora a questi punti.

Ecco e torniamo al punto.
Insegnare, soprattutto alle medie, comporta responsabilità sì, capacità sì, ma anche tanta tanta sensibilità e affetto.
Ma io mi chiedo, fra l'altro, come sia possibile che una ragazza così giovane non si ricordi nemmeno più, come fossei LEI da ragazzina.
E' proprio vero che quando non si è consapevoli di sè stessi, avendo a che fare con il materiale umano, si rischia di fare dei danni incommensurabili in certi casi e non solo di fronte a problemi come quello di Margherita ma proprio in generale pensando a cosa debba affrontare un adolescente in questo suo pezzo di strada.

Tu pensa che ieri la Prof. di francese che Margherita adora, un donnone tenero e morbidoso che non finiva mai, ma con un sorriso accattivante come pochi, mi ha detto che benchè non si spiegasse alcuni fatti che ha visto nei lavori di mia figlia ma che comunque, siccome ha visto anche che in alcune cose funziona abbastanza bene, non ha voluto metterle un'insufficienza nel pagellino per non demotivarla e per darle un pochino di tempo per affrancarsi e per avere lei un maggior contatto e una maggior verifica prima di esprimersi.

Ecco, l'avrei baciata.
 

RosaeViola

Master Florello
Purtroppo questa è una di quelle situazioni che ti fanno ancora più male perchè ti senti impotente di fronte a tanta ingiustizia. :mad:


Piera, guarda, ti fanno male gli anni spesi e la fatica, ti fa male l'ingiustizia, ti fa male l'ignoranza in quelli che dovrebbero essere gli alleati più stretti nell'affrontare e risolvere il problema, ma ti fa male soprattutto capire che per questo, non solo mia figlia, ma un bambino, tanti bambini e ragazzi, soffrano inutilmente.
E' davvero un'inutile spreco anche di intelligenze e, in certi casi, di potenzialità che rimangono sepolte in un mare di ignoranza.
 

Fralema

Giardinauta
Insegnanti????

Cara Ivana, ho letto con molta attenzione questa discussione.
Ti sono sinceramente vicina e comprendo il tuo stato d'animo; questi atteggiamenti arroganti di certi insegnanti mi fanno una tale rabbia, da non riuscire a descriverla.
Mi chiedo , ma cosa pensano di ottenere usando questi metodi?
Sicuramente non aiutano l'alunno, anzi creano disagi , logorano, rallentano il processo di apprendimento, lo sterilizzano.
I bambini spesso si sentono in colpa, indeguati (mentre inadeguato è colui che dovrebbe essere il suo educatore), quindi si compromette la prospettiva di entusiasmo e di vitalità che invece servirebbero specie nel momento in cui si affronta un nuovo ciclo scolastico.

Penso, che fare degli errori non sia un peccato o una colpa, ma un'esperienza da cui è possibile apprendere.
Ma temo, che questi ragazzini li vorrebbero come si sul dire "già imparati"!

L'insegnante dovrebbe avere il ruolo di facilitatore dell'apprendimento, dovrebbe individuare gli interessi, capacità, stile di apprendimento, tempi,
modi, e partire da qui per costruire un percorso didattico serio.

Certo noi genitori siamo certamente chiamati al compito di ascoltare, ma abbiamo diritto di essere ascoltati.

L'ascolto è una medicina fondamentale per poter affrontare i problemi;
l'ascolto dovrebbe essere un fatto di accettazione e di vicinanza emotiva, colui che porta il problema dovrebbe essere al centro di un qualche interesse vivo.
Se gli adulti non sono ascoltati e compresi nelle loro difficoltà, a loro volta non possono trovare l'energie e la disponibilità per ascoltare i bambini.
L'ascolto inizia quando accettiamo di fare silenzio e comprendere l'alterità dell'altro, quando accettiamo di fare entrare nella nostra mente la parola e la comunicazione dell'altro, pur rimanendo noi stessi.
Allora diveniamo ricettivi, aperti, e accogliamo le problematiche dell'altro.

Ma le competenze emotive di certi insegnati sono 0 , infatti la professoressa di tua figlia a preso la porta ed è andata via.

Brava, molto educata e competente.

Ma vedi Ro, tu questa capacità la possiedi visto che questa problematica l'hai riconosciuta, affrontata e non ti sei abbattuta, ma hai trovato in te le risorse per costruire, non per distruggere.

Un caro saluto a Margherita. :love_4:
Ciao Fra :)
 
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RosaeViola

Master Florello
I problemi si risolvono man mano che si incontrano Rosa.

Mia cara Ortensia, il problema vero è che quando si incontrano, spessissimo non si riconoscono.


Appena ti accorgi che un alunno ha un problema ti documenti il più possibile, cerchi di attuare strategie diverse e di migliorare ancora di più il rapporto umano con il ragazzo/a e con la famiglia. Questo è quello che ho fatto. Il mio intervento serviva a sottolineare le difficoltà dall'altra parte della cattedra, non a giudicare. Non mi permetterei mai, anzi sono vicina a Margherita e a te.

Ortensia, quel che hai attuato tu è l'unico approccio possibile ed è anche quello che, di fronte ad un genitore maturo, paga sempre e paga anche molto.
So benissimo che il tuo intervento non era una critica nei miei confronti o una difesa a spada tratta della categoria, e credimi, io so bene quali difficoltà incontriate voi insegnanti che avete voglia e passione nello svolgere il vostro lavoro.

Ho stima e rispetto per chiunque si ponga con grande apertura nei confronti di ciò che non conosce e di chi è davvero capace di mettersi in discussione professionalmente ed è permeabile anche al genitore che porta con sè, anche se non sempre, quella che è la sua conoscenza e la sua esperienza.
Vedi, io stessa ammetto che moltissime madri oggi, sarebbero da fucilare, ma credo anche che un'insegnante sia in grado di discernere quando si ritrovi di fronte una persona che parla, spiega, racconta, che si rende disponibile anche alla critica.

Io sono un'impulsiva e sono una che non molla mai, ma ho sempre detto che sono prontissima ad effettuare qualunque inversione di rotta e qualunque revisione su me stessa.
Credo che questo sia l'unico atteggiamento possibile nella vita ma, soprattutto, nei confronti del ruolo educativo del genitore.

Allora, io mi chiedo, se lo faccio io, se io sono disposta alla critica e all'autocritica che sono il genitore e che di default, a detta della stragrande maggioranza degli insegnanti, poco attendibile e proprietario di una scarsa obiettività, perchè non deve esserlo anche un'insegnante?

E' vero, io sono anche un genitore un po' anomalo, perchè non ho mai avuto nessun problema nel riconoscere quel che sono le mie figlie e non sono certo morbidissima o largamente permissiva in virtù dei problemi che hanno avuto.
Ho sempre detto che le responsabilità esulano dai problemi ed ho sempre cercato di far capire alle mie figlie, che questo concetto è fondamentale in qualunque ambito della vita.

Ora, quando tu insegnante ti ritrovi a confrontarti con un genitore che ti dà anche modo di capire che non è solo chiacchiere e distintivo (per dirla alla De Niro) ma anche fatti, perchè non credergli? Perchè non ammettere di aver sbagliato? Perchè non riconoscere le proprie lacune?

Molto spesso io discuto questo. Discuto l'atteggiamento, la supponenza, il permettere alle proprie frustrazioni e alle proprie incapacità, di avere il sopravvento.
Non è un peccato mortale non sapere o essere frustrati nell'essere incapaci di gestire qualcosa che non si conosce. A mio avviso, invece, è davvero pericoloso e lesivo, arroccarsi sulle proprie posizioni, forti del proprio ruolo.
Tu stessa hai detto che ti sei posta con ben altri presupposti di fronte a qualcosa che non sapevi e che non conoscevi e nell'altro tuo post, hai anche detto che sicuramente non eri l'insegnante giusta per il ragazzino dislessico che seguivi.
Beh, io credo, invece, che l'affetto che gli hai dato e il supporto morale che hai fornito a lui e alla sua famiglia, abbiano fatto di te un'ottima insegnante.


Per quanto riguarda l'avere un'idea chiara delle sofferenze di un dislessico ti racconto un'esperienza e, di rimando, ti chiedo se tu, come genitore, hai per caso una vaga idea dei sacrifici fatti da alcuni insegnanti affinchè passi nelle famiglie (non certo in quelle composte da persone sensibili come la tua) l'idea che essere dislessici è diverso dall'essere stupidi.

Sì che lo so. Davvero. Vedi, cerco sempre di capire cosa viva "l'altra parte". Lo faccio per abitudine, perchè mi apre una serie di letture della realtà tali, da permettermi di uscire dal mio orticello e mettermi in relazione a quelle che sono le problematiche altrui nel momento in cui devono condividere il mio stesso problema.
L'ho sempre fatto con tutte le insegnanti con cui mi sono relazionata e devo dirti che anch'io ho cercato di rassicurare loro e di essere "dalla loro parte" e non solo dalla mia.
La vedo la difficoltà e sento anche il dispiacere che certi insegnanti hanno nei confronti di realtà in cui non riescono ad inserirsi per il bene del bambino, per aiutare la famiglia e per garantirgli un futuro.
Sapessi quante volte sono stata ad ascoltare i loro sfoghi, la loro desolazione, la loro rabbia e la loro impotenza nel raccontarmi dell'impossibilità di aiutare il caso X o il caso Y e questo non l'ho fatto solo per essere umanamente vicina ad una difficoltà della persona che avevo di fronte, ma sicuramente anche per me stessa, considerato che nel momento in cui questa persona mi racconta come vive certe cose, mi consente anche di leggere più chiaramente la realtà e di conoscere un ambito che non mi appartiene, di capirne il funzionamento.
Sono sempre stati momenti molto importanti per me e grazie a questo, ho anche potuto capire quante difficoltà viviate nella vostra quotidianità

Io non ne avevo prima di aver conosciuto una "mamma" che si è sempre rifiutata di portare il figlio dal logopedista o da chiunque altro perchè non voleva far sapere di avere un figlio "stupido".

Sapessi carissima Ortensia, quante ce ne sono di madri così.
Non sai quanto ci discuto io, quanto cerco di spiegare e di dimostrare, ma in certe situazioni, è vero, la chiusura è totale.


Così il ragazzo è cresciuto portandosi dentro un immenso senso di inadeguatezza, sentendosi colpevole, rifiutando lo studio e altre cose che non ti racconto perchè in questo momento mi tremano le mani e sto facendo un casi.no al computer.

Chiara...:love_4:


Uno specialista interpellato per questo specifico caso ci ha detto che purtroppo i problemi del ragazzo si erano ingigantita a causa della mancanza di interventi e che non erano più recuperabili se non in minima parte.

Sai che proprio quando chiudemmo un tratto di terapia logopedica, Maria mi raccontò di un caso analogo, cioè di un ragazzo che era approdato da lei, dopo anni di psicoterapia.
Anni perduti e con dei danni praticamente irreversibili.
Mi disse che stava recuperando qualcosa ma che non sarebbe mai più riuscito a rimettersi totalmente in carreggiata.

Sarebbe un cosa gravissima, da denuncia. Per quanto riguarda l'ipercinesi sono d'accordo con te, ma visto che il forum è pubblico, mi interessava puntualizzare per evitare passasse l'idea della inutilità di un intervento del genere.

Hai ragione, non avevo valutato questo aspetto.


P.S. Ho provato a rispondere come fai tu, cioè riportando il pezzo dell'interlocutore e poi aggiungendo la tua risposta. E' un sistema molto chiaro ma non ci sono riuscita. Come fai? purtroppo io con il computer non sono un drago anzi!

Non è difficile. Quoti interamente il testo e poi selezioni la parte di cui vuoi parlare. Quindi clicchi qui in alto al post che stai scrivendo, sulla nuvoletta et voilà, appaiono tutte le evidenziazioni che servono.
L'importante quando lo fai è che controlli che appaiano tutti i "quote" al posto giusto e non in sovrannumero.

In pratica, in una parte di messaggio che vuoi evidenziare, ci deve essere a inizio periodo, una parentesi quadra aperta con dentro scritto quote e, poi, chiusa la quadra.
A fine periodo che volevi evidenziare, la stessa parentesi quadra aperta, lo slash (quello sopra il 7 nella tastiera) un quote e chiusa la quadra.
E più complicato a scriversi che a farsi, ma se ti eserciti, sono sicura che ci riuscirai!!!

Un bacio anche a te e grazie per tutto. :love_4:
 
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RosaeViola

Master Florello
sono davvero orgogliosa di te Zia! sei davvero grande!!!!

Il fatto che tu sia orgogliosa di me, non può che farmi un grandissimo piacere seya...:love_4:

non è facile essere un'educatore.

No, non lo è per niente seya! 'Na faticaaaaa!!! :martello:


ma tu lo fai nel migliore dei modi con le tue figlie.
brava!!!
la tua Margherita si sentirà amatissima e sicuramente crescerà molto equilibrata.

Seya, mi sento sempre lacunosa nei loro confronti e penso spesso che avrei potuto fare e dare di più, ma tant'è...
Ho imparato ad accettarmi anche con questa fallacità materna e mi son detta che non posso chiedere a me stessa di essere ciò che non sono.

Purtroppo i genitori si portano addosso i loro segni e non sempre riescono a decodificarli prima che questi facciano danni o creino problemi.
Io mi accontento di essere la prima a discutersi e la prima a domandarsi il perchè di ciò che avviene attorno alle proprie figlie e dentro a questi due esseri umani che io stessa ho costruito e non solo quand'erano dentro di me, ma ogni giorno, un giorno dopo l'altro.
Il mestiere di genitore si apprende esercitandolo ma credo che quello che salvaguarda i figli veramente, sia un genitore che non pensi di sapere già tutto in materia, solo perchè ha abbastanza vissuto con essi e soprattutto, che pensi di poter anche imparare qualcosa dai propri figli.

Se saranno davvero equillibrate non lo so, non sono in grado di dirlo oggi, ma sono anche pronta a sentirmi accusare un giorno, per qualcosa che inconsapevolmente ho fatto e che ha arrecato loro dolore.

C'è sempre tempo per le riparazioni e non sarò di certo io a sottrarmici, anche se sarà dolorosissimo non tanto sentirselo dire, ma comprendere di aver fatto loro del male.
 

RosaeViola

Master Florello
scusatemi, magari l'avete anche già spiegato, cos'è l'ipercinesi?

Seya, con ipercinesi si identifica il comportamento di un bambino per cui, questi, non sta fermo un istante, corre da un capo all'altro di una stanza, si sposta in continuazione da un gioco all'altro, non focalizza l'attenzione su niente e niente lo attrae profondamente al punto di sedersi e giocare tranquillo per un tempo relativamente lungo.
Insomma, uno in moto perpetuo.

Lisa era micidiale in questo senso. Non si fermava mai, sembrava la reclame delle Duracell, caricata a molla, instancabile.
Su e giù, su e giù per ore.
Mi sfiniva e non c'era verso di farla sedere a giocare per più di 5-10 minuti con qualcosa.
L'attraeva tutto e l'annoiava tutto.

Guarda, se ripenso a quegli anni, mi sento male...:inc:
 

RosaeViola

Master Florello
Tanti auguroni Ro,mi dispiace che anche una situazione che dovrebbe essere semplice debba diventare una problematica in aggiunta alla quotidianità.

Già, ma questo è il triste destino delle madri. :lol:
No dai, sto scherzando, anche se un fondo di verità comunque c'è.
Ma per quanto duro sia decky, è anche il mestiere più bello del mondo.
Guardo le mie figlie, le ascolto, ci parlo, ci discuto e mi accorgo di che bellissimo mondo hanno dentro questi due esseri umani che sbocciano sotto ai miei occhi.
Credo che questo per me, sia comunque uno dei momenti più emozionanti della mio essere madre, dopo la gravidanza, l'averle messe al mondo e averle allevate con grandissimo amore, rispetto e un'immensa tenerezza.
 

RosaeViola

Master Florello
Mi fa rabbia la situazione perchè casi di questo genere sono più frequenti di quanto si pensi


Mary, non immagini quanto dilaghi questo problema.
Anche la Preside stamattina (anzi, ieri mattina) mi diceva che di casi simili ne hanno tantissimi e che il fenomeno si sta davvero proponendo in maniera considerevole.
A questo proposito ha anche ribadito che la scuola NON PUO' esimersi dal prenderne atto e non può non attivarsi per formare adeguatamente gli insegnanti, tant'è che lei stessa sta organizzando un bel pacchetto formativo da proporre ai docenti che lavorano con lei.
Questa è una preside in gamba, preparata e capace di essere davvero vicina a tutti, ma quante sono quelle così?
 

RosaeViola

Master Florello
:slow: Ros, è davvero strano che la scuola non trovi la documentazione da te presentata, anche perchè ogni documento di quel genere viene protocollato, pertanto dovrebbe risultare nel registro della segreteria scolastica.

Questo è un ottimo suggerimento. Grazie Milluccia mia...:love_4: :love:


Ma se questi documenti sono stati da te prodotti alle elementari, forse il fascicolo di Margherita non è stato ancora inviato alle scuole medie: a volte capita che nel passaggio da un ciclo di scuola all'altro si verifichi questo ritardo, quindi prova a chiedere alla scuola elementare che tua figlia ha frequentato.


Ehm...Per la verità non è lo stesso plesso scolastico, ma la segreteria è unica per elementari e medie.


In ogni caso una relazione aggiornata della logopedista è assolutamente utile.
Tra le altre cose, negli ultimi anni si sta dando molto spazio alla continuità didattica, ossia ai rapporti di scambio di informazioni e documenti tra un grado di scuola e l'altro: possibile che le docenti di scuola elementare non abbiano segnalato questo particolare problema?


Ma sì che l'hanno segnalato, eccome se l'hanno fatto. Tu pensa che l'ultima relazione mi era stata richiesta proprio da loro stesse, in accordo con la Preside e la documentazione era stata ampiamente discussa anche con la logopedista proprio a scuola.
Poi, immaginati se non sanno del problema con una come me di fronte!!! :lol:

Bah...Mi sa che oltre all'evidente ignoranza e intransigenza della prof. c'è anche un bel contorno di superficialità e di disorganizzazione da parte dei vari operatori, Ros.:squint:

Me sa pure ammè, me sa...Mo vediamo. :martello2


Ti sono molto vicina, conosco davvero molto bene certe situazioni e sentir raccontare con la tua ineguagliabile sensibilità il tuo punto di vista di madre mi smuove tante emozioni, negative perchè è sconfortante che ancora esista tanta ignoranza e indifferenza di fronte a queste difficoltà, positive perchè danno significato e forza a quello che faccio ogni giorno con tanto amore.

Grazie Milluccia mia di essermi così vicina e ti prego di continuare a credere in quello che fai e di lottare tanto anche tu per sfondare quelle teste di legno che sono certe tue/tuoi colleghi.
C'è tanto bisogno di persone come te e come Ortensia e di tutte quelle insegnanti che ogni giorno si adoperano non solo professionalmente ma anche umanamente per aiutare i ragazzi e le loro famiglie.

Un bacio...:love_4:
 

RosaeViola

Master Florello
Carissima Fra, ho letto attentamente quel che hai scritto e per buona parte di quanto hai scritto, sono assolutamente concorde.

C'è una cosa però, che vorrei aggiungere.
Come nella professione medica o paramedica, anche nell'insegnamento ci accompagna spesso un alone romantico e ideale che abbiamo interiorizzato.

Mi spiego. Ci aspettiamo sempre di trovarci di fronte, la Maestra come quella che sognavamo di avere o che abbiamo avuto da piccoli, il surrogato della propria madre.
Magari, ci aspettiamo, in un secondo tempo, di ritrovare dinnanzi a noi, il Prof o la Prof, che hanno fatto dell'insegnamento una missione.

Purtroppo non è così e anche ci fosse una maggiore volontà di conseguire questo scopo, troppe volte gli insegnanti si scontrano con una realtà ben più amara per la quale è quasi impossibile ritrovarsi, dopo ventanni di insegnamento, non completamente disillusi o demotivati.
Poi ci sono gli aridi, i frustrati o quelli che insegnano perchè non gli è rimasto altro da fare nella vita o quelli che hanno intrapreso questa carriera, perchè ha anche tanti vantaggi: tre mesi di vacanze etc. etc.

Preso atto della realtà, io credo che ad ognuno di noi, non resti altro da fare che cercare di essere cosciente e maturo in queste valutazioni e credo anche che ci spetti prima di tutto, il compito di essere presenti, di partecipare alla vita scolastica e di essere consapevoli di tutto quanto non funzioni ma, soprattutto, credo che ci spetti il dovere di avere il coraggio di parlare, di spiegare e chiedere spiegazioni e anche di manifestare il proprio dissenso su un piano molto più ampio.

Una delle difficoltà che oggi incontrano gli insegnanti, a mio avviso, sta anche in quello che è il ruolo della scuola e del corpo docente, di una certa perdita di identità e della capacità di comprendere bene questi ruoli.

Le famiglie, molto spesso, sono le prime a non credere nei propri figli, se non come oggetti (e non soggetti) d'amore, da stressare, da manipolare e da controllare e gestire a proprio piacimento.
Una certa povertà di contenuti, poi, nell'ambito famigliare, sicuramente non aiuta.
In casa non sono molti a coinvolgere i figli in discorsi più ampi e più profondi, sempre in virtù di una cosiddetta voglia di proteggerli da un mondo tanto duro ma in quel mondo duro, dovranno anche andare un giorno e allora cos'è veramente essere protettivi? Insegnare loro a pensare e ad avere spirito critico, instillare il germe del dubbio o imperdir loro di crescere e maturare?
Certo, quando si parla di bimbi di una certa età, siamo tutti d'accordo che non ci siano sempre gli strumenti adeguati alla comprensione, ma il vero problema, a mio avviso, è che molto sta anche nell'incapacità delle famiglie di dare risposte vere a domande che spontanemante si affacciano alla mente dei nostri pargoli e dei nostri ragazzi.
Quand'è che cominceremo a riflettere nuovamente sul ruolo della famiglia come educatrice e come costruttrice di giovani generazioni capaci di pensare e di pensare non solo alla superficie ma anche alle profondità di questo mare magnum?

Voglio dire Fralema, che ci sentiamo tanto evoluti ed emancipati, ma come spesso accade, lo siamo nel fare, nel comprare, ma non nel ragionare, nel costruire l'interiorità dei nostri figli.

Però, in compenso, ce lo aspettiamo da una scuola in cui, fra l'altro, moltissimi non credono più.

E in nome di cosa, mi chiedo io?

Noi abbiamo dei doveri e sono forti e chiari. Nel momento in cui li ottemperiamo abbiamo diritto di chiedere che anche la scuola lo faccia, ma non certo a priori e non come atto dovuto che non comporta nessuna assunzione di responsabilità da parte dei genitori nella dinamica della scolarizzazione, dell'apprendimento, della crescita e della maturazione di un individuo.

Non parlo di quelle famiglie fortemente disagiate a livello economico e sociale che non hanno proprio gli strumenti per farlo. Parlo piuttosto di una larga fascia di persone che vive una certa tranquillità economica e che ha un certo grado di scolarizzazione ma che ritiene sempre più spesso e in maniera sempre più saliente, di aver solo diritti e non doveri, che pensa a suo figlio come ad un'entità astratta e avulsa dal tessuto sociale.
Ogni bambino che mettiamo al mondo non è solo nostro figlio, ma è un uomo in fieri, è una persona che fa parte di un'intera società e di un contesto ben più ampio di quelle che sono le dinamiche famigliari.
Ecco che allora, con questa visione, la scuola diventa un organismo a cui attingere, a cui chiedere e a cui non dovere mai nulla.

Non dimentichiamo poi, che anche gli insegnanti non sono organismi di n.d.d., ma sono parti integranti di questa società e la rispecchiano in molti spaccati.
La società si svuota di contenuti? Beh, anche la scuola e non solo a livello di normative e di regolamentazione o di riforme, ma anche di risorse umane valide, poichè molti insegnanti, sono figli del loro tempo e di una società sempre più povera umanamente.
Se ci si riflette, alla fine, si arriva a comprendere che gli insegnanti che svolgono con passione il proprio lavoro, sono doppiamente da stimare e da appoggiare, così come le storture della scuola vanno discusse, vanno messe in piazza con coraggio e con consapevolezza e conoscenza di ciò di cui si parla.

Forse, e dico forse, quando attraverso i nostri gesti, riprenderemo ad insegnare ai nostri figli cosa significhi essere uomini, forse allora qualcosa cambierà anche nel mondo della scuola.
 

Sevi

Fiorin Florello
Cara rosa...ti ho letto fin da martedì e ti ho letto ora, negli ultimi post che hai scritto. Beh...ero molto indecisa se dirti qualcosa o meno...e ancora non lo so che cosa dirti. So solo che sono rimasta sconvolta dalla situazione e non trovo argomenti se non quelli che tu e gli altri avete espresso...chiaramente e fortemente.
Una cosa però te la voglio dire....mi prudono le mani a stare qui a leggere di queste ignobili cose che accadono e non riuscire a spiccicare una parola...per confortarti e sostenerti. Non sono brava in questo...e tantomeno a questa tarda ora della notte.
Ma sento il bisogno naturale di esprimerti tutta la mia indignazione per quello che stai passando e dirti che ti trovo una persona meravigliosa e ti ammiro tantissimo....la tua forza d'animo è notevole e, avendoti letta da sempre, non potevo avere dubbi al riguardo.

Non rispondermi dicendo nè grazie e nè che sei una madre ed è quindi naturale fare quel che fai....lo sai che non è sempre vero....ne vediamo di casi, come hai detto tu, di genitori che preferiscono nascondere la testa nella sabbia e far finta di nulla.

Dai un bacione a Margherita e poi dallo anche a te stessa....ti abbraccio stretta stretta.....e inutile dirti che seguirò sicuramente gli sviluppi della situazione con ansia e anche con affetto sincero :love_4: :love_4: :love_4:
Inutile dirti che
 
M

Mary74

Guest
Mary, mettere tutto nero su bianco in che senso?
Sapessi quanta gente potrebbe scrivere testimonianze di vita dei propri figli e di sè stessa...
Anzi, bisognerebbe farlo e magari inviare tutte le stesse testimonianze al Ministero della Pubblica Istruzione.
Non so come e quanto sortirebbe, ma un tentativo affinchè gli insegnanti vengano preparati a riconoscere e a gestire questi problemi, meriterebbe di essere fatto.

In quanto alla signora, beh, stamattina la Preside mi diceva che questa ragazza è in supplenza per un anno, dopo di che non si sa se passerà di ruolo.
E intanto se l'è beccata mia figlia...E mi pare pure giusto.

Nel senso che potrebbe essere utile creare per questa signora un precedente. Una lettera di protesta indirizzata alla scuola e al Provveditorato.
Questa Signora magari non passerà di ruolo in questa scuola ma in un altro istituto probabilmente sì. E continuerà a far danno .

Per me questi fatti sono gravissimi .Margherita è seguita da mamma Rò ,ma quante ragazze con problemi più o meno gravi hanno la stessa fortuna?

Capisco che come per la Sanità non bisogna generalizzare ma ognuno si deve assumere le proprie responsabilità in primis la scuola dove la signora insegna .
 

seya

Master Florello
ok, forse sono riuscita a leggermi almeno il 90 % di questo post ahah


credo davvero che sarà dura fare il genitore, e avere i colloqui con gli insegnanti...brrrr già ci penso.

sai che mi è venuto in mente quello che mi disse mia madre tempo fa.
mi ha detto che da piccola non la ascoltavo, lei pensava che non sentissi e mi portò dall'otorino, e credo anche dallo psicologo, perchè qualsiasi cosa lei dicesse io continuavo imperterrita a fare la cosa che stavo facendo in quel momento, ignorandola completamente.
mi ha detto anche che non ero mai interessata alle cose intorno a me, non che non fossi curiosa, ma la mia curiosità era selettiva, su tante cose non mi chiedevo mai il perchè, infatti anche ora faccio fatica a focalizzare tante cose che mi capitano, non riesco molto ad ascoltare i miei disagi interiori, e spesso mi ritrovo persa su un altro pianeta, non ci faccio mai troppo caso, ma ho una capacità di attenzione alle cose attorno a me, molto limitata, la mia mente vaga troppo e spesso :) riesco addirittura a non sentirmi in un posto, fisicamente, anche per un tempo piuttosto lungo, entro completamente nei miei pensieri e buonanotte a tutti...mah!

ma sto divagando, quel che ti volevo dire è che il doc riferì a mia madre che io ci sentivo benissimo (la sordità è subentrata anni dopo, in seguito ad un incidente e a una malattia virale) ma che non l'ascoltavo e facevo finta di niente.
Aveva pure ventilato l'ipotesi che fossi autistica. addirittura!
credo sia rimasta scioccata, anche perchè le riferì che a 2 anni avevo già un carattere ben definito, e deciso, e che sarebbe stato davvero difficile farmi cambiare.
io credo mia madre abbia fatto del suo meglio con me, non auguro a nessuno una figlia che sta per 6 giorni su 7 all'ospedale o al centro veleni o al pronto soccorso, perchè si fa sempre male, lussazioni, fratture, avvelenamento......ecc eccc.
però spero tanto che con i miei figli non avrò certezze indissolubili, spero di ascoltarli sempre, non voglio che si chiudano a me, o che si sentano inadeguati, indesiderati , sbagliati, e non all'altezza di essere amati, ma soprattutto non voglio loro imporre un'identità che non sentono appartenere loro, che non sentono propria, un "vestito" diverso da quello che hanno nel loro cuore.
incentiverò il loro estro creativo e anche la loro personalità, anche se si sentono diversi dagli altri, proverò in tutti i modi a farne due leoni.
si, due, ne vorrei tanto avere due.... sperem.....mah!

credo che anche la coscienza individuale sia importante.
sentita e vissuta come, non pensare che una cosa sia giusta semplicemente perchè la massa la vive e sente così, ma chiedersi sempre il perchè delle cose, e manifestare il proprio disappunto, quando dentro di sè si sente una forte discordanza e si dissente dall'opinione pubblica.
e soprattutto visto che non è poi così facile dichiarare i propri dissensi, perchè se i miei figli avranno un carattere come il mio....sarà molto dura ahah

sto scrivendo un mare di banalità.
ma ti ringrazio, perchè scriverle mi aiuta a capire tante cose.
e leggerti, nel tuo essere madre, consigliera, nucleo di fiducia per le tue figlie, costante supporto, e soprattutto porto sicuro per loro, mi fa pensare a tante cose, e al fatto che non tutti i genitori sono uguali, e non tutti i figli ricevono le stesse cose.
non sto parlando dei miei, io ho ricevuto davvero tanto, sono stata una figlia molto fortunata, a volte mi sono sentita incompresa, ho subito alcune situazioni che mi sono portata appresso per anni, ma nel complesso non ho davvero nulla di cui lamentarmi dei miei educatori, anzi, ora che sono più grande, e comprendo tante più sfacettature , mi rendo conto che non deve essere stato per niente facile per loro, e vivo l'amore che ho sempre sentito per loro, in un modo completamente diverso, infinitamente più sereno.


uff..scusa l'ot.
 
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